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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 20-12-2005, 22.34.56   #41
odissea
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Data registrazione: 30-08-2005
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Messaggio originale inviato da bside
[
Due genitori che vivono problematicamente l'omosessualità del figlio gay hanno tutti gli strumenti per cambiare le proprie opinioni e atteggiamenti, basta avere VOGLIA di CAPIRE e la cultura adeguata. Non tutti ce l'hanno questo è il punto. Ci sono persone che preferiscono vivere nell'ignoranza e con i propri pregiudizi.
[/color]

ciao bside, quoto il tuo messaggio, anche quelli di prima per quello.

sottolineo quest'ultima frase di qui sopra.

Tutti i genitori hanno gli strumenti sociali-culturali-emotivi per comprendere serenamente la diversità di un figlio?

Escludo coloro i quali ritengono che l'omosessualità sia una devizaione magari anche frutto di una deliberata scelta ribelle. C'è poco da fare qui.

Penso alle persone magari di un piccolo e isolato paese, magari cattoliche, magari ancorate ai valori più tradizionali.
Le difficoltà sono molte, moltissime.

certo ci vuole anzitutto LA VOLONTA', di fare un salto, un salto lungo e faticoso.

Io credo che sui nostri figli, sui nostri fratelli e sorelle, noi tutti abbiamo dentro una serie di proiezioni, desideri, aspirazioni che vorremmo per loro. Il nostro immaginario, la nostra stessa identità è colma di queste proiezioni: ti immagini un figlio sposato con figli, ti immagini che vivrà in quella tal casa, che sarà un marito così e un padre colà.

per un figlio vuoi il meglio, una vita facile, piena di successi.

Non è facile scalzare tutte questa serie di aspettative...anche se sei la persona più elastica del mondo.

Ci sono i sensi di colpa dopo. Ogni genitore di figlio gay, ci metto la testa, è pronto a fustigarsi coi pensieri più improponibili.

Non sono stato all'altezza della mia figura paterna.
Sono stata una madre troppo severa...gli ho impedito di esprimersi.

Questo è quello che passa nella testa di genitori con figli omosessuali.

L'unica terapia è L'AMORE INCONDIZIONATO verso i propi figli.

Un terapeuta può aiutare certamente a scalzare dannosi sensi di colpa.

saluti
odissea is offline  
Vecchio 21-12-2005, 02.13.05   #42
Melany
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[quote]Messaggio originale inviato da feng qi
[b]grazie,bside..mi han fatto il pelo!


...........

Oppure succede che magari un gay non é realmente gay, ma vive un disagio interiore che gli crea delle false pulsioni:vestire da donna, amare i rappresentanti del suo stesso sesso etc.........

Melany:
Mi permetto una piccola precisazione.

" vestire da donna":non è una falsa pulsione da correggere,in questo caso entriamo in qualcosa di diverso dall'essere gay,siamo di fronte al "travestitismo" o ai " disturbi di identità di genere",che sono tutt'altra cosa dall'essere gay.
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Vecchio 21-12-2005, 07.48.19   #43
feng qi
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.." vestire da donna":non è una falsa pulsione da correggere,in questo caso entriamo in qualcosa di diverso dall'essere gay,siamo di fronte al "travestitismo" o ai " disturbi di identità di genere",che sono tutt'altra cosa dall'essere gay. [/b][/quote]

grazie melany..non sapevo..ho sempre dato per scontato che chi si "traveste" sia gay. sebbene conosca qualche maschietto che ama vestirsi e truccarsi da donna e giocare con la sua compagna..
"disturbi di identità di genere"..

eh! mi devo documentare
feng qi
feng qi is offline  
Vecchio 21-12-2005, 11.14.26   #44
bside
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>Penso alle persone magari di un piccolo e isolato paese, magari cattoliche, magari >ancorate ai valori più tradizionali. Le difficoltà sono molte, moltissime.
>certo ci vuole anzitutto LA VOLONTA', di fare un salto, un salto lungo e faticoso.


Non è detto che una persona cattolica o molto credente non sia in grado di capire e accettare un figlio gay. Anche qui potrei citare esempi di mia conoscenza. Conosco
un ragazzo gay il cui padre molto cattolico insegna catechismo. Quando ha saputo del figlio
,nel modo più brutale tra l'altro, a parte un comprensibile spaesamento iniziale non ha fatto della condizione del figlio una malattia. E' una questione d'intelligenza non di fede.


>Io credo che sui nostri figli, sui nostri fratelli e sorelle, noi tutti abbiamo dentro una serie di >proiezioni, desideri, aspirazioni che vorremmo per loro. Il nostro immaginario, la nostra >stessa identità è colma di queste proiezioni: ti immagini un figlio sposato con figli, ti >immagini che vivrà in quella tal casa, che sarà un marito così e un padre colà.


Mi pare ovvio che i genitori ripongano molte speranze e abbiano tante aspettative dai propri figli, ma devono essere preparati anche al fatto che possano fare scelte che loro non condivideranno o a cui non avevano pensato. Non è che essere gay condanni all'infelicità.


>Ci sono i sensi di colpa dopo. Ogni genitore di figlio gay, ci metto la testa, è pronto a >fustigarsi coi pensieri più improponibili.
>Non sono stato all'altezza della mia figura paterna.
>Sono stata una madre troppo severa...gli ho impedito di esprimersi.


