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07-03-2005, 14.03.37 | #72 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
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La chiarezza naturale della nostra coscienza
Percio', se vogliamo comprendere la realta', dobbiamo conoscere il nostro Se' e capire come l'esterno si manifesta dall'interno, grazie all'energia incessante del Rig-Pa (Consapevolezza).
Finche' non comprendiamo la chiave della creazione, rimaniamo condizionati dalla rete illusoria del Karma che noi stessi abbiamo creato, per poterne fare esperienza e imparare. Pero' quando conosciamo e diventiamo maestri di noi stessi, quando rimaniamo centrati nel Rig-Pa (Consapevolezza) che e' in noi, finalmente siamo di nuovo i saggi sovrani della nostra creazione. E se decidiamo di rimanere in un corpo umano, e' soltanto per espandere la nostra saggezza aiutando l'umanita' bisognosa. Come si puo' conoscere davvero se stessi? Vivendo nel proprio stato naturale, ossia essendo consapevoli senza separare e contrapporre cio' che si e' a cio' che si vorrebbe essere. Infatti tutto cio' che si e', non e' altro che l'energia della coscienza illuminata. Tutta la realta' appare da essa, e in essa si dissolve naturalmente, ma Rig-pa non nasce ne' muore mai. In breve rig-pa in noi e' autocoscienza, pura consapevolezza autoluminosa. La creazione e' rig-pa che conosce se stessa e, conoscendosi, espande la propria luce diventando tutto cio' che e'. Invece compimento e' ancora rig-pa che, avendo conosciuto se stessa come tutto cio' che e', riassorbe in se la luce della propria creazione. Tu, Mr. Bean, sei il creatore e il dissolvitore, perche' non sei altro che luce su luce (rig-pa), autorisplendente. Le divinita' e i demoni sono soltanto espressioni del Rig-Pa in noi: essi nascono in noi e in noi si dissolvono. Chi conosce la propria natura originaria e' uno con il rig-pa, al di la delle divinita' e dei demoni, della nascita e della morte. Percio' il Signore Buddha Sakyamuni ne parlo' davvero solo rimanendo in Silenzio. (dal testo consigliato) nota di Yam: i processi di creazione e compimento sono l'essenza del modo di procedere del tantrismo Buddhista. Sono meditazioni in cui lo stato di distrazione viene utilizzato e incanalato con la visualizzazione di luci o divinita' (creazione) per poi dissolvere il tutto (compimento) nella vacuita'. Ultima modifica di Yam : 07-03-2005 alle ore 14.13.16. |
07-03-2005, 14.10.19 | #73 | |
Utente bannato
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Re: La chiarezza naturale della nostra coscienza
Citazione:
Oh! Finalmente un'affermazione, SERIA! Ciao. |
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07-03-2005, 14.20.55 | #74 |
Sii cio' che Sei....
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Randrol Nelgyor autore del testo citato, ebbe le esperienze del Bardo spontaneamente, sognando di morire. Solo allora inizio' ad interessarsi di spiritualita' e divenne padrone di se stesso.
Come ho gia' detto le esperienze del bardo (della morte) si possono avere in vita raggiungendo un particolare stato di meditazione, come forse direbbe Kannon rientrando in Se', nel corpo sottile, ma e' sufficiente "osservare" come la mente crea ogni cosa e poi come ogni cosa (pensieri o qualsiasi altra manifestazione) si dissolve nel vuoto. Quello che osserva e' il Rig-pa, la pura consapevolezza che non nasce e non muore . |
07-03-2005, 19.32.32 | #76 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Sono d'accordo. Tanto più, che i morti (o i morenti) sembrano irrestitibilmente attratti da quella Luce che si presenta loro, oltre il tunnel (a sentire i resoconti delle Near-Death Experiences). Fosse per loro, non tornerebbero più indietro... |
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08-03-2005, 08.42.30 | #77 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Citazione:
Ancient, io ho letto anche di persone tornate dal coma, che non si ricordano assolutamente nulla e negano di aver visto una qualsiasi luce.... comunque sia, mi affascina assai l'idea di entrare nell'eternità e di poter essere io poi a decidere se reincarnarmi o meno. Se ci aggiungi che sono anche assai curioso.... |
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08-03-2005, 09.37.29 | #78 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
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Citazione:
sì, ne ho letto anch'io. Probabilmente entrano in gioco vari fattori: - la 'profondità' dell'esperienza, nel senso di durata e intensità (alcuni si vedono al di sopra del corpo, altri hanno la percezione del tunnel, non tutti vedono la Luce); - la 'maturità' dell'anima (se accettiamo il discorso evolutivo); - il 'destino': nel senso che un'esperienza 'completa' di NDE induce in genere profondi cambiamenti nella persona, la quale 'tocca con mano' la realtà dello Spirito; ma forse quel cambiamento 'indotto' ha meno valore di un graduale convincimento, cui si arriva con le proprie forze, spesso in maniera tormentata: altrimenti nasceremmo tutti col ricordo della nostra Origine. Riguardo alla scelta, credo che entri in gioco una sorta di 'responsabilità' nei confronti di noi stessi e del Tutto. Quando sei nella Luce, nel'Amore, nella Pace, vorresti rimanere lì, è ovvio. Ma poi ti rendi conto che essere qui su questa terra ha un senso profondo, che sei parte di un progetto cui hai dato il tuo assenso e di cui sei ora responsabile (e che non puoi lasciare a metà), per quanto apparentemente umile e poco appariscente sia il tuo ruolo (e col fardello di sofferenza che reca inevitabilmente con sé ogni 'avventura terrena'). Tutto quanto sopra consideralo come 'intuizione' mia: nesssun 'ipse dixit', per carità. |
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08-03-2005, 09.54.35 | #79 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Le esperienze di pre-morte non centrano nulla con il libro tibetano dei morti che inizia "dopo" la morte. (e' descritto minuziosamente questo "dopo").
Come ha sottolineato Mirror e' un testo sulla chiara luce figlia che si ri-congiunge alla chiara luce madre e non fa altro che indicare il funzionamento della mente nel corpo sottile e contiene in se tutte le istruzioni fondamentali comuni a tutte le vie e all'unica essenza della presenza divina in noi, chiamata Rig-pa o consapevolezza o chiara luce. |
08-03-2005, 09.56.39 | #80 | |
Utente bannato
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Citazione:
E i vivi, invece? A cosa sono "attaccati" Ciao. |
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