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Messaggio originale inviato da FantasiaFinale
[b]Continuando, mentre considero positiva la comprensione (In quanto ci permette di scegliere le nostre razioni) considero come minimo superfluo il giudicare se non deleterio... In quanto nella mia povera etica non c'è nulla di sbagliato se questo non influisce sulla mia sfera personale. In quel caso non considero questa azione malvagia (se intendivi questo per giudicare), ma dannosa...
Citazione:
Infatti l'offesa non è un'azione malvagia è una azione dannosa è un ferire.. (lo dice la parola stessa)
La comprensione è forse vedere come interagiamo con il mondo esterno, come noi reagiamo agli stimoli esterni. L’effetto di questi stimoli… è come noi ci comportiamo…
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Quando ci sentiamo offesi? Non è, forse, quando sono venute meno le nostre aspettative? Sembra quindi che non è importante il comportamento dell’altro, ma il fatto che le nostre aspettative sono state disattese.
Citazione:
Un rapporto credo che si basi sulla fiducia e una volta che questa è stata completamente tradita è scomparasa e a mio parere per sempre... Ed qui che mi chiedo, è possibile, quando la fiducia è stata distrutta, ricostruirla?
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La fiducia viene tradita.... vuol forse dire che i rapporti sono condizionati dal rispetto delle nostre aspettative? E perché abbiamo quelle aspettative? Condizionando il rapporto con le nostre aspettative, possiamo comprendere i motivi del comportamento altrui? O vediamo solo ciò che noi ci aspettiamo che l’altro faccia? Sembra che non ci importi molto dell’altro se non nella misura in cui questi soddisfa le nostre aspettative…
Citazione:
Quoto
Se non giudicassimo, come potremmo sentirci offesi?
Rispondo
Ci sentiamo offesi quando sentiamo dolore per un azione altrui... Cosa intendi se no per offesa?
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Forse, quel dolore è solo l’effetto di un meccanismo di non soddisfazione delle nostre aspettative… Riteniamo quindi necessaria la soddisfazione di quelle aspettative per poter stare bene. Quindi potremmo, forse, dire che il dolore è la misura con cui noi valutiamo la non soddisfazione delle nostre aspettative?
Citazione:
Quoto
Come dunque giudichiamo? Sulla base di cosa giudichiamo? Forse secondo un patrimonio genetico? O più semplicemente secondo quello che la nostra cultura, le regole sociali, le regole morali e quanto altro ci hanno detto debba essere?
Rispondo
Qui stiamo entrando nell'etica, la cosa fa paura soltanto a pensarci... Discutere sull'etica è come discutere sul sesso degli angeli....
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Quindi sembrerebbe inutile discuterne dal momento che, forse, temiamo di mettere in discussione quello che è il nostro modo di vivere…
Citazione:
Per me il perdono si riferisce al dolore causato dall'azione di chi ci ha feriti....
Non all'azione stessa.....
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L’azione dell’altro ha per effetto l’insorgere del nostro dolore… Ma cosa c’è tra l’azione dell’altro e il nostro dolore?
Citazione:
Credo di aver capito dove non siamo d'accordo.... Tu anteponi il giudizio alla comprensione, io la comprensione a una reazione.
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Forse stiamo anche dicendo la stessa cosa ma da punti di vista diversi… cmq sia la comprensione è ciò che ci rivela quello che siamo… anche come giudichiamo e come reagiamo….
Quindi giudichiamo il comportamento dell’altro come qualcosa di male, negativo… Se così non fosse non avrebbe senso perdonare…
Citazione:
Non di male di dannoso.... e non è un giudicare in base al mio codice morale... Ma di risposta agli stimoli
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Chi è il codice morale? Chi è che reagisce agli stimoli? Forse chi interpreta l’ambiente esterno, ciò che accade e che, forse, riflette ciò che egli crede di essere. Se non credessimo di essere… non vivremo il conflitto tra ciò che sentiamo di fare e ciò che crediamo di dover fare. Lo faremmo e basta.
