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05-01-2005, 11.18.50 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
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cara gyta...temo..
Cara gyta, temo proprio di sì, l'amore consente esclusive...quello che due persone che si amano condividono (nei suoi lati più profondi, sia chiaro) sarà esclusivo perché, quantomeno, plasmato sulla base dei loro (irripetibili) caratteri e della loro (personale) sensibilità...il che non vuol dire (mi pare chiaro) incatenare o chissà che altro...sono esclusive che ne consentono, a loro fianco, delle altre...ognuna si costruirà e si plasmerà sulla base delle persone che condividono quel sentimento di amore che unisce solo loro due...
tutto qua... Herzog |
05-01-2005, 11.20.29 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
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aggiungo...
E il matrimonio, per come lo intendo io, non è per nulla la negazione dell'amore, né, peraltro, da un punto di vista strettamente affettivo, è ad esso necessario (io parlavo di una sua necessità di altro tipo...)
Herzog |
06-01-2005, 18.49.43 | #10 |
Ospite
Data registrazione: 06-05-2004
Messaggi: 29
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Premetto che ogni volta che leggo una discussione intitolata così, mi pervade un senso di irritazione e di tristezza insieme…..irritazione perché questo è un argomento molto delicato, che mi tocca da vicino e in cui ancora mi dibatto, ancora nuotando verso “l’altra riva”…tristezza perché vedo che ho molti compagni di nuoto, ma vorrei dire a me e a tutti voi che, forse, continuando a pensare e a parlare d’amore, senza affrontarlo per ciò che è e non per ciò che vorremmo fosse, senza viverlo, rischiamo di affogare…
Perché finché se ne ragiona, dell’amore, non lo si vive. Finché se ne parla, non si può prescindere dai connotati che gli abbiamo dato e a cui – a mio avviso – nessuno sfugge. Forse è un passaggio necessario, ma non bisogna indugiare troppo a lungo sugli strumenti che abbiamo….altrimenti lo strumento diventa il fine e non ne usciamo…. In altre parole, l’amore così come lo conosciamo (e ci ostiniamo, in parte a conoscere...siamo capaci di più grandi cose, in verità...) è intriso di connotati come possesso, gelosia, desiderio ossessivo, proprietà, bisogno di sicurezza, paura del futuro, della precarietà, della solitudine….tanti aspetti di un solo demone: la paura. Ma siamo abituati a tutto ciò, e alla fine l’amore pensato, ragionato, idealizzato, che porta con sé anche tutte queste schifezze, finisce per essere ciò che continuiamo a chiamare amore, ma in realtà ce ne siamo ben allontanati. Ora, tutte queste schifezze non sono però da considerare davvero tali perché uno dei maggiori problemi è proprio questo: noi tutti sappiamo che sono negazione dell’amore, ma siccome tutti li abbiamo provati, pur ritenendo di essere innamorati, non sapendo e non riuscendo a comprendere come potessimo provare tutto ciò nonostante il così puro e alto sentimento nel cuore, li abbiamo giustappunto connotati negativamente e collocati in uno strano limbo per cui ci convinciamo che, certo, non fanno parte dell’amore ,ma forse anche un poco sì, insomma ci giustifichiamo in mille modi per essere solo tutto amore o tutto odio….non sapendo e, forse, non essendo più capaci di amare perché non sappiamo più riconoscere in noi né l’amore né l’odio.......perché non si può semplicemente rifiutare di essere persone capaci di odiare per divenire persone piene di amore….. Succede così che tutti i sentimenti di paura sopra elencati vengono demonizzati e cerchiamo di evitarli, di non sentirli, crediamo o fingiamo di esserne immuni, oppure, ipocritamente, diciamo che fanno parte dell’amore, chiudendo così il cerchio e buonanotte, impacchettando il tutto anche in quella cosa che chiamiamo Matrimonio….. Il problema, dunque, a mio avviso, non è chiedersi se il matrimonio abbia o no a che fare con l’amore o viceversa….so che una tale domanda nasce da una sottile irrequietezza, se non addirittura angoscia, alla luce di scelte fatte più o meno razionalmente, sull’onda di un vero o presunto sentimento…. Ma la domanda vera è un’altra….e ciascuno di noi, in cuor suo, credo la sappia…. L’amore alberga in noi, ma quanta paura….perché non può vivere se non abbandoniamo tutte le nostre certezze (peraltro ingannevoli) e il nostro Ego imperante…. Ciò che può accadere fra due persone (e dico due perché, nonostante ciò che può unire molti, due corpi sono già sufficienti per una grande armonia..sempre che ciò non rappresenti un rifugio, ma una scelta consapevole...) non si può spiegare, ma talvolta se ne può scorgere il potere enorme, l’energia pura….può durare? Forse, ma solo attraverso la trasformazione costante, come di tutte le cose. L’amore nasce e muore di continuo. Forse non sappiamo riconoscerlo nei suoi infiniti cambiamenti. Se poi non è amore, dove è il problema? Ciò che continua artificiosamente sappiamo bene che non è amore, ma una forma di convenienza, ma se è ciò che vogliamo, dove è il problema? Credo che il matrimonio sia uno dei tanti vani rimedi alla paura: l’amore che ne ha bisogno non credo sia vero amore. Il vero amore non ha bisogno di una forma specifica, non ha bisogno di niente, per cui può assumere qualunque forma, anche il matrimonio, perché no? Se non si ha paura, tutto è possibile, e si può fare tutto non avendo il bisogno di fare alcunché… Ciao a tutti! Devi Ultima modifica di Devi : 06-01-2005 alle ore 19.05.21. |