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Vecchio 22-08-2005, 11.49.22   #11
shakespeare
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ma io ti ho risposto viandante, sei tu che parli di superbia, ma potresti credere alla risposta che ti ho dato? ossia:

<:< se non crederanno ai profeti, nemmeno se uno resusciterà dalla morte saranno persuasi>!

pace e bene!
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Vecchio 22-08-2005, 13.00.49   #12
La_viandante
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ti ringrazio infinitamente per la risposta sceki, e' sempre un piacere il dialogo con te

allora ti porto un pezzo a favore della storicita' del racconto dei vangeli, a proprosito della cosa fondamentale del credo cristiano

la resurrezione

Citazione:
La domenica mattina, "Maria di Magdala e Maria di Giacomo" (Marco 16:1), recatesi sulla tomba per ungere il corpo di Gesù, la trovarono vuota.

Matteo (28:2) riferisce che un angelo apparve dopo un terremoto e rimosse la lastra.

Secondo Marco (16:5) nella tomba "un giovane" vestito di bianco annunciò loro che Gesù era risorto.

In Matteo (28:5-6) ad annunciarlo è l'angelo.

In Luca (24:4) sono due uomini "in vestiti sgargianti".

Secondo Giovanni (20:11-18), Maria Maddalena vide due angeli e poi il Cristo risorto.


praticamente si evince che erano tutti insieme e che hanno riportato la stessa medesima cosa, a riprova che e' veramente storico e attendibile il resoconto


La_viandante is offline  
Vecchio 22-08-2005, 16.21.42   #13
shakespeare
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cara viandante è un piacere anche per me, tuttavia scusami se rispondo in ritardo ma non avendo il pc a casa mi tocca scrivere una volta al giorno in un internet, oggi due dunque è un miracolo! e poi c'è chi dice che non esistono!

comunque vedi, anche Abramo quando vide tre uomini che erano davanti la sua tenda si prostrò e disse: <Mio Signore> intendendo che non erano in tre bensì Uno!
il fatto poi che gli evangelisti mettano come prime ad avere avuto l'annuncio della resurrezione delle donne, la dice lunga sul fatto che sia stata detta o meno la verità, perchè a quel tempo la donna che diceva qualsiasi cosa era tacciata senza alcuna remora di menzogna perdipiu demoniaca(retaggio ebraico di eva con il serpente), dunque se volevano essere creduti gli evangelisti avrebbero commesso il piu grande sbaglio non solo dei loro scritti, ma anche nei confronti dei loro fratelli ebraici, della loro cultura ed usanza; senza contare che una di queste donne era sette volte indemoniata secondo il popolo ebraico! tutto questo a costo di dire la verità? ti lascerò altresi degli appunti che non so quanto ti possano servire, come appunto continuo a ripetere la frase di Abramo:< se non crederanno ai profeti nemmeno se uno resuscita dai morti sarà persuaso>! infatti qualcuno è resuscitato; qualcuno di voi percaso è persuaso nel credere questo?

Gli studiosi, partendo da questi dati storici, hanno individuato alcuni criteri che confermano l'affidabilità storica dei fatti narrati nei Vangeli.

1) Criterio di attestazione multipla. Quando un fatto o un insegnamento viene riportato da fonti diverse, il dato evangelico può essere considerato come solidamente attestato e quindi degno di affidabilità storica, perché più testimonianze lo confermano. Applicando questo criterio risulta che il tema della misericordia di Gesù verso i peccatori è storicamente fondato perché viene attestato da tutti gli evangelisti e in forme letterarie differenti tra loro (parabole, discorsi, racconti di incontri di Gesù con varie persone, polemiche con i farisei e i capi del popolo). Anche l'attività taumaturgica di Gesù, la sua predicazione in parabole, la sua presa di posizione nei confronti della religiosità formale di alcuni del suo tempo, la sua morte in croce, la sua risurrezione sono riconoscibili come fatti storici accreditati.

2) Criterio della discontinuità. Quando un dato contrasta con l'ambiente e la mentalità giudaica del tempo in cui visse Gesù, tale dato è da ritenersi autentico. Per esempio, l'atteggiamento di Gesù nei confronti dei farisei e del sabato, che rappresenta un caso di rottura con il mondo rabbinico o l'uso da parte di Cristo del termine familiare "Abbà" per riferirsi a Dio.