Citazione:
Per poter giudicare negativamente l’altro, contestualmente giudichiamo il nostro comportamento positivo… Infatti se giudicassimo il nostro comportamento negativamente potremmo perdonare l’altro che si è comportato negativamente come ci siamo comportati noi?
Non per forsa io devo aver fatto qualcosa... Cercherò di comprendere se il mio comportamento è stato negativo nel modo più pregiudiziale possibile (per quanto mi è concesso) nel caso penso di aver fatto qualcosa di male confronto le due cose...
Dal risultato scelgo se assolvermi e condannare lui... Se condannare entrambi... E che ne so magari condannare me e assolvere l'altro...
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Possiamo mai condannarci per aver fatto qualcosa di sbagliato? Forse dopo, non certo mentre lo facciamo. Per cui in fondo quello che facciamo è sempre ciò che crediamo sia giusto per noi…
Quotando
Citazione:
.... Perchè credi che comprendere il comportamento sia comprendere come giudichiamo?
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Possiamo comprendere un comportamento che riteniamo sia negativo? Possiamo comprendere le motivazioni dell’altrui comportamento se riteniamo tale comportamento negativo? Fra il comportamento dell’altro e noi frapponiamo ciò che crediamo debba essere (il nostro giudizio) e come potremo mai comprendere l’altro, entrare veramente in relazione con l’altro se filtriamo l’altro con quello che crediamo debba essere l’altro, con quello crediamo debba essere il comportamento dell’altro?
Citazione:
...potrei risponderti...
Che noi stiamo bene quando le cose stanno al loro posto, e stiamo male quando questo ordine è sballato... I codici morali si sono sviluppati su questo... Preservare un ordine che permetta il quieto vivere di tutti (o del maggior numero di persone)...
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Quello che dici è, forse, il conflitto che nasce tra ciò che sentiamo di essere e ciò che crediamo di dover essere… Ma possiamo comportarci tutti allo stesso modo, pensando tutti allo stesso modo? Che senso avrebbe allora confrontarsi? Chi avrebbe dunque ragione? Forse ognuno sa come poter vivere bene.. è sufficiente che tutti gli altri facciano quello che lui vorrebbe facessero.
Citazione:
Quindi, credo, il problema sia l’interpretazione, il giudizio con cui noi vediamo ciò che accade…
Ma una sua oggettività questa cosa che accade c'è l'ha...
Cioè o questa azione è dannosa per noi, e non è stata
meritata...
Oppure questa azione è dannosa per noi ma ce la siamo meritata....
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Forse ognuno merita la vita che ha…
Citazione:
In questo caso, se riesco a comprendere il mio ruolo e ad accettare senza pregiudizi la mia colpevolezza... si il problema non sussiste... non sensto di aver nulla da perdonare....
Ma se nella comprensione senza pregiudizi, riesco a vedere la cosa per come è, e noto che mi è stato fatto dle male senza nessun motivo valido... Bhe il problema del perdonare sussiste....
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Come possiamo vedere la colpevolezza senza pregiudizi? I pregiudizi non sono, forse, un coacervo di credenze sulle quali fondiamo i nostri rapporti con gli altri? Con i quali vediamo se il comportamento dell’altro è conforme o meno a ciò che noi riteniamo debba essere quello corretto? Se non credessimo che la responsabilità della nostra sofferenza sia dell’altro cosa dovremmo perdonare?
Quindi la consapevolezza è, forse, vedere che nel perdono ci sono pregiudizi in merito al comportamento che l’altro dovrebbe tenere, credendo che in quella situazione avrebbe dovuto comportarsi secondo il nostro modello, la nostra credenza… quello che sono i nostri condizionamenti… allora possiamo perdonare… se ci crediamo
Citazione:
Oddio.... Spero di non aver follegiato.... Mi sa che mi sono perso....
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Forse…
Citazione:
Speriomo che la discussioni continua... anche se sta diventando abbastanza mastodontica....
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Continuerà se ci farà piacere, non per affermare il nostro pensiero, ma per mettere in discussione i nostri pensieri…
Ciao
spada di fuoco