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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 21-03-2005, 19.00.29   #1
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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tutte le religioni portano a Dio?

Tutte le religioni portano a Dio? Ma allora non sarebbe stata sufficiente una sola religione? D'accordo, va bene la pluralità, però... eppoi, se ognuna afferma di essere l'unica depositaria della verità, non è un controsenso? C'è qualcosa che non mi quadra. Voi che dite?
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Vecchio 21-03-2005, 20.50.54   #2
kantaishi
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Rispondo a Mr Bean.

Om! Shanti !
il dio delle religioni occidentali non esiste perchè è una invenzione umana.Quel dio rappresenta il capo politico della nazione in cui tu vivi,rappresenta un papa o un imperatore che abita in cielo o nell'aldilà.E quel dio ha una funzione:farti paura e,tramite la paura ,sottometterti al potere politico.
Con quel dio si fanno soldi a palate e tu non devi toccare quei soldi,altrimenti dio ti manderà all'inferno.
E neanche l'inferno esiste perchè non esiste nessun aldilà dove andarci.La vita è solo nell'aldiquà,anche se ci sono 7 dimensioni:
fisica,eterica,astrale,mentale ,buddhica,nirvanica e cosmica.
Ma le 7 dimensioni sono sempre qui e ora e non domani da qualche altra parte.Di notte,durante i sogni,tu viaggi nei mondi eterici e astrali mentre,nel sonno profondo,tu ti trovi nei 3 mondi superiori.Ma non puoi ricordare, perchè la memoria,durante la veglia,ti rimanda solo al mondo fisico o,al massimo all'astrale, per cui tu puoi ricordare qualcosa dei sogni.
E,quando il tuo corpo morirà,tu sarai sempre qui e non di là.
Come si fanno a sapere queste cose?
Si possono solo sperimentare dal vivo ed è inutile crederci o no.
Come si fa? Semplicissimo:devi abituarti a essere sempre consapevole di ciò che stai pensando e,quando ti accorgerai di non essere consapevole,andrà benissimo ,perchè sarai consapevole di essere inconsapevole.
Allora,un pò alla volta,comincerai a ricordare,durante i sogni,la vita di veglia e così vivrai contemporaneamente in 2 mondi.
E solo allora capirai che non esiste nessun aldilà,nessun diavolo e nessun Dio.
Ma,se raggiungi la consapevolezza cosmica,allora capirai che esiste veramente Dio e quel Dio sei tu,ma non come individuo ma come il Tutto,il Tao.

Meditazione:
dice Krishna al guerriero Arjuna nella Bhagavad Gita:

"Io dimoro in tutti gli esseri"

e basta questa frase per capire tutto, ma bisogna capirla bene,penetrarne il significato profondo.

"L'acqua dice alle onde:io dimoro in tutte le onde."

Dice il pupazzo di neve:"Io sono neve,io sono fiume,io sono
grandine,io sono tsunami,io sono tornado,oh!Eccome!
perchè io sono ACQUA!!!!!"

Om! Shanti!

Kantaishi (è il maestro zen che parla nel modo che ho scritto sopra.E' morto nel 1963)
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Vecchio 22-03-2005, 07.07.18   #3
gyta
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"Io dimoro in tutti gli esseri"

Gesù disse, "I Farisei e gli accademici hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Non sono entrati, e non hanno permesso a quelli che volevano entrare di farlo

"Quando farete dei due uno, e quando farete l'interno come l'esterno e l'esterno come l'interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l'uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure allora entrerete nel Regno." (Vangelo di Tommaso)


"Altri ancora mi servono rendendomi il loro culto mediante il sacrificio della conoscenza,
sotto il mio aspetto unitario o sotto i miei aspetti particolarizzati, poiché da ogni parte io volgo i miei volti molteplici" (Bhagavadgita)


"Se i vostri capi vi diranno, 'Vedete, il Regno è nei cieli', allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, 'È nei mari', allora i pesci vi precederanno. Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di voi.
Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa."

"Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando troveranno, resteranno commossi. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto."

"Se vi diranno 'Da dove venite?' dite loro, 'Veniamo dalla luce, dal luogo dove la luce è apparsa da sé, si è stabilita, ed è apparsa nella loro immagine.'