3) Criterio della conformità. Si può considerare autentico un dato evangelico se è conforme e coerente con tutto il messaggio di Gesù e l'annuncio del Regno di Dio.

4) Criterio di spiegazione necessaria. E' l'applicazione del principio di ragione sufficiente: ogni fatto deve poter essere adeguatamente spiegabile, talvolta una spiegazione diventa necessaria perché è l'unica possibile, in quanto altre spiegazioni farebbero sorgere numerosi e più grandi problemi. Questo criterio praticamente dice: la spiegazione più semplice talvolta è quella necessaria anche se esce dagli schemi più comuni". Per esempio, che gli apostoli non abbiano trafugato il corpo di Gesù dalla tomba, va accreditato come veritiero. Diversamente come avrebbero potuto eludere la custodia dei soldati? Dove avrebbero trovato il coraggio, dal momento che i Vangeli li descrivano estremamente timorosi?

Ma i Vangeli che abbiamo noi sono quelli scritti dagli evangelisti?

Rispondiamo affermativamente. Matteo, Marco, Luca e Giovanni hanno scritto il Vangelo. Questa prima stesura, quale è uscita dalle loro mani, si chiama "autografo": altri poi hanno trascritto l'autografo degli evangelisti, e tali copie si chiamano "codici".

Nessun autografo antico, né profano, né sacro, è giunto fino a noi, ma ci sono giunte le loro copie: i codici, appunto. E' interessante un confronto tra i codici profani e quelli sacri.

a. Codici profani

Quali codici abbiamo degli autori profani? Di Orazio, che è tra i più fortunati, abbiamo 250 codici, di Omero 110, di Virgilio circa 100, di Sofocle circa 100, di Eschilo 50, di Platone 11, di Euripide 2.

Quale distanza di tempo passa tra l'autografo degli autori profani e le prime copie rimaste? Tale distanza per Virgilio è di 400 anni, per Orazio 800, per Giulio Cesare 900, per Cornelio Nepote 1200, per Platone 1300, per Sofocle 1400, per Eschilo 1500, per Euripide 1600, per Omero circa 2000.

Riassumendo: come quantità di codici si va da 1 a 250; come distanza di tempo tra autografo e codici si va dai 400 anni a 2000 anni circa. Eppure nessuno ragionevolmente dubita della loro autenticità.

b. Codici sacri del N.T.

Possediamo 4270 codici, dei quali 53 contengono tutto l'A.T.

Alcuni frammenti di papiri sono importantissimi: quello di Chester-Beattj del 300 d.C.; quello di Egerton del 130-150 d.C. scoperto nel 1934; quello di Rjland degli anni 120-130 d.C. scoperto nel 1920 e pubblicato nel 1935.

Gli ultimi due provano in modo sicuro che al principio del II secolo, già esisteva il Vangelo di Giovanni così come lo leggiamo noi. Inoltre da tutto questo immenso materiale balza fuori la perfetta concordanza, fra tante migliaia di codici, traduzioni e relative copie, distanti tra loro sia per tempo che per luogo.

I codici più antichi a noi arrivati contengono tutta la Bibbia in greco, e sono: il Codice Vaticano (IV sec.), il Sinaitico (IV sec.), L'Alessandrino (V sec.) e altri.

Conclusione

1. Non vi è libro antico documentato come i Vangeli.

2. Fra l'autografo dei Vangeli e le primissime copie, praticamente non vi fu distanza di tempo, come dimostrano i papiri di Egerton e del Rjland, benché i primi codici completi giunti a noi distano da 250 a 300 anni dal tempo in cui furono scritti i Vangeli. Tuttavia è facile comprendere che gli autografi non sono periti immediatamente dopo che furono scritti, ma più tardi, perciò la distanza tra autografi e codici attuali si riduce assai, o scompare addirittura, mentre per gli autografi profani la distanza minima è di 400 anni.

