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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 18-01-2005, 02.02.45   #111
Mistico
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Messaggi: 1,879
Dopo tutta questa lettura... ho capito che più pratica spirituale si fa, più insoddisfazione si prova.

Buona notte Spiritosi, me ne vado a nanna...
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Vecchio 18-01-2005, 02.17.13   #112
Sté-detonator
SiamoUniciPezzi di N.. :D
 
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Grande mistico, questo è il punto. Se ne va tutta la pratica, se ne va tutta l'insoddisfazione
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Vecchio 18-01-2005, 09.54.31   #113
Mirror
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x Ste

Lo ribadisco...mi sono pienamente accettato per come sono e ti accetto altrettanto per come sei.
Poi, pensala pure come ti va e ti riesce...per me non c'è problema.

x Yam

Io, invece sono gia "morto a me stesso" e non temo di morire... il corpo fisico sta morendo, è nella sua natura di trasformarsi fino a scomparire con questa forma... e se ne andrà appena giungerà il suo tempo, come e quando accadrà...e sia fatta la Sua volontà.

E anche su questo c'è accettazione...ed è proprio per questo che intanto che sono in vita la posso vivere pienamente, dove sono e per come sono, senza falsità, ipocrisie e senza lotte interne ed esterne.

x Mistico

Se per caso ti riferivivi a me ti dico che non vivo con insoddisfazione, anzi, ma con piena gratitudine e appagamento per ciò che mi è dato, momento per momento. Ora e per sempre.
Ed è proprio a questo che la cosiddetta "pratica spirituale " dovrebbe portare prima di essere abbandonata.
Sennò sarebbe servita a poco o niente...e su questo concordo.

Ultima modifica di Mirror : 18-01-2005 alle ore 10.03.06.
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Vecchio 18-01-2005, 10.27.02   #114
Yam
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Io, invece sono gia "morto a me stesso" e non temo di morire... il corpo fisico sta morendo, è nella sua natura di trasformarsi fino a scomparire con questa forma... e se ne andrà appena giungerà il suo tempo, come e quando accadrà...e sia fatta la Sua volontà.


Gia', pero' io veramente non so se sto morendo a me stesso o se sto morendo veramente.
Anche quella che comunemente abbiamo sempre chiamato Consapevolezza, mi sembra un arido concetto. E' il tempo e la magia della vita che continuamente pulsa ritmicamente, che io ci sia o no, il mistero dell'incarnazione...che contemplo. Sara' anche che ho scoperto di avere una anomalia alla valvola mitralica...che si apre e si chiude, si apre e si chiude...nel mio caso si chiude troppo. L'ascoltare il mio cuore con uno stretoscopio e' stata un'esperienza detonante. Ho sentito un suono maestoso....Bum, bu, bum, bum come un gigantesco tamburo che suona nel vuoto dell'immenso Universo......
Stethos in greco vuol dire petto, Skopia vuol dire, guardare attentamente.
In questo momento sono affascinato dall'etimologia delle parole. Ri-Cor-dare. Quel cor e' proprio il cuore. Cosa vado mai dicendo?
Non lo so.

p.s.: dimenticavo, nessuna insoddisfazione..anzi vivo in uno stato di strano appagamento sensoriale, mai vissuto l'Amore cosi intensamente, mai stato cosi con i piedi cosi per terra....

Ultima modifica di Yam : 18-01-2005 alle ore 10.32.21.
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Vecchio 18-01-2005, 11.54.15   #115
Mirror
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Gia', pero' io veramente non so se sto morendo a me stesso o se sto morendo veramente.

Anche quella che comunemente abbiamo sempre chiamato Consapevolezza, mi sembra un arido concetto.

Questo nessuno lo può sapere...prima o poi tutti lasciamo il corpo.
E' nell'ordine delle cose. Così E'.

La Consapevolezza Vera, invece, non è un arido concetto ma la "nostra" natura Essenziale.

Può sembrare "arida" rispetto alla emotività identificata, rivolta su se stessa, perchè Essa è Impersonale e non appartiene all'ego ma al Tutto.
Ma non è nè arida nè emotiva: è oltre tutte le categorie duali.

Certo che se la Consapevolezza la si conosce solo e ancora come un fatto concettuale, un prodotto del pensiero, è ovvio che tutto sembri assurdo, con tutte le conseguenze di questa incomprensione e non "realizzazione".

Comunque, a parte tutto, ti faccio i miei più sinceri auguri di buona salute, serenità e lunga vita.

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Vecchio 18-01-2005, 12.09.04   #116
Yam
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Messaggio originale inviato da Mirror


La Consapevolezza Vera, invece, non è un arido concetto ma la "nostra" natura Essenziale.


Si, si non ho dubbi su questo.
E' solo che mi sembra una cosa cosi "grande" da non poter essere ne definita ne' indicata.
Non e' quell'osservatore interno, il Rig-Pa, che all'inizio ti viene indicato, o lo scopri da solo (come accadde a me solo leggendo le Upanishad), e che e' solo una forma di memoria, che poi diventa piu' stabile, e' molto di piu'....non saprei...dire altro.
Per il mio cuore ora faro tutta una serie di esami, perche' ho anche un dolore che appare e scompare, ma che forse non e' nulla, mancamenti di respiro a parte..... Ecco questo e' pero' sicuramente cio' che ho ricevuto, in un momento particolare della mia vita...non posso che osservarlo...e' la via.
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Vecchio 18-01-2005, 12.44.55   #117
SonoGiorgio
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Re: Nessun Maestro...niente paura!

