La Riflessione Indice
Islam e ragione
di Nomask Cesarscoin
per Riflessioni.it - gennaio 2006
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Capitolo 10 - La coscienza Controlla le Azioni
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10 La coscienza Controlla le Azioni |
La Bibbia, il Corano o Maometto sono davvero ispirati. Credono sinceramente che certi cibi e certe abitudini sono una piaga o epidemia a danno della società e perciò per il bene comune sono drastici nel proibirli. Se uno non obbedisce provoca l'ira di Dio che potrebbe sfogarsi su tutti. Perciò il braccio secolare di Dio - i veri profeti - eliminano anche fisicamente il peccatore per la sicurezza sociale comune. E' bene che un peccatore muoia per il bene di tutto il popolo. Logica stringente sana e santa.
La Bibbia e Maometto oggi insegnerebbero sempre secondo lo stesso spirito. Ma riconoscerebbero la voce di Allah attraverso la voce della coscienza morale e conoscenza scientifica inequivocabile e più assodata e predicherebbero e rivelerebbero il male concreto provocato da certi abusi di capitalismi, comunismi, fascismi, culture cristiane o culture coraniche o culture ebraiche o culture induiste o culture atee o culture laiche ecc. che per salvare le fondamenta di una moschea o di una sinagoga o di un tempio o di una chiesa o di una ideologia si espongono a distruggere i veri templi di Dio che sono le persone umane.
Gli autori della Bibbia e Maometto sono grandi "scienziati". Osservano con l'esperienza personale e degli altri che mangiare una carogna, cioè un animale morto senza essere sgozzato, ma per cause naturali, spesso provoca epidemie. Così anche la carne di maiale secondo gli antichi causa malattie. Perciò concludono: "Allah non lo vuole". Allah non fa il male. Vuole il bene della gente. Dunque se uno mangia una carogna o un porco, pecca. Compie un'azione proibita da Allah.
Questo si fa anche oggi. L'ispezione sanitaria delle carni è rigorosa se è coscienziosa perché una carne non sana è causa di malattie gravi dell'uomo. Maometto e la Bibbia affrontano i problemi per risolverli. Se certe cose sembrano ovvie cause di mali personali e comunitari, le ostacolano e scoraggiano con tutta la loro serietà e lo dimostrano specialmente con la lapidazione dei peccatori.
Oggi i Maometti mettono in carcere. Fanno facilmente edifici sicuri per i malviventi. Una volta sono molto più pratici. Siccome è difficile costruire con pietre, ne raccolgono piccoli mucchi davanti alla cittadina e le tengono come un deposito sempre pronto ad essere scagliato violentemente addosso al criminale di turno. Così risolvono l'edilizia carceraria. Risparmiano la paga di custodi, le spese di manutenzione e le spese di gestione. Gli antichi adottano veramente metodi risolutori e definitivi.
Tante altre prescrizioni raccomandate dal Corano sono spesso molto sagge e molto attuali. "Allah è gentile ed esige la gentilezza". La gentilezza è bontà, se è sincera. Molta gentilezza può essere malvagia. Spesso due musulmani o cristiani o laici si abbracciano con trasporto e ognuno nella stretta pianta una pugnalata nella schiena dell'altro. La cortesia è sempre un valore imperituro. La gentilezza vera accetta i limiti individuali, se non nuocciono direttamente a nessuno. Se un musulmano adesso mangia una buona fetta di prosciutto crudo garantito igienicamente, mangia senz'altro un cibo sano. Maometto e la Bibbia ora non si opporrebbero a una braciola. Allah è buono. Islam è Pace. Sono due idee cardine di tutto lo spirito del Corano.
Allora perché molti buoni musulmani puniscono perfino chi non pecca? Che i cattivi musulmani siano crudeli è normale. Tutti gli ingiusti fanno il male. Ma perché molti bravi musulmani sono incoerenti castigando chi non è ritenuto peccatore neppure da Allah? Un fatto strano e comune anche fra i cristiani e le altre religioni rivela come i buoni possono essere cattivi. Per questi religiosi certi comportamenti, maniere, abitudini di vita sociale non sarebbero peccaminose, ma sarebbero criminali. Una cosa non è peccato per Allah, ma è un delitto per l'uomo. Sembra un'idea bizzarra e bisognerebbe studiarla più a fondo. L'uomo a volte dà tanta importanza alle cose di poco valore, che per soddisfarle esaurisce le migliori energie e si rende incapace di compiere le cose essenziali, unicamente valide.
Una cosa è peccato, se è male concreto contro qualcuno. Questo male è sottoposto alla legge umana. Un'azione che non nuoce a nessuno non è peccato neppure contro Allah. I veri peccati sono crimini e i crimini sono peccati. Tutto quello che non è peccato, non è crimine e tutto quello che non è crimine non è peccato. L'idea che un fatto non è peccato, ma è un crimine, è confusionaria. Dimostra come il musulmano o altri possono essere blasfemi. In pratica essi si dichiarano superiori ad Allah. Inoltre chi è un uomo per controllare ogni gesto di un altro uomo, se questo gesto non danneggia nessuno? Allah, Maometto e il Corano ne hanno il diritto? Allah parla tramite il Corano, Maometto e gli altri, solo quando Corano e Maometto e gli altri, controllati adeguatamente dalla coscienza di ognuno, risultano autentici testimoni.
Allah non punisce e le corti umane lo fanno. Allah parla solo attraverso la ragione che giudica se un'azione è cattiva davanti ad Allah. Se una cosa non è peccato agli occhi di Allah, l'uomo non può dichiararla una colpa neppure davanti agli occhi degli uomini. I giudici altrimenti usano due metri e trattano un'azione innocente e criminale soggettivamente o arbitrariamente.
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