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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 02-11-2004, 11.12.30   #21
il pensiero
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
Armonie dei prati in fiore...

In mezzo a tutto ‘sto bla bla bla il simpatico grillo, uscendo dalla tana, col suo kri kri kri ha centrato il problema...

Lo trovo un atto di alta presunzione mascherata da bontà ( lo so sono molto esagerata su sta cosa) questa bontà trasforma in vittima chi la mette in atto perchè nonostante il gran male subito io da vittima riconosco te come carnefice e ti assolvo .. humm come mi stona .

humm che armonia...

Rispondere a queste domande prego:

Definire una offesa
Definire l’offeso
Definire il meccanismo dell’offesa (citando gli attori)

Definire il perdono
Definire il perdonante
Definire il meccanismo del perdono. (citando gli attori).

Poi forse vi metterete in sintonia...

P.S.
I più ottusi possono anche aiutarsi con degli esempi...
il pensiero is offline  
Vecchio 02-11-2004, 13.23.13   #22
rodi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
Perdonare non vuol dire non difendersi e non mettere in atto strategie o atteggiamenti che evitino il ripetersi del 'danno subito'...

è uno stato d'animo...liberatorio... più per chi perdonando lascia fluire il proprio dolore, non aggiungendo altro danno al danno...che per chi viene perdonato...

è un passo interiore con se stessi...

siamo noi poi ad estenderlo al non difenderci...
ma quello non ha nulla a che fare col perdono...

un politico? cerco di perdonarti (pure se è dura)...

ma il fatto di perdonarti non implica una eventuale presa di posizione passiva nei riguardi di ciò che fai...
se posso sollecitare le persone a svegliarsi lo faccio...
se vedo che stai tessendo trame...cerco di distruggertele...
se posso contribuire nel mio piccolo a renderlo non dico inoffensivo, ma almeno meno offensivo...cerco ugualmente di farlo...

perchè il perdono è un'altra cosa...

il perdono invita solo a lasciar defluire un'energia molto negativa per noi stessi...il risentimento...

rodi is offline  
Vecchio 02-11-2004, 13.44.20   #23
il pensiero
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
Il risentimento...

Rispondere a queste domande prego:


Definire l'oggetto del risentimento
Definire il risentimento
Definire il risentito
Definire il meccanismo del riesentimento. (citando gli attori).

Poi forse vi metterete in sintonia...

P.S.
I più ottusi possono anche aiutarsi con degli esempi...
il pensiero is offline  
Vecchio 02-11-2004, 13.49.04   #24
FantasiaFinale
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-01-2004
Messaggi: 0
Ma quante buone penne ci sono qui... Con quel pizzico di Chiarezza indice almeno della sconfitta della paura (Don Juan Ringrazia)

Se vogliamo essere bravi cristiani (Ma vogliamo esserlo? ) potremmo dire superbia... Nulla di male...
Il troppo pero storpia sempre...


Era giusto per puntualizzare....

In seguito cercherò di decriptare le parole di Pensiero... Mi sembrano un po' ermetiche...


Adesso mi limito a rispondere
Quotando
Lo trovo un atto di alta presunzione mascherata da bontà ( lo so sono molto esagerata su sta cosa) questa bontà trasforma in vittima chi la mette in atto perchè nonostante il gran male subito io da vittima riconosco te come carnefice e ti assolvo .. humm come mi stona .

mmm Qui non stiamo parlando di Perdono... Ma stiamo parlando d'altro, magari ipocrisia, magari una somma dei lati più sudici della figura umana... Ma sicuramente non di perdono...


Quindi si può dire che il perdonare non esiste... Ma vorrei credere il contrario...

Dai ragazzi siamo stati bravi... Ognuno sta esprimenod le proprie opinioni e a mio parere sembrano tutte rispettabilissime... Alcune argomentate di più altre argomenteta di meno...

Ma adesso cerchiamo di tirare le somme del discorso....

Riassumendo rilancio la domana..... Cosa è il perdonare? Che sensazioni accompagna questo gesto? Come trasforma il rapporto con il carnefice? E cosa comporta nel rapporto con se stesso nella vittima? E forse... Si può perdonare qualunque cosa?


Qualcuno più abile riesce a sintetizzare tutto quello che abbiamo detto? O ci devo provare io (con risultati a vostro e mio pericolo :-))

FantasiaFinale
FantasiaFinale is offline  
Vecchio 02-11-2004, 14.08.53   #25
il pensiero
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
pioverà anzi tempesterà...

prova! prova!

