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13-03-2007, 09.15.33 | #3 |
Credente Bahá'í
Data registrazione: 26-02-2007
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
STORIA RECENTE E SITUAZIONE ATTUALE
'Abdu'l-Bahá nelle Sue Volontà e Testamento lasciò scritto che la guida della comunità Bahá'í, doveva passare al più grande dei Suoi nipoti, Shoghi Effendi che divenne così, dopo la Sua morte, il "Custode" della comunità Bahá'í. Shoghi Effendi guidò i Bahá'í fino al 1957, data della Sua morte. E fu sotto la Sua guida che la Fede Bahá'í si diffuse in tutti gli angoli del mondo. Oggi vi sono Bahá'í in oltre 200 Paesi e territori e la letteratura Bahá'í è stata tradotta in più di 700 differenti lingue. Conforme al principio Bahá'í della indipendente ricerca della verità secondo la quale nessun individuo Bahá'í può offrire un'interpretazione degli Scritti Bahá'í in base ai quali altri sono legati, nella Fede Bahá'í non vi è clero. In ogni località le istituzioni Bahá'í governano gli affari amministrativi della Fede, un consiglio di nove membri (noto come Assemblea Spirituale Locale) viene eletto annualmente. A livello Nazionale sono formate le Assemblee Spirituali Nazionali anch'esse composte da nove membri elette annualmente dai delegati Bahá'í eletti a loro volta in ogni area. A livello internazionale viene eletta la Casa Universale di Giustizia, situata in Haifa, Israele (proprio al di là della baia della città prigione di 'Akká, dove Bahá'u'lláh e 'Abdu'l-Bahá furono imprigionati). Anche la Casa Universale di Giustizia è formata da nove membri che vengono eletti da tutti i membri delle Assemblee Spirituali Nazionali del mondo. La Casa Universale di Giustizia ha la decisiva responsabilità di sovrintendere sulla comunità internazionale Bahá'í. RIFERIMENTI Per coloro che sono interessati a leggere di più sulla Fede Bahá'í, elenchiamo qui di seguito alcuni riferimenti - Alcuni di questi testi si possono trovare presso le vostre librerie pubbliche. In più molte comunità Bahá'í possiedono una biblioteca circolante e, a differenti livelli, possibilità di trovarli in libreria. Ad ogni modo vi suggeriamo di rivolgervi alla Casa Editrice Bahá'í - il cui indirizzo e-mail è : ceb@bahai.it Tra i molti libri possibili per un primo approccio vi consigliamo: Bahá'u'lláh e la nuova era [generale esposizione classica] Spigolature dagli Scritti di Bahá'u'lláh [antologia] Antologia di 'Abdu'l-Bahá [antologia] Le Tavole di Bahá'u'lláh [scritti su temi di interesse generale] Le Parole Celate [scritti mistici] Le Lezioni di S. Giovanni d'Acri [discorsi esplicativi su vari temi] La Saggezza di 'Abdu'l-Bahá [discorsi esplicativi su vari temi] Dio Passa nel Mondo [storia della fede] |
15-03-2007, 23.10.10 | #6 |
Utente bannato
Data registrazione: 05-02-2007
Messaggi: 274
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
Ciao Hetman, nonchè amico Pietro. Prima di abbandonare queste argomentazioni su Dio e su come si possa interpretare la Bibbia, voglio che tu sappia:
E' stato un mio preciso proposito quello di non itervenire più del dovuto, in ciò che hai esposto a proposito della tua fede che hai riposto nel Bahai. Solo una cosa: L'interpretazione dei testi bibblici, come ben abbiamo visto, la si può trasformare in vari modi; per cui quando tu affermi "dipende da come si legge" hai già detto tutto. Ciao Lucio "la pace sia con te" |
19-03-2007, 09.17.21 | #7 | |
Credente Bahá'í
Data registrazione: 26-02-2007
Messaggi: 447
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
Citazione:
