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28-01-2008, 13.15.08 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 175
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Riferimento: Può il dubbio definire la Certezza?
Non è, per me, importante la vostra reazione, soprattutto quando questa non è frutto di una calma riflessione, come nel tuo caso, Mirror. Rileggiti, con pazienza e apertura, tutti i miei post, che è meglio. Sapevo di non farvi un regalo, parlandovi chiaro. Ma quello che dovevo dire l'ho detto e, come ho già spiegato, non sono entrato nel forum per capire. Il mio momento finisce qui, lasciandovi abbastanza materiale per riflettere, ma ricordatevi che riflessione indica inversione di ciò che è riflesso. Questa è la trappola dell'esistenza, quando vissuta in modo inconsapevole. Ci tengo a precisare che io non sono un maestro, e che il Padre non mi ha assegnato la funzione di insegnare ad alcun allievo. Il mio, nei vostri confronti, non è stato un insegnamento, ma solo una messa in guardia molto importante. Purtroppo riservata, forse, a nessuno di voi. Spero che non sia così. Auguri a tutti e state forte e bene.
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28-01-2008, 13.15.51 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-10-2007
Messaggi: 127
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Riferimento: Può il dubbio definire la Certezza?
Il dubbio che definisce la certezza??
No non può,se potrebbe sarebbe un illusione della mente pensante che si convince di tale risultato. La mente universale é l'unica invariata,priva di certi concetti e riflessioni della realtà illusoria percepita dalla mente pensante che rapresenta la superficie dell'oceano (mente originale-universale).L'unica certezza(utilizzo il termine per comodità d'uso) é intuita dal cuore,dal corpo,dall'anima.Quando si intuisce la verità si può intravedere una certezza che rende il corpo-mente vivo e pulsante di verità,"felicità"(uso il termine solo per paragone). é molto difficile spiegare il mio punto di vista,spero di aver reso l'idea- |
28-01-2008, 14.16.02 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 175
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Riferimento: Può il dubbio definire la Certezza?
Allo scopo di non concedere ai fraintendimenti, come quelli che si sono ingenerati con la confusione tra Certezza assoluta e certezza relativa, posto questo mio ultimo scritto (per il forum, certo, mica voglio morire stasera). Risaluto cordialmente, e per l'ultima volta [ state tranquilli... ... ], tutti.
Sul rapporto tra Conoscenza e intelligenza
Quando si parla o scrive di senso e significato, il rischio che questo sia interpretato attraverso l’ottica di una superiorità del punto di vista, dal quale si estraggono teorie, è necessariamente forte e inevitabile. Si tratta, ogni volta, della giusta tendenza dello “spirito critico” a stabilire la natura e la posizione del punto d'osservazione che focalizza l’ampiezza e la profondità dell'orizzonte osservato e che determina, attraverso l’analisi, la sintesi dell’argomentare. Questo procedere è valido quando il punto d'osservazione si trova sulla circonferenza e deve essere giustamente chiamato "punto di vista", poiché ha un correlativo che si situa sul lato opposto della stessa circonferenza. In questo caso, l'orizzonte osservato da ciascun punto di vista, per quanto vasto, sarà sempre incompleto e l’analisi dispersiva prevarrà sulla sintesi concentrativa. La possibilità che è riservata all'intelletto individuale, mediato dal suo situarsi in un punto d'osservazione relativo è, per questa ragione, riservata al piano del relativo, e quindi mai esaustiva e completa. Il senso di superiorità o d'inferiorità delle visuali che compongono questa dialettica è, a sua volta, relativo e quindi opinabile e soggetto a modificazioni. La superiorità, dell’una o dell’altra delle visuali impegnate nel confronto, sarà decisa dal grado di prossimità che ognuna di loro ha alla sintesi centrale dalla quale proviene la loro ragione d’esistere e di dibattere. Non si può parlare di superiorità relativa tra due visuali, quando una delle due osservazioni non proviene da un punto di vista, ma