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Vecchio 19-08-2006, 00.23.49   #1
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
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L’immortalità dell’anima.

Mi sembra, (se sbaglio ditemelo), che la teologia cattolica preveda la vita eterna per le anime che il giorno del giudizio risorgeranno nella loro forma corporea per essere giudicate.
Ma l’eternità non può essere da un dato punto del tempo in avanti per sempre. L’eternità deve essere da sempre anche all’indietro nel tempo e questo significa che la mia anima esisterà si per sempre, ma è anche esistita da sempre.

La teologia cattolica non ha un luogo (paradiso, inferno, purgatorio, limbo...etc) dove collocare l’anima prima della nascita terrena. Anzi, mi sembra di ricordare, che l’anima per il cattolicesimo venga in essere proprio con la nascita terrena. Ma con questa ipotesi si da una interpretazione errata al termine eternità e questo costituisce un problema che mina la struttura teologica, che non può permettersi il lusso di non aderire ai termini.

C’è qualcuno che ha risposte o idee o riflessioni in merito?

VanLag is offline  
Vecchio 19-08-2006, 11.40.08   #2
Elijah
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Riferimento: L’immortalità dell’anima.

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
C’è qualcuno che ha risposte o idee o riflessioni in merito?

Se non ricordo male, l'idea di eternità intesa in questo modo:

Citazione:
L’eternità deve essere da sempre anche all’indietro nel tempo.

Non appartiene all'idea di eternità che avevano le persone ai tempi di Gesù.

Giovanni (nel suo Vangelo), dicendo che Gesù era eterno anche per quanto riguarda il passato, diceva qualcosa di inusuale.

Per quanto riguarda l'anima degli esseri umani, esse non esistono da sempre, ma possono continuare ad esistere per sempre.

Detto in modo semplice: Questa frase è falsa:
Citazione:
L’eternità deve essere da sempre anche all’indietro nel tempo.

L'eternità è stata intesa in più modi nella storia.
Elijah is offline  
Vecchio 19-08-2006, 12.31.31   #3
Uno
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Messaggi: 2,103
Riferimento: L’immortalità dell’anima.

Posso provare a risponderti da un punto di vista non teologo cattolico di oggi, ma quello che è sotto a tutte le Tradizioni.
Esiste un'eternità relativa al sistema che ti contiene... se dico che che il pianeta terra dura per sempre (cioè eterno) finchè esiste il sistema solare... non è poi errato no?
In questo tipo di eternità è possibile tutto quello di cui dici sopra...
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Vecchio 19-08-2006, 12.31.53   #4
alessiob
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Messaggi: 749
Riferimento: L’immortalità dell’anima.

L'immortalità è espressa in molte religioni a partire dalla nascita.

Se devo essere sincero mi sono sempre chiesto perchè hanno scelto questa linea più difficile.

Avrebbero fatto meglio ha parlare di anima eterna che, con la nascita del corpo non faceva altro che "trasferirsi" nella materia dell'uomo e una volta che questo fosse morto tornare da dove fosse venuta.

Invece pretendono che l'anima prima non era immortale, e poi lo diventi di botto.
Il discorso ha già una sua illogicità di fondo.

Forse elijah sa perchè hanno preferito la linea di più difficile spiegazione.
alessiob is offline  
Vecchio 19-08-2006, 19.24.03   #5
Aquilone
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Riferimento: L’immortalità dell’anima.

L'anima esiste prima della nostra nascita, la nostra vita sarà da noi scelta e la nostra anima ne farà parte. Alla nostra morte l'anima tornerà di nuovo nello stesso luogo dove è stata creata. Andrà ad occupare un'altro corpo dopo il nostro e così in eterno finchè esisterà l'uomo. Pertanto l'anima esiste ed è esistita da sempre prima della nascita dell'uomo, e ci è stata affidata solo dopo la nostra nascita.
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Vecchio 21-08-2006, 17.45.12   #6
epicurus
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Riferimento: L’immortalità dell’anima.

