La Riflessione Indice
Islam e ragione
di Nomask Cesarscoin
per Riflessioni.it - gennaio 2006
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Capitolo 03 - Amputare le Mani al Ladro
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10 La coscienza Controlla le Azioni |
Maometto è intelligente e buono. Egli cerca di capire e si corregge. Così Allah rivela la saggezza. Nell'episodio dei versetti satanici, Satana crea immagini devianti e mette parole blasfeme sulla lingua di Maometto. Questo vuol dire solo una cosa. Maometto, come ogni uomo, è a volte imprudente e affrettato nel suo discorso interiore e pronuncia delle cose poco sensate. Ma, appena se ne accorge, siccome è buono e intelligente, capisce che sbaglia e si corregge con sincerità.
In quei tempi in un unico modo possono dire che una cosa è razionale e vera al cento per cento. Devono attribuirla alla divinità. Come le menzogne e gli errori vengono immediatamente riferiti al diavolo.
L'uomo è senza autorità intellettuale. Neanche si sogna di poter dire "io penso". E' un'idea religiosamente inconcepibile. Solo Gesù può dirlo e lo dice. Anzi non lo dice mai. Egli è il Logos, il Pensiero e non può dire che: "Io vi dico". Gli altri riportano il pensiero di un saggio antico riconosciuto da tutti e quasi divinizzato o, se sono convintissimi di quello che pensano, lo riferiscono direttamente a Dio. Gli uomini sentono di non poter produrre idee chiare e vere senza l'infusione dello spirito di Dio e degli angeli. Dunque lo dice lui e basta. Hanno fede nella parola del maestro o di Dio. E' tanto vero questo modo di agire, che gli scrittori non firmano i loro nuovi libri mai col proprio nome, ma con quello di un famoso scrittore passato oppure lo dichiarano rivelazione diretta di Dio e definiscono se stessi solo scrivani o amanuensi. I grandi scrittori che si firmano sono piuttosto laici e infarciscono i loro libri di tante citazioni vere o inventate per dimostrarne la validità.
Il pensiero di un altro, se uno lo medita e lo condivide, diventa immediatamente carne della propria carne e acquista quasi più valore che nel primo pensatore. Difatti l'opinione seria di uno viene analizzata da un'altra mente altrettanto degna e trovata ancora vera. Perciò c'è l'aroma di due intelletti. Maometto accoglie stimoli da tante direzioni. Li medita, li rielabora e li riorganizza con convinzione. E la dottrina, così distillata e sofferta nel sintetizzarla, non può essergli dettata che da Allah. Solo qualche volta lo inganna Satana. Ma egli lo smaschera subito e lo rinnega decisamente.
Il Corano non parla di versetti satanici. Ma i non musulmani si appigliano comunque ad essi per dubitare della rivelazione arcangelica anche del Corano in genere. E se Satana - chiedono - ispira tutto il Corano?
I musulmani dichiarano imperdonabile perfino sospettare che il diavolo possa suggerire a Maometto l'idea di più di un Dio. Anche solo raccontare questo episodio macchia di crimine il musulmano, che, in casi speciali, può meritare anche la morte fisica oltre all'inferno garantito all'altra sponda senza ritorno.
Onestamente sono satanici sia i buoni musulmani i quali non vogliono ammettere che Maometto a volte può essere meno razionale nei suoi pensieri sia i non musulmani che negano la genialità e ispirazione divina di Maometto, perché cade in alcune evidenti irrazionalità. "Quandoque bonus dormitat Homerus”. Anche i superuomini hanno il tallone di Achille. Ma questo non nuoce alla grandezza di Maometto o al valore di Achille. Anzi conferma il loro merito.
Allah rivela davvero a Maometto un codice di norme sane, semplici ed efficaci per affrontare la confusione e criminalità dei suoi tempi. Anche i cristiani continuano a divorarsi già da secoli in nome di Gesù. Maometto se ne scandalizza e ne cerca la causa che alla fine espone nel Corano dove denuncia la corruzione della Bibbia e la litigiosità odiosa dei cristiani.
Maometto oltre ad essere un mercante onesto, viaggia ed ascolta e medita nel suo cuore. Non fa davvero orecchie da mercante. Egli afferra i grandi limiti dell'interpretazione biblica ed evangelica che produce concretamente disordine e scismi di ogni genere.
Satanici sono molti successori di Maometto che sfruttano il nome di Allah e del Corano per fini di dominio tirannico. Essi usano quel meraviglioso movimento di Maometto che unisce e rimedia i dolori di tanti poveri e, con Allah, Maometto e il Corano in pugno, tappano le bocche assetate ed affamate solo di pane e di parola di Allah. Dimenticano che non si salva chi dice Allah Allah, ma chi compie il volere di Allah che si manifesta sempre allo stesso modo, cioè tramite la bontà, la giustizia e il perdono.
Molti forti musulmani per esempio puniscono arbitrariamente chi non si conforma pienamente a certe abitudini religiose tradizionali. Certo se l'apparenza e la sostanza del comportamento degli uomini coincidessero sempre, sarebbe forse tutto più bello per la maggioranza. Ma perseguitare crudelmente una persona coscienziosa solo perché non osserva - i motivi possono essere tanti - le forme del Corano e delle altre ideologie e religioni è satanico e criminale.
Maometto rivela la sostanza della volontà di Allah in quel momento storico. Ma molti forti musulmani dopo più di 1300 anni in modo disumano presumono vendicare Allah e Maometto e uccidono chi osa sospettare che sui loro capi si annidano invece degli angeli di Allah, gli zampini di Satana.
Allah, secondo la Bibbia e il Corano, se si sente offeso, si vendica da solo. Comanda alla natura sempre a sua disposizione di sollevarsi e affogare o bruciare o fulminare l'uomo infedele. Al limite ordina di applicare la legge del taglione e amputare le mani al ladro. Ma Allah vuole gradualmente mitigare la vendetta reciproca e rimpiazzarla con la bontà vicendevole. Nelle circostanze storiche di Maometto è naturale che l'Islam nascesse e si sviluppasse nella violenza. La stessa cosa vale per la violenza cristiana dell'inquisizione medioevale. E' quasi impossibile agire diversamente. E' il male minore. Ma lo spirito che anima quella severità è santo: preghiera, tassa per i poveri, meditazione di Ramadan, pellegrinaggio, distacco terreno.
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