"dipende come la si legge" La citazione è mia e la chiarisco: Se un credente "legge" la Bibbia per apertura mentale non può far altro che rendersi conto di trovarsi di fronte a scritti puramente allusivi e spirituali, non certo di fronte ad un trattato di scienza e tecnica. La corretta "lettura" dei Libri Sacri (tutti) deve essere fatto con mente libera da preconcetti, cercando poi prove storiche per accertare la validità di quanto ivi asserito. Il punto principale, a cui tutti devono sottostare, è (ciò è incontestabile) il periodo storico anagrafico in cui il Libro Sacro (qualsiasi) è stato scritto; ciò perchè implica l'evoluzione dell'uomo di quel tempo. Nello specifico rinvio ad altri 3d infatti come già detto, qui mi limiterò a rispondere a temi inerenti la Fede Bahà'ì. Cito di seguito alcuni post di amici Credenti Bahà'ì tratti da altri forum: Da Shahruz Essere Bahà'ì per me significa in un senso più ampio riconoscere che esiste un Dio creatore inconoscibile all'uomo se non tramite i Suoi inviati, gli Unici in grado di fornire una guida allo sviluppo della civiltà umana. Gesù ad esempio è un inviato di Dio quindi essere Cristiano significa seguire ciò che Gesù dice in toto, altrimenti non si è cristiani ma si prende spunto da ciò che Cristo dice per farsi un messaggio personalizzato. Ma poichè gli Inviati di Dio sono numerosi, tramite la Fede Bahà'ì, il credente comprende che Dio guida tutta l'umanità grazie a queste Figure illuminate ma che non sono in concorrenza tra di Loro, anzi Ognuna getta le basi per il lavoro del successivo. Questo non significa che credere in una religione qualsiasi sia indifferente quanto che si riconosce l'accertata dignità e autenticità di molte religioni apparse nella storia come provenienti dallo stesso Dio. Quello che molti arrivati a questo punto obiettano è:"Ma allora se vengono dallo stesso Dio, a cosa serve Bahà'u'llàh? Non è uguale se credo solo a Cristo?" Dipende, perchè secondo i credenti di ogni religione, il Messaggero di Dio ha portato un messaggio perfetto mentre per i Bahà'ì il messaggio era perfetto fino all'avvento del successivo. Ma è anche vero che ogni religione è stata annunciata da una religione precedente e che a sua volta ne annuncia una successiva profeticamente. Di conseguenza essere Cristiano secondo me significa seguire tutto il messaggio di Cristo e in questa totalità Cristo parla anche della Sua seconda venuta, è per questo che così facendo si arriva a credere in Bahà'u'llàh senza per questo rinnegare Cristo in quanto per me Bahà'u'llàh adempie alle profezie del Vecchio e Nuovo Testamento ma porta anche quella verità tutta intera senza usare parabole come aveva promesso Cristo. I problemi di oggi sono differenti da quelli di 2000 anni fa e Bahà'u'llàh ne parla e porta soluzioni pratiche mentre la base di tutto restano l'acquisizione di virtù celestiali, senza un progetto divinamente ispirato le virtù non trovano collocazione e diventano infruttifere ai fini del passaggio di stadio che l'umanità si accinge ad affrontare. Ma non è finita, in futuro ci saranno ulteriori cambiamenti sociali e Dio invierà una nuova religione ancora più evoluta e chi sarà un vero Bahà'ì avrà il dovere di abbandonare la propria religione per questa nuova altrimenti avrà rinnegato la fede in Dio che eternamente si tramandava. Un saluto, Shahruz Da Filippo Caro fratello, essere baha'i è lo sforzo di vivere in sintonia con la Volontà di Dio per quest'era e cercare di migliorare e/o migliorarsi in continuazione. E' creder che Dio, l'Infinito si è nuovamente manifestato nel secolo scorso (dopo LA Rivelazione Cristiana e quella Islamica)attraverso due nuovi Profeti, il Bàb e Bahà'ù'llàh.L'amore cristiano oggi i Baha'i lo mettono in atto attraverso e seguendo gli insegnamenti Baha'i, ovvero lavorando per mettere le basi per creare un mondo unito, gli esseri umani uniti, pur nel rispetto della individualità di ognuno. Carissimi saluti, Filippo Da Natan Per me è difficile darti una risposta razionale, perché il mio essere bahai è nato da un imperativo "artistico" e "mitico". Ovverosia, il cuore mi sussurrato che nell'oceano delle parole di Bahaullah e nella sua visione universale avrei trovato il percorso maggiormente adatto alla mia anima. Infatti, personalmente non