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17-03-2008, 17.21.52 | #42 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
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Riferimento: Legami!
Citazione:
Niente secondo me... il patologico vi rientra quando non c'è più il consenso di uno dei due "partecipanti" ... è una questione di rispetto della libertà dell'altro... il sesso per essere vissuto in modo sano, deve contemplare la libera di scelta... |
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17-03-2008, 19.53.01 | #43 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-10-2005
Messaggi: 508
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Riferimento: Legami!
Citazione:
maxim, prima di tutto osservo il tuo aver saltato a piè pari la mia similitudine sul mollettone ed il monoguanto. Eppure costituisce un appofondimento interessante, oggettivamente interessante. Forse è "troppo" concreto.... Non hai risposto allla mia domanda. Anzi ritengo che tu abbia rimescolato le carte in un modo per me ancor più problematico. Il corsivo sarà tuo: Il bondage può considerarsi sado-masochismo tanto quanto in quest’ultimo dovessimo far rientrare pure la compagna che durante il coito s’inventa di graffiare, più o meno prepotentemente, la schiena del compagno compiacente…o viceversa! No, non sono affatto d'accordo, trattandosi per me di cose appartenenti a piani diversi. Reinvitandoti a riflettere sul senso della parola bondage nella lingua inglese, ti faccio notare che : -Mi saprebbe strana una compagna che durante il coito "s'inventa" di graffiare più o meno prepotentemente la schiena del compagno. Magari non se lo inventa, ma è un 'improvvisa, istintiva spinta a farlo. Faccio cioè difficoltà a capire una situazione del tipo: " caro, mi sto inventando di graffiarti a fondo, fra un po' lo faccio." E lui: " Sì cara, fai pure con comodo, l'importante è che tu mi avvisi con un certo anticipo..." -Fai un salto che per me non si può fare, ed è quello di ciò che porta alla fantasia e all'atto del farsi legare e del legare, del vissuto che porta a tale fantasia e a tale atto. Dovresti cioè dimostrarmi in che senso il vissuto di chi arriva farsi legare anche in maniera "soft" sia sostanzialmente, dico sostanzialmente differente dal vissuto clamorosamente masochistico; dovresti dimostrarmi che le sensazioni che costituiscono il primo siano essenzialmente differenti da quelle che costituiscono il secondo. Se per eccitarmi sono la spinta a farmi legare, bendare, e via di seguito, io stesso sono una serie di sensazioni, emozioni, pensieri, fantasie precise. In altre parole: chi potrebbe dimostrare che il vissuto di chi si fa legare non sia un vissuto necessitato, ovvero non deciso? Il vissuto che porta al bondage soft è un vissuto a cui ci si potrebbe sottrarre? Grosso problema...In realtà ritengo che il processo situato alla base tanto del bondage auto o non auto che sia, quanto del sado-masochismo evidente, sia una spinta precisa dalla quale i soggetti in gioco non possono esimersi. Perchè arrivare alle corde? Qual'è la causa efficente del ricorso alle corde? Quanto si è certi del fatto che la spinta a ricorrervi non sia irresistibile? Subire dolore o impartire sofferenza è cosa assai normale…coitare in maniera più o meno prepotente, tenendo stretti i polsi delle braccia alzate della compagna inerme è una costrizione che assomiglia molto al bondage. Qui stai evidentemente parlando per te. Ciò che ho appena citato mi spiega alquanto la tua posizione. Evidentemente è questo il clima, l'atmosfera, il vissuto di fondo che caratterizza certi giudizi e certe rappresentazioni, ovvero quello per il quale subire dolore o impartire sofferenza è cosa "assai" normale. Ed infatti sei rigorosamente conseguenziale: Spingersi un po’ più in la usando strumenti o corde non è a mio avviso sintomo di qualche strana patologia psichica a meno che, come dice chlobbygarl, la pratica non sia spinta immediatamente ai suoi estremi per motivi di disagio che provocheranno ulteriore disagio. Se il vissuto d'entrata, vale a dire quello che precede , è un vissuto di normale percezione del subire ed impartire sofferenza, allora anche il ricorso a strumenti e corde non sara percepito e giudicato come sintomo di disagio. Franco |
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18-03-2008, 09.51.11 | #44 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: Legami!
