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Vecchio 14-06-2007, 12.55.13   #21
fallible
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Riferimento: Identità?

Salve e buon giorno a tutti!
a proposito di identità:
come un campo di grano
prendo forma dal vento

ho sempre "visto" il vento "acquistare" forma...sostanza dal campo di grano ...dallo stormir degli alberi... claudio

ps pazienza...tollerenza...benevo lenza....non picchiatemi per favore claudio
fallible is offline  
Vecchio 14-06-2007, 19.25.37   #22
nexus6
like nonsoche in rain...
 
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Messaggi: 1,770
Questo non può essere!

Non sono sicuro di aver compreso il tuo intervento, Mirror,
ma apprezzo il tuo essere ermetico e penetrante.

Dici: "mi maschero, non fornisco la mia identità"

Se sei mascherato, con una qualsiasi maschera è proprio allora che la fornisci la tua identità! O no? Dov'è che "sbaglio"?

Per far parte del gioco abbisogna una identità, una maschera e chi si spoglia viene considerato "folle" (Gyta, ciò che hai citato mi pare diametralmente opposto a quanto scritto da Mirror... dov'è che "sbaglio"?); folle è chi non si riconosce nel gioco, chi rinuncia a portare gli occhiali, come scritto nella firma di Mirror.

Dal testo citato da Gyta:

Ma lo vedete? Lo sentite che può diventare anche terrore, codesto sgomento, come per qualche cosa che vi faccia mancare il terreno sotto i piedi e vi tolga l'aria da respirare? Per forza, signori miei! Perché trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica, la logica di tutte le vostre costruzioni! - Eh! che volete? Costruiscono senza logica, beati loro, i pazzi! O con una loro logica che vola come una piuma! Volubili! Volubili! Oggi cosí e domani chi sa come! - Voi - vi tenete forte, ed essi non si tengono piú. Volubili! Volubili! - Voi dite: « questo non può essere! » - e per loro può essere tutto. - Ma voi dite che non è vero. E perché? Perché non par vero a te, a te, a te, indica tre di loro e centomila altri. Eh, cari miei! Bisognerebbe vedere poi che cosa invece par vero a questi centomila altri che non sono detti pazzi, e che spettacolo danno dei loro accordi, fiori di logica! lo so che a me, bambino, appariva vera la luna nel pozzo. E quante cose mi parevano vere!

E se "io" non volessi riconoscermi nel gioco? Se non volessi accettare nulla? Se non volessi godermi proprio un bel nulla? Se non mi volessi più "tenere forte"? Capite ciò che dico?

Per confrontarsi, rapportarsi con qualcuno o qualcosa e non venire considerati "folli", bisogna eccome indossare maschere, occhiali ed identità.... potrei essere pura poesia? Capite ciò che dico? Essere?
Bisogna avere un passato ed un futuro e conoscere il passato ed il futuro dell'altro, controllarlo, questo bisogna fare, non ve ne accorgete? In virtù di quest'ultimo voi mi scrivete, se avessi scritto cose differenti in passato, voi cambiereste le vostre parole, non vi rendete conto intimamente di ciò che significa? Io sono "qualcuno" per voi e non sono "qualcun'altro", non posso essere mutevole come la forma del vento nel campo di grano. Mi volete controllare ed io voglio essere controllato e controllare voi. Se volessi che la poesia diventasse vita? Capite ciò che dico? Mi considerereste un pazzo o uno che "sta male"?

Vorrei esserlo veramente quel "tutti e nessuno" e non solo scriverlo in un forum.
Io invece sono io, come voi siete voi e nel gioco ci sguazziamo come le trote che cercano di risalire il fiume e poi fanno una brutta fine. "Riconoscersi", "accettare" non è invece contarsela ed incatenarsi, morire prima della morte? Sono scomode, brutali queste domande? Cafone? Non mi interessa più che etichetta mi si appiccichi.