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Mi sembra, (se sbaglio ditemelo), che la teologia cattolica preveda la vita eterna per le anime che il giorno del giudizio risorgeranno nella loro forma corporea per essere giudicate.
Ma l’eternità non può essere da un dato punto del tempo in avanti per sempre. L’eternità deve essere da sempre anche all’indietro nel tempo e questo significa che la mia anima esisterà si per sempre, ma è anche esistita da sempre.

van, credo che il problema sia di natura linguistica, e riposi -- in particolare -- sulla vaghezza del termine 'eterno' (o 'eternità'). il mio dizionario (non dico il nome per non fare pubblicità occulta ) dice che 'eterno' signigica: "1. che non ebbe inizio e non avrà fine, che è durato e durerà sempre.", ma anche "2. che ebbe principio e non avrà fine."

d'altro conto quando si parla di 'sonno eterno' (in riferimento alla morte) si intende un qualcosa che ha avuto un inizio ma che, però, non avrà una fine.


epicurus
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Vecchio 21-08-2006, 20.20.54   #7
epicurus
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Riferimento: L’immortalità dell’anima.

Citazione:
Originalmente inviato da alessiob
L'immortalità è espressa in molte religioni a partire dalla nascita.
Se devo essere sincero mi sono sempre chiesto perchè hanno scelto questa linea più difficile.
Avrebbero fatto meglio ha parlare di anima eterna che, con la nascita del corpo non faceva altro che "trasferirsi" nella materia dell'uomo e una volta che questo fosse morto tornare da dove fosse venuta.
Invece pretendono che l'anima prima non era immortale, e poi lo diventi di botto.
Il discorso ha già una sua illogicità di fondo.

a me, invece, alessio, sembra che la soluzione dell'immortalità (chiamiamola 'eternità in avanti', contrapponendola alla 'eternità completa') sia meno problematica dell'eternità completa.

tu dici: "pretendono che l'anima prima non era immortale, e poi lo diventi di botto. Il discorso ha già una sua illogicità di fondo". ma ciò è palesemente falso, infatti se fosse vero la matematica (o anche la geometria: una parabola è incoerente?) sarebbe incoerente. d'altra parte non v'è nulla di illogico o incoerente nel ritenere che una successione abbia un inizio e non una fine.

d'altra parte è più problematico sostenere che l'anima è da sempre esistita e che per un tempo finito sta sulla terra, per poi tornare dove è sempre stata. è problematica perchè si suppone che l'anima siamo noi, nel senso che nell'anima c'è la nostra persona, con tutte le gioie, le sofferenze, i ricordi, l'intelligenza, etc. ma se io, appena nasco, non ricordo nulla della mia vita infinita precendete, allora diviene problematico spiegare ciò. d'altro canto diventa difficile dare un senso a "prima di nascere ero così e così, mentre ora sono totalmente differente", perchè ci manca un criterio per mantenere l'identità tra l'ente prima della nascita, e l'ente nato.

epicurus

P.S. non ritengo assoltamente che sia per questo motivo che la chiesa abbia rifiutato a tale idea, volevo solamente argomentare che l'idea dell'eternità completa dell'anima è più problematica dell'idea dell'eternità in avanti. (lasciamo stare, ovviamente, il fatto che è l'intera faccenda -- a prescindere da che eternità si parli -- ad essere estremamente problematica)
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Vecchio 21-08-2006, 20.55.27   #8
VanLag
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Riferimento: L’immortalità dell’anima.

Citazione:
Originalmente inviato da epicurus
van, credo che il problema sia di natura linguistica, e riposi -- in particolare -- sulla vaghezza del termine 'eterno' (o 'eternità'). il mio dizionario (non dico il nome per non fare pubblicità occulta ) dice che 'eterno' signigica: "1. che non ebbe inizio e non avrà fine, che è durato e durerà sempre.", ma anche "2. che ebbe principio e non avrà fine."

d'altro conto quando si parla di 'sonno eterno' (in riferimento alla morte) si intende un qualcosa che ha avuto un inizio ma che, però, non avrà una fine.
Il fatto è che infinito ed eterno sono attributi metafisici che privano il soggetto di inizio e fine, cioè lo pongono oltre le categorie di spazio e di tempo, che sono proprie della manifestazione. Ne segue che o l’anima è nello spazio e nel tempo e quindi può essere da una dato punto per un estensione enorme ma pur sempre finita, oppure l’anima è oltre lo spazio ed il tempo ed allora non può avere ne inizio ne fine.

A me in termini metafisici sembra logico questa concezione a-temporale, anche se i vocabolari, (ho consultato anche io il Devoto), danno il termine “eternità” come sinonimo di “immortalità”, quindi nata ma che non morirà mai e questa è un’incoerenza.