mi sono mai interessate le profezie del Vecchio e Nuovo Testamento realizzatesi con Bahaullah, o quella del Corano. Per non parlare di tutto l'impianto "avventistico e messianico" dello zoroastrismo, che tanto ha impregnato l'islam persiano (leggi sciita). Con ciò, non nego che la Fede Bahai è prodigiosa nel rispondere positivamente anche ad indagini razionali e storiche e profetiche, per chi ci si vuole cimentare. Posso assicurarti che le conferme e le idee innovative e la profondità teologica può lasciarti senza fiato. A patto che il tuo cuore sia aperto. Un caro saluto da Natan Da Diana d'Attoma Si, credo che sia la domanda giusta per un cristiano che si avvicina e vuole comprendere un Bahá'í. Nulla di più semplice! Nulla di più difficile ! Il credo base di un Bahá'í è: UNITÁ : unità di Dio - vi è un solo Dio : unità delle Religioni, tutte sono giunte tramite un Messaggero Divino : unità del Genere Umano - Siamo tutti fiori di uno stesso giardino «Ricostruire il mondo intero» è il vanto e la sfida del Messaggio della Manifestazione di quet'èra; è la parte più importante è il Libro, lo Statuto della futura civiltà mondiale che il Messaggero di quest'èra (Bahá'u'lláh) è venuto a costruire I Suoi provvedimenti poggiano direttamente sulle basi fondate dalle religioni del passato, perché, nelle parole di Bahá'u'lláh, «questa è l'immutabile Fede di Dio, eterna nel passato, eterna nell'avvenire.» In questa Rivelazione i concetti del passato sono innalzati ad un nuovo livello di comprensione e le leggi sociali, modificate in modo da essere adatte all' èra in cui viviamo sono designate a far avanzare l'umanità verso una civiltà mondiale i cui splendori è ancora difficile immaginare Nell'affermare la validità della grandi religioni del passato ( ne cito qualcuna: Mosé, Krishna, Zoroastro, Buddha, Cristo, Muhammad, e oltre...) la Fede Bahá'í ribadisce le eterne verità enunciate da tutti i Messaggeri Divini l'unità di Dio; l'amore per il prossimo e lo scopo morale della vita terrena. Nello stesso tempo, elimina dai codici religiosi del passato quegli elementi che costituiscono oggi un ostacolo all'emergente unificazione del mondo e alla ricostruzione della società umana. Credo che sia il caso che mi fermi quì anche considerando il fatto che Shahruz , a cui vanno i miei saluti, le ha fornito indicazioni più ampie in merito. Nel darle il benvenuto la saluto cordialmente, Diana d'Attoma La pace sia con Te, Pietro |
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20-03-2007, 20.23.11 | #8 |
Credente Bahá'í
Data registrazione: 26-02-2007
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
Dottrina
Il principio fondamentale del Bahaismo è che la verità religiosa non è assoluta, ma relativa. Il messaggio essenziale di Bahá'u'lláh è quello dell'unità: c'è un unico Dio inconoscibile, che progressivamente si rivela all'umanità attraverso il suo verbo che si manifesta nei vari messaggeri divini. Tutte le religioni sono viste come stadi della rivelazione della volontà e degli scopi di Dio. Per questo motivo, anche se la religione bahai non è tradizionalmente inclusa nelle religioni di Abramo, ne riconosce tutti i protagonisti. La Rivelazione Divina è un processo ininterrotto e progressivo; tutte le grandi religioni del mondo hanno origine divina, i loro insegnamenti sono sfaccettature di un'unica verità. il Bahaismo afferma quindi che esiste un solo Dio e che esiste una sola religione; tutte le Manifestazioni di Dio fanno parte dell'identica catena di Rivelazioni Divine e sono stati inviati sulla terra per educare l'umanità. I suoi credenti considerano la vita di Bahá'u'lláh, le sue opere e la sua influenza pari a quelle delle altre Manifestazioni di Dio, come per esempio Abramo, Krishna, Mosè, Zoroastro, Buddha, Cristo e Maometto. I bahai considerano il loro iniziatore, nella successione dei Messaggeri Divini, il più recente. Lo scopo ultimo della