3. Noi siamo dunque certi, anche storicamente, che i vangeli che ora possediamo, erano il patrimonio della primitiva comunità cristiana.

pace e bene
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Vecchio 22-08-2005, 23.18.58   #14
fabio
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Scusate l'intrusione... ma avrei alcune domande da fare a questo punto della discusione

Prima di tutto non è esatto dire Gesù di Nazaret ma Gesù il Nazareno, in quanto Nazareo era un titolo che si dava alle persone che diffondevano la verità (vedi il vangelo di Filippo).
Sulla città di Nazaret molti studiosi hanno molti dubbi slla sua esistenza ai tempi di Gesù... anche vista la localizzazione odierna!!(ottima per pellegrini sciocchi)
Si presume che Gesù abbia vissuto un pò più a nord, in una cittadina chiamata Galam (mi sembra), vicino al mare di Tiberiade. Ma non si poteva dare questa informazione in quanto centro della rivolta anti-romana

Inoltre mi chiedo perchè gli ebrei dovevano chiedere il permesso ai romani per lapidare Gesù, in quanto lo stessi Gesù salva una prostituta dalla lapidazione?

Perchè è stato rilasciato un certo personaggio "detto Barabba" in quanto, traducendo la parola usata nei ritrovamenti risulta che bar significa "figlio di" (come Bartolomeo significa figlio di Bartolomeo) e Aba che significa "Padre"... quindi figlio del Padre o figlio di Dio!! non doveva essere acusato per lo stesso motivo di Gesù re dei Giudei (appelativo che ai Romani avrebbe dato più fastidio)

Perchè Gesù festeggia la vigilia della Pasqua il martedì, forse c'era un altro calendario... ??? Gesù infatti festeggia la Pasqua secondo il calendario Esseno.
Ma chi erano questi esseni?? secondo alcune documentazioni erano una setta di integralisti ebrei che si vestivano di bianco, che vivevano nel deserto, che si nutrivano di cavalette e di miele( vedi caso come giovanni Battista), che si sono esiliati nel deserto in una localita che definivano la terra di Dammasco (luogo dove si sarebbe reccato Paolo e non verso la Dammasco città come molti credono)

Perchè Gesù quando è andato a pregare sul monte degli ulivi, i suoi discepoli erano armati??

Perchè in un ambiete fortemento ebreo Gesù propone ai discepoli di nutrirsi (anche se in modo simbolico) del proprio corpo e del proprio sangue? La pratica teofagica non era rittenuta pagana, e il solo contato con il sangue una cosa impura per gli ebrei... immagino il ribrezzo per la proposta di berlo per quei poveri ebrei!

Perchè i romani che inglobavano le varie culture, erano contrari ai cristiani?? e li definivano "una setta malvagia che insegna ad odiare il mondo...", fino a portare i romani a stancarsi deffinitivamente negli anni tra il 65 e 70 d.C, raddendo e saccheggiando Gerusalemme. Vedi come la storia si stia ripettendo anche ai giorni nostri!!

Nessuno conosce quella disciplina, che come in India, anche in egitto era praticata, nel creare una situazione di morte apparente del discepolo e il suo ritorno alla vita da parte del Maestro... vedi episodio di Lazzaro, amico e discepolo di Gesù (probabile cognato)

Perchè i Padri della chiesa si sono premurati di eliminare i vangeli guidaici (in cui definivano Paolo un apostata), che hanno costretto i buddhisti a nascondere documentazioni riguardanti un certo gesù che era arrivato fino da loro. E perchè il cristianesimo ha dovuto cambiare la sua filosofia vegetariana e rigetare la filosofia della reincarnazione per assicurarsi l'appoggio dell'imperatore Costantino.

Perchè i Vangeli sembrano scritti per un popolo non ebreo, non erano loro il popolo eletto??

Per non parlare dei discepoli d Gesù: Giuda Iscariota (o zelota) detto anche siccario, Simone detto Pietro il brigante (e non figlio di ... come nelle moderne traduzioni)

E' affascinate come nelle varie storie di vari popoli si conosca anche i luoghi percorsi da certi personaggi storici, dove hanno meso piede e le idee del tempo... mentre per un personaggio che ha cambiato il volto del mondo come Gesù si conosca molto poco e tutto è velato da un mitico "mistero della fede"... si è volutamente dimenticare gli esseni, i zeloti, i messiniani (che attendevano l'arrivo di 2 messia)

mi sembra più facile credere ad un colpo di genio di un certo Shaul (Paolo) che per combattere le idee fanatiche Esseno-zelote sia riuscito a rigirare le loro idee a loro scapito (per questo non correva buon sangue con i discepoli di Gesù) e i vangeli odierni sono stati scritti da seguaci di Paolo che hanno datto forza alle idee di Paolo (cambiando i personaggi delle storie, sdoppiandoli, cambiandogli nome) traendo dagli scritti Esseni molte informazioni, ma cadendo in molti errori grossolani (vedi la redazione dell'eucarestia, dal processo a gesù da parte dei saccedoti) creando una prima stesura antisemita!!!

