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13-01-2006, 13.17.59 | #62 | |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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Citazione:
ma turaz, sinceramente ti parlo di quando ero una giovane fringuellina superficiale e un po' scapestrata! Lo fingevo per i motivi più svariati; nei casi peggiori per far finire prima il rapporto, una specie di messaggio indiretto: "tesoro, io ho finito, spicciati pure te". Ma questi erano i casi peggiori. A volte era una specie di gioco: sentivo che il mio compagno desiderava che raggiungessi l'apice e per qualche motivo non mi accadeva, allora fingevo e sinceramente a volte il risultato di questa cosa era piacevole, capivo che lui così si sentiva più appagato e forse pure io. boh....non mi sono mai fatta un esame di autocoscenza in quei momenti, per cui non saprei cosa dire esattamente così, su due piedi. Mi viene in mente che comunque per me il raggiungimento dell'orgasmo ha sempre avuto, pure adesso, un'importanza secondaria, per me la cosa importante è il rapporto nella sua interezza: che significato ha, cosa provo io, cosa prova lui....mi interessa darmi al mio compagno, con tutta me stessa, se poi si viene, tanto meglio, ma non è quello il mio scopo. Quando faccio l'amore lo faccio perchè voglio sentirmi unita al mio compagno, questa è la prima cosa....poi si vedrà che succede ; per me è molto importante il suo appagamento, forse ancor più del mio....forse sono una maschilista, non so, non credo comunque. Se lui è appagato io mi sento più appagata; e in teoria le cose vanno per il meglio quando anche lui vuole appagare te... |
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13-01-2006, 13.23.19 | #63 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
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Citazione:
io posso dirti che chi nel rapporto è attento solo al "suo" piacere sessuale... non sarà mai soddisfatto da esso. ciò di cui parli tu... è amore...almeno a mio parere. ci deve essere "scambio" reciproco... apertura a tutti livelli di entrambi e "fusione". Se questo non c'è... l'insoddisfazione regna sovrana... |
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13-01-2006, 13.29.00 | #64 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Piccata?
Citazione:
Suppongo di sì, dato il tono! Perchè dovrei provare odio per l'universo femminile? Cerco solo di capirlo, revocando in dubbio ogni apparente evidenza ed ogni pregiudizio culturale: non mi interessa nulla di essere "politically correct", o di cercare sintonie e accordo. Mi sforzo di assumere la posizione più neutrale possibile, e così ho fatto e faccio per comprendere e restituire al pensiero le mie stesse emozioni ed i miei stessi stati d'animo. Mi pongo come un anatomista di fronte alle scaturigini da cui insorgono, come un fisiologo dinnanzi al loro scomposto tumulto. Il mio racconto non è un racconto, bensì la descrizione di un'osservazione eseguita "sul campo", in corpore vili. In effetti è interessante rilevare che siamo d'accordo su questo punto: l'orgasmo maschile dissocia e sospende l'anima (intesa come coagulo di intenzionalità ed apparato per pensare i pensieri) dal corpo; quello femminile, o quel qualcosa cui si attribuisce questo nome, non lo fa. E' per questo, io credo, che per la donna è possibile fingerlo: esattamente come si può "fingere" (ossia drammatizzare) un mal di pancia, oppure un moto dell'animo, come fa un attore sulla scena di una rappresentazione. Ma per l'uomo no: per l'uomo è possibile "fingere" il non-orgasmo, ossia "scegliere", dentro quella sospensione dissociante, e quindi non dialettica, di essere "corpo", oppure di essere "anima" (nel senso testè citato). Questa seconda opzione è chiaramente meno consueta, perchè poco appagante, ma, del resto, credo che anche l'opzione feminile di teatralizzare l'orgasmo sia poco desiderabile e soddisfacente per la donna. Amare la vita... Oppure, odiare la vita... Personalmente, nè la amo, nè la odio. Anzi, penso che provi amore per la vita solo chi può odiarla, e viceversa. Amore e odio sono le due facce di una identica medaglia: quella del coinvolgimento acritico e passionale. Così come un po' di sale insaporisce i cibi, allo stesso modo anche l'amore e l'odio dovrebbero essere sapientemente dosati. Non ho mai percepito l'esistenza come un dono, ma neppure come una sciagura: una condizione transitoria, nella quale ci è permesso di "constatarci", caratterizzata proprio da questo esser presenti alla propria veglia. Ed il piacere più sublime, in fine, è proprio questo: l'Erlebnis, esperienza vissuta nell'atto stesso di essere "afferrata" consapevolmente. Mi colgo, in questo, non diverso da nessuno, ed identico in ogni epoca della mia esistenza. Forse è incolore... Anche l'acqua è incolore. |
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13-01-2006, 14.43.46 | #65 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 168
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Re: Piccata?
Citazione:
... spero si mediti queste parole, nella dimensione che gli è propria, quella dell'anelito all'atarassìa (quanto di "inattuale" leggete in Weyl è in realtà ancora tenero amore mascherato). Bello il concetto di "esser presenti alla propria veglia" ed il paragone con l'acqua. ... e lo dico da amante appassionato della bellezza fugace della vita, non da "convitato di pietra"! |
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13-01-2006, 20.21.30 | #66 |
Utente bannato
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Messaggi: 448
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ehi Weil...sei sicuro che ti faccia bene stare in Germania?
