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07-06-2007, 14.21.57 | #32 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Wu wei (la non azione)
Citazione:
Non esiste l'agente ..quindi non puo' esservi polizia alcuna, ma neanche crimine alcuno, per cui neanche tu esisti..figuriamoci un fatalista..e che roba e', si mangia? Futuro e passato esistono nel pensiero: il primo nel ricordo, il secondo nella preoccupazione, nella speranza che qualcosa cambi, nei progetti, nelle preoccupazioni. Per quello ti viene l'ansia e la paura. Se ti pianti nel presente quelle robe li scompaiono. Il divenire scorre, il fenomenico e' continuo mutamento. Quella e' AZIONE. Ma chi agisce? Tu no di certo. Passato e futuro esistono nel divenire, ma tu sei mai divenuta? Il tuo corpo e' in divenire. Ma quella pura Coscienza di Te, qui ed ora, era e' e sara' sempre la stessa, la riconosci? Quello tu sei. Questo non significa che tu smetti di agire. Una esperienza che si puo' avere e' quella di vedersi agire. Chi agisce? Mi capita di assistere ad un efficente me stesso che fa calcoli complicatissimi con leggerezza e facilita', io vedo me stesso. Quando quel Vedere e' molto forte, intenso non c'e' fatica alcuna nel vivere e' come avere un maggiordomo al proprio servizio: il corpo-mente. Ultima modifica di Yam : 07-06-2007 alle ore 16.50.55. Motivo: Volgari errori di punteggiatura |
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07-06-2007, 16.44.41 | #34 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Wu wei (la non azione)
Salve e buon pomeriggio!
Troppe sono le aspettative dell’ego di vedere apprezzate le proprie analisi, i propri punti di vista, oppure semplicemente, si ritiene che quello che hai da dire abbia importanza e peso, perché pensi possa essere utile, no? ma se proviamo a :3d....argomenti...forum....in ternet....anche la risposta più "forbita" si rileva nalla sua essenza ; grazie comunque per la "riflessione" gli altri amici l'hanno tenuta per sé, ho letto il posts successivi ma non ho capito l'accostamento tra la "non azione" (wu wei) e il fatalismo, la prima è un agire spogliato dagli interessi pur se "ben fatto" il secondo, da non confondersi con l'accettazione, è ,secondo me, più passivo,anche se si è sempre artefici del proprio fato claudio |
11-06-2007, 12.51.21 | #36 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Riferimento: Wu wei (la non azione)
Citazione:
Infatti non si conciliano queste due dimensioni contraddittorie fra loro. Ma per arrivare a far accadere questa comprensione un qualche sforzo bisogna pur farlo. Altrimenti si prolunga una sorta d’inerzia intuitiva. Il fallimento inevitabile di questo tentativo di conciliazione può far sortire invece l'intuizione che in realtà non c'è necessità di fare nessun sforzo per essere quel che già si è, per essere dove si è sempre stati, e fare quel che si ha sempre fatto. Ma prima di questo lampo intuitivo la mente concettuale non sa rilassarsi naturalmente nel ciò che è. E’ esperienza comune, sotto gli occhi di tutti. La mente prima della comprensione è sempre inquieta e tormentata. Da questa condizione di disagio, illudendosi, comincia una ricerca credendo di trovare una liberazione nel futuro, senza realizzare che non è mai stata prigioniera, e che è la sua stessa attività inconsapevole la causa della sofferenza. |
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11-06-2007, 21.01.25 | #37 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Wu wei (la non azione)
Citazione:
Significando così che quell’azione, che attorno a lui si sprigionava in ogni momento, era a metà strada tra il volere dell’insieme, (del cielo?) e la sua volontà. La non-azione non è passiva rassegnazione agli accadimenti, ma è un’influenza intelligente sugli stessi esercitata in accordo con l’armonia che ci circonda. Ultima modifica di VanLag : 11-06-2007 alle ore 22.35.26. |
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12-06-2007, 17.54.54 | #38 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Wu wei (la non azione)
Salve e buon pomeriggio!
è strano come questo 3d arranchi lentamente nel forum , forse spaventa un pò , è un periodo che si leggono versi...argomentazioni indubbiamente ben argomentate ...mi sembra di essere alle riunioni di "avanguardia operaria" dove si parlave di "lotta di classe" con la erre moscia ...Nel mio connubio quotidiano con il bosco mi è capitato di incontrare un paio di lepri e mi veniva da chiedermi, chissa se le suddette hanno la capacità , possibilità di "biciclettare" ; si può definire il loro defilarsi wu wei? a max (il cacciatore) chiedo un'informazione, perchè nel mettersi fuori "portata" (sono chiaramente disarmato) rimangono ,pur tenendoti d'occhio, di spalle e non di fronte? per fuggire più facilmente o per timidezza? claudio |
12-06-2007, 23.23.16 | #39 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Wu wei (la non azione)
Citazione:
La risposta è che, in effetti, non è facile. Se fosse cosa da tutti, quelli che conoscono l’armonia dell’insieme, non sarebbero chiamati saggi. P.S. Una precisazione che io ho sempre ritenuto implicita però forse non è così implicita. Quando parlo della “saggezza” non intendo affermare di essere io a possedere quella qualità, anzi mi riesce a volte facile parlarne e forse anche in modo appropriato, proprio perché rappresenta tutto quello che non ho e non sono! P.P.S. prego altresì i maestri vari, una volta preso atto della mia profonda ignoranza, dall’astenersi dal volermi convertire, istruire, emendare, migliorare, ricollocare, riqualificare, insegnare, illuminare, aiutare, e quant’altro. Tra i miei difetti c’è anche quello di essere fedele al mio maestro. Grazie… |
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13-06-2007, 09.02.06 | #40 |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Riferimento: Wu wei (la non azione)
Mi accodo a te Van, oddio tu certamente sei molto più addentro alla filosofia orientale di quanto possa esserne io, ma diciamo che spesso mi trovo a parlare di cose, tipo il wu wei, che in fondo non è che abbia compreso proprio proprio bene.
Diciamo che il non essere condizionati dall’esito delle nostre azioni è quello che potrebbe essere in comune con il fatalismo, che non per forza deve essere inteso in senso negativo, ma solo appunto l’agire senza curarsi di quello che accadrà perché tanto non ci è dato di poterlo sapere in nessun modo. Wu wei invece oltre al disinteresse presuppone una presenza a se stessi senza distrazioni. Ad ogni modo quel genere di “presenza a se stessi” bisognerebbe averla sperimentata per poterne parlare con cognizione di causa, e quindi alla fine si parla sempre per idee che noi ci siamo fatti su questa. Una richiesta particolare, quando si parla di propri vissuti personali si eviti di usare il “tu”, piuttosto si usi il pronome personale che attribuisce questi vissuti a se stessi oppure l’impersonale. Così si evitano i fraintendimenti che lascerebbero intendere cose che non sono. La gente non scrive su un forum per farsi addossare sia pure per equivoco le autoanalisi psicologiche altrui |