Wolfgang Pauli: la quadratura del cerchio?
Nella prima metà del novecento il pensiero riflette la rivoluzione creata dalla scoperta della quantistica e della scoperta dell’inconscio.
Nella quantistica le rivoluzioni sono in particolare quella di indeterminazione dove la misurazione di velocità e posizione perturbano le stesse, e la “trovata ” di Schroedinger del gatto che risulta vivo o morto solo al momento in cui si inserisce un’osservazione.
Nella psicologia Freud apre la strada dalla quale Jung si discosterà per elaborare la teoria di un mondo archetipale.
In questo quadro si inserisce Pauli, un fisico che da queste idee tenta una elaborazione che somiglia alle idee olistiche di Bohr.
Va detto che Schroedinger, pur essendo persuaso della filosofia del Vedanta non abbracciò mai la visione olistica di Bohr, ma questo non impedisce a Pauli di delineare una correlazione tra mente e natura ( il libro è Psyche e Natura), dove una è modificata dall’altra supportando quindi l’unificazione della materia con la mente.
Mi piacerebbe sapere da chi ne sa più di me quali sono le maggiori critiche, se ne esistono, e quali i più accreditati, sempre se ve ne sono, che abbiano seguito questa linea di unificazione, con nuovi sviluppi, magari anche alla luce del teorema di Bell.
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