"Chi berrà dalla mia bocca diventerà come me; io stesso diventerò quella persona, e tutte le cose nascoste gli si riveleranno."
"Non sono il tuo maestro. Hai bevuto, e ti sei ubriacato dell'acqua viva che ti ho offerto."
(Vangelo di Tommaso)

Tutte le religioni portano a Dio..?
No.. Tutte le <Luci>.. portano alla "Luce" (!)




Gyta
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Vecchio 22-03-2005, 09.16.45   #4
visechi
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Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
La differenziazione di senso

La filosofia spirituale dell’Occidente differisce da quella dell’Oriente soprattutto per la ‘differenziazione di senso’ operata da ciascuna di esse; ove per senso s’intende il particolare rapporto simpatetico che ognuna ha ‘con e ne’ la divinità. Mentre l’evoluzione spirituale del cristianesimo ha condotto la divinità ‘al di fuori’, espungendola dal singolo e dalla collettività – Dio è altro rispetto all’uomo – (antropocentrica); il pensiero Orientale tende a far coincidere le due entità (Theocentrica o Omnicentrica). Mentre l’una, il cristianesimo, differenzia gli ‘enti’, l’altra li con-fonde. Anche il percorso per instaurare una relazione con la divinità, di conseguenza, non potrebbe che essere differente.
Il Cristianesimo predilige ed incentiva il rapporto comunitario, Assembleare – Chiesa -; la filosofia Orientale, viceversa, propende più per un percorso solipsistico, individuale e soggettivo, quasi introspettivo, che condurrà, al fine, l’individuo alla ricongiunzione o svelamento del Sé divino, restituendo così la totale con-fusione fra l’Io e il Sé divino, per poi, solo poi, recuperare questa divinità individuale per farla con-fluire all’interno dell’alveo di una (supposta) Universalità divina. Rapporto fra Io e Sé assolutamente compromesso e non ricostruibile fra due entità percepite come ‘altre’ (alterità del Cristianesimo), se non attraverso e per mezzo una percezione dal colore ‘misticheggiante’.
Da qui anche la differenziazione di senso, che si concreta in una diversa visione della significanza tanto del tempo, quanto del fine perseguito: escatologica (con una percezione del tempo in funzione escatologica), per il Cristianesimo, in cui il fine ultimo è recuperabile solo alla fine del percorso – ultimo giorno -; ciclica e liberatoria – dal ciclo del samara – per l’Oriente (il tempo qui è visto nella propria ciclicità e in funzione liberatoria e di con-fusione).
Fra queste due stupende filosofie s’inserisce, come un cuneo, quella atea o meccanicistica, ove il senso è fornito nella sua progettualità (Tempo progettuale), in forza della quale la conoscenza è un perenne divenire, ed un progressivo inesausto progettare, di modo che ogni conseguita conoscenza è succeduta a quelle che l’hanno preceduta e resa possibile, e precede quelle che la seguiranno, che, a loro volta, saranno rese possibili proprio dalle precedenti conoscenze acquisite, per, così,consentire ulteriori sviluppi conoscitivi futuri, senza, peraltro, mai avere o cogliere un termine a questa conoscenza.
Per l’ateo il Tempo è percepito nel suo fluire lineare (il cui fine è fine a sé stesso), e si contrappone tanto a quello ciclico orientale (liberazione), che a quello escatologico (di cui si attende appunto la conclusione con il concretarsi e il manifestarsi del fine ultimo). Le tre discipline racchiudono al proprio interno, ciascuna per sé, una goccia di Verità, e, in tal guisa, anche una goccia di non Verità, proponendosi così come solo ver(e)-simili… in tal senso, nessuna delle tre è la Verità. Tre diverse spiritualità non conducibili a sintesi (troppo dissimili in tutto). Da ciò si potrebbe anche inferire, con un buon grado di logica conseguenziale, che la Verità è solo soggettiva, mai oggettiva… cioè non esiste, ma è solo un costrutto dell’uomo, un’edificazione delle proprie attese, o, quantomeno, non è disponibile per l’esperienza umana…L’esperienza umana è sempre, così, in-conclusa… sconsolatamente, ateisticamente, o, al più, agnosticamente saluto.
Inconcludente

P.S.: Tutte le religioni portano a Dio? No, tutte le religioni conducono ad un’idea di Dio che è il risultato del costrutto artificioso della mente edificatrice dell’uomo.

Omo Mani Pappa
visechi is offline  
Vecchio 22-03-2005, 09.33.55   #5
esperantiano
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Messaggi: 218
a Mr. Bean da esperantiano

Ciao, Mr. Bean.

