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28-09-2007, 13.49.34 | #144 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 50
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
Citazione:
Ciao!! grazie del post..ho provato a cercare on line "Le sette Valli"..questo link va bene? http://www.bahainforma.it/public/upl...ro%20Valli.pdf in effetti l'area del Kurdistan ha visto fiorire non pochi mistici...(nel caso turco, da quell'area viene anche Said Nursi...) e questo discorso sull'uso di uno specifico linguaggio per un tipo di "ascoltatore" è davvero interessante..forse, non in maniera così "aperta" però si ritrova anche in altre religioni.. |
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02-10-2007, 17.59.37 | #145 | |
Credente Bahá'í
Data registrazione: 26-02-2007
Messaggi: 447
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
Citazione:
Il Link è giusto, Ti sei scaricato il file pdf ? Ciao |
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16-11-2007, 12.02.53 | #147 |
Credente Bahá'í
Data registrazione: 26-02-2007
Messaggi: 447
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
Saluto tutti,
sono stato assente per un po di tempo, ma appena rientrato mi sono data una ripassata dei vari 3D in cui avevo postato. Uno era interessante e riguardava il rapporto tra credenti e atei, ma come al solito si finisce OT ed il trend è chiuso. Mi sarebbe piaciuto discorrere con Vito e Eretico e gli altri credenti ed atei che avevano postato. A me era chiaro che il 3D non era rivolto ai soli "cattolici" ma a tutti i credenti in Dio Essere superiore, e non capisco perchè un credente non dovrebbe usare la ragione ma limitarsi solo alla fede. Precedentemente, in questo 3D, ho spiegato la differenza tra Fede Fideistica e Fede Consapevole; la prima che può portare al fondamentalismo (qualsiasi sia la fede religiosa di appartenenza); la seconda che col ragionamento (tanto amato dagli atei) ad una Fede analizzata e ponderata in tutte le sue implicazioni sia spirituali che materiali. Parto dal presupposto che Dio è un'Entità che noi esseri umani non potremmo mai comprendere e pertanto inutile discuterne (resta una scelta del tutto personale), il rapporto di dialogo che invece si deve instaurare deve basarsi su valori e principi che attualmente sono del tutto diversificati e non univoci. Si è fatto l'esempio dell'uccisione di animali per l'alimentazione e l'uso di embrioni umani per uso scientifico. In tutte le religioni (nessuna esclusa) vi è la sacralità della Vita Umana che non può essere tolta ad un altro essere umano; la Bibbia fa riferimento a Caino ed Abele, e ciò è facilmente comprensibili, non si fa riferimento a non mangiare carne animale se non quella suina, per ovvi scopi sanitari all'epoca dei divieti biblici. Il non uccidere il proprio simile dovrebbe essere il Principio fondante di una nuova società, tutte le vertenze tra nazioni dovrebbero essere demandate ad un Tribunale Internazionale che dovrebbe giudicare come una qualsiasi questione tra privati in un tribunale civile o penale. Il Principio di cui parlo è accettabile anche dagli atei oltre che essere un "comandamento" per tutte le religioni, dovrebbe essere chiaro le implicazioni positive che avrebbe sull'intero globo; eliminazione delle guerre e dei soprusi tra nazioni, incluso il potere di nazioni "progredite" su nazioni "in via di sviluppo"; questo principio, se veramente condiviso da tutti, porterebbe ad una solidarietà nei riguardi di popoli che muoiono per malattie (che i paesi sviluppati hanno debellato) o per fame (che nei paesi sviluppati porta all'obesità). Spero di essere stato chiaro sul fatto che se riuscissimo a trovare Valori e Principi comuni e condivisibili il mondo sarebbe migliore e senza dover chiamare in causa Dio per ogni catastrofe naturale, che è solo materiale e del tutto normale per le leggi della natura (come le conosciamo oggi). La Fede Consapevole non è solo per i credenti ma anche per gli atei che hanno "Fede" nelle scoperte scientifiche, lascio Dio ed il soprannaturale fuori da questo post. A presto |
18-12-2007, 06.36.46 | #148 |
Credente Bahá'í
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Riferimento: La Fede Bahà'ì
Abolizione degli estremi di ricchezza e povertà