religione bahai è l'unità del genere umano e la pace universale. Dice Bahá'u'lláh in un Suo scritto: "La Terra è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini". La fede tende all'instaurazione di una comunità mondiale in cui tutte le religioni, razze, credenze e classi saranno strettamente e definitivamente unite. Secondo Bahá'u'lláh una società globale per poter fiorire deve basarsi su certi principi fondamentali, che includono: la libera indipendente ricerca della verità, l'eliminazione di tutte le forme di pregiudizio; piena parità di diritti tra uomo e donna; riconoscimento della unicità essenziale delle grandi religioni mondiali; unicità di Dio, eliminazione degli estremi di povertà e ricchezza; istruzione universale; armonia tra religione e scienza; equilibrio sostenibile tra natura e tecnologia, una lingua ausiliaria universale e lo stabilirsi di un sistema federativo mondiale, basato sulla sicurezza collettiva. Vari simboli religiosi sulla colonna di un tempio bahai. Sintetizzano il sincretismo che caratterizza il Bahaismo. Struttura Alcuni considerano il Bahaismo come la più giovane tra le religioni organizzate. La comunità mondiale è costituita da una rete di consigli locali, nazionali ed internazionali. Ha un unico sistema di amministrazione globale, con consigli governativi elettivi in più di diciottomila località. Riconosciuta dall'ONU come organizzazione internazionale, la sede centrale è a Haifa sulle falde del monte Carmelo dove risiede la Casa Universale di Giustizia che è un consiglio formato da nove credenti eletti ogni cinque anni, con elezioni a scrutinio segreto e senza candidature da una convenzione internazionale di delegati di tutte le nazioni eletti a loro volta nelle nazioni con lo stesso metodo. Grandi elettori attivi di questa convenzione internazionale sono questi delegati ed eleggibili passivi a membri della Casa Universale di Giustizia sono i credenti di tutto il mondo che siano maggiorenni. I fedeli sostengono che la religione bahai ha resistito con successo al ricorrente impulso di frazionarsi in sette e gruppuscoli, mantenendo la sua unità a dispetto di una storia turbolenta quanto quella di altre religioni dell'antichità. I bahai hanno avviato numerosi piccoli progetti rurali di sviluppo economico e sociale in varie parti del mondo. Stile di vita Preghiera e meditazione personale, coinvolgimento in attività volte alla pace mondiale e al rispetto dei diritti dell'uomo. Digiuno da cibi solidi e liquidi annuale di diciannove giorni dall'alba al tramonto tra il 2 e il 20 marzo, a differenza degli islamici che lo fanno per ventinove giorni e in periodo dell'anno sempre diverso: mese lunare islamico del digiuno. Astensione dall'attivismo partitico e dalla semplice iscrizione ai partiti in quanto la politica democratica è benedetta se non muove dalla difesa stabile e istituzionale di una parte economica o sociale: si deve decidere nel merito e solo nei luoghi deputati come il parlamento ma con parlamentari liberi da partiti e "vincolo di mandato" come teoricamente, e solo teoricamente, prescritto dalla costituzione italiana; obbedienza alle leggi in vigore nel paese di residenza tranne nel caso di richiesta di abiura della fede - caso non ipotetico poiché in taluno stato islamico ciò viene richiesto ai bahai spesso sotto minaccia di pena capitale. Tolleranza e rispetto della diversità. Lavoro non visto come fonte di mero guadagno ma visto al servizio di se stessi, della famiglia e della società che diventa un aspetto principale e fondativo del culto di Dio perché Dio ama la perfezione nel lavoro che è un vero e proprio atto di culto. Apporto alla vita comunitaria e alla democrazia consiliare elettiva interna che vede tutti i credenti, di entrambi i sessi, impegnati nella amministrazione interna religiosa con istituzioni guida consiliari elette e istanze di democrazia religiosa assembleare chiamate feste del diciannovesimo giorno perché si svolgono ogni diciannove giorni e totale conseguente sparizione tra i bahai di ogni forma clericale dedicata e professionale. |
