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21-01-2006, 10.43.08 | #13 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
p.s.: ...a parte le ultime parole..... |
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21-01-2006, 11.15.53 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-09-2004
Messaggi: 586
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[quote]Messaggio originale inviato da Yam
Veramente qui viene contestato proprio il peccato originale, che non e' piu' visto come peccato....ma semmmai come il Mistero dell'Incarnazione..... ** il mistero dell'incarnazione è l'esperienza che ogni persona deve fare per conoscere il bene e il male per arrivare alla consapevolezza di se? tanto per capirci meglio.... Qui alcuni vedono gli Angeli o anche quegli uomini che divengono monaci e rinunciano alla Vita, alla Conoscenza del Bene e del Male....passaggio evolutivo necessario. Ti avevo invitato a dare uno sguardo alla Biologia della Complessita' e alla lettura di Teillard De Chardin.... In una chiave evolutiva, in cui ci starebbe anche la reincarnazione, cio' che dagli stati piu' bassi dell'essere risulta essere il motore dell'evoluzione sono proprio le cieche emozioni egoiche...sino a che non accade quel ri-cordo, quel ritrovamento di se, come nella parabola del filiol prodigo..... ****se il fratello maggiore era un angelo ...era un angelo invidioso aggiungo.... e come fanno gli angeli ad essere invidiosi? più che un angelo magari era un monaco che aveva scelto di rinunciare alla vita...quindi ai desideri e alle passioni...e qui posso essere d'accordo Sulla biologia della complessita ho fatto una ricerca ma ho trovato pochissimo...su Theillar de Chardin so solo che era un gesuita. Appare pero' qui, a differenza del Vecchio Testamento un Dio altamente Misericordioso.... *** sono d'accordo ...faccio fatica anch'io a conciliare il DIO del VT con il padre del figliol prodigo...che è Gesù Cristo.. Il Dio del VT sembra più un DIo che ti fa raccogliere quello che hai seminato ..eppure per la chiesa cattolica è lo stesso Dio. |
21-01-2006, 11.33.48 | #15 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
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Re: Re: Il padre del figliuol prodigo
Citazione:
Grazie Elijah dell'attenzione, e grazie anche a Sweet Cat. Si, conoscevo la storiella, ed il risentirla mi ha portato assai indietro con gli anni, ad un tempo imprecisato, quando l'ho ascoltata per la prima volta. E' assolutamente vero quello che dici, del bene e del male che si può vedere in ogni cosa, ma non condivido il globale giudizio negativo che sembra esserci nelle tue parole. Vedere nella Parabola un lato deficitario del padre, o come dice Sweet Cat immaginare la tentazione repressa (o non abbastanza ardita) del secondo figlio a partire anche lui non sminuisce il valore del messaggio, anzi lo completa, lo rende più umano, più comprensibile ed assimililabile per noi. Oserei dire che queste note amare sono come il fiele ed i suoi enzimi che ci permettono di digerire cibi indigesti. Anche la storiella che mi hai ricordato abbisogna della scena in cui cavalca il padre e di quella dove sull'asinello ci sono tutti e due i protagonisti. E' il poter cogliere mille sfumature diverse infine che rende questa ed altre letture sempre interessanti ed utili al nostro arricchimento. Un solo esempio, per restare nel filone che ho proposto: il padre corre pieno di gioia incontro al figlio che torna. Gioia per il suo ritorno, certo... Solamente? Non è più toccante ed umanamente armonioso se in questo padre ci mettiamo anche quest'altro pensiero, una preghiera del tipo: "grazie, Signore, che mi hai perdonato degli sbagli che io ho fatto verso questo ragazzo ed hai voluto che egli tornasse a me nonostante la mia incapacità a farne un figlio migliore!" Forse, lo ammetto, sono di parte. Perché a me vengono gli scrupoli ogni volta che uno dei miei quattro figli cade in una imperfezione, e mi chiedo: "Quanta parte di colpa è mia che non ho saputo dare sufficiente amore e saggezza a questo ragazzo che mi è stato prestato perché lo tirassi su?". Naturalmente non me ne angoscio, ma solo perché nella mia cultura c'è il concetto di Misericordia divina ed imperfezione dell'uomo, ma il pensiero mi viene. Non avrà mai pensato, il padre della Parabola: "Ma cosa ho sbagliato, con lui, perché diventasse spendaccione e dissoluto?"... Secondo me sì, ci ha pensato. Ed è questo che lo rende un uomo, e non un archetipo di bontà assoluta come lo si fa apparire in certe omelie. E' la stessa cosa che penso dei Santi. Ci servono non solo e non tanto per le loro altezze, ma per quelle cadute e quelle tentazioni che ce li fanno sentire simili a noi, e quindi imitabili. "Nonostante tutto è come me, e ce l'ha fatta!... forse posso farcela anch'io!" Naturalmente, e concordo anche su questo, è sempre questione di punti di vista. Grazie di nuovo. Troppo lungo?... correggetemi, ve ne prego! |
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21-01-2006, 12.01.51 | #16 |
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Penso che da questa parabola/racconto dovremmo eliminare il concetto di "peccato" come dovremmo eliminarlo dalla nostra vita.