Se questo accade è per colpa di quella cultura psicologica che vuole i genitori sempre sul banco degli accusati per qualsiasi problema dei loro figli. Se il figlio è gay la colpa è del padre troppo assente, della madre troppo morbosa, questo viene spiegato. Da un punto di vista culturale l'omosessualità è ancora vista e trattata come un problema, una deviazione, un "disordine morale", insomma come qualcosa che non è nella natura delle cose, e che procura infelicità a chi è gay e chi gli sta attorno. E' normale quindi che un genitore possa prendere e vivere male la notizia di un figlio gay.
Ma se non si cambia e non si combatte questa cultura alla cui diffusione contribuisce e ha contribuito la psicologia, con le sue teorie e la chiesa coi suoi dogmi e anatemi, a cosa può servire una terapia famigliare? A ridurre una questione che riguarda l'intera società e il suo rapporto con la diversità ad una questione d'incomprensioni fra mura domestiche?
bside is offline  
Vecchio 21-12-2005, 19.07.47   #45
Melany
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Messaggio originale inviato da feng qi
.." vestire da donna":non è una falsa pulsione da correggere,in questo caso entriamo in qualcosa di diverso dall'essere gay,siamo di fronte al "travestitismo" o ai " disturbi di identità di genere",che sono tutt'altra cosa dall'essere gay.

grazie melany..non sapevo..ho sempre dato per scontato che chi si "traveste" sia gay. sebbene conosca qualche maschietto che ama vestirsi e truccarsi da donna e giocare con la sua compagna..
"disturbi di identità di genere"..

eh! mi devo documentare
feng qi
[/b][/quote]

Sì,anche io prima non ne sapevo niente,poi ho conosciuto una persona che penso proprio che abbia di questi problemi,ho visto che stava malissimo e penso di avere capito.Ho cominciato a leggere qualcosa e sono rimasta sconvolta.Sono cose di cui non si parla mai e una non ne sa niente fino a quando non ti capita qualche episodio personale.Questo vestirsi da donna,il travestitismo e cose di questo tipo ,che poi hanno a che fare anche con la transessualità,praticamente riguardano quelle persone che poi vanno a farsi l'intervento per cambiare sesso da uomini a donne e viceversa. Certo anche i gay a volte fanno cose effeminate,però è tutto un altro discorso.Essere gay vuol dire essere attratti da una persona dello stesso sesso,questi invece sono tutti altri disturbi che hanno a che fare con l'identità della persona che nella sua testa si sente diverso rispetto al corpo.Sono veramente dei drammi umani.
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Vecchio 22-12-2005, 20.05.42   #46
odissea
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Messaggio originale inviato da bside
Se questo accade è per colpa di quella cultura psicologica che vuole i genitori sempre sul banco degli accusati per qualsiasi problema dei loro figli. Se il figlio è gay la colpa è del padre troppo assente, della madre troppo morbosa, questo viene spiegato. Da un punto di vista culturale l'omosessualità è ancora vista e trattata come un problema, una deviazione, un "disordine morale", insomma come qualcosa che non è nella natura delle cose, e che procura infelicità a chi è gay e chi gli sta attorno. E' normale quindi che un genitore possa prendere e vivere male la notizia di un figlio gay.
Ma se non si cambia e non si combatte questa cultura alla cui diffusione contribuisce e ha contribuito la psicologia, con le sue teorie e la chiesa coi suoi dogmi e anatemi, a cosa può servire una terapia famigliare? A ridurre una questione che riguarda l'intera società e il suo rapporto con la diversità ad una questione d'incomprensioni fra mura domestiche?
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bside confermo quello che dici.

Per indurre a un cambiamento socio - culturale quale tu auspichi, occorre tempo.....e quando si vive un dolore interiore (di qualsiasi natura: frutto anche del pregiudizio magari, ma sempre dolore) il tempo è bene che non passi troppo in fretta a solidificare traumi e cristallizzare parole dette in un momento di rabbia.

Intendo dire che secondo me laddove ce ne sia necessità, la terapia familiare può servire a sostenere: al cambiamento sociale ci si penserà in altra sede.

Ti posso dire che anche io conosco casi.....molto da vicino.
Ho visto la persona più liberale del mondo (una convinta della libertà di espressione dell'omosessualità, convinta che non sia frutto di una devianza psicologica) fare grande difficoltà e soffrire interiormente quando ha scoperto che una persona estremamente vicina a lei era gay. Con questo non intendo dire che non ha accettato la cosa.....beh a onor del vero l'ha accettata forzatamente, esteriormente, in superfice. Dentro sta lavorando molto e scavando a fondo per arrivare a una vera comprensione e serenità, me l'ha confermato lei stessa.

Tra l'altro chi la conosce e sa della situazione familiare dice che l ha presa bene, ma io che le sono amica so che non è così semplice il cammino....non come lei pensava almeno.



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Vecchio 22-12-2005, 20.07.22   #47
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Messaggio originale inviato da Melany
.Essere gay vuol dire essere attratti da una persona dello stesso sesso,questi invece sono tutti altri disturbi che hanno a che fare con l'identità della persona che nella sua testa si sente diverso rispetto al corpo.Sono veramente dei drammi umani.
[/b]


qualcuno ne sa qualcosa?
odissea is offline  
Vecchio 22-12-2005, 21.41.39   #48
Melany
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Ragazzi,cortesemente ANDATE IN CULTURA E SOCIETA' E LEGGETE IL MIO POST? Forse ho sbagliato a postare in cultura e società,dovevo postare in psicologia.
Ciao a tutti.
Melany is offline  
Vecchio 22-12-2005, 22.39.50   #49
Mr. Bean
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Ragazzi,cortesemente ANDATE IN CULTURA E SOCIETA' E LEGGETE IL MIO POST? Forse ho sbagliato a postare in cultura e società,dovevo postare in psicologia.
Ciao a tutti.
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Vecchio 23-12-2005, 00.54.57   #50
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Grazie Mr Bean!
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