27-03-2007, 11.43.40 | #9 |
Credente Bahá'í
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
Saluto Tutti
Seguendo i 3d nel forum, mi sono accorto della difficoltà di un approccio semplice nella trattazione di fatti Spirituali, ciò dovuto al fatto che ogni individuo tende a controbattere in modo intimistico e personale alle osservazioni poste. Dal lato Bahà'ì non v'è nessuna intenzione di forzare chichessia alla modifica del cancetto di base ma alla verifica dello stesso. I vari 3d aperti, lungi dall'essere esaustivi, tendono a porrè quesiti sulla visione delle Religioni Rivelate sui concetti che si ritengono "DOGMI" per il semplice fatto di non essere stati spiegati o non essere spiegabili ed accettabili solo fedeisticamente. Ciò non è vero, cercherò in questo 3d di toccare, con la dovuta delicatezza, temi che probabilmente attireranno su di me critiche e anatemi, spero solo di poter essere il più semplice possibile nell'illustrarli, chiedo solo se possibile di discuterne in 3d appositi per evitare di farne un'insalata che diventerebbe del tutto indigesta ed incomprensibile. Partiamo: Unità del genere umano: "Non ci si deve gloriare di amare la propria patria ma piuttosto di amare il mondo intero. La terra è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini " - (Spigolature dagli Scritti di Bahá'u'lláh - CXVII p.274) Credo che questo potrebbe essere il più semplice dei concetti da capire. L'unità del genere umano è un concetto in fase di attuazione, tenendo conto che tale concetto è stato postulato alla fine del 19° secolo, in'epoca di grandi contrapposizioni sia ideologiche che di Stati poteva a ragione sembrare "UTOPISTICA", oggi nel 21° secolo non lo è visti i tentativi di accorpamento di Stati in Federazioni che si stanno realizzando nel mondo non ultima la "Comunità Europea", il tragitto è ancora lungo ed impervio ma questo è certamente il futuro dell'umanità, Un sistema di Stati Federati con un Governo sopra nazionale che sovraintende a tutte le questioni internazionali e di globalità; e governi nazionali che restano di indirizzo per i singoli stati. Il tutto può sembrare a prima vista un semplice indirizzo "Socio-Economico" ciò non è, infatti i presupposti restano Spirituali, senza lo sviluppo spirituale dell'umanità, non vi potrà essere un'unità mondiale, in piccolo nel nostro forum possiamo riscontrare le diversità di opinioni su singoli temi e il difficile raggiungimento di una visione comune accettabile (non intendo VERITA' ma visione comune), la diversità (pluralismo) è utile per raggiungere fini comuni, il rapporto tra diverse idee, non egoisticamente proposte col solo scopo di ritenersi possessori della soluzione, portano alla soluzione dei problemi dell'umanità d'oggi. La Verità non è assoluta ma relativa, relativa allo stato attuale dell'umanità, progressiva inquanto soggiacente alle capacità intellettive dell'uomo, quante "Verità" del passato oggi sono state smentite, erano pur sempre "Verità" nel momento in cui furono introdotte. Tale "progressività" può, anzi deve, essere portata anche alle Religioni, perchè anch'esse sottostanno a criteri di variazione dell'intelletto umano e della sua capacità di comprensione. Alla prossima |
28-03-2007, 10.05.24 | #10 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
Percepisco una certa accentuata confusione che non mi pare dettata da un fraintendimento terminologico o lessicale, piuttosto penso riguardi proprio la sostanza di quanto proclamato da questa stramba ‘setta’ sorta intorno ai racimoli delle altre più profonde ed austere religioni presenti nel pianeta, racimoli adunati intorno ad una volontà che in sé non è sufficiente a dar contenuto o sostanza ad alcunché di persuasivo e veramente pregnante.