Ho scritto tutto d'un fiato e senza rileggere... scusate se alcune parti non saranno chiare

fabio
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Vecchio 23-08-2005, 14.49.08   #15
shakespeare
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mi sembra caro Fabio che prima di mandare ilp tuo lungo post di domande(molte fatte passare per verità accertate) non abbia dato una guardata al mio precedente!
i vangeli sono molto piu semplici di quanto voi non potrete comprendere con l'artificiosità che andate proponendo!
al termine del tuo post scrivi;<mi sembra piu facile credere che...>
per l'appunto, è una tua credenza come è stato nei secoli, forse sarà stato che Paolo, o quell'altro era il tale che...ecc!
vedi MArco nel suo vangelo cita ancora il Tempio con tutte le sue belle mura, ma questo nel 70 d.C. non fu piu(<Non rimarrà pietra su pietra>) distruzione ad opera dei romani, dunque il suo vangelo è prcedente a questa data, e dunque quando ancora tutti, testimoni di Cristo e testimoni contro Cristo erano in vita ancora per molto tempo lo sarebbero stati, per questo il tuo:<mi sembra piu facile credere...> non solo non fa testo, ma nemmeno storia delle supposizioni!
se poi volessimo andare a controllare cosa ha scoperto l'archeologia vedremo quanto i vangeli siano cosi veritieri, e ti ricordo che per secoli di usanze ebraiche, di personaggi storici e quant'altro ci si poteva attenere solo alle Scritture, giacchè l'archeologia è una scenza di appena poco piu di un secolo!
sai, si discuteva da secoli(illuministi) che perfino Ponzio Pilato fosse un personaggio inventato dagli evangelisti per dar credito alla loro storia, perchè mai nulla fu trovato che ne attestasse la reale esistenza come governatore di quel tempo in Palestina;
fino a quando in quel di Cesarea marittima.....

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Vecchio 23-08-2005, 19.52.29   #16
La_viandante
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Nessuno conosce quella disciplina, che come in India, anche in egitto era praticata, nel creare una situazione di morte apparente del discepolo e il suo ritorno alla vita da parte del Maestro... vedi episodio di Lazzaro, amico e discepolo di Gesù (probabile cognato)

Perchè i Padri della chiesa si sono premurati di eliminare i vangeli guidaici (in cui definivano Paolo un apostata), che hanno costretto i buddhisti a nascondere documentazioni riguardanti un certo gesù che era arrivato fino da loro. E perchè il cristianesimo ha dovuto cambiare la sua filosofia vegetariana e rigetare la filosofia della reincarnazione per assicurarsi l'appoggio dell'imperatore Costantino.


ciao fabio, interessantissimo tutto il post, complimenti, meriterebbe approfondimento ogni domanda, ma intanto iniziamo da qui?
potresti riportare fonti e altre informazioni quando hai tempo per favore?
grazie
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Vecchio 23-08-2005, 19.55.49   #17
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x sceky, sui profeti, pare abbiano profetizzato che lenin resuscitera', che dici c'e' da crederci? ....
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Vecchio 23-08-2005, 22.29.32   #18
fabio
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devo innanzitutto chiedere scusa per il mio atteggiamento... ma ieri ho avuto una bruta giornata e il mio è stato uno sfogo, come sperò lo abbiate intuito dalla mancanza di una linearità!!
Vi dico questo oggi dopo aver letto il mio messaggio... scusate!!

Sono stato un semminarista e per essere franco la lettura dei vangeli non mi sembra così semplice...per me è più facile riccordare i nomi dei sette nani che chi fossero i dodici apostoli. Nella mia misera esperienza, alle domande che ponevo ad alcune autorità, dopo un buon inizio della discusione, al mitico "mistero della fede" che faceva concludere la discusione punto e basta. Questa è sempre stata una cosa che mi ha dato fastidio e che mi ha fatto ricercare informazioni altrove.