DAGLI SCRITTI DI BAHÁ’U’LLÁH “Siate generosi nelle ore di prosperità e nei giorni di stretta pazientate. L’avversità è seguita dal successo e alla gioia succede il dolore.” [le Tavole di --- , p.236] “Il merito dell’uomo è nel servizio e nelle virtù e non nello sforzo dell’opulenza e della dovizia.” [le Tavole di --- , p. 126] “S’ingiunge a ciascuno di voi di dedicarsi a una forma di occupazione, come mestieri, commerci e simili. Ci siamo degnati di innalzare il vostro impiego nel lavoro al rango dell’adorazione di Dio, l’Unico Vero. Riflettete in cuor vostro sulla grazia e sui doni di Dio e ringraziatelo all’alba e all’imbrunire. Non sciupate il tempo nell’ozio e nell’indolenza, ma occupatevi di ciò che possa recare profitto a voi e agli altri. Così è stato decretato in questa Tavola dal cui orizzonte l’astro della saggezza e della parola risplende luminoso. Agli occhi di Dio, il più spregevole fra gli uomini è colui che sta pigramente seduto e mendica. Aggrappatevi alla corda dei mezzi materiali, con piena fiducia in Dio, di tutti i mezzi il Provvidente. Quando l’uomo si dedica a un mestiere o a un commercio, al cospetto di Dio questa sua occupazione è in sé considerata un atto di preghiera; e ciò altro non è che un pegno del Suo onnicomprensivo, infinito favore.” [le Tavole di --- , p. 24] “Se non vi fosse prospettiva di guadagno gli affari del mondo subirebbero tracollo e intralci.” [le Tavole di --- , p. 121] “In tutte le faccende occorre moderazione; qualsiasi cosa, portata agli eccessi, si dimostra fonte di malanni. Pensa alla civiltà dell’Occidente, come ha scosso e allarmato i popoli del mondo.” [le Tavole di --- , p. 64] DALLE “PAROLE CELATE”: 54. O VOI RICCHI DELLA TERRA ! I poveri fra voi sono il Mio pegno; prendetene cura e non siate intenti soltanto al vostro benessere ! (p.51) 55. O FIGLIO DELL’ESSERE ! Non t’affannare con le cose di questo mondo, perché col fuoco Noi saggiamo l’oro e con l’oro saggiamo i Nostri servi. (p.23) 56. O FIGLIO DELL’UOMO ! Tu brami l’oro e Io desidero che tu te ne liberi. Tu ti ritieni ricco nel possederlo e Io valuto la tua ricchezza dal tuo distacco da esso. Per la Mia vita ! Questo è ciò che Io so, e la tua è un’illusione; com’è possibile conciliare il Mio pensiero col tuo ? (p.23) 57. O FIGLIO DELL’UOMO ! Distribuisci la Mia ricchezza ai Miei poveri, acciocché tu possa attingere in cielo dalle riserve di perenne splendore e dai tesori di gloria imperitura. Ma per la Mia vita ! Offrire l’anima tua è cosa più gloriosa, solo che tu possa vedere con i Miei occhi. (p.23) 49. O FIGLIOLI DELLA POLVERE ! Narrate al ricco quanto sospiri il povero nel colmo della notte, affinché l’indifferenza non lo conduca sulla via della distruzione e non lo privi dell’Albero dell’Opulenza. Il donare e l’essere generosi sono attributi Miei; beato colui che s’adorna delle Mie virtù. (p.49) 50. O QUINTESSENZA DELLA PASSIONE ! Deponi ogni cupidigia e sii pago, poiché il cupido è stato sempre in privazioni e il pago sempre amato e lodato. (p.49) [per ulteriori approfondimenti anche: nn.° 51, 52, 53 e 54 (p.22); n.° 51 (p.49); nn.° 53 e 55 (p.51) e n.° 81 (p.61)] DAGLI SCRITTI DI ‘ABDU’L-BAHÁ “È mai possibile che, vedendo una creatura morire di fame, o priva di tutto, un uomo possa riposare e vivere a proprio agio nella sua lussuosa casa ? Chi incontra un essere in miseria, può godere della sua ricchezza ? Ecco perché è prescritto dalla Religione Divina che i ricchi rinuncino ogni anno a una parte delle loro ricchezze per il mantenimento dei poveri.” [Le Lezioni di S. Giovanni d’Acri, p. 339] “Quando vediamo che si permette alla povertà di raggiungere condizioni di estrema inedia, possiamo essere certi che esiste la tirannia.” [La Saggezza di ---, p. 190] “Norme e leggi dovrebbero venir stabilite per regolare le eccessive ricchezze di alcuni privati e limitare la miseria di milioni di poveri che formano la massa: si otterrebbe così un moderato equilibrio.” [Le Lezioni di S. Giovanni d’Acri, p. 335] “Che fossero emanate leggi che permettessero moderati profitti ai datori di lavoro e consentissero ai lavoratori i mezzi necessari all’esistenza e alla sicurezza dell’avvenire.” [Le Lezioni di S. Giovanni d’Acri, p. 336] “... Ma la ragione principale di queste difficoltà è data dalle leggi della civiltà attuale; perché esse consentono a un piccolo numero di individui di accumulare immense ricchezze, che sono molto superiori alle loro necessità, mentre la maggior parte rimane in strettezze, e anche nella più grande miseria. Il che è l’opposto della giustizia.” [Le Lezioni di S. Giovanni d’Acri, p. 334] “... gli Insegnamenti di Bahá'u'lláh invocano la divisione volontaria dei beni, che è cosa più grande del livellamento delle ricchezze, perché il livellamento dev’essere imposto dall’esterno, mentre la divisione è un fatto di libera scelta.” [Selections from the Writings of 'Abdu'l-Bahá, p. 115] “L’uomo consegue la perfezione mediante buone azioni, liberamente compiute, non compiendo