Citazione:
Non ho mai parteggiato per il tutto nero o il tutto bianco e ad essi prediligo il grigio a varie tonalità. Le immagini, in tal caso sulle “pratiche” sessuali, vengono così elaborate dalla mia mente attraverso un “fhotoshop culturale” che non prevede solo quei due colori ma è fornitissimo di una ghiera molto più ampia in modo che possa puntare il mouse sul colore neutro e, muovendomi tutt’attorno, scegliere la tonalità più adatta al momento. Nel tuo scritto sopraquotato ho come la sensazione che il tuo mouse si sia soffermato agli estremi, sulle tonalità forti, e non sia pertanto in grado di cogliere quelle sfumature che rendono piacevole qualsiasi situazione. Comprendo che per motivi convenzionali si debba attribuire, in maniera concisa, una precisa descrizione del “fenomeno” ma se nelle nostre discussioni ci dovessimo attenere scrupolosamente a quelle, converrai con me che il dialogo non andrebbe molto più in la del nero. Io sono convinto che in un “normale” rapporto sessuale siano presenti, in quanto manifesti, i tratti base di moltissime parafilie…proprio come se ognuno di noi puntasse il suo mouse sul neutro e si muovesse timidamente verso gli estremi così come vengono brutalmente dipinti dai termini convenzionali. Fintantoché il puntatore della donna e quello dell’uomo si muovono come fossero un unico puntatore verso questi estremi ed hanno la capacità, la curiosità e la volontà di perlustrare tutti i colori presenti, prediligendo le sfumature anzichè le tonalità accese, è impensabile attribuire ad una pratica sessuale, qualsiasi essa sia, una derivazione da disagio psichico. Capita invece ci si soffermi troppo sul nero o troppo sul bianco quand’anche l’altro puntatore si sia piantato sul neutro. Da ciò ne deriva un disagio le cui cause le lasciamo alla psicologia da battaglia che a volte ci fa tanto sorridere. I nostri problemi sessuali, a mio avviso, sorgono da un errato modo di porsi nei confronti di quei termini, ove la linea di demarcazione tra il pensare “normale” ed il pensare “problematico”, è posta troppo vicina al colore neutro tal per cui, motivi sociali, culturali, fobie indotte, non ci permettono di aumentare il raggio delle nostre conoscenze per paura di scoprirci ammalati, diversi, strani. Il momento sessuale di un uomo è il momento in cui la razionalità lascia campo all’irrazionalità, al sé non conosciuto, all’intimo più profondo ben celato nel nostro inconscio e manifestare in maniera troppo evidente tutto ciò, fa molta paura. In ognuno di noi sono presenti tutte le componenti di ciò che definiamo bene e male…citandoti alcune delle parafilie più comuni come l’esibizionismo, il feticismo, il sado-masochismo non può non saltare all’occhio come, durante un atto sessuale, siano presenti nelle varie forme e spinte dagli stessi identici motivi che muovono verso la brutale definizione convenzionale. E’ diverso solo il grado di manifestazione per il quale, riuscire a tracciare una linea di demarcazione per comprenderci sul problema, sarebbe veramente ardua impresa viste le infinite varianti che vi subentrano e che rendendo ogni situazione unica. |
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18-03-2008, 10.41.18 | #45 | |
...il rumore del mare...
Data registrazione: 15-01-2007
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Riferimento: Legami!