Marco si sa essere stato la fonte per i vangeli di Matteo e Luca.
Affrontiamo dunque il problema tecnico della datazione del vangelo di Marco. Le argomentazioni che svilupperemo sono fondate sulla constatazione che i vangeli di Marco, Matteo e Luca, contengono una precisa descrizione dei gravi eventi storici che riguardano l'assedio e la distruzione di Gerusalemme, da parte delle legioni di Tito, nell'estate dell'anno 70. In conseguenza di questo fatto noi siamo obbligati ad ammettere che la redazione dei nostri vangeli canonici non può essere fatta risalire ad un periodo precedente a tale data. L'evento non poteva essere descritto così dettagliatamente prima ancora che si verificasse.
Per i lettori non bene informati sulle vicende storiche della Palestina, nel primo secolo, è necessario fare una premessa. Essa riguarda la spaventosa guerra che vide ebrei e romani gli uni contro gli altri armati dal 66 al 70. La guerra era nata da una lunga serie di questioni, fra cui il fatto che una parte consistente della società ebraica, quella sensibile alle istanze dei messianisti, credeva che fosse giunto il momento di riscattare Israele dalla sua lunga condizione di sottomissione alle potenze straniere e pagane. I messianisti, in particolare, erano spinti a ciò dalla convinzione che lo stesso dio di Israele avrebbe guidato le sorti di questo scontro, facendolo concludere con la vittoria degli ebrei, la liberazione della nazione, la purificazione della società giudaica da tutti coloro che si erano compromessi col mondo pagano, la ricostruzione del regno di dio (Malkut YHWH), inteso in senso politico-religioso, la restaurazione della dinastia davidica sul trono, nella persona di un Messia annunciato dalle profezie, la restaurazione di una degna casta sacerdotale.

Le cose non andarono come speravano i messianisti [chrestianoi in greco]. Né avrebbero potuto andare diversamente, non ostante l'ardore degli ebrei, perché Israele di fronte a Roma era come una formica armata di fanatismo religioso di fronte ad un elefante armato di proboscide e di zampe da tre quintali l'una. Gerusalemme subì un tremendo assedio da parte delle legioni di Tito, allora figlio dell'imperatore Vespasiano. Fu una delle pagine più atroci della storia del genere umano. I cittadini morivano di fame. La gente si dava ad episodi di cannibalismo. Alcuni fuggivano in cerca di cibo, ma venivano catturati dai romani e crocifissi seduta stante di fronte alle mura della città. Lo spettacolo era quello di un mattatoio trasformato in teatro degli orrori. Infine i romani ruppero le difese e penetrarono nella capitale. Innumerevoli folle furono passate a fil di spada. Alcuni storici stimano in un milione le vittime del conflitto. Tutto venne distrutto e bruciato. Anche il tempio, il quale venne preventivamente profanato dallo stesso Tito. Egli violò il sancta sanctorum dove solo il sommo sacerdote poteva entrare, prelevò il candelabro a sette braccia e il tesoro intero, poi lasciò che tutto fosse consumato dal fuoco. I superstiti ebrei furono condotti in catene, come una genia sfortunata a cui rimaneva solo un destino di schiavitù o di penosa discriminazione nelle terre straniere. Giuseppe Flavio ci ha raccontato di quei terribili mesi con drammatico realismo.

Questa vicenda fondamentale nella storia degli ebrei e del movimento messianico fondamentalista, che voleva ricostruire il Regno di Dio dopo avere ripulito la casa di Israele dentro e fuori (ovverosia dagli stranieri pagani e dagli ebrei corrotti), convinse ancor più i revisionisti della corrente di Paolo che il messianismo tradizionale era un fallimento sancito dalla storia e che la via da seguire era quella della salvezza spirituale, non quella della salvezza nazional religiosa di Israele, di cui, invece, l'aspirante Messia giustiziato da Pilato era stato l'eroe e il martire.

Forse era già tragicamente concluso anche l'episodio della resistenza degli esseno-zeloti asserragliati a Masada (nel 73), quando Marco mise mano alla penna e tradusse in narrazione scritta l'ideale di un salvatore assai più simile al Soter dei greci, al Saoshyant dei persiani, al Buddha e al Krishna degli indiani, che non al Mashiah degli ebrei. Anzi, gli ebrei, e non i romani, erano i "cattivi" della situazione e questo salvatore, invece che un carismatico rabbi giudeo sembrava piuttosto uno ierofante dei culti iniziatici ellenici, che resuscitava come Attis e come Mitra, dopo tre giorni passati agli inferi, e offriva ai fedeli, come pasto sacrificale, il sangue e la carne del dio incarnato.