Come in tutte le parabole altro non è che un condensato delle diverse situazioni in cui di volta in volta ci possiamo trovare e ovviamente non dice tutte le sfumature, perchè le sfumature sono le differenze con cui ciascuno di noi vive la stessa situazione. Il modo di leggerla, il significato che le diamo, il grado di immedesimazione dipendono da ciò che stiamo vivendo nella nostra vita. Dalla situazione più concreta e terrena (i rapporti tra figli e genitori) alla situazione più elevata e mistica (il tema della caduta e dell'incarnazione) Tutte interpretazioni comunque corrette, nessuna esclude l'altra E non c'è un giusto o uno sbagliato, c'è una semplice domanda: tu in quella situazione cosa avresti fatto? qual'è la tua scelta migliore? migliore per te, non in assoluto? Un po' come quando ai moderni coloqui di lavoro di gruppo ti propongono una situazione assurda e dicono di trovare una soluzione comune... non c'è una soluzione giusta, si tratta di vedere se trovate una soluzione comune, se siete in grado di accordarvi (come si accordano le orchestre). Tra l'altro di recente mi son proprio chiesta una cosa... ma il finale di questa parabola/storia/film qual'è? cosa succede dopo che il figlio disgraziato torna a casa e si redime? Vissero tutti felici e contenti? Non c'è un finale... ci sono un sacco di storie incomplete lasciate in sospeso... Queste sono le mie riflessioni Ultima modifica di Ricerca : 21-01-2006 alle ore 12.04.07. |
21-01-2006, 12.54.58 | #17 | ||
Sii cio' che Sei....
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Citazione:
Perche' non usi il "quote"? Si, il passaggio per la dimensione "oscura" ed Egoica e' necessario. Citazione:
Non lo so...cosi ho sentito... Su Teillard De Chardin c'e' qualcosa in rete. |
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21-01-2006, 13.16.21 | #18 | |
Sii cio' che Sei....
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Re: Re: Re: Il padre del figliuol prodigo
Citazione:
Io ho due figli e una terza che ritengo mia figlia anche se e' la figlia della mia compagna (il padre e' mancato quando era piccolina...si e' ucciso...)....sei anni or sono... questa ragazza se ne ando' di casa, molto giovane. Fu una esperienza drammatica, non sapevamo bene cosa fare come comportarci...alla fine senza volerlo ci comportammo come il Padre...della parabola, quello, oltre ad essere un insegnamento anche "esoterico", e' un insegnamento straordinario per ogni genitore..... Ella se ne ando' di casa a 14 anni, abbandonando noi e la scuola. Dopo tre anni in cui mantenemmo i contatti soprattutto via telefono (sic! benedetti telefonini!) lei si ammalo'. Fu un periodo durissimo, anche perche' la malattia era sconosciuta. Perse la vista e con grande fatica e deficenze della Sanita' nostrana, riuscimmo a scoprire che era una malattia genetica rarissima (Neuropatia ottica di Leber), nessuna cura possibile. Oggi per fortuna le cose sono cambiate molto. Lei ha avuto una reazione bellissima alla malattia, gli e' rimasto un piccolo residuo visivo da un occhio (per la legge italiana e' cieca con residuo visivo, cioe' ipovedente). E' gioiosa, e la sua energia positiva e' contagiosa. Ha ripreso a studiare e ha la media del 9, e' un piccolo genio. Questa e' una sua recente poesia, ditemi cosa ci vedete: "Ricordo ancora quella voglia irrequieta d scappare..... Lei mi guardava, Mia Madre, e io urlavo tutta la mia voglia di liberta'... sognavo, guardando dalla finestra quei tristi e grigi palazzi, nuovi paesaggi, voglia di camminare sola senza di Lei... scoprendo con i miei occhi emozioni lontane da quella citta' in cui tutto mi appariva cosi familiare, cosi noioso, stanca di camminare per quelle solite strade ormai apparentemente conosciute... ho avuto bisogno di piangere ridere scoprire, vivere, guardare strade lontane, alla ricerca, che credevo sarebbe stata eternamente in viaggio... Ora torno...e tutto mi appare diverso, abbraccio mia madre con un calore intenso felice di camminare con lei per quelle strade..e le guardo con occhi diversi, non piu' bambina" p.s.: in quei tre anni ella ha viaggiato molto, per tutta l'Europa con il suo fidanzato. Sono ancora fidanzati.... Ultima modifica di Yam : 21-01-2006 alle ore 13.21.04. |
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21-01-2006, 13.22.35 | #19 | |
Sii cio' che Sei....
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21-01-2006, 13.28.48 | #20 | |
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Re: Re: Re: Re: Il padre del figliuol prodigo
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Che grande parabola! (silenzio contemplativo) |
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