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03-02-2008, 16.45.25 | #42 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Riferimento: Perchè le donne nel corteggiamento...
Citazione:
felice di rileggerti. In merito a quanto affermi, racconto un piccolo aneddoto (storia vera, raccontata da un amico qualche giorno fa). Lo incontro e mi dice che sta frequentando una ragazza. "Che bello, è come vi siete conosciuti?", domando. "Lei ha lasciato il numero ad un amico e l'ho segnato anche io, e lei ha preso anche il mio. Dopo qualche tempo mi è arrivato un suo messaggio, in cui mi chiedeva di uscire. Quando ci siamo visti... mi ha raccontato che pensava fossi l'altro amico, ed il messaggio era destinato a lui". In ogni caso l'uscita è stata proficua, visto che si stanno frequentando... io però mi son chiesta: sarà stato un evento fatato questo loro incontro? (intendendo "voluto dal fato") ...certo un modo ben strano di corteggiare... |
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04-02-2008, 20.07.05 | #43 | |||
Ospite
Data registrazione: 29-01-2008
Messaggi: 38
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Riferimento: Perchè le donne nel corteggiamento...
Citazione:
Trasformando questo ragionamento in un fatto pratico, posso considerare l'azione indeterminata l'azione di "disinteressarsi all'aspetto psicologico e alla personalità reale della persona con cui interagisco": adesso parte il lavoro dell'intelligenza: se la maggior parte delle persone (in questo caso, delle donne) facessero l'azione definita, quali sarebbero le conseguenze? Le donne si pongono questa domanda? Applicano l'intelligenza in questo particolare contesto, oppure lo ritengono una perdita di energie mentali inutile? Citazione:
Non sto parlando di diffidenza, ma di intuizione/riflessione sul comportamento proprio e della persona con cui interagisco. Citazione:
se la maggior parte delle ragazze scegliessero il ragazzo da conoscere in base a una scommessa, o in base a altri moventi che non presuppongono un criterio di decisione in cui il ragazzo abbia un margine di responsabilità, il corteggiamento tenderebbe sempre di più a premiare la fortuna anzichè il merito (per quanto sia possibile), e quindi si creerebbe l'effetto di invidia da parte delle categorie penalizzate che sarebbe anche, da un certo punto di vista logico, giustificata. Ecco, a me darebbe fastidio che la mia ragazza non faccia questa riflessione, più che il fatto in se' che mi abbia cercato per vincere una scommessa. Comunque l'esempio che hai portato è diverso da quello che ho portato alla mia amica: io le ho portato il caso di un uomo che seduceva una donna e che per tutto il tempo del rapporto, non solo nella prima fase, recitava in modo perfetto: e lei mi ha risposto che intanto gli farebbe un applauso per il talento. Questa sua risposta mi fa percepire l'indifferenza, da parte della mia amica, di fronte alle dinamiche del corteggiamento, se per esempio qualcuno riuscisse a dimostrarle con un'argomentazione logica stringente che il suo criterio di corteggiamento provocasse, sul piano sociologico, la penalizzazione di una categoria di individui che, secondo il suo stesso giudizio etico, non meritano di essere penalizzati, lei, per reazione a questa argomentazione, non proverebbe a cambiare il suo comportamento, ma continuerebbe ad attuarlo non pensando alle conseguenze dimostrate: è la coscienza individuale che sovrasta la coscienza sociale. Se a me una donna riuscisse a dimostrarmi con validi argomenti che il mio modo di approcciarmi alle donne, o anche solo di trattarle, nel corteggiamento, porti a una penalizzazione verso una categoria di donne che non meritano di essere penalizzate, non riuscirei a perseverare nel mio sistema di corteggiamento, mi sentirei indirettamente responsabile di quella penalizzazione ingiusta e avrei lo stimolo di cambiarla. E' quando l'interesse individuale implica il non interessarsi all'interesse altrui che il corteggiamento diventa demenziale per qualunque personalità analitica. E' la diffusione di questa abitudine a preoccuparmi. Si può anche ignorare il problema, considerarlo un esercizio mentale inutile staccato dalla realtà, ma nessuna personalità analitica lo farebbe, perchè gli effetti concreti esistono e sono osservabili: l'invidia. Non a caso l'opinione comune ha generato un postulato per non fare i conti con questo problema: "l'invidia è sempre ingiustificata". |
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