Ancora sulle scoperte archeologiche:
1955: la grotta 7 di Khirbet Qumran restituì alcuni frammenti di papiro fra cui quello denominato 7Q5 e datato da alcuni, sulla base di considerazioni storiche e stilistiche, all'anno 50 circa. Si trattava di un oggetto di 3,9 cm di altezza e 2,7 cm di larghezza. Il gesuita spagnolo Joseph O'Callaghan, esperto papirologo, si mise quasi casualmente ad indagare il frammento in questione (da un punto di vista papirologico) e credette di individuare in esso, sulla base della coincidenza di alcune lettere dell'alfabeto greco, un brano del Vangelo di Marco (Mc 6-52,53).
E' necessaio domandarsi se il documento è proprio il Vangelo di Marco, integrale come lo leggiamo oggi, o una sua fonte, o che altro....perché si trovava lì, negli archivi dei Qumraniani?
Oppure preferiamo credere che Marco avrebbe scritto il suo Vangelo a Roma (come è sempre stato detto) e che poi una copia del testo sia tornata indietro in Palestina e sia stata casualmente archiviata a Qumran, da parte di una setta messianica esclusivista, che coi cristiani non aveva niente a che fare?

I credenti non sono molto disposti a prendere in considerazione l'idea, assai più verosimile, che i testi evangelici possano essere il frutto di una redazione stratificata, nonché di una selezione accurata degli innumerevoli scritti che si sono dati questo titolo, e che hanno contribuito a costruire progressivamente, nei secoli, l'immagine teologica di Gesù Cristo. Preferiscono dimenticare la straordinaria complessità della letteratura paleocristiana e delle comunità da cui essa è stata espressa

Una rifflessione:
Si legga il seguente brano che riporta la tradizione Indù sulla nascita del dio Krishna (una tradizione di mille anni più vecchia del Vangelo) e si facciano le dovute riflessioni:

"...la volontà dei Deva fu compiuta; tu concepisti nella purezza del cuore e dell'amore divino. Vergine e madre, salve! Nascerà da te un figlio e sarà il Salvatore del mondo. Ma fuggi, poiché il re Kansa ti cerca per farti morire col tenero frutto che rechi nel seno. I nostri fratelli ti guideranno dai pastori, che stanno alle falde del monte Meru... ivi darai al mondo il figlio divino..."

Con rispetto,
Fabio
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Vecchio 23-08-2005, 22.56.30   #19
fabio
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Cara viadante, mi sono prolungato un po' troppo nel mio messaggio precedente, ma tenterò di essere breve:

La ressurezione di Lazzaro - in oriente è chiamata illuminazione spirituale diventa spesso, nel linguaggio evangelico, una rinascita (vedi il dialogo con Nicodemo - Gv III, 3-8) o il passaggio dalla condizione di morte a quella di vita, cioè una resurrezione. Ricordiamo a questo proposito le molte frasi come "Non è un Dio dei morti ma dei viventi" (Mc XII, 27), "Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti" (Mt III,22), e le esplicite dichiarazioni che troviamo nei Vangeli gnostici sul significato della resurrezione:

"Coloro che dicono che il Signore prima è morto e poi è risuscitato, si sbagliano, perché egli prima è risuscitato e poi è morto. Se uno non consegue prima la resurrezione non morirà, perché, come è vero che Dio vive, egli sarà già morto" (Vang. Di Filippo, 21),

"Mentre siamo in questo mondo, è necessario per noi acquistare la resurrezione, cosicché, quando ci spogliamo della carne, possiamo essere trovati nella Quiete" (Vang. Di Filippo, 63).


Assai spesso, nelle confraternite spirituali, il discepolo riceveva dal maestro un tipo di iniziazione che era strutturata cerimonialmente come una resurrezione. Veniva simulata in tutto e per tutto una scenografia funebre: l'adepto poteva essere avvolto in un panno funebre, poteva essere posto all'interno di una cripta, poteva trascorrervi tre giorni nel buio e nel silenzio, senza bere e senza mangiare (ma si trattava in realtà di non più di 36 ore, perché veniva seppellito la sera del primo giorno e riesumato all'alba del terzo giorno). Ciò era comune in Egitto, come in Palestina, in Caldea, in Persia, in India. In alcuni circoli iniziatici orientali, ancor oggi la morte e la resurrezione non sono semplici esteriorità liturgiche, ma complesse e pericolose acrobazie associate ad uno stato di profonda catalessi e ad uno straordinario abbassamento del metabolismo basale, documentato anche dagli scienziati (vedi il khechari mudra degli yogi tantrici, che prevede il seppellimento reale dell'adepto sotto uno spesso strato di terra).

