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11-04-2005, 15.38.52 | #113 |
Utente bannato
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x Rodi e Freed
Freed, non colgo la provocazione de Dio che non sa, infatti Dio sa niente senza le sue Parti, ed infatti nuovamente, pare che la Parte Freed abbia un sacco di idee... (...e quando mi freghi?!)
Questo si collega al discorso di Rodi. Lanciare un seme ed attendere, attendere... Prima deve trovare la terra, poi il vento lo manderà in un anfratto e la pioggia poi lo ricoprirà, il sole scalderà la terra ed il seme germoglierà e se nessuno lo brucherà o calpesterà o se non seccherà per ogni caso... ci saranno in fine i frutti. Probabilita? 0,0X % ! Ma speriamo bene... P.S. Ma che seme è? che frutti? Zucche o pinoli? Se potessi invaderei con tutto me stesso un antico borgo abandonato e ne farei una comunità di buon esempio. Ma io siamo pochi per fare una comunità molto significativa... Ultima modifica di Mistico : 11-04-2005 alle ore 15.43.33. |
11-04-2005, 15.57.28 | #114 |
iscrizione annullata
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magari anche più di un seme, perchè noi siamo speciali a credere di voler andare in una direzione per poi scoprire che quella più adatta per noi magari è proprio quella che non avevamo mai considerato...
poi non chiedere troppo sul tipo di seme...magari pensi sia un'orchidea e poi spunta un tubero immangiabile... se pure spunta qualcosa... o magari il seme che metti tu lo vedrà germogliare un altro e tu vedrai germogliarne uno che non sai neanche chi ha piantato... l'importante credo sia iniziare e provare a vedere che succede... di solito qualcosa di molto diverso da quello che ci aspettavamo. |
11-04-2005, 16.00.36 | #115 | |
Moderatore
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Re: x Rodi e Freed
Citazione:
Inoltre l'idea del borgo mi piace lo sai, purtuttavia mi "sa" di sconfitta. E poi, fatalmente, si andrebbe a riprodurre le stesse contraddizioni macro che viviamo al giorno d'oggi. Prima bisogna rimettere in carreggiata tutti gli altri. Non mi chiedere come fare: pensaci tu o mio divino amico. P.S. magari fossi Freed! |
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11-04-2005, 16.26.59 | #116 | |
Moderatore
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Re: x Rodi e Freed
Citazione:
Mi devi perdonare ma oggi sono un pò pignolino. (dimmelo se infastidisco) Con le tecniche di coltivazione attuali si può arrivare ad una percentuale di buon esisto della coltivazione che tu, forse, non ne hai idea. Basta rispettare aria, acqua, terra e luce nelle quantità richieste dal seme. Con le banche del seme che girano oggi puoi arrivare vicino al 100% di successo! Con qualità e quantità che la storia dell'agricoltura SI STA COMINCIANDO A SCRIVERLA ADESSO! |
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11-04-2005, 16.40.59 | #117 | |
Ospite abituale
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.interessante Watson........
Citazione:
Hai fatto bene a buttarla qui , Rodi , condivido appieno. Fare qualcosa di concreto nel quotidiano può sembrare poco , ma invece già è tantissimo ! Certo che la tentazione di approdare alla storia del "borgo e della comunità" di cui parla Mistico è una forte tentazione , anche se , come poi aggiunge Freedom , c'è il rischio concreto di riprodurre il modello della società in cui viviamo inconsapevolmente e di disfatta. Ma , come si suol dire..CHI NON RISICA NON ROSICA ......... E senza tentativi , è ovvio che NON sussiste neanche lo 0,01 % di speranza di diffondere il messaggio ed avviare la ricerca in altre direzioni decisamente rivoluzionarie . Non ripiegarsi su stessi riproducendo schemi è una sfida ad altissimo livello , che viene poi amplificata dal fatto di fare un qualcosa senza avere ritorni certi e soprattutto dovendo investire un minimo di denaro e parecchio tempo diciamo pure " a vuoto".. E quanti fra noi saprebbero dar vita a ciò ? Conosco una persona che aveva comprato anni fa un terreno e speso quasi tutti i suoi averi per dar luogo ad una iniziativa del genere di grande ricerca e di educazione alla vita .... , ma poi tutto s'è arenato e ora vuol vendere . Ma conosco anche altre persone che l'hanno fatto e sono diventate dei guru , sfruttando l'intera situazione a vantaggio del loro conto in banca. E' ovvio che diffondere lo yoga , lo shiatsu e tante altre terapie quando ciò è parte integrante del lavoro quotidiano e fonte primaria di sussistenza pure non potrà mai portare ad una genuinità del prodotto e ad una vera apertura mentale , poichè si è troppo vincolati al ritorno economico . Così come ci sono tante altre persone che l'hanno fatto degnamente e sono morte in pace , lasciando qualche libro ed un tesoro da coltivare a tutti noi . Il discorso è che io ho osservato che nel momento stesso in cui si creano delle associazioni si crea indirettamente del potere , al quale è molto difficile rimanere indifferenti e quindi si snatura automaticamente lo scopo della ricerca stessa. Purtuttavia non credo sia impossibile provarci. Ma ci vuole molta , molta capacità innovativa e sapersi mettere indiscussione , doti non certo comuni. L'uomo che riflette da solo va bene , ma alla lunga rimane fine a se stesso ed ha l' indispensabile bisogno di condividere le sue scoperte ed i suoi sentieri , altrimenti qualsiasi cosa rischia di essere lettera morta e non potrà mai essere eterna. ...per ora vi lascio in attesa dei vs feedback Rocco Ps Spero di non essere andato fuori tema . |
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11-04-2005, 17.06.59 | #118 |
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difendo i 'piccoli gesti' non perchè abbia in assoluto qualcosa contro le varie forme di comunità, ma perchè li vedo come una specie di prova che ci può far comprendere meglio quali sono le nostre reali predisposizioni ed inclinazioni...