opere buone che gli siano state imposte. E la divisione delle ricchezze è una giusta azione fatta liberamente: cioè i ricchi devono porgere aiuto ai poveri, spendere le loro sostanze per i poveri, ma per libera scelta, e non perché i poveri l’abbiano ottenuta mediante la forza. E infatti frutto della forza sono il subbuglio e la distruzione dell’ordine sociale. Al contrario la divisione volontaria delle ricchezze, lo spendere liberamente le proprie sostanze, portano agio e pace nella società; illuminano il mondo; conferiscono onore all’umanità.” [Selections from the Writings of 'Abdu'l-Bahá, p. 115] “Negli Insegnamenti Divini l’eguaglianza è conseguita mediante una pronta disponibilità a dividere. In merito alle ricchezze, è disposto che i ricchi fra la gente e gli aristocratici, di loro spontanea volontà e per la propria felicità, si addossino la cura dei poveri. Questa eguaglianza è frutto delle sublimi qualità e dei nobili attributi dell’unità.” [Tavole a O. Swharz, Stoccarda (1920), citata da E. Lunt in “The Supreme Affliction” - The Bahá'í Publishing Trust, 1980 IIa ed., vol. IV, p. 45] “Comunque l’uguaglianza assoluta è impossibile, perché l’uguaglianza assoluta nelle ricchezze, negli onori, nel commercio, nell’agricoltura e nell’industria porterebbe a una mancanza di agi, allo scoraggiamento, alla disorganizzazione dei mezzi di esistenza, sarebbe contraria al benessere generale e l’ordine della comunità andrebbe completamente distrutto. Così vi è una grande saggezza nel fatto che l’uguaglianza non sia imposta per legge; è perciò preferibile che lo spirito di moderazione compia il suo lavoro. Il punto principale sta nell’impedire, per mezzo di leggi e regolamenti, la formazione di eccessive ricchezze dei singoli, e nel tutelare i bisogni essenziali delle masse.” [Le Lezioni di S. Giovanni d’Acri, p. 336] “Tutti devono produrre. Ogni persona della comunità i cui bisogni siano pari alla sua capacità di produzione sarà esonerata dal pagare le tasse. Ma se l’introito eccede i bisogni, quella persona deve pagare una tassa finché non si ottenga un adeguamento. Cioè, le capacità di produzione e i bisogni saranno parificati e riconciliati per mezzo delle tassazioni. Se la produzione è eccedente, si pagano le tasse; se le necessità eccedono la produzione, si riceve una somma sufficiente a equilibrare la situazione. Perciò la tassazione sarà proporzionata alle capacità e alla produzione, e nella comunità non esisteranno più poveri.” [The Promulgation of Universal Peace, p. 217] DAGLI SCRITTI DI SHOGHI EFFENDI “Le risorse economiche del mondo saranno organizzate e le sue fonti di materie prime saranno sfruttate e pienamente utilizzate; i mercati saranno coordinati e sviluppati, e la distribuzione dei prodotti regolata con equità e giustizia.” [Appello alle Nazioni, p. 37] “Questa Confederazione, per quel che si può concepire, consiste in un corpo legislativo mondiale i cui membri, quali fiduciari dell’umanità intera, dovranno controlla-re tutte le risorse delle nazioni componenti, e promulgare leggi necessarie per regolare la vita e le relazioni e soddisfare i bisogni di tutte le razze e di tutti i popoli.” [Appello alle Nazioni, p. 56] “In riferimento al comando di Bahá'u'lláh concernente l’impegno dei credenti in qualche professione: gli Insegnamenti sono molto netti in questa materia, particolar-mente l’affermazione dell’Aqdas che stabilisce con chiarezza che non possa aver posto nel Nuovo Ordine Mondiale la gente oziosa, priva del desiderio di lavorare. Come corollario di questo principio, Bahá'u'lláh stabilisce anche la condizione di mendicante deve non soltanto essere scoraggiata, ma interamente cancellata dalla faccia della Terra. È dovere di coloro che hanno la responsabilità dell’organizzazione sociale offrire ad ogni individuo l’opportunità di acquistare le disposizioni necessarie per qualche professione ed in più i mezzi necessari per utilizzare tali disposizioni, sia per la cosa in se stessa sia per il fatto che ognuno si procuri i mezzi per il suo sostentamento. Ogni individuo, non importa quanto ostacolato o limitato egli sia, è obbligato ad impegnarsi in qualche lavoro o professione, perché il lavoro, soprattutto quando viene eseguito in uno spirito di servizio, è in conformità agli ordini di Bahá'u'lláh. Ciò ha non soltanto uno scopo utilitaristico, ma anche un valore in se stesso, perché ci porta più vicino a Dio e ci rende capaci di realizzare meglio il Suo scopo per noi in questo mondo. È ovvio quindi che l’ereditare ricchezze non può esimere nessuno dal lavoro quotidiano.” [Principi di Amministrazione Bahá'í, p. 8] |