Senza azzardarsi a sostenere che Gesù fosse un maestro di questi esercizi di funambolismo fisiologico, possiamo senza dubbio pensare che la cosiddetta resurrezione di Lazzaro fosse una cerimonia di iniziazione come quelle che dovevano essere normali all'interno della confraternita essena, riservate agli adepti avanzati.

I Padri della Chiesa - In parallelo con la predicazione di Paolo, tendente a scindere il cristianesimo dalla sua matrice giudaica, esistevano seguaci dell'insegnamento di Gesù che non avevano alcuna intenzione di abbandonare la legge mosaica.
I giudeo-cristiani non potevano accettare le libere argomentazioni di un ex fariseo che aveva mescolato concetti del messianismo ebraico con idee mutuate da varie religioni del contesto greco-latino, costruendo una nuova teologia che dichiarava decaduta la legge di Mosè.
I giudeo cristiani avevano i loro Vangeli e, con tutta probabilità i più primitivi fra i Vangeli. Scrive, a questo proposito, lo studioso Marcello Craveri:

"...l'aperto rifiuto ad accettare contaminazioni con le credenze ellenistiche introdotte da Paolo dimostrano proprio, a mio avviso, che questi nuclei giudeo-cristiani sono molto più vicini al pensiero della primitiva comunità cristiana palestinese che non i gruppi greco-romani dal cui ambiente si sono espressi i vangeli canonici. E in molto casi c'è da domandarsi se gli ipsissima verba di Gesù non siano proprio quelli tramandati dai vangeli di codesti nuclei" (I Vangeli Apocrifi, a cura di M. Craveri, Einaudi)

Come si è comportata la corrente facente capo a Paolo nei confronti degli scritti giudeo-cristiani?
Ha ricavato da essi molti elementi ed informazioni riguardanti l'opera e l'insegnamento di Cristo, ha costruito liberamente una sua cristologia e una sua teologia, infine ha dichiarato eretici i Vangeli giudeo-cristiani e li ha tolti di mezzo, poiché in essi c'erano scritte cose che non si potevano più ammettere.
Che cosa è rimasto a noi di questi scritti?
Soltanto brevi citazioni che i Padri della Chiesa, nei secoli II, III, IV, V, hanno riportato nelle loro opere. Ma (si faccia grende attenzione) i Padri della Chiesa, continuatori della linea teologica iniziata da San Paolo, citano tali Vangeli sempre e soltanto per criticarli e per confutarli, pertanto le loro testimonianze sono sempre tendenziose.
Questo non ha impedito loro di trasmetterci alcune utili informazioni. Possiamo leggere:


"...nel Vangelo che essi (gli Ebioniti) usano, detto "secondo Matteo", ma non interamente completo, bensì alterato e mutilato, e che chiamano "ebraico"... hanno tolto la genealogia di Matteo...". (Epifanio, Haer., XXX, 13, 6).

"...(gli Ebioniti) seguono unicamente il Vangelo che è secondo Matteo e rifiutano l'apostolo Paolo, chiamandolo apostata della legge...". (Ireneo, Adv. Haer., I, 26).

"...Gli Ebioniti, pertanto, seguendo unicamente il Vangelo che è secondo Matteo, si affidano solo ad esso e non hanno una conoscenza esatta del Signore...". (Ireneo, Adv. Haer., III, 11).

"...costoro pensavano che fossero da rifiutare tutte le lettere dell'apostolo (Paolo), chiamandolo apostata della legge, e servendosi del solo Vangelo detto secondo gli ebrei, tenevano in poco conto tutti gli altri... in conseguenza di un simile atteggiamento hanno ricevuto il nome di ebioniti che indica la povertà della loro intelligenza: il termine, infatti, presso gli ebrei significa povero...". (Eusebio di Cesarea, Hist. Eccl., III, 27).

