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Originalmente inviato da falco74
A motivo del coinvolgimento nelle guerre e del vergognoso passato delle principali religioni, molti abbandonano le chiese tradizionali per adottare un nuovo modo di adorare: "La novità è che non apparteniamo a nessuna chiesa. Possiamo invece scegliere un pò qua e un pò là e crearci un cocktail accettabile pescando nel mercato globale della religione. Quando vi stufate della scelta che avete fatto, potete scegliere facilmente qualcos'altro senza problemi" (Svenska Dagbladet). Questo modo di fare viene definito "religione personale" o "religione invisibile". In pratica l'individuo si forma una filosofia di vita scegliendo alcune idee in campo spirituale e poi costruendosi con queste nozioni una sua religione personale.
Tuttavia compagnia, fratellanza e solidarietà sono cose che da tempo stanno a cuore ai credenti. Ma se una religione è personale per definizione, come può soddisfare questi bisogni?
Una religione del genere, in cui "ogni uomo è una chiesa a sè", non fa che moltiplicare e approfondire le divisioni religiose tra la gente.
Come si può pensare di soddisfare i fondamentali bisogni spirituali semplicemente scegliendo credenze qua e là, attingendo a varie tradizioni, come se si trattasse di scegliere i cibi che più ci attirano ad un buffet?
"L'unica chiave che dischiude il Mistero dell'Universo all'Uomo e il Mistero dell'Uomo all'Uomo stesso è la Bibbia" (Ferrar Fenton, traduttore biblico). Molti non si sono soffermati a riflettere sulle profonde differenze che esistono tra la Bibbia e le chiese che hanno conosciuto. Hanno visto in che modo i cosidetti cristiani si massacrano in nome di Dio. Probabilmente credono che la Bibbia approvi o condoni questo modo di fare. Ma è corretto giudicare la Bibbia in base alle azioni di persone che dicono di rispettarla ma non la seguono?
Molti credono che la Bibbia sia antiscientifica, antiquata e che si contraddica. Ma se si fa un'attenta ricerca si scopre che è tutto il contrario.
Soprattutto, la Bibbia afferma che l'adorazione va resa non come vuole l'uomo, bensì come dice Dio (Giovanni 5:30; Giacomo 4:13-15: 2 Pietro 1:21).
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Ci sono tre errori fondamentali:
1) esaltare le differenze religiose di appartenenza, pensando in contraddizione che Dio sia un particolare di un particolare gruppo di seguaci
2) fingere che non esistano differenze di appartenenza, pensare quindi che tutti sono uguali e la pensano alla stessa maniera......salvo comportarsi in contraddizione con il pensiero; quindi fra il dire e il fare c'è la separazione ipocrita
3) pensare ad un Dio personalizzato che è tipico della frammentazione individualistica di questo tempo, creando l'incomunicabilità fra le personalizzazioni di cui ogni individuo si sente portatore.
Una via, e forse la migliore, è leggere il testo sacro e interpretarlo dialogando, togliendo il Dio psicologico, il Dio intellettualistico, il Dio culturale, il Dio particolare e personale.
Dio è acquisibile ,prima per addizione di conoscenza poi, in un secondo tempo, per sottrazione delle zavorre culturali: prima per presenza e poi per assenza ineffabile.