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14-01-2003, 20.51.04 | #7 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Beh,a parte gli scherzi,mi sono riconosciuto in tutti e 4 i punti enunciati da Ygramul,e la cosa mi sta mandando al quanto in paranoia...
Fondamentalmente,dal mio punto di vista,la paranoia nasce dal dubbio.Dal dubbio di non sapere che strada prendere e dall'insicurezza e dalla paura che da ciò consegue.Credo che far sentire "banale" una persona paranoica sia un'arma a doppio taglio...avere sicurezza in se stessi e iniziare a prendere decisioni sulla propria vita senza farsene travolgere credo sia una buon strada.Può diminuire il senso di impotenza nei confronti dell'esistenza.Poi ovviamente non è tutto rose e fiori,quindi può capitare di subire piccole o grandi sconfitte.Penso che l'unica via sia,fondamentalmente,imparare ad accettarle e cercare di diminuire la propria "sensibilità".A volte bisogna reprimere la parte più insicura e fragile di sè,anche se spesso questa è la nostra parte più "umana"..... |
14-01-2003, 22.59.30 | #8 |
Ospite
Data registrazione: 26-12-2002
Messaggi: 17
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Buonasera Silent Scream
Ti lascio le mie riflessioni, escludendo teorie psicoanalitiche, perchè ho anche la mia testa, con pensieri propri. Se una creatura entra in un locale e ha l'impressione che tutti la guardino... potrebbe trattarsi di un Narciso? Fino a che punto la patologia (o "patologia") viene vista, in questo frangente, negativamente? La patologia racchiude in sè un significato negativo, mentre quel Narciso ha un'elevata stima di se stesso, dunque i pensieri che addossa alla sua persona sono positivi. La stessa cosa dicasi per l'esempio dell'ambiente famigliare. Diverso è l'esempio del pensiero negativo...il credere che si stia parlando male di noi stessi. Qui intervine la scarsa stima di sè. E quando le due cose (elevata e scarsa stima di sè) viaggiano al contempo? Comunque credo che l'attenzione andrebbe soffermata sul "grado paranoico"...ovvero quanto profonda è l'esaltazione o la caduta dell'ego, per vedere se possiamo parlare di paranoia o "paranoia". Spesso la verità non è lampante, e per comprendere quale termine affiancare ad una creatura bisogna analizzare quest'ultima a fondo, se non dalla a alla z! Ossidiana porge i suoi saluti e ti augura un Buon Viaggio sul percorso tranquillo di questo treno... |
15-01-2003, 02.29.26 | #9 | |||||
Ospite
Data registrazione: 07-01-2003
Messaggi: 25
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Re: Paranoia
Ossidiana ciao!
anch'io preferisco ragionare con la mia testa, come te! "a sbagliare sono bravissimo da me" disse qualcuno...non ricordo chi non parlo di disturbo di personalità paranoide o di persone schizofreniche quando nomino la paranoia, è chiaro. posto il fatto che questa forma di paranoia di cui parlo, ad uso e comsumo della nostra "normale" quotidianità, si considera in una forma che ti/mi/ci permette di vivere serenamente nella società e non mina la nostra capacità relazionale, gli esempi che ho fatto mancano comunque di un contesto "ambientale" che secondo me è fondamentale prima di dire che non è normale, dottore...come può pronunciarsi con tale solennità e gravità nella sua diagnosi senza approfondire l'anamnesi del paziente?! Citazione:
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per tornare a noi ossidiana...io trovo che sia "normalissimissimo" essere un pò narcisisti, un pò insicuri di sè stessi, le due cose possono convivere in presenza di un pizzico di megalomania... per cui... alta stima di sè - - - >paura e tentativo di verifica che gli altri siano sensibili alle nostre qualità - - - >insicurezza a me tutte le cose di cui sopra sono capitate, ma ti assicuro che, per intensità e frequenza nei quali queste sensazioni sono emerse, le trovo tutto sommato normali...se ho bisogno dello psichiatra (e non è detto che non ne veda già uno ) me ne accorgo! Spero! ribadisco: "Il fatto che tu sia paranoica non significa che loro non ti stiano seguendo" Kurt Kobain e allora qui l'unica paranoica sono io... |
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15-01-2003, 20.02.46 | #10 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Leggevo che i sentimenti di riferimento che caratterizzano la paranoia sono pressochè presenti in tutti noi, ma a livelli appunto "normali". Nel senso che abbiamo imparato, nel corso della nostra personale evoluzione, a distinguere, nei dati che ci provengono dall'esterno, quelli che ci riguardano e quelli che invece non si "riferiscono" a noi. Naturale quindi che possa sorgere il sospetto, ma altrettanto normale è che questo sospetto venga poco dopo eliminato, grazie a quel che si suol chiamare "buon senso".
In generale comunque credo che nulla sia casuale, quindi ho iniziato a pensare in questo modo. Se per caso succede che senta un "riferimento" a me, in una data situazione, e poi capiaco che non era comunque riferito a me, mi chiedo sempre: perchè ho pensato che quella persona, che faceva quella cosa ecc... si riferisse a me, ed io ho provato quel sentimento? Uso cioè questo sentimento che apparentemente proviene dall'esterno, come fosse un sentimento che proviene dall'interno (e credo sia così, solo "proiettato", credo sia corretto il termine, all'esterno), un segnale che contiene un messaggio: sono insicuro? perchè in quella cosa sono insicuro? ecc... Provo così a migliorarmi. |