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25-03-2005, 15.38.55 | #132 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Imperatore: x Mistico
Citazione:
Mai prendermi sul serio! Ci sono infinite cose nella vita, e Tutto va preso alla leggera... Prendi esempio dal Tutto per come si comporta nei tuoi (e nostri) confronti: NON SE NE CALE PER NIENTE ! ...A proposito, Giorgio, ho trovato per te un avatar bellissimo. Se ti piace potresti usarlo la posto dello spennacchiotto col naso grosso. Eccolo quì in allegato. Ciao! P.S. Buona Pasqua!!! |
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25-03-2005, 15.58.45 | #133 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-02-2003
Messaggi: 453
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Re: Imperatore: x Mistico
Citazione:
Finalmente un pensiero gentile! Subito adottato. Appena trovo quello adatto per te ed imparo ad allegarlo, te lo mostrerò. Funny Guy. Giorgio |
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25-03-2005, 16.35.34 | #135 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-02-2003
Messaggi: 453
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Citazione:
No..non lo cambio....scherzi? Invece con il tuo mal di pancia mi hai fatto venire in mente quello adatto a te... |
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25-03-2005, 17.17.51 | #136 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Il mare in francese?
Citazione:
P.S. Grazie comunque per il pensiero spirituale, eterico... Tienilo lì, che prima o poi mando qualcuno a ritirare l'omaggio. Kannon no, perchè l'ultima volta che ho scherzato si è arrabbiato... chi ti mando? Quando ti sei seccato fammelo sapere. Ultima modifica di Mistico : 25-03-2005 alle ore 17.25.13. |
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25-03-2005, 17.26.55 | #138 |
Ospite abituale
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La Buia Notte dell’Anima
Si vagola incerti fra sogni frondosi e suasive chimere, che recan quiete e conforto ad un parvulo Io. Dove il sole riscalda come una lampada al neon, dove il cielo è soltanto una plastica azzurra, dove il vento è un agitare le mani e la pioggia uno sgorgare di lacrime amare, obliate oramai attingendo alla fonte di un artefatto sentire. Noi passiamo sulla terra leggeri, come fresca e limpida acqua sorgiva. Siamo nudi, lucenti, ricoperti di carne, con lo sguardo ingenuo rivolto al futuro. Nel nostro lento o impetuoso discendere a valle, aduniamo, fra flutti e correnti, essenze, pensieri, concetti, nozioni, astrazioni suadenti. Le eleviamo a Logos, a Verbo, a Fiato Divino. C’illudiamo che ciò sia il ‘Vero’, e, cantando con enfasi e foga, con voce suadente, intoniamo delle odi che ammaliano, che paiono vere, accompagnate da flebili note; oppure con voce sgraziata, fra suoni imperiosi, le urliamo alle genti. Ci stimiamo divini, ci vogliamo divini, pretendendo pur anche di non avere confini, tralasciando di riconoscere i margini del nostro potere e sapere, credendo così d’esser eterni e immortali, scordando che un bel giorno incontreremo la fine. Ci eleviamo, in vita, al di sopra di altri compagni di viaggio che non posson sentire quell’afflato di Luce che soltanto una brama imperiosa impone alle viscere e al cuore. Con accorte parole inventiamo i percorsi più astrusi che c’inducono a stimare per certo quel che è solo un conforto, un anelito, un volere imperioso che sgorga furente da remoti recessi del nostro parvulo Io. C’imbrattiamo il viso con segni che spacciamo per simboli aviti, celati alla mente dei più, serbati ad una piccola casta di umani, che si eleva al di sopra di tutti, che distoglie lo sguardo dal mondo, che ti osserva dall’alto della propria fuligine opaca, che staziona al di là delle nubi, ascendendo con ali di cera che si sciolgono al sole della fine terrena. Costruiamo certezze che ridono liete adeguandosi a ciò che vogliamo creare con impeto ‘insano’ per ottenere quiete. Ci scordiamo quel sasso che, duro e violento, ci colpisce la fronte, disdegnamo il dolore rinchiudendoci dentro una teca dorata che preclude la strada al rumore del mondo, ricercando bramosi un silenzio che scambiamo per il suono del Cosmo, per il canto soave di Madre Natura, per il Fiato Divino, non volendo accettare che FORSE così incespichiamo su passi gravati da concrezioni istillate da suadenti pensieri: sirene ammalianti che intonano odi rigonfie del Verbo inventato, del ‘Vero’ agognato, che è soltanto un nucleo mai esposto al mondo, avvolto com’è da tante vane parole che si oppongono al tatto, all’udito, alla vista, all’olfatto ed al gusto, e soprattutto al cuore che pulsa di vita, che soffre, che geme o che allegro gioisce. Parole che sono soltanto un anelito di indomita Speme, espresse con scarne parole, straripanti di fascino e di persuasione, deprivate del Vero. Verosimili segni in nera grafia impressi su logore pelli di bestie celate in anfratti rocciosi, pur sempre scritte da mano dell’uomo, ispirata da un’antica, nostalgica smania di non esser giammai quei miseri corpi di carne e di tanta Speranza che la Fine mortale e ingloriosa ti scaglia sul viso.