proviene dal centro della circonferenza. Questo Centro (uso, per semplificare, il simbolismo spaziale e geometrico) costituisce la sintesi e, nello stesso istante, l'origine della ragione d'essere di tutti i punti di vista situati sulla superficie, che sono il risultato dell'irradiamento delle potenzialità di questo stesso Unico Centro, nella molteplicità relativa che ne deriva. Dal Centro, l'orizzonte che si apre alla vista, interiore come il Centro stesso, è totale. Il Centro non è un punto di vista, ma è "il punto di vista" perché non ha un antagonista in opposizione. E non è variabile, quindi è immobile nel rapporto con la sua circonferenza. In questo caso diventa impossibile parlare di "superiorità", perché a osservare non è l'intelletto individuale, ma l'Intuito sovra-individuale e non relativo, quindi "immediato" e non “mediato” dalla mente. Questo intuire superiore partecipa della natura Universale dell’Intelletto che domina il Centro ed è, per così dire, il “canale” attraverso il quale fluisce l’Ispirazione. Questo è l’Intelletto della Conoscenza senza limite espressa dallo Spirito. Esso non è sottomesso allo spazio e al tempo e si esprime, nei confronti dell'intelletto mediato, col senso dell'Eterno che obbliga l'intelletto relativo, sua espressione nella manifestazione e che noi chiamiamo “intelligenza individuale”, a ragionare per Principi. Il Principio Universale è, per Sua natura Uno, ma dirama le sue conseguenze negli altri Principi che lo seguono, e che hanno un grado di relatività maggiore man mano che discendono a creare la realtà totale, prima del "non essere" e poi dell'essere. Essere del quale noi sperimentiamo un piccolissimo spicchio nel dominio che, nella presente esistenza, ci è dato vivere. Non si deve parlare di superiorità di coloro che hanno stabilito una, più o meno, intensa relazione con il loro Centro rispetto a coloro che ancora non l'hanno fatto, per molteplici ragioni. Questo Centro, essendo Universale, è lo stesso per ognuno e, per tutti, rappresenta il legame e l'eredità che deriva dal Sacro che sovrasta ogni limitazione. Ogni individuo ha i suoi modi e tempi per vivere questa relazione col proprio Centro immobile e non può decidere il momento per farlo. Può solo prepararsi a questo. Non è una questione di "cultura". Anzi, spesso la cultura ostacola l'esperienza del Mistero, perché la nega a priori. Chi si è sottomesso alle esigenze del proprio Centro si trova così all'inizio di una nuova vita e di una visione diretta della vita e delle sue leggi, a misura del grado che gli è proprio, il quale si eleva all'elevarsi del sacrificio del proprio io. La correlazione che si stabilisce tra l’Intelletto Universale e quello individuale è diretta solo nell’ultimo caso appena descritto e la sua profondità ed elevazione sono date dal livello d’armonia in cui si trovano a convivere l’intelligenza, il sentimento e la volontà. L’appartenenza di una visuale al piano orizzontale dell’esistenza e dell’altra al punto centrale di questo stesso piano dove passa la verticale, sede dell’Ispirazione proveniente dalla “Volontà del Cielo”, rende improponibile il confronto e impedisce che ci si possa chiedere se un iniziato sia o no più "intelligente" di un altro individuo che deve ancora aprire gli occhi dello Spirito che dorme in lui. Quando si è stabilita una comunicazione diretta col proprio Centro, questo Centro utilizza, per esprimersi nei limiti del relativo che purtroppo ne snaturerà l'Essenza, l'intelligenza individuale che trova e che spetta all'individuo migliorare continuamente, insieme alla propria capacità di amare e di volere. Si deve anche affermare, per inversione, che siamo noi che dormiamo nello Spirito che tutto avvolge. Noi siamo in Lui e Lui è in noi. Resta da dire che, di là dal "sapere", quando si è tutti su una barca e si deve aiutare qualcuno che, caduto fuori sta annegando, chi si butta in acqua per farlo è "superiore". Qualsiasi sia il suo grado di conoscenza relativa, a meno che, questa Conoscenza non sappia, ma stavolta con Certezza Assoluta, che è meglio non farlo. |
28-01-2008, 14.55.15 | #6 |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Può il dubbio definire la Certezza?
