Davvero riesci ad affidarti a qualcosa che non percepisci se non come conseguenza di qualcosa di soggettivo? La coscienza è tale, indipendentemente da tutto poiché si fonda su esperienze personali coadiuvate da (vero) un'oggettivo sentire che si traduce in consapevolezza genetica, ma ciò che ne deriva è comunque fallace poiché contaminato sempre dall'aspetto soggettivo e come tale non può assumere valore se non relativo.

Quello che scrivi è vero ed infatti discernere, nel mio caso, è sempre stato un grosso problema.

Non nego che spesso ho toppato! Lo sai solo dopo se ci hai preso. Perchè dopo, la soggettività della percezione e dunque della coscienza, è (non sempre ma, a mio avviso, quasi) superata dall'evidenza oggettiva dei fatti.

E alla fine della fiera c'è qualcosa di impersonale dentro di te che intuisce la verità impersonale. Almeno così percepisco o credo di percepire. Cerco infatti di tenere presente che l'autoinganno è sempre in agguato.

Il "bisogno" di Spiritualità, sotto qualsiasi forma si manifesti, anche senza renderci direttamente consci del averlo, esprimendo una ricerca non ben chiara e definita, nasce
proprio dalla Coscienza Impersonale, in noi, che anela il Ritorno a Sè stessa, liberandosi gradualmente o improvvisamente dalle identificazioni che la oscurano.

Alcune di queste, potrebbero benissimo essere delle forme di identificazione religiosa, filosofica o psicologica: comunque veli che impediscono la Visione Diretta e limpida del Ciò che E'.

Il ritorno alla Sorgente (Coscienza Impersonale) è un percorso inevitabile che prima o poi, in un corpo o in un altro, è destinato ad accadere...è nella natura della Realtà dello "Spirito".
Da questo deriva una certa Sete interiore, un certo bisogno di "spiritualità, quella "strana" e permanente insoddisfazione...quella fondamentale mancanza di riconoscimento della "nostra" Essenza.

E se ti dicessi di NO?

Hai detto di no.
E allora? Spiegati se ti va.

Vediamo un pò, allora:

Dove metti la "LIBERTA'" dell'Assoluto?

Ciao.


p.s. nel passato si diceva che esistevano sei demoni nemici del Buddha.

Non la metto da nessuna parte.
E' dappertutto: in Te, in Me, in Tutti e in Tutto...

Però, caro Kannon, per quanto mi riguarda, preferirei chiudere qui, questo discorso che potrebbe avvitarsi su concetti dottrinali (mentali) che non mi appassionano e forse, adesso, sono lontani da chi cerca...che ha sete di vita e mistero.
Non mi interesso di demoni...io vedo e sento solo LUI...nella materia, nella mente...negli occhi, nel cervello, nel cuore, nella polvere...nell'odio e nell'amore...fuori, dentro, davanti a me.

Solo la Sua Mente Esiste...Creatrice e distruttrice degli Universi.

Le "nostre" menti relative sono soltanto dei pallidi riflessi che possono al massimo creare un mondo relativo...convenzionale alle nostre categorie mentali...frutto di un pensiero identificato
con il corpo.

Con questo non voglio dire che il relativo non sia importante, che non vada vissuto e "goduto" con intensità.

Se ci è dato così...così dev'essere.
Anzi, senza il relativo non esisterebbe per "noi" nemmeno il senso dell'Assoluto.
Ma l'Assoluto è in una perenne Danza Cosmica di Libertà.

Comunque voglio anche dirti che rispetto ed apprezzo il tuo percorso spirituale, la tua attuale comprensione, la tua determinazione...e che in fondo non sono così lontano da Te..."mentalmente", anche se sappiamo entrambi che non è quello che si può discutere il Punto Essenziale.
Certi discorsi, i miei almeno, al massimo, sono povere dita che indicano la Luna.

Namastè

Ne sei sicuro?

Sicuro?




Ciao.