Salve a tutti, vorrei sollevare una questione che , a mio avviso è degna di nota, il suicidio, cos'è, perchè avviene? Qual'è quella forza capace di vincere l'istinto di autoconservazione di una persona,un rapsus, una scelta ponderata? Cos'è che spinge una persona a dire: non voglio più vivere, o molto più spesso non riesco a vivere? E' una malattia della mente oppure è l'unica soluzione dei problemi di una persona? Può essere considerato in senso alfieriano come l'ultima azione per raggiungere la libertà? spero che qualcuno riesca a chiarie o almeno portare in luce differente questo, che secondo me è uno dei problemi più reali e comuni nella gioventù odierna.Veritas nobis

E' un tema trattato anche in passato direi con molta partecipazione, se puo' essere utile!


https://www.riflessioni.it/forum/show...light=suicidio

Azz!
Avrei dovuto controllare meglio!
Scusate l'errore!

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Dopo i topic sull'esistenza di Dio i topic sulla morte sono quelli che vanno per la maggiore.

Shalom,
cos'è il suicidio?
Vi rendete conto di avere dentro la testa una radio-televisore acceso 24 ore su 24 e non avete la possibilitàdi spegnerlo ?
E quando le trasmissioni sono del tutto confuse e al massimo del volume,tanto vale spegnere quel televisore con un colpo di pistola.
Tutto qui.

Shalom.

kantai.

è interessante questa conversazione..penso che sia interesante continuarla ancora..è un tema che purtroppo è sempre attuale..esiste sempre.
C'è da dire che è un pensiero che a volte viene,che quando tutto ma proprio tutto non ha più senso , allora ci si libera per un secondo dalla paura della situazione,e si pensa alla morte,e che al massimo,se nulla ci rimane,ci si spara un colpo in testa.
Però sono pensieri "normali" a volte vengono,ma ce ne passa prima di farlo.
Concedetemi la citazione ma tra dire e fare c'è di mezzo il mare..
Per suicidarsi ci vuole un bel coraggio,e il coraggio ci vuole perchè dopo tutto,anche se si ha perso del tutto l'amore per la vita,o il senso della stessa,o il rispetto di sé,si va pur sempre incontro all'ignoto..e se l'ignoto fosse peggio della realtà?
Ho letto il link che (ora non ricordo chi scusami) qualcuno ha lasciato su quel 26enne che ha scritto il diario del suo suicidio...giuro che ho ancora i brividi addosso..
è una cosa veramente agghiacciante..

Ma allore il coraggio ci vuole per continuare a vivere o per morire?
Se tu dici Metropolis che per lasciare la vita ci vuole coraggio, non c'è ne vorrebbe di più a dire, "ho perso tutto, mi resta la vita, ho ancora una possibilità?" Io penso che morire sia più facile di continuare a vivere o meglio sopravvivere , l'ignoto è una grande sfida, ci vuole coraggio per andarvici incontro, ma l'ignoto è come si presuppone inconoscibile, mentre la vita, le sfide che ti si propongono e che tu hai deciso di non affrontare sono evidenti.
Quindi il coraggio è quello di vivere a mio avviso nostante tutto, cosa ne pensate, grazie per aver riaperto questa discussione,
Verita nobis.

Condivido Pippo,la vita è la più grande delle sfide,e il più grande sforzo.
E' una sofferenza continua,ma a questa sofferenza viene poi dato un riscontro,cioè momenti che non si possono descrivere a parole,momenti di tale bellezza da non poter mai più dimenticare.
Però non so,io sinceramente non so se avrei il coraggio di suicidarmi,nemmeno nel peggio del peggio della mia vita...
per quello ci vuole altrettanto coraggio.

Certo , per dire no all'unica possibilità concessaci ci vuole molto coraggio, oppure una frazione di pazzia! Nemmeno io penso di essere cosi coraggioso, in fomdo l'unicop beno nostro è la vita.
Veritas nobis

Per arrivare al suicidio vi devono avere dei gravi motivi,,, e in un momento di follia ecco il suicidio