vostro servitore,
Fabio
fabio is offline  
Vecchio 24-08-2005, 18.09.57   #20
shakespeare
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be caro Fabio vorrei proprio sapere cosa ti ha spinto ad essere seminarista se poi hai preso strade dubbie e confuse per il solito orgoglio umano che porta all'opposto della Parola! Gesù disse:<Chi ha messo mano all'aratro per poi voltarsi indietro, non è degno del regno dei cieli>!
comunque sia vediamo il tuo ricercare a cosa ha portato; tu asserisci convintamente che la divinità indo-iraniana Krishna abbia influenzato gli evangelisti per il loro racconto, e in effetti vi troviamo la Vergine, la passione la resurrezione e quant'altro scritto nei vangeli; peccato però che....stiamo parlando non della reale divinità di 2000 anni prima bensì di quella "riproposta" dai romani quando il cristianesimo si era ormai diffuso in tutto l'impero! ma questo ogni storico che si rispetti lo sa, nel mentre chi va per proprio conto si perde nelle tenebre della propria supponenza!
tralascerò i vangeli apocrifi che citi e gli ebioniti e vediamo dei cenni sui papiri et simila ritrovati e cosa si desume dal vangelo di Marco in verità:

Che i Vangeli siano stati scritti in epoca vicinissima ai fatti che raccontano, quasi fossero "cronaca"(parola non usata a caso se li si legge con attenzione), mentre testimoni oculari erano vivi, è un dato che gioca certamente a favore della loro credibilità storica. Impossibile mentire per Marco, Matteo, Luca e Giovanni... Se scoperti, questo avrebbe significato la fine del Cristianesimo. Un rischio troppo grande, dunque!... Il ritrovamento nelle grotte di Qumran, di cui un Frammento di papiro che contiene 20 lettere in lingua greca, catalogato con la sigla "7q5", datato l’anno 50, ha scatenato una vera e propria bagarre. Josè O’ Callaghan, gesuita, papirologo di fama, docente del Pontificio Istituto Biblico di Roma, nel 1972 attribuisce le lettere del frammento 7q5 a Marco 6,52-53. Nel 1986, un altro papirologo, un Luterano, Carsten Peter Thiede, conferma la tesi di O’Callaghan. Anche il computer gli da ragione: «quelle lettere appartengono sicuramente a Marco». Ne consegue che a soli 20 anni dalla morte di Gesù, il Vangelo secondo Marco era già stato tradotto in greco. Ma questo vuol dire che l’originale, scritto in aramaico, fu redatto anni prima, probabilmente all’inizio del decennio compreso tra il 40 e il 50 d.C. Marco ha scritto in epoca così vicina ai fatti che racconta, da rendere praticamente impossibile inventare miracoli, aggiungere fatti, modificare episodi riguardanti la vita di Gesù, se vi era tutta quella moltitudine di persone che lo avevano ascoltato durante tutta la sua predicazione, e riportate nel Vangelo; Il pericolo infatti di essere smentito da testimoni oculari era troppo grande. Una vera e propria storia quella di Marco, anzi: quasi una cronaca, il che gioca a favore della credibilità del suo Vangelo. Non è tutto; tre frammenti di papiro, custoditi a Oxford, datati fra il 60 e il 70 d.C. contengono versetti del Vangelo di Matteo. Sono in lingua greca, mentre Matteo scrisse in aramaico. Ne consegue che Matteo ha scritto il suo Vangelo ben prima, forse appena dopo il suo collega Marco, anch’egli senza timore di essere smentito da testimoni oculari ancora vivi. Un altro dato che gioca a favore della credibilità storica del suo Vangelo. Persino la datazione del Vangelo di Giovanni, che molti fanno risalire alla fine del I secolo, sembra vada corretta. L’autore, al capitolo 5, da per scontato che a Gerusalemme vi sia la Piscina di Betzaetà con cinque portici, e che sia in funzione. Ma dopo l’anno 70, causa la distruzione della città da parte dei Romani, questo non sarebbe stato possibile. E’ dunque probabile che anche Giovanni abbia scritto il suo Vangelo pochi anni dopo la morte di Cristo. qualcuno potrebbe asserire l’invenzione di tale piscina da parte di Giovanni?. purtroppo no; perchè è stata archeologicamente scoperta proprio dove l’Apostolo disse che si trovava...e con tutti e cinque i portici!!!

mi verrebbe da chiederti caro Fabio cosa avresti risposto a Colui che disse:<E voi, chi dite che Io sia?>!

<Dio ha reso le cose deboli per confondere i forti»San Paolo!..

Pace e bene!
shakespeare is offline  

 



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