Fluttuiamo fra bianchi marosi che spumeggiano al sole, che con dardi infuocati, impietoso, svapora la sostanza più bella che abbiamo, che è fatta di un umano captare quell’urlo sommesso rivoltoci da gente che cammina solinga per strade adiacenti, non rivolgiamo più a loro uno sguardo, troppo intenti a scrutare su in alto, a parlare di spirito, concupendo smaniosi ed umani la carne. P.S.: La Luce genera Ombre, spesso chi è pervaso di Luce intravede solo le Ombre che sono Effetto della Luce stessa e Causa di altre Ombre che s’inseguono pensando siano l’Anima. Due ciechi non percepiscono né Ombra né Luce… vivono immersi nel buio, ma affinano altri sensi che permettono loro un incerto cammino, che assomiglia troppo a quello dell’uomo comune. Chi, pervaso di Luce, vede, cammina spesso abbacinato da quella Luce, e non solo protende le mani in avanti, ma spesso, non avendo affinato alcun altro senso, persegue un cammino più cieco di quello altrui, perché, troppo intento a discernere i confini fumiganti di un fuoco fatuo, non si avvede della vacuità del cuore di quella fiamma che non scalda e non arde, e non trova così il tempo e il coraggio, oppure disdegna di ascoltare chi cammina al suo fianco. Sono idee, inserite a pieno titolo nel cosmo del probabile, ma non del Vero, anche i variopinti svolazzi immaginifici dal tono e dallo stucchevole sapore di troppi ‘ipso dixit’, che, nelle loro circonvoluzioni, troppo spesso accostano le ali al calore di un sole o di una fiamma ricca di essenza argomentativa che rischia di bruciarle. Questo mio intervento è solo il misero contributo dissonante ad una discussione troppo monocorde… perlomeno per quel che ho letto io. Non è mia intenzione risultare irriguardoso nei confronti di alcuno, ma ho solo voluto dire la mia… come sempre e sempre nel mio strambo modo di interloquire. IO < > Bye |
25-03-2005, 17.43.56 | #139 | |
Utente bannato
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Re: La Buia Notte dell’Anima
Citazione:
C'è del vero. Lo riconosco. A volte si perde il senso della realtà fondamentale: essere uomini. Sir, ti presento SonoGiorgio... Ho idea che abbiate un interesse in comune. SonoGollum, questo è Visechi, "Sir", per quelli che gli stanno antipatici. Ciao. P.S. Proprio ieri sera pensavo a voi due, e mi chiedevo quando sareste diventati ottimi amici... eheheh! Chissà chi dei due mi "stima" di più... Boh! ...Bella domanda... Ultima modifica di Mistico : 25-03-2005 alle ore 17.49.58. |
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25-03-2005, 22.44.13 | #140 | |
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Re: La Buia Notte dell’Anima
Citazione:
La "Buia notte dell'anima" da te descritta è la migliore sintesi della più completa identificazione materialista dell' 'io-uomo': visione parziale di apparente abbraccio e superficie della storia dell'uomo.. Lungi dall'essere descrittivo della <notte buia dell' Anima> cui fa riferimento Atisha.. Vedi, in un certo senso "Ciò che l'uomo pensa, quello diviene" poiché in fin di conti alla fine del percorso intellettivo non v'è che fondamentalmente in ultimo una scelta, scegliere a quale visione parziale dar credito : affermare la Divinità-Vita o la sua Negazione.. (!) -Ed allora in tale percorso la 'notte buia dell'anima-negante e negata' non può aver conclusioni di sorta, legata al filo d'un pensiero di ciò che potrebbe e forse non è.. - Tu non dai credito a visioni non parziali di non-pensiero, dando così assoluta e divina supremazia al pensiero pensante: questa è una scelta (!) ed anche fine di un percorso. La tua scelta pone al di sopra di tutto l'umana-temporale visione e la relega a poltrona e scettro di Dio imperante.. Non è 'notte buia' né 'limpido sole' ma un cielo in plastica sintetizzante l'originale.. : Qui si ferma la mente dell'uomo, mette radice profonde la negazione e nasconde se stessa in dissoluzione, a-motivata a-motivante.. (Si confonde in una ricerca che ricerca non è, in un trovato che trovato non è.. Sintesi del più profondo ristagno..) Non scrivo <per te>, poiché vedo (spesso) compiacimento nelle tue parole, ma per chi ad un passo da "te" e da "me", smarrisce il contorno potendo incontrare non una notte buia (dello scendere dentro sé, lentamente al di sotto d'ogni (parziale) visione) ma una nebbia che non conosce confini.. Ciò che scrivi è poesia intellettuale di ciò che mai potrà essere abbracciato dalla mente-illogicamente-pesata-'razionale', ma cerchi di spacciarla come pensiero-sentire profondo, quando non è che abbraccio autocompiaciuto di non-arresa di morte.. (mi spiego meglio.. poiché potresti fraintendere 'morte' e 'non-arresa' come ancora parametri di un linguaggio mentale mentre così non è, essendo solo semplici metaforiche immagini di un volontario lasciar andare ogni compromesso-compromettente possessivo d' <appartenenza>.. ) Libero di pensare ciò che più t'aggrada ma alla luce del sole (il <mio>) terrei a precisare che nel tuo laghetto sguazzano felici i figli del 'Superuomo' che erroneamente (a mio avviso!) hanno elaborato la concezione di Nietzsche dando vita al più <immacolato> nichilismo, tentando di uccidere l'altra 'visione' come altra 'parziale visione', mentre così non stanno le cose, poiché la "Notte buia dell'Anima" -quella <vera>- è il passaggio attraverso il disgregamento degli strati illusori sino alla radice sottostante che nulla ha a che fare con Parzialità di sorta (!) Ma vedi.. Tu sei <essenziale> al tutto poiché la nebbia ha un suo Alto Scopo : ..umidificare il terreno! Ave a Te, dunque! Gyta Ultima modifica di gyta : 25-03-2005 alle ore 22.54.27. |
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