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21-02-2005, 10.03.06 | #82 | |
Utente bannato
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Citazione:
"Ti ripeto: il karma non esiste e la reincarnazione è un fenomeno ben diverso da quello che trovi descritto nei libri." E allora, come sarebbe? E perchè? "Ragionare sul "dopo" o solo sul "dopo", significa aver riconosciuto il proprio fallimento....checchè se ne dica." E chi l'ha detto? Vedi, amico mio e proprio chi tenta di dire agli altri di non ragionare troppo sul dopo che gli limita la possibilità di farsi troppe domande. Così, la chiesa ad esempio, ha liquidato la questione dicendo semplicemente che non esiste il Karma, non esiste la reincarnazione, e non esiste nessuna altra vita. Semplice: il primitivo, non si fa più troppe domande, perchè c'è già chi ha pensato per lui (in base ai suoi scopi, però), e rimane: FREGATO! Ciao. |
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21-02-2005, 10.05.26 | #83 | |
Sii cio' che Sei....
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Citazione:
Hai notato come si stia dogmatizzando il "qui ed ora"? Oltre all'eterno presente non c'e' nulla, questo e' il nuovo (ma vecchissimo ) dogma. |
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21-02-2005, 10.08.00 | #84 | |
Utente bannato
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Citazione:
Perchè secondo te uno nasce povero e discgraziato, magari muore a due anni, o a dieci, rimane paralizzato, diventa cieco (o nasce cieco), non ha da amngiare, muore di fame, ecc... ecc... Un altro invece, tutto il contrario, ecc... ecc... Perchè? C'è di mezzo, forse, il KARMA? Ciao. |
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21-02-2005, 10.10.03 | #86 |
Sii cio' che Sei....
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Le solite voci fuori dal coro
La bussola morale rotta
K.W. Un altro aspetto importante su cui soffermarsi è questo: cosa significa giudizio morale, specialmente in quest’epoca postmoderna – l’epoca di quella che io chiamo “follia aprospettica”, cioè l’epoca del pluralismo e relativismo dilaganti, dove è proibito affermare che una cosa sia migliore o peggiore di un’altra. Le tradizioni sono abbastanza chiare. Ci sono tre pilastri che sostengono la crescita e lo sviluppo spirituali e sono: sila, dhyana, e prajna. Sila è il fondamento morale, il fondamento etico, è il numero uno; poi dhyana, la meditazione e, quindi, prajna, il risveglio o la realizzazione. La sventura di cui ho parlato, la sventura della nostra generazione è che abbiamo finito col pensare che siamo moralmente buoni se non diamo giudizi. Ma questo è precisamente l’errore. Siamo moralmente buoni se diamo il giusto tipo di giudizio. E dobbiamo imparare come dare giudizi saggi, in modo da prendere decisioni morali. Invece, poiché comprensibilmente non vogliamo emarginare nessuno né giudicare ingiustamente, quello che facciamo è dire: non giudichiamo affatto. Quindi, ci teniamo a distanza senza avere un orientamento morale, senza giudizi, senza saggezza che discrimina, e tutta la faccenda va in malora a causa di quest’atteggiamento. Quindi, se mentre stai dicendo che niente è migliore o peggiore di qualcos’altro anche sul piano relativo, hai un’esperienza di satori, di kensho o di unità, essa rinforza la tua bussola morale rotta. E questa bussola morale in pezzi unita alla tua realizzazione è quello che chiami spiritualità. .............................. .......... dove è finito il karma A.C. I tempi sono davvero cambiati. Una volta, nell’epoca premoderna, il contesto in cui la ricerca dell’illuminazione si collocava era la comprensione che la nostra presenza e la nostra partecipazione al sistema mondo erano parte del disegno karmico. K.W. Sì. Sembra proprio che il karma si sia dileguato! A.C. E’ davvero svanito. Nell’epoca premoderna, c’era la sana paura dell’immoralità e del peccato. In Oriente, questo significava cattivo karma e, quindi, dover patire a