E’ un po’ come collocare l’anima in un mondo a due dimensioni o a tre dimensioni. In un film o nella realtà. Se la collochiamo in un film avrà altezza, larghezza ma non profondità. Se la collochiamo in un mondo tridimensionale avrà altezza, larghezza e profondità.
La religione cristiana colloca l’anima in una realtà a due dimensioni ma poi pretende che splafoni nel tridimensionale e questo, secondo me, è concettualmente sbagliato.

VanLag is offline  
Vecchio 21-08-2006, 21.12.07   #9
epicurus
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Riferimento: L’immortalità dell’anima.

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Il fatto è che infinito ed eterno sono attributi metafisici che privano il soggetto di inizio e fine, cioè lo pongono oltre le categorie di spazio e di tempo, che sono proprie della manifestazione. Ne segue che o l’anima è nello spazio e nel tempo e quindi può essere da una dato punto per un estensione enorme ma pur sempre finita, oppure l’anima è oltre lo spazio ed il tempo ed allora non può avere ne inizio ne fine.

prendiamo ciò che dice (sembra) il cattolicesimo: l'anima è immortale, nasce e poi continua a vivere all'infinito.

tu dici (pressapoco): "essere immortale implica l'infinito, e questo è un concetto al di fuori dello spazio-tempo; ma se l'anima ha un inizio, allora è collocabile entro lo spazio-tempo, contrariamente alle premesse".

lo sbaglio risiede, credo, in ciò che tu dici quando supponi che l'infinito sia necessariamente oltre lo spazio-tempo, infatti non v'è nulla di errato nel pensare che l'universo sia di estensione infinita, o di durata infinita. per di più le temperature del big-bang dovrebbero essere state (per i modelli fisici attuali) infinite. quindi non vedo incompatibilità tra vita infinita e stare nella dimensione temporale.

d'altro canto è la tua posizione quella più problematica perchè -- oltre a ciò che ho detto prima -- c'è il seguente problema: poniamo l'anima al di fuori del(lo spazio-)tempo, come sembri suggerire tu; e ora che si fa? quando noi abbiamo delle esperienze, pensiamo, ed in generale mutiamo i nostri stati mentali, si suppone che avvengano dei mutamente nell'anima (altrimenti sarebbe assurdo pensare che io sono la mia anima), ma allora l'anima sarebbe temporale. quindi è la tua posizione che, mi pare, incoerente.

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Vecchio 21-08-2006, 22.56.42   #10
VanLag
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Riferimento: L’immortalità dell’anima.

Citazione:
Originalmente inviato da epicurus
lo sbaglio risiede, credo, in ciò che tu dici quando supponi che l'infinito sia necessariamente oltre lo spazio-tempo, infatti non v'è nulla di errato nel pensare che l'universo sia di estensione infinita, o di durata infinita. per di più le temperature del big-bang dovrebbero essere state (per i modelli fisici attuali) infinite. quindi non vedo incompatibilità tra vita infinita e stare nella dimensione temporale.
Se l’infinito non è oltre lo spazio ed il tempo non è più infinito. Potrai chiamarlo enorme, immenso, gigantesco, ma non infinito.


Citazione:
Originalmente inviato da epicurus
d'altro canto è la tua posizione quella più problematica perchè -- oltre a ciò che ho detto prima -- c'è il seguente problema: poniamo l'anima al di fuori del(lo spazio-)tempo, come sembri suggerire tu; e ora che si fa? quando noi abbiamo delle esperienze, pensiamo, ed in generale mutiamo i nostri stati mentali, si suppone che avvengano dei mutamente nell'anima (altrimenti sarebbe assurdo pensare che io sono la mia anima), ma allora l'anima sarebbe temporale. quindi è la tua posizione che, mi pare, incoerente.
Qui il discorso si complica ma dipende se pensi di essere un io con un’anima o se pensi di essere un’anima con un io e decidere chi influenza chi. Sembra banale ma può essere la soluzione di molti perché.

La pretesa di mischiare il trascendente con l’immanente appartiene a certe dottrine ma non a tutte. Io posso facilmente scegliere la teoria dell’illusione di matrice orientale e dire che l’universo fenomenico è una gigantesca “matrix” creata dalla nostra mente per auto-certificarsi. In realtà l’immanente non esiste ed esiste solo il trascendente che è la casa della mia anima non nata e quindi imperitura.

Ciò che ha un inizio deve avere una fine. Ciò che è nato morirà. La nozione di VanLag morirà la sua anima no perché non è mai nata.

Continuo a credere che la teologia cattolica faccia acqua…..

VanLag is offline  

 



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