ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
21-12-2005, 02.13.05 | #42 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-10-2005
Messaggi: 422
|
[quote]Messaggio originale inviato da feng qi
[b]grazie,bside..mi han fatto il pelo! ........... Oppure succede che magari un gay non é realmente gay, ma vive un disagio interiore che gli crea delle false pulsioni:vestire da donna, amare i rappresentanti del suo stesso sesso etc......... Melany: Mi permetto una piccola precisazione. " vestire da donna":non è una falsa pulsione da correggere,in questo caso entriamo in qualcosa di diverso dall'essere gay,siamo di fronte al "travestitismo" o ai " disturbi di identità di genere",che sono tutt'altra cosa dall'essere gay. |
21-12-2005, 07.48.19 | #43 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
|
.." vestire da donna":non è una falsa pulsione da correggere,in questo caso entriamo in qualcosa di diverso dall'essere gay,siamo di fronte al "travestitismo" o ai " disturbi di identità di genere",che sono tutt'altra cosa dall'essere gay. [/b][/quote]
grazie melany..non sapevo..ho sempre dato per scontato che chi si "traveste" sia gay. sebbene conosca qualche maschietto che ama vestirsi e truccarsi da donna e giocare con la sua compagna.. "disturbi di identità di genere".. eh! mi devo documentare feng qi |
21-12-2005, 11.14.26 | #44 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
|
>Penso alle persone magari di un piccolo e isolato paese, magari cattoliche, magari >ancorate ai valori più tradizionali. Le difficoltà sono molte, moltissime.
>certo ci vuole anzitutto LA VOLONTA', di fare un salto, un salto lungo e faticoso. Non è detto che una persona cattolica o molto credente non sia in grado di capire e accettare un figlio gay. Anche qui potrei citare esempi di mia conoscenza. Conosco un ragazzo gay il cui padre molto cattolico insegna catechismo. Quando ha saputo del figlio ,nel modo più brutale tra l'altro, a parte un comprensibile spaesamento iniziale non ha fatto della condizione del figlio una malattia. E' una questione d'intelligenza non di fede. >Io credo che sui nostri figli, sui nostri fratelli e sorelle, noi tutti abbiamo dentro una serie di >proiezioni, desideri, aspirazioni che vorremmo per loro. Il nostro immaginario, la nostra >stessa identità è colma di queste proiezioni: ti immagini un figlio sposato con figli, ti >immagini che vivrà in quella tal casa, che sarà un marito così e un padre colà. Mi pare ovvio che i genitori ripongano molte speranze e abbiano tante aspettative dai propri figli, ma devono essere preparati anche al fatto che possano fare scelte che loro non condivideranno o a cui non avevano pensato. Non è che essere gay condanni all'infelicità. >Ci sono i sensi di colpa dopo. Ogni genitore di figlio gay, ci metto la testa, è pronto a >fustigarsi coi pensieri più improponibili. >Non sono stato all'altezza della mia figura paterna. >Sono stata una madre troppo severa...gli ho impedito di esprimersi. Se questo accade è per colpa di quella cultura psicologica che vuole i genitori sempre sul banco degli accusati per qualsiasi problema dei loro figli. Se il figlio è gay la colpa è del padre troppo assente, della madre troppo morbosa, questo viene spiegato. Da un punto di vista culturale l'omosessualità è ancora vista e trattata come un problema, una deviazione, un "disordine morale", insomma come qualcosa che non è nella natura delle cose, e che procura infelicità a chi è gay e chi gli sta attorno. E' normale quindi che un genitore possa prendere e vivere male la notizia di un figlio gay. Ma se non si cambia e non si combatte questa cultura alla cui diffusione contribuisce e ha contribuito la psicologia, con le sue teorie e la chiesa coi suoi dogmi e anatemi, a cosa può servire una terapia famigliare? A ridurre una questione che riguarda l'intera società e il suo rapporto con la diversità ad una questione d'incomprensioni fra mura domestiche? |
21-12-2005, 19.07.47 | #45 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-10-2005
Messaggi: 422
|
Citazione:
grazie melany..non sapevo..ho sempre dato per scontato che chi si "traveste" sia gay. sebbene conosca qualche maschietto che ama vestirsi e truccarsi da donna e giocare con la sua compagna.. "disturbi di identità di genere".. eh! mi devo documentare feng qi [/b][/quote] Sì,anche io prima non ne sapevo niente,poi ho conosciuto una persona che penso proprio che abbia di questi problemi,ho visto che stava malissimo e penso di avere capito.Ho cominciato a leggere qualcosa e sono rimasta sconvolta.Sono cose di cui non si parla mai e una non ne sa niente fino a quando non ti capita qualche episodio personale.Questo vestirsi da donna,il travestitismo e cose di questo tipo ,che poi hanno a che fare anche con la transessualità,praticamente riguardano quelle persone che poi vanno a farsi l'intervento per cambiare sesso da uomini a donne e viceversa. Certo anche i gay a volte fanno cose effeminate,però è tutto un altro discorso.Essere gay vuol dire essere attratti da una persona dello stesso sesso,questi invece sono tutti altri disturbi che hanno a che fare con l'identità della persona che nella sua testa si sente diverso rispetto al corpo.Sono veramente dei drammi umani. |
|
22-12-2005, 20.05.42 | #46 | |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
|
Citazione:
bside confermo quello che dici. Per indurre a un cambiamento socio - culturale quale tu auspichi, occorre tempo.....e quando si vive un dolore interiore (di qualsiasi natura: frutto anche del pregiudizio magari, ma sempre dolore) il tempo è bene che non passi troppo in fretta a solidificare traumi e cristallizzare parole dette in un momento di rabbia. Intendo dire che secondo me laddove ce ne sia necessità, la terapia familiare può servire a sostenere: al cambiamento sociale ci si penserà in altra sede. Ti posso dire che anche io conosco casi.....molto da vicino. Ho visto la persona più liberale del mondo (una convinta della libertà di espressione dell'omosessualità, convinta che non sia frutto di una devianza psicologica) fare grande difficoltà e soffrire interiormente quando ha scoperto che una persona estremamente vicina a lei era gay. Con questo non intendo dire che non ha accettato la cosa.....beh a onor del vero l'ha accettata forzatamente, esteriormente, in superfice. Dentro sta lavorando molto e scavando a fondo per arrivare a una vera comprensione e serenità, me l'ha confermato lei stessa. Tra l'altro chi la conosce e sa della situazione familiare dice che l ha presa bene, ma io che le sono amica so che non è così semplice il cammino....non come lei pensava almeno. |
|
22-12-2005, 20.07.22 | #47 | |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
|
Citazione:
qualcuno ne sa qualcosa? |
|
22-12-2005, 22.39.50 | #49 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
|
Citazione:
|
|