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09-12-2002, 22.00.18 | #24 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 28-04-2002
Messaggi: 341
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Gesù disse che era venuto non per unire, ma dividere i figli dai padri e dalle madri.
Citazione:
Secondo me, dobbiamo rifarci al processo di disidentificazione che dà la possibilità all'essere di incontrare il proprio vero Io. Non è facile spiegare questo. E' più una pratica, che una teoria. Prova a dire durante una meditazione ad occhi chiusi ed al silenzio: "Io ho un corpo, ma io non sono il mio corpo, io ho una mente, ma non sono la mia mente, io ho delle emozioni, ma io non sono le mie emoszioni, chi sono io?" Ripetilo più volte, e poi mi dici cosa ti è successo. |
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10-12-2002, 00.06.40 | #25 |
iscrizione annullata
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Messaggi: 2,110
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Ma cosa vi ha fatto questo povero IO?Ma vi fate cosi schifo da volervi in continuazione separare da voi stessi?(non leggetela come un'offesa...al massimo una provocazione).E se la libertà fosse scoprire al pieno l'IO?E se la libertà fosse espandere al massimo l'io?
C'è differenza tra il distruggere il proprio io e "sperdersi" nel tutto,e espandere il proprio io tanto da inglobare il tutto.Io preferisco la seconda.La prima soluzione può essere più oggettiva,ma io senza me stesso non sono niente.Invece se io mi espando,posso diventare tutto.E io preferisco il tutto al niente.E libero il pazzo che reinterpreta il mondo secondo il proprio ego(io sono un pazzo...vivosunamela...), come è libero il morto che non ha più un ego(bellalì,per essere liberi o bisogna impazzire o bisogna morire!).Io a morto preferisco essere un pazzo.Almeno sono vivo.E libero.La morte potrebbe essere una non libertà,chi può saperlo?Qualcuno è già stato morto?Fatto sta che assoluta oggettività=niente soggettività=morte.Ma in fondo,per non essere più io,devo diventare un non-io.E non-io dopo non-io raggiungo la totalità.Insomma,non so come dirlo.(Io è un'altro.Lo zero non esiste.Niente è nulla.Tutto è mio..)E' come se volessimo raggiungere la stessa condizione,ma tramite due strade opposte.Una porta alla distruzione dell'io,una all'espansione.Io sinceramente preferisco espandermi. |
10-12-2002, 11.25.41 | #26 |
autobannato per protesta
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Messaggi: 436
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A Chatarsis
Per abbandonare l'io (ego) bisogna prima costruirlo.
Se non conosci la ricchezza quale merito avrebbe la povertà? Caro mio è nello spazio sotteso tra questa contraddizione che possiamo essere liberi! Sembra uno slogan ma non è così, pensaci su e se vuoi dimmi... |
10-12-2002, 12.14.12 | #27 |
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Sarò io un "ingordo" materialista,ma a me la ricchezza piace.Perchè si disprezza tanto l'avere?Come se uno che ha tante cose non può anche essere.Io mi reputo uno che HA tanto ma che contemporaneamente E' tanto.E non penso di essere presuntuoso.L'avere non esclude l'essere.Quindi non è necessario essere poveri.Chi predica povertà,sia questa materiale o anche spirituale,ha sempre dietro doppi fini.Invidia?Non lo so,non l'ho mai capito.Fatto sta che a volte l'avere può essere un mezzo per essere,soprattutto in una società come la nostra.
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10-12-2002, 12.53.07 | #28 |
autobannato per protesta
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Lapalissiano Cath
Essere ricchi è meglio che essere poveri.
Essere sani è meglio che essere malati. Avercelo di 30 cm è meglio che di 2 cm. Continuiamo con il Pazzaglia pensiero? o andiamo oltre l'ovvio. Dimmi tu...Mi sembra che non hai riflettuto molto su quanto scritto, ma sarei felice di essere smentito Sans rancoure |
10-12-2002, 13.10.28 | #29 |
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Semplicemente volevo solo dire che non riesco proprio ad immaginare quale merito abbia la "privazione",la "povertà".Beh,forse,ora ci sono arrivato.Saper cosa vuol dire essere povero fa apprezzare di più la condizione di ricchezza(non sto parlando solo di soldi...).Perchè se uno è ricco dalla nascita non riuscirà mai ad apprezzare la sua condizione quanto uno che la ricchezza se l'è quadagnata.E su questo non ci piove,perchè l'ho sperimentato sulla mia pelle.
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