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24-04-2006, 11.28.51 | #2 | |||
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
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Citazione:
Scendendo più nei particolari, Bell dimostra che per una qualunque teoria fisica con variabili addizionali statistiche nascoste, come quelle del noto paradosso EPR, DEVE valere la sua disuguaglianza; la meccanica quantistica viola teoricamente tale disuguaglianza e sin qui niente di eccezionale. Sta di fatto, però, che gli esperimenti hanno mostrato che tale disuguaglianza è violata ovvero la natura sembra che non si voglia lasciar descrivere da teorie con variabili nascoste, che tentino in tal modo di salvaguardare la località e dunque un importante aspetto della realtà “classica”. Il grande merito di Bell è stato quello di ideare un possibile test spartiacque tra teorie “classiche” e meccanica quantistica; e la realtà a posteriori sembra aver dato ragione a Bohr e non ad Einstein. Il test sperimentale più conosciuto è quello del gruppo di Alain Aspect di Parigi nel 1982 ed i risultati sono in accordo con le previsioni della meccanica quantistica “ordinaria”. Citazione:
Citazione:
Comunque vorrei ribadire che il teorema di Bell in sé non è una semplice speculazione filosofica; il fatto che due particelle a posteriori sembrano aver interagito è perfettamente previsto dalla MQ e Bell ha provveduto “solo” a fornire un valido modo per provarlo. Poi che tale correlazione quantistica sia tra le cose più “strane” nell’attuale panorama del mondo microscopico, c’era da aspettarselo visto che nella meccanica quantistica c’è proprio poco di confortante. In tale sconforto si innestano gli amanti del paranormale e tentano così di fornire credibilità alle loro pretese; ognuno è libero di pensare quello che crede, basterebbe solamente informarsi un pochino di più. I mezzi ce li abbiamo e dunque facciamolo. |
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24-04-2006, 15.01.35 | #4 | |
stella danzante
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Citazione:
Immagino nexus di doverti ringraziare per aver completato la mia lacunosa e, credo erronea, esposizione, ma dico immagino perche’ non sono sicura di aver capito esattamente cosa mi hai contestato. Sono nuova ad esporre teoremi fisici, e’ pochissimo che mi ci avvicino quindi non ho piena padronanza della terminologia, per non parlare del suo significato. Posso chiederti di fare lo sforzo di rendere piu’ semplice possibile la critica in modo che anche io possa capirla? |
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24-04-2006, 17.57.00 | #7 |
like nonsoche in rain...
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X lavia
Mi scuso se ciò che ho detto non è stato compreso, ma è difficile proporre questi argomenti in modo digeribile, anche perché non conosco quanto lo stomaco possa reggere. Comunque fammi domande più precise affinché io possa rispondere in modo circoscritto e non scrivere un papier di roba.
Le critiche che ti ho fatto sono queste (e non sono mie semplici opinioni): 1. Le disuguaglianze di Bell sono fondamentali; 2. Sono stati realizzati con successo esperimenti per verificarne la violazione. Le teorie “classiche” ovvero che vorrebbero spiegare i risultati della MQ postulando semplicemente variabili nascoste, dicono in parole molto povere: la probabilità in MQ la spiego considerando che esistono delle quantità a noi non conoscibili, che fanno sì che i processi siano probabilistici solo per noi, ma in realtà non lo sono e dunque la MQ attuale NON è una teoria completa, perché è carente appunto di queste quantità nascoste. Per essere più precisi, una volta introdotte queste variabili nascoste, la natura probabilistica della MQ si potrà spiegare come proveniente da una media statistica su queste variabili nascoste. Bell dimostra matematicamente, in modo alquanto semplice, che una siffatta teoria dovrebbe soddisfare ad una certa disuguaglianza; la MQ attuale viola teoricamente tale disuguaglianza. I risultati degli esperimenti violano empiricamente tale disuguaglianza ergo teorie che pretendono di sostituirsi alla MQ attuale, postulando l’esistenza di quantità nascoste, non osservabili, ma da cui dovrebbe derivare il carattere statistico della MQ, sono destinate al fallimento nella spiegazione della realtà microscopica. Molte altre cose vi sarebbero da dire sulla correlazione quantistica che sembrerebbe presupporre un’azione a distanza istantanea tra particelle con relativa violazione del principio di località (ovvero il fatto che due eventi ad una certa distanza non si influenzino, data l’esistenza di una velocità limite per un qualunque segnale fisico).... ma il tempo corre... Consiglio di dare uno sguardo ai seguenti link: http://ulisse.sissa.it/Answer.jsp?qu...Cod=7130317 9 http://ulisse.sissa.it/PrintableSing...od=1175716 17 http://ulisse.sissa.it/Answer.jsp?qu...Cod=7471113 3 per il paradosso EPR: http://www.vialattea.net/esperti/fis/epr.htm http://ulisse.sissa.it/Answer.jsp?qu...od=1104282 80 http://ulisse.sissa.it/PrintableSing...Cod=6094860 6 guarda anche questa: http://ulisse.sissa.it/Answer.jsp?qu...Cod=6868178 5 |