P.S.
Apri l'ombrello però...
il pensiero is offline  
Vecchio 02-11-2004, 14.18.30   #26
spada di fuoco
Ospite abituale
 
Data registrazione: 20-06-2003
Messaggi: 195
Citazione:
Messaggio originale inviato da FantasiaFinale
Allora, la discussione si fa difficile perchè continuo a non comprendere quello che stai dicendo... Proviamo ad essere meno sintetici e a metterci in gioco(anche io sono stato eccessivamente sintetico)
Ti ringrazio, mi dai così l’opportunità di mettere in evidenza le mie lacune… modificando eventualmente ciò che penso…

Citazione:
Comprendere quello che è successo e che ha portato al misfatto è essenziale per prendere una decisione consapevole sul da farsi. (Intendevi questo per comprendere?)
Forse, comprendere vuol dire giudicare? O semplicemente capire il processo con il quale l’altro si è comportato in quel modo e, come noi, soprattutto, ci siamo sentiamo feriti…
Possiamo capire giudicando? Dal momento che giudichiamo, credo, possiamo solo vedere tutto in funzione di come giudichiamo.


Citazione:
Ovviamente anche la comprensione del motivo interno a noi che ci ha portato ad offenderci è essenziale per due motivi, il primo per comprendere quello che è successo il secondo per metabolizzare il tutto e per usarlo in futuro. (A questo punto mi sembra che stiamo concordando)
Certo, capirne i meccanismi mentali per i quali ci siamo sentiti offesi… Ma capire questi meccanismi, è comprendere che si tratta di reazioni dovute al giudizio che noi diamo alle azioni dell’altro… Se non giudicassimo, come potremmo sentirci offesi? Come dunque giudichiamo? Sulla base di cosa giudichiamo? Forse secondo un patrimonio genetico? O più semplicemente secondo quello che la nostra cultura, le regole sociali, le regole morali e quanto altro ci hanno detto debba essere?

Citazione:
Quotando

"Dal momento che perdoniamo, forse... non condanniamo il comportamento dell'altro e assolviamo il nostro? E come possiamo comprendere noi stessi se giudichiamo?"


Qui iniziano le dolenti note, non ti seguo più... Mi sembra di intravedere un salto logico... Perdonare non significa accettare quello che ci ha fatto, non significa non condannare moralmente l'artefice del misfatto... E' qui che il mio giovane cervellino non riesce ad andare oltre... So dire che il perdonare non è il non condannare (in quanto se non condanniamo quello che ci è stato fatto vuol dire che lo consideriamo giusto)... Ma non so dire cosa è!
Perdoniamo per ciò che ci è stato fatto… Possiamo perdonare qualcuno se riteniamo che ci abbia fatto del bene? Perdoniamo invece chi riteniamo ci abbia fatto del male, vero? Quindi giudichiamo il comportamento dell’altro come qualcosa di male, negativo… Se così non fosse non avrebbe senso perdonare…
Per poter giudicare negativamente l’altro, contestualmente giudichiamo il nostro comportamento positivo… Infatti se giudicassimo il nostro comportamento negativamente potremmo perdonare l’altro che si è comportato negativamente come ci siamo comportati noi?
Ecco allora che il perdono dipende da come noi giudichiamo il comportamento… Possiamo comprendere il comportamento giudicando quel comportamento? Cosa mai potremmo comprendere? Credo che comprendere il comportamento sia comprendere come giudichiamo… Come si è formato il nostro giudizio… E’ sulla base di ciò che crediamo debba essere, il giudizio, che reagiamo interiormente con quell’emozione di sofferenza e che ci porta a condannare il comportamento altrui in maniera negativa…



Citazione:
Continuando a Quotare
"Se ci fosse comprensione perchè dover perdonare? se lo si è compreso... il problema non esiste..."

Anche qui non ti seguo...

Perchè una volta compresi i motivi per i quali il malfattore ha compiuto il misfatto, e i motivi per i quali il misfatto ci ha fatto così male il perdonare è qualcosa di così istantaneo? Perchè il comprendere quello che è successo non fa sussistere il problema? E soprattutto cosa intendi per problema?
Forse perché comprendere significa scendere nel profondo di ognuno e vedere ciò che siamo, sebbene crediamo di dover essere…
Ha senso perdonare una situazione per quello che crediamo debba essere? Perdoniamo perché giudichiamo in un certo modo, ma dal momento che comprendiamo come giudichiamo… e che questo è il frutto di condizionamenti sociali… cosa perdoniamo?
Forse… tutto dipende da come noi interpretiamo ciò che accade nella Vita, e se lo interpretiamo… allora può non essere ciò che è, ma, forse, ciò che crediamo debba essere…
Ciò che è…. è quello che accade, e l’interpretazione che noi diamo è la reazione interiore a ciò che accade….
Quindi, credo, il problema sia l’interpretazione, il giudizio con cui noi vediamo ciò che accade…



Citazione:
Aspetto la tua risposta
FantasiaFinale
Fatto!, anche se forse ci saranno punti non comprensibili dovuti a miei limiti espositivi che, spero, attraverso il confronto di poter superare, se fatti notare con argomentazioni adegate....

ciao
spada di fuoco
spada di fuoco is offline  
Vecchio 02-11-2004, 14.21.28   #27
rodi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
Re: Il risentimento...