Vorrei esserlo veramente "libero da me" e vorrei "conoscere" "qualcuno" che lo è, vorrei osservare come cercherei di incatenarlo, di costringerlo nelle mie categorie e magari respirare un po' della sua libertà.

Chi siete voi? Il lavoro che avete, la famiglia che avete? Il vostro nome? Il vostro passato? Non viviamo forse in virtù di questo? Alcuni di voi, specie in questa sezione, sanno di non "essere" il corpo, né la mente, né gli abiti, nel il nome né tutto il resto... ecco che negato tutto, dopo l'ultima negazione dovrebbe apparire il Sé e quali sconvolgenti avvenimenti dovrebbero accadere a quel punto? Già queste stesse mie parole, se non fossero solo tali, mera filosofia, e se non le percepireste come tali, mera filosofia, non dovrebbero portare aria di rivoluzione?

Ultimamente in certi momenti percepisco più profondamente queste mie parole, come non solo parole e sono istanti terribili, altro che "satori", da uscire fuori di cervello, sono istanti di follia sublime, dimentico ciò che devo e vago libero, perfino da me, attimi ******** che mi perseguitano nel sonno e non mi danno pace, perchè ancor di più mi rendo conto sulla pelle dell'aria asfissiante che mi entra nei polmoni per tutto il resto del tempo e mi fa morire, a poco a poco inesorabilmente e vedo me che mi insegue con le sue catene, i suoi compromessi *******, tutto è bello pronto lì per gettare la spugna, la spugna imbevuta di vita, delle infinite possibilità che un filo di fumo d'incenso ha di disegnare la sua vita nell'aria... non voglio essere nulla, vorrei semplicemente vivere senza un passato né un futuro, non ho scelto io, le regole, non le ho scelte io, *****, queste regole di *****, eppure mi hanno costretto a partecipare al gioco e mi si dice di accettare, di farne parte consapevolmente, ebbene, sapete che vi dico?

Io non voglio partecipare a nessun ***** di gioco!
Ma ci sono dentro fino al midollo e ciò che racconta la mente sono tutte *******, ******* per bersela, io non voglio essere "libero in un gioco", questa è una ******* ben archittettata dalla mente tremolante e stanca, parte di un ingranaggio ben oliato da millenni che gira e gira e gira inesorabilmente schiacciando ogni più piccolo alito di vita, voglio essere libero senza gioco, voglio essere libero da me, ma veramente e non solo farne parole o filosofia, cioè non essere nessuno, nulla.... al massimo, per i giocatori, una mera impressione nel vento che se tenti di disegnarne la forma cambia repentinamente, muta insofferentemente e sfugge via inafferrabile...
...

... capite?

E se le mie parole sono troppo non-so-cosa, mi spiace, ma non mi interessa più.

Leggetemi, cavolo, dimenticandovi di me e di voi... per un attimo, un solo attimo... io stesso, ora, trovo assurde queste parole e ci sguazzo eccome nel passato, ma così probabilmente "deve" essere...! Per la paurosa mente, almeno.


A?

Ultima modifica di nexus6 : 14-06-2007 alle ore 19.49.25.
nexus6 is offline  
Vecchio 14-06-2007, 19.53.57   #23
fallible
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Messaggi: 1,774
Riferimento: Identità?

Buona sera!
ermetico per ermetico
nexus:non sono sicuro di nulla...=mi maschero, non fornisco la mia identità...

penetrante...non ci riesco claudio (essere sicuro di non essere sicuro di nulla...è una sicurezza)
fallible is offline  
Vecchio 15-06-2007, 00.34.01   #24
Brucus
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Riferimento: Questo non può essere!

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
...voglio essere libero da me...