Non è solo una battuta, non sto solo scherzando. Tanto di cappello alle tue personalissime argomentazioni, ma colgo uno sforzo di impersonalità che non sembra appartenerti. Magari la Germania non c'entra niente e nemmeno la lontananza dai luoghi delle tue origini, però ci penserei. Ovviamente è solo un mia impressione, come la tua per l'orgasmo femminile |
13-01-2006, 22.06.47 | #67 |
Nuovo iscritto
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già Weyl
come essere spettatori di sè stessi e nell'acqua vi è la vita.
Però, però a leggere il tuo intervento "opera prima" mi ha dato l'impressione che chi "è spettatore di sè stesso" non viva proprio per niente l'altro, nell'atto dell'accoppiamento (sto scrivendo come te! ) già perchè? La mia personale risposta è che non vi sia coinvolgimento emozionionale, non ci sia per l'appunto amore per l'altro. La finzione del "non" orgasmo maschile io l'ho letta così. Ma non è prerogativa solo per voi maschietti credo, invece, che possa essere così anche nella finzione dell'orgasmo femminile: non c'è coinvolgimento emozionale, non c'è amore. E' solo sesso, fine a sè stesso, e magari una donna si dice "speriamo venga presto così poi dormo, magari se faccio finta di aver raggiunto il piacere viene alla svelta" ecc.ecc. Però, però se c'è dialogo, apertura mentale nei confronti dell'attività sessuale e della buona o cmq parziale (si impara strada facendo ) conoscenza del proprio corpo e della propria sessualità, io credo, che sia inutile fingere un orgasmo, non ne vedo il senso e non ne percepisco nemmeno l'utilità se non quella di forzare un qualcosa che invece ci può danneggiare. Quindi anche se non c'è coinvolgimento, parlando esclusivamente di amore per l'altro e quindi solo sesso fine a sè stesso, a maggior ragione, perchè essere spettatori passivi (donne) di voi uomini spettatori solo delle vostre emozioni? Mi sono un pò incasinata, ma non mi pare di aver scritto stronzate....cmq nell'acqua c'è la vita e non è incolore Ultima modifica di tammy : 13-01-2006 alle ore 22.08.48. |
13-01-2006, 23.00.58 | #68 |
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No Tammy, io non penso che nella finzione femminile dell'orgasmo ci sia per forza non amore. Io ho provato a spiegare, senza scendere niei dettagli perchè non mi sembra il caso, come mi sia capitato di fingere un orgsmo diverso da quello che avevo avuto, quindi non di fingere un piacere non provato, ma un piacere diverso da quello che avevo provato. Ma forse questa è una cosa diversa.
Ma ci sono tante donne che non ce l'hanno un orgasmo. O che riescono ad averlo sono quando c'è una grande intimità. E succede gli uomini si aspettino invece che ce l'abbiano. Ad alcune donne capita di fingere, ad esempio, per la paura del rifiuto. Una cosa ben diversa, invece, è fingere di non aver provato piacere quando invece lo si è provato. Perchè questo significa escludere l'altro dal rapporto. Negargli il piacere profondo di aver dato piacere. Fingere di non acer provato piacere è un atto sadico. Fingere di averlo provato è al massimo come dire "che bello" davanti a un reglo che non ti è piaciuto. Fingere di averlo provato può essere una mancanza di fiducia nell'altro, ma certo non è l'esclusione dell'altro dai nostri pensieri e dai nostri sentimenti. Si finge che una cosa ci piaccia per far piacere all'altro, che non ci piaccia per ferirlo. |
13-01-2006, 23.04.45 | #69 | |
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Citazione:
Scusa, ti posso chiedere se sei uomo o donna? In questo contesto mi sembra pertinente. |
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13-01-2006, 23.17.03 | #70 | |
Utente bannato
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Re: Si può fingere un non orgasmo?
Citazione:
Rileggendoti mi è tornata alla mente una situazione che ho vissuto molti anni fa. Più di 30! Ero molto giovane, molto inibita e per una mia vicenda personale trascorsa convinta che il sesso e l'amore fossero tutto un imbroglio. La situazione inoltre non aiutava molto alla condivisione. Una cosa un po' trafugata. Finsi anch'io un non-orgasmo. Feci finta di niente mentre tutto esplodeva dentro di me e volavo verso atmosfere fino ad allora sconosciute con quell'intensità. Sperando in cuor mio che lui non si accorgesse di niente. Lo feci per pudore mio e per non mostrare a quella persona quello che mi stava accadendo. Per vergogna. Ed anche per non dargli quella soddisfazione. Anche per stupore, direi. Il giorno dopo mi disse che sapeva cosa mi era accaduto. Continuai imperterrita a dirgli che non sapevo a cosa si stesse riferendo Eheheh! Certe volte ci si incaponisce a non voler accordare agli altri alcun merito e attenzione. Come a voler dire che non abbiamo bisogno di loro. La relazione, anche solo quella sul piano più o meno esclusivamente sessuale (ma esisterà mai davvero questa fattispecie?) implica la constatazione e l'ammissione della nostra fragilità ed incompletezza come individui soli e se non ci si lascia andare a questa ammissione con gioia, gratitudine e fiducia nell'altro, resta una masturbazione come tante. Almeno, a ripensarci ora, io la vissi così. |
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