Vegliate!
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa
e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare.
Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte
o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!” (Mc 13,33-37)


A quelli che credono di aver "compreso" qualcosa sulla faccenda spirituale, consiglio di riflettere bene sulle parole del Cristo.
A quelli che credono di conoscere le tradizioni orientali dico che l'essenza autentica delle vie piu' profonde, e' la stessa di questo passo del Vangelo....e' in India: Sahaj, la conoscenza spontanea inerente lo Stato Naturale. Il Sahaja Samadhi accade e non puo' essere cercato. Nessuna tecnica volontaria puo' portare a una realizzazione del Sahaja Samadhi, questo accade quando la Grazia discende dall'alto e l'Ego muore e la "Coscienza" si dissolve nell'Assoluto Immanifesto, nel Padre. E' la Morte Mistica.

Cio' che si puo' fare con lo Yoga e altre tecniche di introspezione e' imparare a vegliare, ad essere svegli....il resto sono panzanate.
Chi crede con la volonta' personale di poter raggiungere un qualche cosa, che sia oltre la pura Consapevolezza e l'autoconoscenza che da questa scaturisce, e' un illuso.
In Oriente la maggior parte delle scuole di pensiero sono fonte di illusione, proprio perche' c'e' la volonta' personale di "raggiungere l'Illuminazione". Nella migliore delle ipotesi si raggiunge il Nirvikalpa Samadhi o falsa illuminazione o un EGO ipertrofico e gonfio come una mongolfiera che scoppiera' a tempo debito. E' questo il pensiero dominante anche in maestri come Osho, J.K., Poonja che spingevano alla realizzazione....anche Ramana non aveva le idee chiare perche' dopo l'accadimento si era letto i testi classici della sua terra di origine.
E' questo il pensiero della maggior parte delle scuole del Buddismo Tibetano, comprese la Mahamudra e lo Dzogh Chen, e' questo il pensiero dell'Ottuplice Sentiero del Piccolo Veicolo del Buddismo (Hinayana o Theravada), dello Yoga di Patanjali....e quindi del Raja Yoga.
Non e' questo il pensiero (perlomeno teoreticamente) del Tantra* autentico, sia Buddista che Hindu, dello Dzogh Chen pre-buddista (il Bon...ma anche qui non quello attualmente insegnato...ma qualcosa si riesce a scovare...), del Taoismo.....la vera conoscenza o Sanathan Dharma o Via Senza Nome, e' Sahaj.....e' la Coscienza Impersonale. Li siamo tutti un unica persona.

Conosci te stesso e impara a vegliare. Nella relazione con gli altri, impara ad Amare (se sei sveglio accade facilmente).

C'e' altro, ma non e' il caso di parlarne, ogni cosa si svela a tempo debito.

* il Tantra non serve a scopare 12 ore consecutive!

bellissimo momento di grazia
veglia costante e apertura totale in funzione dell'amore incondizionato

ciao

[quote]Messaggio originale inviato da Yam
[i]Vegliate!

]Il Sahaja Samadhi accade e non puo' essere cercato. Nessuna tecnica volontaria puo' portare a una realizzazione del Sahaja Samadhi, questo accade quando la Grazia discende dall'alto e l'Ego muore e la "Coscienza" si dissolve nell'Assoluto Immanifesto, nel Padre. E' la Morte Mistica.

Cio' che si puo' fare con lo Yoga e altre tecniche di introspezione
e' imparare a vegliare, ad essere svegli....il resto sono panzanate.
Chi crede con la volonta' personale di poter raggiungere un qualche cosa, che sia oltre la pura Consapevolezza e l'autoconoscenza che da questa scaturisce, e' un illuso.

