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17-02-2006, 22.43.24 | #62 | |
Lord of Nothing
Data registrazione: 13-01-2006
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Citazione:
E no. Non puoi concordare con me su qualcosa, sennò finisce il gioco Comunque è stato esilarante assistere a come sono insorte le donne di questo forum leggendo i miei post. Ammazza che vipere aho. E' stato bello vedere quanto pathos avete messo nelle parole, quanta partecipazione, quanta energia, quanta vita. Siete fantastiche Comunque da parte mia ammetto che il mio è solo un punto di vista e che in quanto tale è assolutamente soggettivo. Una mia opinione costruita su 3 elementi fondamentali: 1. i documenti che mi è capitato di leggere (a proposito, qualcuna ha parlato di una mia fede cieca nella scienza ... ahimè, solo io e Dio sappiamo quanto questo sia lontano dalla verità) 2. Le amicizie 3. L'esperienza personale Esistono al mondo una miriade di altre triadi come questa sopra, ognuna delle quali porta inevitabilmente ad altrettante opinioni. E' senza dubbio possibile (qualcuno dirà probabile) che io sia completamente fuori strada. Non c'è mica niente di male a fare degli errori. Giusta o sbagliata, comunque sia la mia opinione è un qualcosa che definisco "altro da me", cioè io non sono la mia opinione, non mi identifico con essa ed è per questo che non la difendo con la stessa veemenza con cui avete fatto i vostri interventi. Qualcuna è addirittura passata all'attacco personale consigliandomi di andare in analisi. E' probabile che l'abbia fatto perchè si è sentita attaccata in qualche modo: piano ragazze, qui non si vuole attaccare nessuno. Anzi magari ha ragione lei, boh? Ma finchè non lo realizzo io non farà mai parte della mia realtà, rimane solo l'opinione di qualcuno. Ultima modifica di Mad Max : 17-02-2006 alle ore 22.44.51. |
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17-02-2006, 22.58.35 | #63 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
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Citazione:
Avevo già concordato prima su altro. Però, ammetto che non ho seguito questa discussione con una attenzione esasperata, ma non sono sicura di aver capito la tua opinione. In compenso sono sicura di non aver espresso la mia Che poi è molto banale. Da soli si può stare molto bene, ma se si sta bene in due, allora è bellissimo! L'importante è che la coppia non sia un ripiego antisolitudine o una scatoletta dorata in cui chiudersi fuori dal mondo. Ma del resto, io sono tra i 28 e i 45 anni, ho 14 lauree, sono molto ricca e molto bella e posso cambiare uomo una volta alla settimana, possibilmente in tinta con le lenzuole Scherzo! Ma una di queste cose è vera. Una sola |
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17-02-2006, 23.06.23 | #64 | |
Lord of Nothing
Data registrazione: 13-01-2006
Messaggi: 44
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Citazione:
Non è che per caso nella tua agenda ti ritrovi una settimana libera? Sono sicuro che per la tinta possiamo trovare un accordo |
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18-02-2006, 08.24.39 | #65 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-08-2003
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Nel frattempo della risposta ...