Citazione:
Messaggio originale inviato da il pensiero
Rispondere a queste domande prego:


Definire l'oggetto del risentimento
Definire il risentimento
Definire il risentito
Definire il meccanismo del riesentimento. (citando gli attori).

Poi forse vi metterete in sintonia...

P.S.
I più ottusi possono anche aiutarsi con degli esempi...

oggetto: colui/lei che compie l'azione che ti arreca danno/dolore
risentimento: possibile reazione all'azione di cui sopra
risentito: colui/lei alla quale l'azione viene fatta
meccanismo del risentimento: meccanismo di blocco, che ci impedisce di staccarci dall'idea del danno subito, mantenendo nel nostro presente un'azione passata.
rodi is offline  
Vecchio 02-11-2004, 14.28.47   #28
Ygramul
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Tradire, perdonare... è da tempo che questo punto di osservazione mi è piuttosto estraneo. Non ne capisco più l'origine, non ne capisco più i meccanismi.

Quando compio un'azione, lo faccio con la migliore consapevolezza che posso esercitare in quel momento. Se le cose vanno male, qualunque sia la ragione, me ne assumo le responsabilità e buonanotte. Non accetto che mi si dica nulla neppure per errore. Me ne infischio di essere perdonata perchè non devo rendere conto a nessuno se non a me stessa.

Quando qualcuno compie qualcosa a mio danno, mi difendo, mi inca**o come una bestia, piango, rompo l'anima al mondo intero per sfogarmi. Poi mi passa. Quella persona ha perso la mia stima e la mia fiducia. Semplicemente non le credo più. Punto. Sono disponibile a verificarne il cambiamento, ma tutto finisce qui. Se scopro un VERO cambiamento, molto semplicemente guardo al presente e mi sta bene così: se mi posso fidare della persona bene, sennò al diavolo! Non devo avere rapporti col mondo intero e non mi interessa neppure.

In amore non ho mai avuto bisogno nè di perdonare nè di essere perdonata. Tutto quello che è sempre avvenuto è stato donato col cuore da parte di entrambi, sempre. E quando le cose sono finite, a volte è stato con molto dolore, a volte con una dolce constatazione che le cose erano cambiate. Ma a chi dovrei perdonare? Forse ho dei crediti con la vita, non con le persone...

Però è anche vero che nessuno ha ucciso un mio caro...
Ygramul is offline  
Vecchio 02-11-2004, 14.33.33   #29
rodi
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Citazione:
Messaggio originale inviato da FantasiaFinale
Ma quante buone penne ci sono qui... Con quel pizzico di Chiarezza indice almeno della sconfitta della paura (Don Juan Ringrazia)

Riassumendo rilancio la domana..... Cosa è il perdonare? Che sensazioni accompagna questo gesto? Come trasforma il rapporto con il carnefice? E cosa comporta nel rapporto con se stesso nella vittima? E forse... Si può perdonare qualunque cosa?

Qualcuno più abile riesce a sintetizzare tutto quello che abbiamo detto? O ci devo provare io (con risultati a vostro e mio pericolo :-))
FantasiaFinale

Le prime due:
'è uno stato d'animo...liberatorio... più per chi perdonando lascia fluire il proprio dolore, non aggiungendo altro danno al danno...che per chi viene perdonato...'

tre: dipende dal 'carnefice'

quattro: il superamento di un ostacolo, il lasciarselo dietro le spalle...senza portarlo continuamente con se.

Si può perdonare qualunque cosa?
bella domanda! non lo so! in teoria si, non c'è nulla che lo impedisca se non qualcosa dentro di noi, ed infatti alcuni ci riescono.
Per risponderti a livello personale...dovrei aver provato qualunque cosa e non ho provato qualunque cosa...la certezza di questo non potrò mai dire di averla...

rodi is offline  
Vecchio 02-11-2004, 15.34.21   #30
il pensiero
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
Sintonizziamoci

Rodi risponde così sul risentimento (rancore, astio, odio,):
oggetto: colui/lei che compie l'azione che ti arreca danno/dolore
risentimento: possibile reazione all'azione di cui sopra
risentito: colui/lei alla quale l'azione viene fatta
meccanismo del risentimento: meccanismo di blocco, che ci impedisce di staccarci dall'idea del danno subito, mantenendo nel nostro presente un'azione passata.


Per favore cita una situazione sperimen tabile/tata (anche non personale) di azione che arreca danno/dolore.
il pensiero is offline  

 



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