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02-12-2005, 20.59.39 | #21 | |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Citazione:
nonimportachi... l'unica cosa che ti vogliono far capire gli spirituali, è che TUTTO quel che si sostiene è assurdo (compresa questa frase)... siamo tutti sulla stessa barca... nessuno può considerarsi meglio degli altri... credere, non-credere, sapere, non-sapere, teista, ateista, ecc. Che differenza fa? Se tu ammetti di essere nel dubbio... e pensi di poter risolvere i tuoi dubbi con la ragione... vieni un po' a spiegarmi il seguente paradosso... https://www.riflessioni.it/forum/show...hreadid=67 10 ... e dimmi come fai ad uscire dal dubbio con la ragione?? Dopo sarò anch'io felice di dare importanza alla ragione... e smettere di avere fede... e smetterò anche di credere in Dio... Nel frattempo, smettila di non capire come si fa a credere... Tutti crediamo... Nessuno ha certezze... (nemmeno la frase appena scritta) Elia... P.S.: Come si fa ad uscire dal dubbio? Con la ragione forse? O con la fede? O nessuno dei 2? Od entrambi? |
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03-12-2005, 01.36.11 | #24 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Perché in verità ti dico che preferirei essere in nessun luogo materialmente, a lottare con quell'oscuro nulla, piuttosto che essere un gran signore il quale ha modo di trovarsi ovunque vuole, a divertirmi con il tutto come se mi appartenesse.
Abbandona questo dovunque e questo tutto in cambio di questo nessun luogo e di questo nulla. Non ti curare se il tuo intelletto non ha conoscenza di tale nulla, perché per questo io lo amo ancora di più. È cosa tanto preziosa in se stessa che l'intelletto non può concepirla. Questo nulla lo si può provare piuttosto che vedere, perché è oscuro e nascosto a coloro che vi hanno posato lo sguardo solo per poco tempo. Tuttavia, per dirla più precisamente, è nella sovrabbondanza di luce spirituale piuttosto che nell'oscurità o nella mancanza di luce materiale, che l'anima è accecata quando prova questo nulla. E chi è poi che lo chiama nulla? Certo l'uomo esteriore che è in noi, non quello interiore. L'uomo interiore lo chiama Tutto, perché da esso impara a conoscere tutte le cose materiali e spirituali, senza prestare attenzione particolare a ciascuna cosa per sé. La nube della non conoscenza (anonimo XIV secolo) |
03-12-2005, 11.44.15 | #25 | |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Re: believe e trust
Citazione:
Una cosa è dimostrare che la sindone, i miracoli, le apparizioni sono solo burle e questo si può tranquillamente fare, senza invocare dei dogmi; altra cosa è negare in toto l'esistenza di ciò che sta al di là delle nostre capacità conoscitive. Dio, per come inteso dai teologi, è sì trascendente, ma possiede dei rapporti con il mondo sensibile, che essi presentano al mondo come prove dell'esistenza divina; ebbene di questi rapporti non ve n'è traccia e sostenere questo è uguale a sostenere che l'unicorno non esiste. L'ateo valuta le prove addotte, si accorge che non reggono e dunque le rigetta; quando però rigetta l'intero trascendente, allora sì che è "credente". |
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03-12-2005, 12.14.22 | #26 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Re: Re: believe e trust
Citazione:
Piccola precisazione, che mi sono sempre dimenticato di fare. Il rasoio afferma che non bisogna credere a tesi che postulano oggetti (e fatti) in abbondanza senza necessità; ma ciò è diverso dal dire che bisogna non credere. 'Non bisogna credere' implica l'agnosticismo, mentre 'bisogna non credere' implica l'ateismo. Come ho già detto, l'onere della prova non è nel credente ma sia nel credente sia nell'ateo. Quindi se le prove non reggono, allora la tesi da sposare è l'agnosticismo e non l'ateismo. Il fatto è che sembra altamente irrazionale la credenza (1) "non abbiamo buone ragioni per credere x" unita alla credenza (2) "se fosse x, disporremmo di buone ragioni per credere x". Ma se qualcuno affermasse solo la (1), come nel caso dei tesiti, allora l'irrazionalità probabilmente sarebbe ridotta. Comunque ripeto che l'ateo assume sì un dogma, ma il tesita ne assume una valanga. epicurus |
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03-12-2005, 12.16.56 | #27 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Re: Re: believe e trust
Citazione:
rigettare tutto il trascendente (inteso come quella parte che a noi empiricamente e conoscitivamente sarà sempre preclusa) è la tesi verificazionista, ma ormai nessun filosofo prendere seriamente questa tesi, infatti è troppo problematica. |
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03-12-2005, 12.27.20 | #28 | |
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Re: Re: Re: believe e trust
Citazione:
Questo ragionamento mi sembra inconsistente; cosa vuol dire "dio non esiste" quale dio? Io nego PRECISAMENTE il dio dei cristiani, perchè dicesi avere rapporti con il sensibile che non esistono; questa negazione non è una credenza: si possono addurre prove condivisibili che ci dicono che la sindone è un falso, che i miracoli sono dei falsi, che le apparizioni sono dei falsi ecc... ecc...; quindi se i teisti mi presentano QUESTO PRECISO loro dio ed io nego che esista, posso affermare che questo non è un dogma. Altra cosa, ripeto per l'n-esima volta, è procedere a negare l'esistenza di ciò che sta al di là delle nostre capacità conoscitive; siccome è impossibile, per definizione, addurre prove a favore di questo ragionamento, questo sì che è un dogma. Ultima modifica di nexus6 : 03-12-2005 alle ore 12.28.22. |
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03-12-2005, 12.34.51 | #29 |
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Sono i teisti che si devono preoccupare di portare prove a favore delle loro chimere e non certo altre persone! Quando queste ultime si rendono conto che quelle prove sono inconsistenti (perchè lo sono), essi rigettano le tesi dei teisti; a questo punto li vogliamo chiamare atei? Pinco pallini? Ma la sostanza non cambia: persone "estranee" ai dogmi teisti possono solo preoccuparsi di evidenziarne le inconsistenze e facendolo dimostrano che il PRECISO dio e solo quel PRECISO dio non può esistere, così come lo presentano i SUDDETTI teisti.
Ultima modifica di nexus6 : 03-12-2005 alle ore 12.37.34. |