Il tuo Testamento sul forum,oroboros,la dice lunga:un bel Trattato su ciò che è Superiore (e perchè mai...quasi a giustificarsi?).
Banalità espresse con belle parole: preferisco le banalità con parole semplici,anzi sono la mia specialità! Che dire... Chi viene a "salvarti" ha altro "Corpo ",umiltà,leggerezza.. Questo è proliseitismo ben travestito da verità.. Uno dei tanti,infiniti mascheramenti dell'ego.. Buona vita amico.. |
28-01-2008, 14.55.17 | #7 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Riferimento: Può il dubbio definire la Certezza?
Citazione:
La mia, caro Orobos, non è stata una reazione ma una semplice risposta che, noto, non è stata nemmeno preso in considerazione. Comunque, non c'è problema... anche per me non è importante la tua reazione. Grazie lo stesso per il tentativo d'indicarci qualcosa che ritenevi utile ed interessante per qualcuno di noi, della messa in guardia... Io ti ho letto con attenzione... e ti rileggerò, se sarà il caso. Inoltre sono disponibile al confronto e dialogo e non capisco l'atteggiamento di chi sente superiore, infastidito dal trovarsi di fronte a punti di vista diversi, pur se convergenti... Per il resto, se senti di lasciare questo spazio di discussione perchè non gratificante le tue aspettative, auguri di Buon Viaggio anche a Te e stammi bene. Sarai uno dei tanti che è transitato qui credendo di depositare una verità che, gli ignari di tale dono, non hanno saputo accogliere con la dovuta gratitudine. |
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28-01-2008, 16.52.55 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: Può il dubbio definire la Certezza?
Io veramente non capisco e sono d’accordo con Nexus pertanto rinnovo i complimenti a Oroboros per la schiettezza e la grinta dei suoi scritti.
In questo forum assisto continuamente ad attacchi “zitelleschi” nei confronti di qualcuno solo perché non sta dicendo le solite cose che ormai ho imparato a memoria anch’io (prima o poi finirò per crederci ). Ma insomma…è mai possibile che non ci sia la capacità di leggere e comprendere o perlomeno tentare di comprendere e ci si scagli addosso al primo che invade le vostre certezze? Chiedo cortesemente all’autore di rimanere un po’ in compagnia delle zitelle per spiegare, magari in sintesi, come la sua parte di verità relativa è riuscita comunque a trarre un’immagine di un assoluto. |
28-01-2008, 17.40.25 | #9 | |
viandante
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
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Riferimento: Può il dubbio definire la Certezza?
Citazione:
Quando si parla o scrive di senso e significato, il rischio che questo sia interpretato attraverso l’ottica di una superiorità del punto di vista, dal quale si estraggono teorie, è necessariamente forte e inevitabile. Si tratta, ogni volta, della giusta tendenza dello “spirito critico” a stabilire la natura e la posizione del punto d'osservazione che focalizza l’ampiezza e la profondità dell'orizzonte osservato e che determina, attraverso l’analisi, la sintesi dell’argomentare. Grande!! Resta da dire che, di là dal "sapere", quando si è tutti su una barca e si deve aiutare qualcuno che, caduto fuori sta annegando, chi si butta in acqua per farlo è "superiore".Qualsiasi sia il suo grado di conoscenza relativa, a meno che, questa Conoscenza non sappia, ma stavolta con Certezza Assoluta, che è meglio non farlo. praticamente se non riconosce questa superiorità è meglio lasciarlo annegare. Mi piace. Ho letto quasi tutto ciò che hai scritto e mi sono davvero divertita, certa che anche tu ti sia divertito a scrivere queste cose felice di conoscerti |
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28-01-2008, 17.47.12 | #10 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Può il dubbio definire la Certezza?
Citazione:
Non vedo chi ha attaccato chi..tuttalpiù c'è qualcuno che si è attaccato già nell'aver deciso di andare via... Capisco maxim che tu abbia bisogno ancora di compagnia.. e vedo che chiedi cortesemente.. Auguri. NB Non dispiacerebbe anche a me che orobouros rimanga ,potrebbe venir utile a tutti..anche a se stesso.. |
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