Citazione:
Per quanto particolarmente "vivace" possa essere un amplesso (ovviamente molto più intrigante e soddisfacente di un fare sesso sempre con le stesse ripetute, scontate, modalità) caro Maxim non penso siano contemplate in esso "sofferenza e dolore". Ritenerle sensazioni "assai normali" mi viene un pò in salita, a meno che non siano quelle di cui si va alla ricerca. Per il resto sono d'accordo: nessun sintomo patologico in un amplesso dove compare la "forza". Se è vissuta come elemento estemporaneo "in positivo" - per cui sono consenziente - confido solo nell'abilità del partner di saper riconoscere e non superare quella linea che separa la "mia" tensione dal disagio, dove per tensione intendo il grado di eccitazione che si raggiunge in determinate situazioni, "novità" comprese. |
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18-03-2008, 13.42.06 | #46 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
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Citazione:
Sarebbe invece interessante chiedersi cosa crea il disagio piuttosto del perché di alcune pratiche… Nell’atto sessuale il dolore è sempre contemplato…prova ad immaginare la prima volta di un rapporto anale…senz’altro più doloroso di un paio di “dolci” frustate. Non è da escludere quindi che si sia spinti verso quel tipo di rapporto “anomalo” proprio per gli stessi motivi che inducono al bondage o al sado-masochismo…il primo sembra ormai pratica comune, pertanto culturalmente accettata, i secondi un po’ meno. |
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18-03-2008, 14.49.34 | #47 | ||
farabutta
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Comunque quello delle corde che creano segni estetici è bondage giapponese, nato da usare sui prigionieri come tortura. |
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18-03-2008, 15.51.40 | #48 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
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Riferimento: Legami!
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Veramente non comprendo questo modo di ragionare! …io non pratico bondage a livello “professionale”, molto probabilmente perché non ho mai avuto una partner attirata particolarmente da questo mondo e non essendone fondamentalmente attratto nemmeno io, ho evitato di spingere sull’acceleratore; tuttavia è capitato che si siano raggiunti gradi di coinvolgimento cerebrale e livelli di eccitazione formidabili usando corde di costrizione e bende, facendo scivolare anche solo dolcemente le dita sulla pelle della compagna in estasi per il non vedere e il non sentire! Il tutto fondendo la “crudeltà” delle corde con la dolcezza delle carezze…tu vorresti dirmi che tutto ciò sarebbe da evitare perché partendo dal giudizio che dice “100” prima o poi si finisce per essere crudeli e insensibili al dolore?...che forse diventi un necrofilo? Ho avuto modo di assistere, senza mai parteciparvi, ad incontri sado-maso i cui partecipanti, alla fine, mi hanno enormemente stupito per la dolcezza e le carezze che si scambiavano tanto da fare invidia ad una coppia di sposi in luna di miele! Concludo con una domanda che ultimamente rivolgo un po’ a tutti quando si parla di queste cose…tu dici di essere orientata verso la compassione e prediligi quindi determinate cose…ma ti sei mai chiesta cosa prediligerebbe il tuo compagno? Sei sicura che i tuoi gusti siano esattamente i suoi?...devo ancora sentire qualcuno che parli delle “preferenze” dell’altro prima che delle sue. |
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18-03-2008, 16.24.02 | #49 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
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Riferimento: Legami!
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Ripeto, per me fate quello che vi pare, ma non accetto che mi si addossano preconcetti, e non state parlando certo di novità. Il mio non farmi legare è una scelta consapevole, mi piacerebbe che lo fosse una scelta consapevole per gli altri farsi legare. A mio avviso veniva trattato l'argomento con troppa superficialità |
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18-03-2008, 16.43.24 | #50 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Legami!
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La scelta consapevole sul farsi o non farsi legare non l’ho neanche mai messa in discussione altrimenti non si parlerebbe più di gioco ma di volgare violenza...e su questa “pratica” non v’è dubbio che esista, di fondo, un problema psichico! Purtroppo invece assisto sempre più spesso a situazioni in cui ci sono donne con mentalità intraprendente e uomini disinteressati…sarebbe meglio il contrario. |
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