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28-03-2005, 05.30.44 | #42 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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"Tutte le religioni ricordano all'uomo la sua origine divina e gli offrono dei metodi per fondersi con la Divinità; ma le religioni sono una cosa e i loro rappresentanti un'altra. Quanti individui sono realmente coscienti dell'importanza del proprio compito? Ecco perché, malgrado l'esistenza di tutti i Libri sacri, la cui bellezza ed elevazione non possono essere superate, ovunque si vedono persone andare alla deriva e diventare preda delle forze vertiginose che abitano il loro sé inferiore.
Se, a un dato momento, tanti «credenti» sono costretti ad ammettere che non hanno più la fede, o addirittura che forse non l'hanno mai avuta, è perché non è stato spiegato loro che la fede inizia con la conoscenza dell'essere umano e con la presa di coscienza del lavoro che devono intraprendere su loro stessi. Chi ha veramente intrapreso questo lavoro non può più porsi domande sull'esistenza di Dio; sente che è legato a quell'esistenza, che ne fa parte, e quindi non può più negare Dio perché non può negare se stesso. " (Omraam Mikhaël Aïvanhov- dal sito www.prosveta.it ) Ho pensato che questa considerazione rispondesse giusto alla domanda principale della discussione.. Gyta |
29-03-2005, 18.22.50 | #43 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Citazione:
e brava Gyta. Anche tu ricevi ciò che ricevo io? Mi hai bruciato sul tempo. E' interessante, tuttavia, notare come a volte, per puro caso, arrivino le risposte ai quesiti che ci poniamo. Non è detto che siano sempre positive. Tuttavia, una risposta è sempre una risposta, ovvero un dono che qualcuno ci fa, del suo tempo e della sua esperienza. Quindi, accettando per vera la risposta dell'illustre maesto citato da Gyta, viene da chiedersi perché mai i rappresentanti religiosi siano chiusi nella propria mentalità e accettino le altre religioni solo in subordine alla propria.... |
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29-03-2005, 20.49.33 | #44 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-05-2004
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Avviso a Gyta.
Oh! Tu che cavalchi il settimo Soffio,
stai attenta con Aivanhov perchè è un vero maestro illuminato che però parla ai "poveri"cioè a quelli che non hanno una gran cultura o esperienza.pertanto attenta a non"inciampare"con lui. Cosa vuol dire"inciampare"? dal Vangelo:"Colui che inciampa su questa pietra si sfracellerà." Vuol dire renditela con i farisei,con gli arroganti,con chi crede di sapere e invece è ignorante,ma non prendertela con i buoni,con coloro che ti spiegano le cose in modo facile, per farti capire tutto in breve tempo. Io,ad esempio,sto ben attento a non inciampare su Gyta. E,una volta tanto,parlo seriamente. Dice Osho:"La serietà è una delle più gravi malattie che hanno colpito l'umanità,forse è la più grave di tutte.Perchè di cancro si può guarire,ma della malattia chiamata serietà nessuno è mai guarito. Follìa ,i love you! Kantai ,il folle.(dei Tarocchi) |
30-03-2005, 03.24.33 | #45 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Re: Avviso a Gyta.
Accidenti.. Kant
A volte vorrei darti torto.. ed invece.. Non Posso ! E' vero.. su Aivanhov! Ma che hai.. Le antennine?? (!) Ed anche sulla seconda parte del tuo discorso(riferito ad 'osho').. Un Sorriso Galattico.. Gyta |
30-03-2005, 18.13.06 | #46 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2005
Messaggi: 100
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Molte volte mi sono fatta anch'io la stessa domanda.
Penso che un conto sia la religione ed un conto la spiritualità o filosofia di vita. In ogni religione c'è sempre del buono ma come l'interpreta l'uomo? A volte si riempie di forme di rituali e di dogmi, crede di possedere la verità e di essere l'unico ad averla, E QUI CASCA L'ASINO. Quando si arriva a dire "IO SONO" vuol dire che ci si è fermati e ci si è riempiti solamente di superbia e di orgoglio, si comincia a puntare il dito e a giudicare........ Ma se un sacco è pieno, come fà a staci l'Infinoto? La varità che non ha confini? Penso che solamente nel silenzio e nel vuoto si possa fare presente quella verità che è la vera luce e che non fà nessuna distinzione. Verità che non si impara da nessuna religione ma che viene data gratutitamente ed intimamente all'uomo, che sa di non sapere, e desidera vivere in armomia con i suoi simili e con l'universo che lo circonda. Se io appartengo, con poca elasticità mentale ,ad una religione, automaticamete escludo tutti gli altri e la disarmonia non è più luce . Una cosa è certa:" Noi parliamo di cose che non conosciamo" sono troppo grandi per la nostra piccola e limitata mente. Pensate solamente:" come possiamo noi capire l'infinito che siamo nel finito e nel tempo?" Un a tutti Elisa |
30-03-2005, 20.17.35 | #47 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
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Citazione:
Grazie Elisa, è un po' ciò che sostenevo io... |
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31-03-2005, 00.13.59 | #48 | |
Utente bannato
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Citazione:
...Allora come mai parlando di cose che non conosciamo diciamo che non possiamo capire? Ciao! fimato (un Dio come un Altro) |
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31-03-2005, 07.04.41 | #49 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
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Citazione:
Se non le conosciamo, come possiamo capirle? Secondo me si può capire (anche se non sempre ci si riesce) solo ciò che si conosce. |
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31-03-2005, 16.13.14 | #50 |
Utente bannato
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Non è questo il punto.
Non tutte le cose sono "presentabili" in persona... Quando uno impara a costruire una finestra, può benissimo non averne mai vista una eppure sa produrre la prima di una serie: non la "conosceva" ma l'aveva "capita". E' Kannonianamente CHIARO? Spero di aver reso l'idea. Con le cose dello spirito avviene esattamente questo: non le si "conosce" in prima persona, ma ne si "Conosce" il senso, la verità che costituiscono. Buttarsi giù affermando che non si può capire è una dichiarazione di miseria spirituale e di fallimento interiore, ora, chi di voi è disposto a dire "non ne sono capace" ...non fa altro che chiacchierare (domani potrà capire tutto e cambiare idea... comunque). |