Non puoi, perchè il tuo io identificato è contenuto in Te, è parte di Te, è il frutto della Tua Libertà e della Tua creatività. Togli la tela, i pennelli e i colori a un pittore, e gli toglierai la sua libertà di creare. Espandi la tua mente, la tua coscienza, e ti accorgerai che sei vari aspetti sovrapposti, uno contenuto nell'altro come le bambole cinesi, ogni aspetto appartenente a una dimensione particolare di Coscienza. La Libertà non è liberarsi di niente, ma partecipare consapevolmente a ogni aspetto della totalità del tuo Essere. Questo non lo può fare il tuo io come il cuadro non può essere il pittore. Semplicemente un giorno succede, indipendentemente da tutte le vie che vorrai scegliere. E succederà se sarà utile al ruolo che ti sei affidato, anche se non lo conosci a livello di mente. Tutti abbiamo un ruolo in questo mondo che si intreccia in infinite combinazioni con tutti gli altri. E non tutti prevedono determinate esperienze. Ad esempio, Max e Visechi svolgono un ruolo importantissimo, che va molto al di là delle loro convinzioni. Nemmeno loro lo sanno, però le parole che hanno scritto avevano dei destinatari, che non è dato loro conoscere, ancora prima che le scrivessero. Magari persone convinte di aver eliminato l'ego, ma che in realtà è solo frutto di un ego sfrenato. Ma quelle parole, anche se d'istinto le rifiutiamo, restano dentro di ognuno a cui sono destinate, perchè molti ci illudiamo di essere gli artefici delle nostre conquiste spirituali, quando in verità si tratta solo di una forma di fuga da una realtà che non piace. Non siamo noi ad avere la facoltà di scegliere il nostro percorso spirituale, ma è la Spiritualità che sceglie noi, e apre spazi infiniti dentro il nostro essere, e nel momento che prendiamo consapevolezza di questa 'trasformazione interiore', non siamo più l'io mentale ed egocentrico... chi siamo dunque??... in quel momento non ha più alcuna importanza saperlo...finchè la mente non ci attira di nuovo a sè, e allora sì che si sbizzarrisce nel dare tutte le risposte possibili, quando più fantasiose e 'sagge', meglio.

Qualcuno diceva... in realtà tutto è molto semplice, complicatissimo è arrivare a capirlo...

Ciao Nexus
Brucus is offline  
Vecchio 15-06-2007, 02.44.02   #25
gyta
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Riferimento: Identità?

La libertà è nella mente, la schiavitù è nella mente;
l'aderire ad una (o più maschere) è nella mente, credere di non aderirvi è nella mente.
Credersi pazzi è nella mente, pensare lo siano gli altri è nella mente;
credere di avere dei problemi è nella mente, pensare di non averne è nella mente.
Ogni concetto, ogni pensiero è frutto della mente (del cosiddetto "io").
Appartenere al mondo è della mente, scegliere di non appartenervi è della mente;
Siamo liberi di giocare nel gioco-vita con il nostro corpo-mente o scegliere di rinunciare al gioco
(sì, siamo liberi anche di questo! Liberi di dire "no, grazie, non mi piace questo corpo-vita, ne faccio a meno").
Siamo liberi di giocare nel gioco-vita con la mente che più ci piace (questa e solo questa è "l'identità"!);
siamo altresì liberi di giocare nel gioco-vita con la mente che meno ci piace
(seguire gli altrui modelli/ riferimenti per sentirsi riconosciuti).
Siamo liberi di danzare (trovarci in armonia) con la nostra mente ed offrire tale armonia alla vita (noi, gli altri);
Siamo liberi di trascinarci ( costringerci disarmonici) nella nostra mente ed offrire tale disarmonia alla vita.
Siamo anche liberi di restare a guardare gli altri giocare
(nel non danzare con niente e con nessuno.. nemmeno con se stessi).
Siamo liberi di cercare di cambiare le regole sociali, siamo liberi di aderirvi oppure di infrangerle;
Siamo persino liberi di cambiare la realtà della mente (ma non le sue regole);
siamo liberi di cambiare abito (maschera) ogni istante.. (!)