chiarirsi le idee a livello mentale e spirituale non è che lo considero inutile, anzi...vedo però la 'piccola sperimentazione' quotidiana come qualcosa che aiuta noi stessi a comprendere se veramente la strada che pensiamo sia giusta per noi lo sia poi veramente... un po' come la vecchia e semplice teoria dei piccoli passi... anche perchè la gestione di una comunità, sia essa piccola o grande presenta delle dinamiche sulle quali è bene formarsi un attimo...perchè si rischia di vedersi sgretolare tra le mani un'idea sostanzialmente buona solo per mancanza di esperienza... vorremmo tutti che le cose andassero per come noi intendiamo che vadano ma una vera comunità si basa sulla capacità di usare delle energie di tipo diverso, cercandopure di far si che queklli che si presentano come attriti diventino poi forza motrice... bisogna imparare ad avere un po' di pazienza e ritentare varie volte... 'na bella palla...per usare un'espressione tipica romana... però è una palla che se sei adatto...per qualche motivo non pesa... e poi tanti gruppi si sono formati man mano, magari partendo pure da un episodio casuale incontrato lungo la strada...con un effetto valanga sicuramente non individuato all'inizio... organizzare tutto già dall'inizio per quello che è un nostro schema mentale (sia esso anche fatto in perfetta buona fede) è un po' organizzare la cosa come se fosse un'azienda...un po' una contraddizione di ideale iniziale... e poi secondo me è anche limititativo rispetto alle potenzialità che puoi captare nell'altro modo...cioè un passo dopo l'altro partendo dalle piccole cose del quotidiano... poi è chiaro che quello che sto dicendo è la mia visione di una partenza... forse perchè nella pratica mi sono trovata immersa con soddisfazione in attività che all'inizio mi avevano provocato una profonda repulsione... e questo passo agli altri...di provare, anche perchè spesso ad organizzare la comunità ideale si mette tanta energia che spesa 'per strada' produce molti più frutti... |
11-04-2005, 17.20.50 | #119 |
Ospite abituale
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x Rodi
Condivido al 101 il tuo ultimo post che mi dà la possibilità utilissima di riflettere su vari aspetti.
1) Ognuno di noi affronta un percorso che non sempre è rispecchiabile nell'esperienza altrui. 2) Proprio per quanto detto al punto 1 possono nascere degli attriti in cui le altre parti , nonostante il nostro impegno , possono comunque continuare a faticare - e non poco - a vederci una occasione di "forza motrice " 3) Checchè se ne dica e nonostante le mille difficoltà e le mille insidie , la scelta di una comunità rimane la ultima SE non si vuole alla fine essere costretti gioco-forza a ripiegarsi su stessi e lì rimanere , con tutti i limiti che visibilmente permangono. Verrebbe meno l'elemeto base e spinta : la condivisione . 4) Attenzione pure agli schemi e alle regole. Sono convinto inoltre che un solo leader , sebbene carismatico , alla lunga non possa essere sufficiente nella comunità e che questo debba avere grandi doti di flessibilità nonchè apertura mentale. Detto ciò mi fermo sennò mi sorge il dubbio di essere andato già troppo lontano e fuori tema. Rocco Ultima modifica di Rocco : 11-04-2005 alle ore 17.23.08. |
11-04-2005, 17.25.15 | #120 |
Utente bannato
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Si interpreta la spiritualità e si propone l'esperienza di vivere spiritualmente... che fuori tema sarebbe? Siamo pienamente in tema.
Non è nuova l'idea di una comunità che vive nelle proprie regole morali, del proprio lavoro e nella propria spiritualità. E' da più di mille anni che ci sono i monasteri, ma la "regola" che dico io non prevede altro che "unità di ognuno con gli altri", niente preghiere e riti se non sorgono spontaneamente, niente che non sia pienamente condivisibile senza spontanea volontà. Solo un piccolissimo mondo migliore in cui poter "essere", senza rinunce per principio, con tutto quel che ci si può permettere e niente di meno. Come potrei io stesso accettare una cosa e negarne un'altra? La morale del Tutto è tutto purchè Uno! P.S. Puoi immaginare la possibilità che attecchisca un "Guru" in una tale realta?! Il "Guru" è uno ed è la comunità intera, ad immagine e somiglianza di ognuno. Questo è stato mai tentato recentemente? Se si, dove? ...Che ci corro subito, sempre che sia proprio così! Ultima modifica di Mistico : 11-04-2005 alle ore 17.33.02. |