24-04-2006, 19.24.26 | #8 | |
Moderatore
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Citazione:
vorrei capire una cosa, perchè il pezzo qui sopra può essere interpretato in due modi: quello di nexus, e in un'altro (lo chiamero di 'suxen'). interpretazione nexus: il teorema di bell non ha valore scientifico, anche perchè non è possibile riprodurlo. interpretazione di suxen: il teorema di bell non può essere usato per dimostrare l'esistenza di fenomeni di telepatia e premonizione, perchè questi fenomeni (tali fenomeni di telepatia e premonizione) non avvengono su comando. quindi vorrei capire (ovviamente dalla viand) che interpretazione dobbiamo dare alle sue parole; perchè se è quella di nexus quella corretta, allora nexus fa bene a ribadire la serità e l'importanza delle disuguaglianze di bell. ma se è quella di suxen, l'interpretazione corretta, allora la domanda alla quale dobbiamo rispondere è "è possibile che la non-località esposta dal teorema di Bell possa fornire delle basi scientifiche alla telepatia e alla premonizione?", senza curarci minimamente della fondatezza del teorema stesso. epicurus |
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24-04-2006, 20.19.22 | #9 | |
iscrizione annullata
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Citazione:
Scusa, ma se esistesse una spiegazione per un fenomeno fino ad ora chiamato paranormale e se esistesse anche il fenomeno, che mai ci sarebbe di male? La scienza ufficiale si è sempre data un sacco da fare per negare il "paranorlame" basandosi un po' ingenuamente su un pensiero del tipo "non è spiegabile scientificamente e quindi non può succedere". Ma di fatto i fenomeni di sincronicità (in senso junghiano) di cui parla La Viandante esistono, ne abbiamo fatto esperienza tutti. Non sono nemmeno troppo paranormali e non c'è bisogno di essere dei "sensitivi" per farne esperienza. Semplicemente capita. Di solito ci accontentiamo di chiamarle coincidenze significative, eppure ci sono scienziati serissimi che si sono chiesti fino a che punto siano veramente solo casuali. Vedi il carteggio Jung-Pauli. Grazie per le tue spiegazioni, per me sono preziose. |
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25-04-2006, 07.49.38 | #10 |
stella danzante
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E se cancellassi tutto il thread iniziale e riformulassi?
Intanto nexus sono io che mi devo scusare, non tu, per avere questa abitudine di postare argomenti che poi non sono assolutamente in grado di gestire visto che sono al di sopra delle mie possibilita’, comunque e’ da sempre che faccio cosi’ e alla fine, magari dopo un anno, ci arrivo a capire di che parlavo l’anno prima. (grazie per i link li leggero‘ tutti con calma.) Ho appurato che Bell e’ stato verificato ed e’ riproducibile quindi gia’ mezzo post iniziale si puo’ buttar via.. Resta il fatto se puo’ essere utilizzato, e molti lo fanno, per dare base di credibilita’ alle spiegazioni del paranormale. Se e’ vero che due particelle mantengono la relazione anche a distanza allora operando su una si avra’ una medesima risposta dall’altra. Se viene usata ad esempio per spiegare la realta’ olistica di Bohr o la teoria della mente unica di Erwin Schrodinger credo che le si possa dare spazio anche in qualcos’altro.. Immagino, forse.. Nexus ha ragione a dire che spesso si fa un uso improprio della fisica, ed e’ appunto nel particolare che vorrei capire dov’e’ questa falla se esiste.. Il fatto che telepatia, premonizione e quant’altro non siano usufruibili a comando rimane una cosa di secondaria importaza, nel senso che se si riesce a dimostrare che esistono davvero e che hanno una spiegazione su base scientifica allora si potra’ anche trovare il modo per utilizzarle quando lo si decide. Una critica che mi faccio da sola ma perche’ me lo hano fato notare da un’altra parte e’ invece la inattendibilita’ statistica del fenomeno telepatia o premonizione. Infatti tutti i giorni pensiamo a tantissime persone, ma non ci telefonano tutte e non ci facciamo caso. Mentre ci resta impressa quell’unica persona che ci telefona mentre la stiamo pensando. Stesso dicasi per il sogno, ogni notte facciamo tantissimi sogni ma solo ogni tanto si verifica qualcosa nella vita reale che gli somiglia. Quindi immagino questo possa essere usato a squalificare le esperienze come reali ma qualificarle solo come coincidenze. |