Una verità relativa implica l’enunciazione di un messaggio diverso ogni qualvolta questa sia originata e promani da differenti ambiti ed ogni qualvolta abbia anche occasione di palesarsi all’esterno. Questa differenza non può ovviamente limitarsi ad una differente modulazione o strutturazione del linguaggio utilizzato, poiché si tratterebbe di una differenza che comunicherebbe un contenuto univoco, riconosciuto valido universalmente, poiché ciò comporterebbe solo una mutazione di forma, di contenitore, e non di sostanza (contenuto), la quale permarrebbe immodificata nella sua intangibilità. Un qualsiasi messaggio è portatore di contenuto, ed è il portato quel che interessa a noi, non il contenitore. Se di verità relativa si tratta – diversamente parleremmo solo di una carenza terminologica -, questa relatività deve necessariamente riguardare anche e soprattutto il contenuto, cioè la sostanza. Ciò ritengo sia del tutto comprensibile e condivisibile. Apprendiamo che questa verità relativa, quindi diversa nella forma ma necessariamente anche nella sostanza, promana dall’unica fonte, dall’unico Dio riconosciuto anche dal bahaismo. Ma se trattasi di verità relativa, per essere coerenti col principio di non contraddizione, questa deve essere per forza di cose mutevole nel contenuto in dipendenza di ciascun recettore umano che ne entrasse in contatto: mutevole e variegata soprattutto nel suo significato e sotto l’aspetto contenutistico. Diversamente, nell’ipotesi che trasmettesse sempre un unico identico messaggio, un unico identico contenuto, seppur attraverso linguaggi o metalinguaggi diversi, si tratterebbe evidentemente di una verità universale, quindi assoluta, e ciò contrasterebbe con l’enunciato in premessa (<<Il principio fondamentale del Bahaismo è che la verità religiosa non è assoluta, ma relativa>>). E’ possibile immaginare che il contenuto di quest’unica verità, originata da un unico Dio, possa essere così multiforme ed ambiguo da potersi adattare ad ogni evenienza, fino a contraddirsi in maniera così palese come facilmente rilevabile dalla lettura delle più austere spiritualità del pianeta, ciò in dipendenza del relazionarsi con la moltitudine umana o con il singolo individuo? Ho la nettissima sensazione che quest’assunto teorico si contraddica da solo, dimostrando così l’intrinseca labilità e la carenza argomentativa della teoretica Bahà’ì. Se la verità è relativa, così come postulato o enunciato dalla fede Bahà’ì, per i sopraccennati motivi, non è possibile che il suo contenuto sia univoco, per il semplice motivo che questa caratteristica dichiarerebbe l’esistenza di un’unica verità universalmente riconosciuta, traducendola in verità oggettiva ed assoluta. L’empirismo dimostra quanto questa teoria sia completamente destituita di fondamento. La rilevazione delle inconciliabili differenze nel contenuto delle diverse teologie, dimostra proprio l’incompatibilità e disomogeneità intrinseche delle religioni del pianeta; la dichiarazione che trattasi di verità irrinunciabili non consente in alcun modo una loro sintesi all’interno di una nuova religione, sebbene di contenuto sincretico. Ne consegue che le verità di fede desunte da ciascuna religione, differiscono notevolmente l’un l’altra, soprattutto se e quando queste verità inferiscono in ordine all’essenza della divinità adorata; una religione sincretista che non tenga conto di questa irredimibile diversità, si traduce in un insensata brodaglia utopica. Espungere il nucleo teologico da una religione la trasforma in un vacuo moralismo, i cui enunciati progettuali sono fini a se stessi e non necessitano di alcuna premessa teologica o che presupponga una fede circa l’esistenza di alcuna divinità. Ciò è facilmente rilevabile proprio nella fede Bahà’ì, ove l’assenso di fede a Dio non è il muro portante o l’architrave ove poggiano le ragioni dell’adunarsi dei fedeli, ma appare come un di più, un abbellimento, un orpello di cui si può fare benissimo a meno. Anche la struttura organizzativa del bahaismo, conseguentemente, appare impostata in funzione di una casta elitaria pseudo-sacerdotale (La casa Universale di Giustizia) che non amministra sacramenti, se non quelli prescelti per impreziosirla con una veste liturgica che le annetta quella solennità che diversamente le mancherebbe; appare piuttosto incline e organizzata per adempiere alle funzioni pubbliche e all’amministrazione del sociale… Dio ce ne scampi. Assume il sapore ed il profumo, un vero e proprio afrore, di una casta di burocrati della fede, né più né meno di quanto rilevabile fra i sacerdoti presenti in troppe chiese cattoliche. I loro precetti si limitano più che altro a prescrizioni di carattere igienico-alimentare, mutuati o scopiazzati da altre religioni, ma privi totalmente di vero contenuto spirituale. Citazione:
E’ sconcertante rilevare quanto oggi la frammentazione e contrapposizione in ambito spirituale siano notevolmente più accentuate di quanto lo fossero nel passato. Credo sarebbe più corretto affermare che l’umanità, almeno in campo spirituale, si sia involuta e non evoluta. Ciao |
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