Le "confessioni religiose", che chiamiamo impropriamente "religioni", contengono tutte le stesse verità fondamentali.

Gli elementi che le differenziano sono caratteristiche accidentali, che scaturiscono dal contesto storico, geografico, culturale e sociale in cui ognuna di esse ha avuto origine.

Tali elementi, lungi dal confondersi con il nucleo di verità fondamentali, sono agenti di confusione e di divisione tra gli appartenenti alle diverse confessioni religiose. Ognuno, infatti, è addestrato, in modo più o meno profondo, a ritenere la propria confessione religiosa come l'unica vera, o quanto meno la più affidabile.

Ciò si verifica anche quando ci si trasferisce da una confessione religiosa ad un'altra. Ci si porta dietro lo stesso bisogno di integralismo, di conflittualismo.
In realtà appare molto difficile poter professare una confessione religiosa senza adottare una certa dose di integralismo e di fede cieca.

..............

Ben altra cosa è invece la RELIGIONE, ovvero la RE-LIGIO: la RIUNIFICAZIONE. Questa non è una dottrina, non è un sistema di credenze dogmatiche, e neanche un'organizzazione clericale.

E' semplicemente una condizione mentale che mostra all'uomo riflessivo che l'umanità è una FAMIGLIA PLANETARIA, i cui componenti sono legati da un vincolo di FRATELLANZA.

E è contemporaneamente anche un processo, un moto VERSO l'unificazione concreta dell'umanità, moto che consiste nella progressiva illuminazione di ogni singolo uomo, fino al raggiungimento di una massa critica.

Ovvero: quando una maggioranza consistente degli uomini penserà di costituire una sola famiglia umana, allora sarà realizzata la religione sulla Terra, e coloro che rimarranno ancora legati all'illusione separatista non avranno più le energie necessarie per dividere il mondo.

Oggi è il contrario: i separatisti, confessionalisti e non, sono in maggioranza, mentre soltanto un numero minoritario di "unitaristi" persegue l'anelito propriamente "re-ligioso".

.........................

In sintesi.

Esiste un nucleo di verità fondamentali conosciute, accettate e trasmesse nelle culture "iniziatiche" di tutti i tempi. Questo nucleo di verità è anche detto "teosofia".

Solo una minoranza degli uomini vive attualmente la condivisione diretta della teosofia, e questa minoranza vive già la "religione" dell'umanità, ovvero lo stato di UNICA FAMIGLIA PLANETARIA.

Le grandi masse, invece, non hanno accesso diretto alla teosofia. Ad esse la teosofia giunge "filtrata" in versioni "locali", "popolarizzate", in cui compare quasi sempre la figura mediatrice di una casta clericale la quale, a sua volta lontana dalla semplice teosofia, elebora quasi sempre una sua "teologia", a cui i suoi proseliti dovranno credere per fede cieca.

............................

In conclusione.

Le "confessioni religiose", essendo "costruite" sulla teosofia, potrebbero tutte condurre a "Dio", ma non una di loro, nella pratica, potrebbe condurre l'umanità alla riunificazione, ovvero alla RE-LIGIONE.

Di conseguenza la RE-LIGIONE non può attuarsi se non con l'abbandono delle confessioni religiose.

Se si segue bene quanto detto, e si da alle parole il loro giusto peso ed il loro giusto significato, si comprende come, attualmente, esiste nel mondo un generale anelito negli uomini al riconoscersi una fratellanza unica, il che è RE-LIGIONE.

E il grande ostacolo alla realizzazione della RE-LIGIONE è la presenza e l'attività delle confessioni religiose.

esperantiano

.............................. ........
P.S.

Immagino che questo mio intervento può essere facilmente stigmatizzato come "estremista". E' oggi di moda, infatti, parlare in maniera "prudentemente" "stemperata", cercare di trovare un modo di esprimersi che prevenga il maggior numero di opposizioni possibile.

Tuttavia, se si continua a "limare" quello che si ha da dire nel tentativo di renderlo a tutti i costi "gradito" al più alto numero possibile di persone, si corre il rischio di diventare ipocriti, e di produrre frasi che tutti accettano ma che non trasmettono più nulla.

Credo che "il parlar chiaro è fatto per gli amici".
esperantiano is offline  
Vecchio 22-03-2005, 09.39.36   #6
esperantiano
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Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
a Kantaishi da esperantiano

Kantaishi ha scritto:
"Come si fanno a sapere queste cose?
Si possono solo sperimentare dal vivo ed è inutile crederci o no".