Siamo liberi di fare (e di sentirci) ogni cosa ma vincolati dalla direzione che prenderà ogni nostra scelta (!)
Questa è l'unica regola del gioco!

Mirror (se ben ho inteso) mischia due punti : le regole sociali e quelle mentali (spirituali);
Dice: sei libero di fare (e sentirti) ciò che vuoi ma non libero di non pagare il prezzo.
E socialmente e nel tuo intimo (!)

Hai ragione le maschere o identità sono la medesima cosa (!)
Dove c'è mente c'è identità: è un semplice dato di fatto (che non si può mutare!)

Ma ciò che chiedi è di essere visto ed accettato per ciò che mano a mano proponi !
Ma ciò che chiedi non è che la stessa realtà che avviene comunque e sempre al di là della tua volontà!
Seppur chiunque sia comunque libero di proiettare su di te la sua propria immaginazione (!)
E questa è la sua libertà!


Citazione:
Originalmente inviato da nexus6

Per far parte del gioco abbisogna una identità, una maschera e chi si spoglia viene considerato "folle"
folle è chi non si riconosce nel gioco, chi rinuncia a portare gli occhiali

Chi "si spoglia" viene considerato "folle" da chi non lo fa.
Ma "non riconoscersi nel gioco" in questo caso è il non riconoscersi nelle maschere dell'identità,
ovvero, non riconoscersi come sola identità sociale, come solo "io" (fatto di costumi e di pensieri-mente!)

La libertà totale dalla mente esiste solo nella morte di questo stato umano!
Oppure nel riconoscere che pur usando una mente non siamo unicamente i nostri pensieri !
E qui si entra nel campo della filosofia (che ora dici di aborrire, ma la contempo cerchi tramite il ragionamento -ed è bene a mio avviso, passare da qui, dal sondare con mano! )

In realtà l'identità in senso assoluto non esiste.. poiché con tale termine s'intende solo
l'essere identici a sé stessi.
Ma come ben sappiamo tale identità risulta fornita attimo dopo attimo ed è solo per comodità
che si considera tale identità come "finita" riferendoci al carattere ed ai tratti somatici (corpo) delle persone,
entrambi pressoché uguali nel tempo.


Per cui il problema torna nuovamente ad essere di chi se lo pone!
Se ci sentiamo costretti dentro una maschera o più identità-maschere
è perché noi stessi ci autovincoliamo a quelle!


Chiedere che ogni persona si rapporti a noi per ciò che in quel momento le comunichiamo
è già risposta reale! Chiedere che qualcuno re-agisca a noi senza tener conto delle nostre azioni
passate è lecito e possibile secondo l'intelligenza di chi abbiamo davanti (e comunque è una sua libertà!)

Detto ciò penso di aver esaurito il succo dei tuoi quesiti..
Posso solo aggiungere ciò che reputo magari più importante ribadire..

Ognuno è artefice della propria liberazione.
(ovvero nessun'altro al posto nostro può renderci libero da circuiti mentali che ci schiavizzano)

Conoscere la propria mente, come funziona, di cosa si ciba è poter essere liberi.
Se la conosci.. non ti uccide!

Gyta
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Vecchio 15-06-2007, 02.54.32   #26
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Sinteticamente espresso da Brucus:

" La Libertà non è liberarsi di niente,
ma partecipare consapevolmente a ogni aspetto della totalità del tuo Essere.

..in realtà tutto è molto semplice.. "




Gyta
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Vecchio 15-06-2007, 08.30.50   #27
Noor
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Gyta dice:Conoscere la propria mente, come funziona, di cosa si ciba è poter essere liberi.