causa di una terribile rinascita. In Occidente, significava andare all’inferno. Questo contesto karmico era la versione orientale di “Se sei buono vai in paradiso, se sei cattivo vai all’inferno”. Ma nel nostro contesto postmoderno, ci siamo liberati da queste visioni tradizionali e, poiché dobbiamo ancora inventarne di nuove, manchiamo di imperativi morali. Non siamo spaventati dalla minaccia dell’inferno e non siamo preoccupati dalle spiacevoli conseguenze karmiche delle nostre scelte attuali. K.W. Già! Un tempo era difficile sbarazzarsi del karma. Ora, è sufficiente nascere boomers. Non abbiamo più karma. Non ci crediamo più. A.C. Se solo fosse così semplice! Ma la questione è che, quando qualcuno ha visto il grande disegno, ne ha avuto un’esperienza diretta, e lo ha riconosciuto, gli si impone, allora, l’obbligo naturale di sforzarsi di vivere a un più alto livello, di manifestare nel mondo, almeno in una certa misura, quello che ha visto. E se quella persona rifiuta di impegnarsi, malgrado la sua realizzazione – se insiste per ragioni egoiche a evitare le implicazioni dell’esperienza che gli ha svelato le sue potenzialità più elevate – allora inizia a creare un’enorme quantità di karma. Il karma, per come io lo comprendo, è il fardello emozionale e psicologico accumulato, fatto di paura, dubbi, inerzia, egoismo, che ci imprigiona senza fine nella melma della delusione e della semicoscienza. In realtà, strettamente connesso alla realizzazione spirituale, c’è un imperativo morale. Non è una passeggiata… ma quando troviamo il coraggio di abbracciare la totalità della nostra situazione karmica, avviene un’evoluzione reale in tempo reale. E, ancora più importante, quando ci sforziamo di comprendere la nostra situazione karmica alla luce del grande disegno, del contesto evolutivo, iniziamo a creare il tessuto morale necessario per lo sviluppo spirituale postmoderno. K.W. Sì, certo. Ma solo se la gente ascolterà. http://www.rebirthing-milano.it/dal_libroe.htm Ultima modifica di Yam : 21-02-2005 alle ore 10.12.15. |
21-02-2005, 10.13.03 | #87 | |
Utente bannato
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Citazione:
E perchè? Ciao. |
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21-02-2005, 10.18.48 | #88 |
Sii cio' che Sei....
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riferimento:
-------------------------------------------------------------------------------- Messaggio originale inviato da Theerium in terzo luogo se la reincarnazione esistesse ciascuno ricorderebbe direttamente le proprie vite passate, senza il bisogno di ricercarle, mentre non è così, -------------------------------------------------------------------------------- C'e un motivo per cui non ti ricordi le vite passate, ed e' molto semplice, e' lo stesso motivo per cui un essere illuminato (disincarnato) non viene a cavarti fuori dai guai, pur essendo li accanto a te....anche se tu non lo vedi. Tu hai deciso autonomamente di evolverti, di giungere al termine del ciclo che spetta a ciascuno di noi....tu hai scelto di rinascere in determinate condizioni per sviluppare cio' che ancora non hai sviluppato. Ultima modifica di Yam : 21-02-2005 alle ore 10.26.44. |
21-02-2005, 10.19.02 | #89 | |
Utente bannato
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Re: Le solite voci fuori dal coro
Citazione:
Ci vuole molto coraggio, per questo. Ma un serio ricercatore, lo "accetta"! Ciao. |
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21-02-2005, 10.25.45 | #90 | |
Sii cio' che Sei....
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Re: Re: Le solite voci fuori dal coro
Citazione:
Oggi come molte volte in passato prevale una visione individuale di liberazione, quell'indugiare nel Nirvana che non e' diverso dall'assumere sostanze stupefacenti, anestetizzanti. C'e' la voglia di non soffrire piu', di godersi la vita con il piacere piu' grande (Dio Sic!) ....bleah! |
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