Condivido pienamente.

esperantiano
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Vecchio 22-03-2005, 12.50.38   #7
Mistico
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Re: a Mr. Bean da esperantiano

Citazione:
Messaggio originale inviato da esperantiano
P.S.

Immagino che questo mio intervento può essere facilmente stigmatizzato come "estremista". E' oggi di moda, infatti, parlare in maniera "prudentemente" "stemperata", ...
...
Tuttavia, se si continua a "limare" quello che si ha da dire nel tentativo di renderlo a tutti i costi "gradito" al più alto numero possibile di persone, si corre il rischio di diventare ipocriti, e di produrre frasi che tutti accettano ma che non trasmettono più nulla.
...
Bravo Espe! Concordo pienamente.

Fui attaccato anche piuttosto duramente, quì in passato, per la mia abitudine di dire le cose senza mostrare titubanze o indecisioni. Alla fine, pare, tutti noi abbiamo imparato ad apprezzare il fatto che si dica ciò che si crede davvero e non, invece, una serie confusa di ipotesi di poco peso perfino per chi le esprime. Non è solo questione di coraggio, ma di valore attribuito alle proprie idee: E' ridicolo dire "il mio nome è Ermenegildo... suppongo. ".

Sono daccordo anche sul fatto che alla lunga l'umanità avrà una sola religione, ma credo che sarà molto dopo il giorno in cui avrà una sola lingua, purtroppo.

Mentre è relativamente facile insegnare un unico linguaggio, anche per forza dei media, la religione, anzi, la scelta della propria religione, dipende poco dalla logica e dal buon senso e molto dalle proprie aspettative. Il naturale motore che avvicina l'uomo a Dio è la paura del dopo questa vita e l'uomo ama illudersi di poter trovare quel che desidera e non quello che ci sarà realmente.

Questa paura non la condivido. Per me, quel che cisarà è esattamente quel che adesso vedo, oltre a tutto quello che non posso "ORA" vedere o avvertire in alcun modo. Durante il corso della mia vita, fin quì, ho seminato me stesso milioni di volte in materia, energia ed eventi, ho mutato il carattere del mio intorno in modo irreversibile e tutto ciò è diventato già oggi molto, molto più grande di me chiuso in questo misero corpo.

La mia "prossima" vita è nata insieme a me, e mi sopravviverà in eterno.

Non c'è paura.

Ultima modifica di Mistico : 22-03-2005 alle ore 12.58.15.
Mistico is offline  
Vecchio 22-03-2005, 12.56.34   #8
Kannon
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Re: tutte le religioni portano a Dio?

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mr. Bean
Tutte le religioni portano a Dio? Ma allora non sarebbe stata sufficiente una sola religione? D'accordo, va bene la pluralità, però... eppoi, se ognuna afferma di essere l'unica depositaria della verità, non è un controsenso? C'è qualcosa che non mi quadra. Voi che dite?

"Tutte le religioni portano a Dio?"


Ogni cosa, porta a Dio, mio caro, perchè è sempre in Lui.


"Ma allora non sarebbe stata sufficiente una sola religione?"


Se fossero tutti "evoluti". Il discorso cambia, negli stati "primitivi"!


"eppoi, se ognuna afferma di essere l'unica depositaria della verità, non è un controsenso?"


Ognuno, deve affermare e mantenere, il proprio "potere"! In questo modo, "quadra"!


"C'è qualcosa che non mi quadra."


Ottimo!


Ciao.
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Vecchio 22-03-2005, 13.16.46   #9
esperantiano
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a Mistico da esperantiano

Ciao, Mistico.

Anche Ludoviko Zamenhof, quando pensò ad una lingua universale, immaginava che l'unificazione linguistica avrebbe preceduto quella religiosa.

Ed anch'io concordo.
Il poter comunicare con chi si credeva "lontano" o "troppo diverso" accresce l'intelligenza (proprio in senso latino) e distrugge la certezza delle proprie barriere mentali.

E ciò è fondamentale per la Ri-unificazione o Re-ligione.

esperantiano
esperantiano is offline  
Vecchio 22-03-2005, 13.18.18   #10
esperantiano
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Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
a Kannon da esperantiano

Ciao, Kannon.

Trovo il tuo messaggio 1586 molto realistico.
Lo condivido.

esperantiano
esperantiano is offline  

 



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