Ma chi è che conosce la nostra mente e quindi poter essere liberi?
Non essa stessa chiaramente..
...il tutto alla prossima puntata..
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Vecchio 15-06-2007, 08.44.43   #28
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Quali parole
mi separarano
da ciò che sono
che sei
che NON siamo

In quali altre
non vivo
non vivi
e SIAMO
Attesa
il Suo fiato
e nel Suo Silenzio
Il Canto
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Vecchio 15-06-2007, 09.38.13   #29
visechi
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Io, ingenuamente e semplicemente, vi domando se siete certi di star bene o piuttosto di non essere incorsi in un loop senza via d’uscita dal sentore pseudo spiritualistico? Quel che scrivete mi sembra un delirante vaniloquio, fra l’altro anche alquanto confuso. C’è addirittura chi rileva il ruolo taumaturgico mio e di Maxim. Fra le tante maschere, identità e spoliazioni mi pare che scordiate un dato che è ormai consegnato alla storia e che forse può rappresentare una seria risposta a tanta concettualizzazione un po’ troppo fine a se stessa, come se abbiate necessità di scrivere, non importa cosa, l’importante è che scriviate… il compito di trovare il senso portato dalle parole che utilizzate pare sia assegnato a chi legge e voi. distanti ed oziosi, vi scorgo seguire quel filo che gli altri annettono al testo… vi fate portare dalla corrente interpretativa del prossimo.
L’identità è il nome, la persona. Per annientarla e spersonalizzare un individuo, nei lager tedeschi utilizzavano un metodo tanto semplice quanto distruttivo, anzi destrutturante: negavano il nome, negando così l’identità ai prigionieri, giungevano a spersonalizzarli per impedir loro di identificarsi (riconoscersi) come esseri umani. Un sistema semplice e al tempo stesso assai efficace.

A Nexus vorrei dire che il grande gioco della vita presuppone una variegata e diversificata gamma di risposte, quindi di partecipazione. Non esiste un Osservatore atarassico del grande gioco, e la vita non ammette l’assenza, essendo essa la grande assente, cioè colei che pur istituendo il gioco ad esso non partecipa, poiché è il gioco stesso (mai visto il calcio giocare al calcio?). La Vita svolge la funzione che nella tragedia greca un tempo era attribuita al Coro, è la voce narrativa fuori scena che intesse l’ordito collegando le diverse scene l’una all’altra, narrando gli antefatti e ciò che non è direttamente narrato sul proscenio. Occupava lo spazio oggi riservato all’orchestra. La Vita predispone e modella le norme di partecipazione in funzione delle sue esigenze, limitandosi ad inserire delle varianti e i necessari collegamenti fra un episodio e l’altro. Tali norme, non essendo fisse ed intangibili, si modificano sulla scorta della necessità casuale, per cui la vita, il grande gioco cui non vorresti partecipare, ha stabilito anche il ruolo del non giocatore, cioè di colui che pretenderebbe di non parteciparvi. Chi si assume, o meglio colui al quale la vita assegna questa parte è egli stesso partecipe del gioco nel ruolo di presunto non partecipante.
Nella tragedia classica gli attori per identificarsi con i personaggi che portavano in scena, indossavano delle maschere… domandati il perché.
visechi is offline  
Vecchio 15-06-2007, 10.45.28   #30
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Riferimento: Identità?

Lascio la mente pascolare dove vuole....sia fatta la mia volonta': desiderio.
Raduno tutto il pattume e ne faccio un gran fuoco: desiderio di liberta'.
Bramo la comprensione e cado nella fitta rete dei testi...e' li apposta ed ha la funzione di catturare pesci (noi).
Mi siedo a meditare: desiderio di illuminazione.
Penso questo e quello e sono testimone: sono in bilico tra il noto e l'ignoto.
Appare l'ignoto senza sapere, senza sapore ne' colore, senza confini: sono in un grande aeroporto. Sono arrivato qui con un volo, ora sono qui con tutti voi in questa grande sala di attesa e aspetto il mio volo: estinzione della brama.
Non possedere mai nulla, annuncia una voce.
Sogno, ma sono sveglio.
Yam is offline  

 



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