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05-05-2006, 15.31.56 | #12 | |
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Citazione:
Anche nell'amicizia tra donne o tra uomini esiste una componente erotica, solo ce noi "la censuriamo", non le permettiamo di diventare conscia. Credo che sia impossibile essere molto amici, veramente amici, di una persona con cui non si potrebbe anche stare insieme. Però non è obbligatorio agire tutti i nostri impulsi! Poi ti sembrano pulci da mettere nell'orecchio di Joolee? Si è appena sposata e aspetta un bambino! (a proposito ma quando nasce?) |
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05-05-2006, 15.33.26 | #13 | |
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Citazione:
Infatti. L'amore vero si ha dopo il superamento delle proiezioni. ma io parlavo delle proiezioni che lui e lei fanno sull'altra persona! Che sono ovviamente diverse. |
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05-05-2006, 15.36.54 | #14 |
Ospite abituale
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si...
ma se si parla di "fusione di anime" penso sia comprensibile il fatto che le proiezioni vanno superate e che l'AMORE sia altro. (per questo ognuno deve agire nel suo piccolo come individuo su se stesso "prima") ciao fragola |
05-05-2006, 15.59.55 | #15 |
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Ogni volta che entriamo in relazione con un altro facciamo delle proiezioni. Fa parte del processo conoscitivo. L'innamoramento è una superproiezione. Poi, quando si va oltre le proiezioni, può nascere l'Amore. Ma questo non significa che non si facciano proiezioni su altre persone. Il fatto che io sia andata oltre le proiezioni con te e che ti ami (non è vero, ma è per fare un esempio!) non asignifica che non possa fare proiezioni su un'altra persona.
Ora, prendiamo il caso in questione. Lui apprezza questa amica. Forse perchè la conosce a fondo, forse è andato al di la delle proiezioni e le vuole bene per quello che è. O forse perchè fa su di lei delle proiezioni positive. Magari anche Jolee è andata oltre le proiezioni e la vede per quello che è. O magari non ha avuto l'occasione o l'interesse per andare oltre alle proiezioni e fa su di lei delle proiezioni negative. E' comunuqe evidente che lei (l'amica) offre ganci proiettivi per tutti e due. La vita mi ha insegnato, e la psicologia lo conferma, che quando una persona mi è proprio antipatica è perchè vedo in quella persona parti di me che non mi paicciono e che fatico, in me, ad accettare. Per questo le proiezioni sono così interessanti. Se la guardiamo con onestà ci aiutano a conoscerci e a conoscere gli altri. |
05-05-2006, 16.51.59 | #16 |
Ospite abituale
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beh fragola...
se leggi nel primo post mio trovi la frase "forse c'è qualcosa che dovete comprendere di voi stessi" (che sinteticamente riassume quanto dici) e che può trovare "sbocco" in un dialogo profondo conoscitivo e costruttivo per entrambi. e da li può zampillare... AMORE |
05-05-2006, 18.25.16 | #17 |
Ospite abituale
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...ho letto fin qui cercando di capirne quanto più è possibile delle diverse posizioni.
Qualcosa però non mi quadra, credo sia dovuto al fatto che non riesco ad essere obiettiva. Mi calo, infatti, nel ruolo "dell'amica". Cos'è che mi avvicina ad un uomo che ha una compagna ufficiale? Quale reciprocità instauro con lui? La nostra relazione, come si interseca nella relazione con la compagna ufficiale? Io-lui; Io-lei; Io-lui e lei. E......lui e lei? Se fosse lei ad avere un "amico"??? Boh!!!! continuo a meditare!!!intanto vi seguo! |
05-05-2006, 19.59.59 | #18 |
Ospite abituale
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scusa Fragola...ma non ti sembra un pò eccessivo dire ke amore e amiciza sono risultato di proiezioni?
questo è un tipo di relazione narcisistica....e quindi patologica.... seguendo quello ke dici, la relazione non esiste, xke nell'Altro ci vedo sempre me stesso, o una parte di me (ke è ancor pi grave, trattandosi quindi di relazioni oggettuali e transfert parziali, tipiche di persaonalità borderline...che sono appunto narcisistiche). è vero ke c'è sempre il transfert, ma non è vero ke c'è "sempre" la proiezione |
05-05-2006, 20.40.50 | #20 | |
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Citazione:
Ovviamente io utilizzo la terminologia junghiana. Non serve, vero, che lo specifichi ad ogni intervento? Oramai lo sapete tutti! Sono quattro anni che la uso, qui sopra! Non è che amicizia e amore sono il risultato di proiezioni, è che ogni relazione inizia come un processo proiettivo. Per Jung, chiaramente. Il concetto junghiano di proiezione non è negativo! E non è narcisistico. E non è patologico. Jung dice che si può parlare propriamente di proiezioni solo quando le si riconoscono come tali. Ci sono casi in cui non le si riconosce affatto e allora il termine è diverso, ma il meccanismo psichico è simile. Cioè vedo nell'altro miei contenuti inconsci. Lo posso fare solo se l'altro ha i cosiddetti "ganci proiettivi" che mi permettono di appenderci il mio contenuto. Quindi cosa io proietto mi dice qualcosa di me ma anche qualcosa dell'altro. Per Jing la proiezione non è difensiva. Si proiettano anche cose belle. Ma solo quando le riconosciamo si innesca il processo trasformativo e conoscitivo. Secondo il modello junghiano tutti proiettiamo! Senza eccezioni. E tutti siamo oggetto di proiezioni. E anche il trasfert è un processo anche proiettivo. Il processo proiettivo è quello che ci permette di conoscere noi stessi e anche gli altri. Il trasfert è però qualcosa di più complesso e si più profondo. Al punto che per Jung c'è sempre proiezione ma non sempre c'è il transfert. Questione di modelli di riferimento. |
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