ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
22-01-2006, 14.19.31 | #32 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
|
Re: Re: Re: X Sweet Cat:la parabola.
Citazione:
Se, come possibile, padre Dante prese la trappola della larva di formicaleone a modello per l’Inferno, vuoi come forma che come atroce filosofia, ne posso prendere atto. Ma questo nulla toglie alla grandezza della “Divina Commedia” e del suo autore! Rudello 22 gennaio 2006 parole 39 .............................. .............................. ...... Così per ogni cosa: non è indispensabile che sia "originale", ma che stia al posto giusto per essere efficace. D'altra parte non mi sembra che S.Luca abbia detto: "E Gesù su due piedi si inventò questa parabola..." Non mi turberei quindi per certe precisazioni. Ultima modifica di Lucio Musto : 22-01-2006 alle ore 14.21.06. |
|
22-01-2006, 14.52.33 | #33 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
|
Citazione:
Ciao, Ricerca. Ia parte - Non sarai ancora genitore ma hai capito già tutto quanto. Perfetta in quello che dici, non ho bisogno di aggiungere una virgola. IIa parte - cercherò di spiegarmi un po' meglio, ma è lunga! Vedi, io ho un problema personale: ci tengo a capire, ma sono molto lento nell'assimilare. Per esempio nelle bellezze naturali: non avvertirò l'esigenza di viaggi esotici finché non avrò conosciuto bene l'interessante locale, ed in effetti non ho fatto nessun viaggio di piacere fuori Europa. Analogamente per lo Spirito. Sono nato nella Chiesa di Roma forse per caso, forse per volontà di Dio, ma comunque ora sono qui. E' possibile che ci siano rivelazioni più grandi e più vere di quelle del mio Cristo, ma non le andrò a cercare e non me ne farò abbagliare finché non avrò penetrato bene il mio Credo. Non fosse altro perché in coscienza, non conoscendo bene questa, non potrei riconoscere la supremazia di quelle che quindi restano, per me e per ora, i "falsi profeti" paventati da S.Marco. E per me la coscienza è importante, perché la considero come riferimento sicuro unico nel continuum dubbioso che è la mia esistenza. Scusami se sono stato poco chiaro. Sono ancora nuovo di questo forum ed ho cercato di essere sintetico nell'esprimermi... con ovvio danno alla chiarezza. Se vuoi, posso tornarci su. Comunque grazie. Rudello 22 gennaio 2006 parole 261 |
|
22-01-2006, 17.19.22 | #34 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
|
Re: Re: Re: Re: Il padre del figliuol prodigo
Citazione:
Anche soffrendo come cani bastonati non si può impedire che i propri figli facciano le loro esperienze, che affrontino le loro difficoltà, i propri rischi....... la vita è un rischio per tutti.... le esperienze fanno crescere chiunque, hanno fatto crescere noi e se siamo qui a parlare non è certo per rinnegare il nostro passato, qualunque esso sia ma per onorarlo come maestro... i genitori non sono esseri perfetti, come non lo sono i figli, tutti amiamo in maniera imperfetta, tuttavia è sloo grazie al loro gesto di ribellione, al loro diventare adulti e protagonisti della loro vita (a qualunque costo) che anche noi diventiamo perfetti perchè impariamo ad amarli incondizionatamente... e cresciamo anche noi e loro diventano i nostri maestri (incredibile vero???) |
|
22-01-2006, 17.53.53 | #35 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
|
Re: Parabola del figliol prodigo ( chiarimenti)
Citazione:
Ho trovato fra le mie carte una interessante meditazione in sei paragrafi messa a fuoco sul celeberrimo dipinto di Rembrandt su questo soggetto (dipinto che ho cercato senza successo di allegare) La meditazione non è mia e non so di chi sia, ma se vuole, sono contenta di trascriverla qui. Mi sembra ben fatta. Cordialità |
|
22-01-2006, 19.44.38 | #37 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-10-2005
Messaggi: 366
|
Re: Re: Re: Parabola del figliol prodigo ( chiarimenti)
Citazione:
si nota invece il fratello a braccia unite in senzo di chiusura nei confronti del fratello. |
|
22-01-2006, 21.14.08 | #38 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-07-2005
Messaggi: 464
|
Luca 15:11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
Luca 15:12 Il più giovane di loro disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". Ed egli divise fra loro i beni. Luca 15:13 Di lì a poco, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. Luca 15:14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Luca 15:15 Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali. Luca 15:16 Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava. Luca 15:17 Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Luca 15:18 Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: Luca 15:19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi". Luca 15:20 Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò. Luca 15:21 E il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Luca 15:22 Ma il padre disse ai suoi servi: "Presto, portate qui la veste più bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; Luca 15:23 portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, Luca 15:24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato". E si misero a fare gran festa. Luca 15:25 Or il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udì la musica e le danze. Luca 15:26 Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa succedesse. Luca 15:27 Quello gli disse: "È tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo". Luca 15:28 Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. Luca 15:29 Ma egli rispose al padre: "Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici; Luca 15:30 ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato". Luca 15:31 Il padre gli disse: "Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; Luca 15:32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato"». Questa parabola vuole significare la nostra morte spirituale quando sperperiamo "in un paese lontano" i beni datoci da Dio. Il fatto che gli abitanti di quel paese non gli davano neppure il cibo dei maiali significa l'egoismo di chi è lontano da Dio. Il fratello che ha sempre servito il padre non ha bisogno di nulla perchè vive già nella sua casa e tutto quello che ha il padre è suo, e anzi rischia di perdersi se il padre non lo pregherebbe di entrare... (non c'è posto per l'invidia o per il rancore nella casa di Dio). Il figlio perduto, rientrato in sè, che significa non tanto bisogno materiale quindi interesse, ma tornato se stesso avendo vinto l'ego e la divisione e avendo capito cosa significa la lontananza dalla vera fonte di ogni bene, quindi pentimento, dice che non è più degno di essere chiamato suo figlio e che ha peccato contro il cielo e contro di lui... La festa che gli fa il padre è un grande insegnamento per noi, significa che anche per il peccatore più incallito c'è sempre speranza di rientrare tra le braccia del padre... che perdona e non soltanto, ma ne ha compassione... Quindi Dio tiene sempre la porta aperta a tutti i suoi figli e cancella ogni colpa, quando c'è la conversione del cuore e l'unità tra l'uomo e Dio. Per quanto riguarda il compito dei genitori, bisogna lasciare che i figli facciano le loro esperienze, anche se dure e dolorose, per crescere e maturare, fisicamente e spiritualmente, amandoli sempre in qualsiasi situazione si trovino. Negare la libertà significa non permettere di crescere, seguendoli sempre e non abbandonandoli mai. |