Citazione:
Mi fumo una sigaretta Ultima modifica di jon : 18-02-2006 alle ore 08.40.13. |
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18-02-2006, 21.46.51 | #67 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
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Citazione:
Quasi esattamente centrato il cuore del problema. Non sono un biologo, ma da certe mie reminiscenze culturali so che gli animali, almeno quelli così detti superiori, cioè mammiferi ed uccelli (ma in certi casi anche molti altri) sono monogami, bigami, poligami eccetera non per scelta arbitraria ma in conseguenza di numerosi parametri, ambientali e climatici i più, ma anche relativi alla numerosità della prole, alla presenza più o meno massiccia di nemici naturali eccetera. L’interessante è che questi parametri non sono fissati una volta per tutte, ma pian piano possono mutare nel tempo. Anzi, pare, che la velocità di adattamento a nuove situazioni sia elemento importante del successo evolutivo della specie oltre ovviamente che a garantire maggiore speranza di sopravvivenza. Il ragionamento mi sembra possa essere mutuato tal quale per la specie umana, solo considerando che oltre (e non a prescindere) le condizioni ambientali, vadano considerati i parametri culturali e sociali. Monogamia, poligamia, matriarcato, agamia sociale, amore libero e di gruppo come quello osannato dagli Hippys degli anni sessanta, sono forme gamiche tutte possibili e presenti nella società umana, e che in tempi diversi e secondo schemi spesso correttamente interpretabili, sono state adottate come usuali o preponderanti, salvo poi a modificarsi col cambiare dei tempi. Qualche esempio?... Alta prolificità in tempi di forte mortalità infantile. Famiglia patriarcale stretta nei tempi di insufficienza alimentare: le risorse dovevano essere amministrate al meglio e sotto la guida di persona interessata al benessere collettivo (sua eredità genetica) piuttosto che al singolo. Costrizione dei costumi morali quando l’istituzione di un matrimonio fedele e duraturo fosse fondamentale per una società costretta ad austerità e rigore (per instabilità politica o pericoli esterni ecc.). Al contrario rapporti interpersonali più liberi ed aperti (V. isole polinesiane indigene) in assenza di urgenti bisogni o gravi pericoli. Rilassatezza dei costumi in tempo di “vacche grasse” o in ambienti opulenti (impero romano, repubblica veneta). In quest’ottica la specie umana è vincente, poiché molto adattabile. Nel giro di una generazione riusciamo a vedere cambiamenti significativi nei comportamenti delle persone, nelle mode e nei “principi fondamentali” di ideologie e religioni. Alcuni di questi cambiamenti personalmente non riusciamo a seguirli, e ci fa rabbia. E ci scagliamo contro chi sperimenta cose diverse sotto la spinta (in verità non sempre chiara) di insoddisfazioni ed esigenze diverse, ma occorre essere tolleranti. Non è solo perché sono un inguaribile vizioso che mi sarebbe piaciuto fare il PlayBoy e godermi la vita. Forse avrei potuto anche farlo, e magari mi sarebbe anche riuscito. Purtroppo non ero “mutato” abbastanza in fretta, e m’è toccato di fare (nolente più che volente) il padre affettuoso e (quasi) fedele, l’impiegato mezze-maniche ed il nonno buono.! Pazienza!... speriamo nel prossimo “giro”! |
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18-02-2006, 23.09.29 | #68 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
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Citazione:
Temo che ci sia qualcosa di più. Temo che la specie umana non sappia accontentarsi di sottostare agli istinti riproduttivi o di adattarsi all'ambiente. Le condizioni culturale e ambientali sono forse cose che un singolo essere umano subisce, ma sono una cosa che la specie umana costruisce. E sono talmente tante le culture, i tipi di società che la specie umana ha costruito che non mi sembra accettabile la tesi che la tendenza al dongiovannismo o alla monogimia possa derivare dall'istinto riproduttivo. Tipo voler inseminare più femmine possibili o velere una tana sicura per i cuccioli. Ci sono altri desideri, altre energie. Quale istinto ci ha fatto inventare l'arte? Quale utilità ha per la pura sopravvivenza? Eppure abbiamo testimonianze di arte paleolitica. Arte prodotta in un epoca in cui la sopravvivenza era talmente tanto difficile da far sembrare antieconomico sprecare energie per dipingere le pareti delle grotte. L'uomo è soprattutto un animale culturale. L'uomo genera la sua cultura. La cultura non è un ambiente a cui adattarsi. Per questo è in continua trasformazione. Indagare quale impulso profondo renda l'uomo così, è forse la cosa più interessante che si possa fare. Ed è una eterna fonte di stupore. E' lo stesso impulso da cui ha origine il senso del sacro. Ed ha a che fare con tutto tranne che con gli istinti elementari e con la pura sopravvivenza dell'individuo o della specie. |
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19-02-2006, 08.53.22 | #70 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
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Assolutamente si. Ho cercato di riassumere tutte queste "cose" precipue dell'uomo, e forse ce ne sono anche altre, nella scarna dizione "parametri sociali e culturali" da aggiungere alle caratteristiche meramente organiche della specie. Grazie, Fragola, di aver colmato la mia lacuna. |
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