anche in maestri come Osho, J.K., .......etc



Concordo del tutto con te per quanto riguarda l'illuminazione forzata, cercata a tutti i costi, in quei casi è solo l'Ego che "vuole"
illuminarsi, e credo non valga neppure la pena discuterne con chi pensa il contrario.
Per quanto riguarda le posizioni dei maestri che hai citato sono d'accordo su Osho, degli ultimi due non ho informazioni sufficienti per poterne parlare, ma devo dissentire su J.K.; da quanto risulta a me J.K. oltre ad affermare che nessuna religione, rituale e quant'altro forniscano delle verità, nè conducano a Dio, affermava pure che la stessa via dello Yoga con tutte le varie tecniche, annesse e connesse non avrebbe certo portato ad una illuminazione forzata. Invitava invece alla meditazione, ma non a una meditazione "forzata", ma piuttosto come stato dell'Essere, è un processo di comprensione del se.
Inoltre lo stesso Osho avrebbe dichiarato che, secondo lui, J.K. avrebbe fallito nel suo insegnamento di maestro proprio perchè non sarebbe riuscito a portare i suoi dicepoli al suo livello, facendoli rimanere sempre discepoli, poichè non gli avrebbe fornito i "mezzi" necessari per poterlo raggiungere, cosa che invece Osho faceva.

E' sufficiente che tu osservi gli allievi di uno e dell'altro.
I primi (J.K.) sono li che brancolano nel buio perche' fondamentalmente J.K. non ha insegnato nulla se non una forma di esistenzialismo filosofico. I piu' bravi sono convinti che "il pensiero" sia l'ostacolo piu' grande alla "pura visione" e cercano in tutti i modi di demolire ogni costrutto mentale ma senza sapere bene dove andare a parare. (manca la comprensione profonda del "funzionamento" della creatura ad immagine e somiglianza del "creatore"...quindi ci si concentra su un aspetto parziale...)
J.K. piaceva molto ad Osho. Gli allievi di Osho invece sono tutti Illuminati. Di solito il percorso e' stato: Osho- Poonja. (ma molti sono passati da Osho a U.G.K., il piu' famoso per aver scritto una biografia di U.G. e' Mahesh Bhatt, spassosissimo quando Mahesh parla della reazione di Osho al suo essere approdato a quella terra senza speranza di nome U.G. QUI .) Poonja invece era convinto che la realizzazione fosse a portata di mano per chiunque...... Quest'ultimo ha dato loro la spinta che mancava.
Se cerchi in rete ne trovi a bizzeffe di questi nuovi illuminati.
Danni potrebbero non farne, se solo avessero chiaro che non c'e' nessuna meta da raggiungere e se solo la smettessero di spingere la gente a "realizzarsi"....e invece a "conoscersi profondamente" accettandosi cosi come si e' (qualcuno dira': gia' ma quella e' la realizzazione! )
Su quel tipo di realizzazione non faccio commenti.
Ognuno e' libero di credere quello che vuole....anche di essere illuminato (e' successo anche a me) .

Scusa, ma... come fai ad affermare che gli allievi di Osho sono tutti illuminati?

Parlo di quelli "diretti"...che erano accanto a Lui.

edit: ..ma ce ne sono molti altri ...qui ne trovi alcuni, ma se ti interessa ce ne sono moltissimi altri

Sai perchè ho questo dubbio? Ho conosciuto una persona che con lui ha passato 21 anni ed è ritornata in Italia dopo la sua morte.
Beh, non voglio giudicare, ma pochi come questa persona mi hanno lasciata perplessa.

Beh se e' per quello io sono stato in giro da giovane per mesi e mesi con un allieva diretta di Babaji e non ti dico cosa non e' riuscita a combinare..........ma non e' questo il punto.
Non vuol dire niente che alcuni abbiano recepito e altri no, e' cosa hanno recepito e cosa e' stato trasmesso che va indagato.....c'e' qualcosa di buono e qualcosa meno.....

Sì, le mie sono solo curiosità. Questo certo non vuol dire che non fosse all'altezza il maestro, ma quella persona non fosse proprio in grado di recepire.

E' stata un'esperienza forte, per questo mi ha colpito così. Non mi piaceva il suo modo di cercare eventuali "allievi".

Quel "vegliate perchè non sapete..." potrebbe secondo voi essere rivolto anche nei confronti dello stesso maestro?
Vegliate sul vostro maestro, siate svegli nel riconoscerlo...

Osho, come qualità di pensiero, è il maestro che più apprezzo ma ho il brutto vizio di leggere anche chi non era d'accordo con lui.
Così ho scoperto che gran parte dei suoi discepoli sono morti in giovane età di AIDS.
Sai Baba invece, tralasciando i suoi pittoreschi miracoli, ha collezionato centinaia di denuncie per molestie sessuali...
...ecco perchè mi verrebbe da pensare che il messaggio di Gesù fosse rivolto anche a se stesso.