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Penso che ci sia un equivoco di fondo.
Non credo che qualcuno si senta o voglia o sia, qui in questo forum, un "maestro".
Sgombriamo la mente da questa "ossessione", paura, e continuo fraintendimento.

"Io" sostengo che un individuo che ha totalmente, ripeto totalmente, accettato se stesso e il Ciò che E', di fatto, sia in una condizione assolutamente più disponibile e rilassata con se
stesso e con tutto ciò che gli accade attorno.

Questa profonda accettazione lo porta conseguentemente ad aprirsi a tutte le dimensioni dell'essere, naturali, umane ecc...sicuramente nei confronti degli altri che, essendo in piena accettazione, non può più sentirli come "altri"...estranei...

Questo non vuol dire che sia un individuo santo, perfetto e pieno di virtù...ma proprio in virtù della sua totale accettazione di sè e di tutto quel che è, come "unica verità ed realtà" manifesta nel qui ed ora...è anche in grado di accettare una "sua" eventuale
"non accettazione" temporanea, casomai dovesse verificarsi ed accadere.

Questo è il semplice significato di "arrendersi" al Ciò che E'
(chiamiamolo come vogliamo...), per non dare importanza all'ego e ai suoi bisogni di modellare il mondo secondo le sue paure e desideri, proiettando fantasmi emotivi
su chi ci dice solo: accettati e spariranno molti dei problemi che la mente ci procura.
Niente di più: non sarà per caso esoterismo anche questo, o forse sì?

Ma Mirror, mi chiedo e ti chiedo: E' veramente sufficiente "accettarsi"?
Non si rischia di sovrapporre a ciò che di vero e di profondo c'è nella massima "Conosci te stesso", una semplice disamina psicologica, una tecnica di autoanalisi?
Io credo che tu non intenda dire proprio questo...ma allora sarebbe necessario chiarire la distinzione.
SonoGiorgio is offline  
Vecchio 18-01-2005, 12.56.21   #118
ancient
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consapevolezza

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Messaggio originale inviato da Yam
E' solo che mi sembra una cosa cosi "grande" da non poter essere ne definita ne' indicata.
Non e' quell'osservatore interno, il Rig-Pa, che all'inizio ti viene indicato, o lo scopri da solo (come accadde a me solo leggendo le Upanishad), e che e' solo una forma di memoria, che poi diventa piu' stabile, e' molto di piu'....non saprei...dire altro.

Ti capisco benissimo, Yam. Mi sono trovato spesso, ultimamente, a fare le stesse considerazioni.

La mia sensazione è che la consapevolezza sia la punta dell'Iceberg, la soglia del Mistero. Ma anche queste sono solo parole.

Le tradizioni spirituali che la incasellano e ne fanno addirittura un 'metodo' non mi soddisfano affatto.

ciao


p.s. auguri per il cuore (in tutti i sensi).
ancient is offline  
Vecchio 18-01-2005, 13.11.49   #119
Mirror
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Messaggi: 1,733
Re: Re: Nessun Maestro...niente paura!

Citazione:
Messaggio originale inviato da SonoGiorgio
Ma Mirror, mi chiedo e ti chiedo: E' veramente sufficiente "accettarsi"?
Non si rischia di sovrapporre a ciò che di vero e di profondo c'è nella massima "Conosci te stesso", una semplice disamina psicologica, una tecnica di autoanalisi?
Io credo che tu non intenda dire proprio questo...ma allora sarebbe necessario chiarire la distinzione.

Per me il "Conosci te stesso" è proprio l'equivalente dell'Accettarsi totalmente.
Siccome Conoscere veramente se stessi vuol dire Comprendere che non si è l'ego che si crede di essere ma "altro" che è da scoprire in Sè...che però si autorivela solo attraverso la "Grazia".

Perciò finchè permane il senso dell'ego, e non se ne riconoscano le più nascoste identificazioni, se non "accade" l'arrendersi e la assoluta rinuncia a sentirsi "io", di fatto, è impossibile Accettarsi per come si è proprio nel qui ed ora: si vorrà migliorare, evolvere, diventare...ma queste attitudini saranno ancora ambizioni dettate dall'ego.
Quindi l'ignoranza di Sè stessi è come un essere addormentati ad occhi aperti...immersi in un sogno chiamato storia personale...sebbene eruditi spiritualmente, esotericamente, filosoficamente, laicamente o quant'altro...

Mirror is offline  
Vecchio 18-01-2005, 13.26.03   #120
Yam
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Re: consapevolezza

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Messaggio originale inviato da ancient


La mia sensazione è che la consapevolezza sia la punta dell'Iceberg, la soglia del Mistero. Ma anche queste sono solo parole.


Lo sconosciuto, l'inconoscibile, anche ad alti livelli di non-dualita'.
Ne parla spesso Bernardette Roberts, ma anche una mia amica che non trova piu' il suo io da molti anni, lei e' anziana, ricercatrice per tutta la vita, ad un certo punto, ascoltando le istruzioni sulla Mahamudra di Tilopa, ha smarrito per sempre il suo io....non descrive in modo positivo questa esperienza, ma le sue parole hanno una strana forza di verita', spesso sono molto simili a quelle di U.G. .
Yam is offline  

 



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