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21-03-2007, 17.28.13 | #71 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: La "comoda" scusa da sopprimere
Citazione:
Se volevi spaventare qualche lettore che guardava con sincero interesse a questo tipo di diete credo che tu ci sia riuscito meravigliosamente. Emerge chiaramente dalla posizione dell'American Dietetic Association e dei Dietitians of Canada che per non incorrere in gravi deficienze proteiche e vitaminiche, tale dieta non possa essere assolutamente improvvisata ma debba essere seguita e costantemente monitorata. Se alla stessa certosina maniera fosse sottoposta qualsiasi altro tipo di dieta (ad esempio scegliendo carne/pesce di provenienza biologica) ed equilibrando i pasti, aumentando ad esempio il consumo di vegetali, ma non escludendo qualsiasi altro tipo di cibo che l’uomo può, per natura, digerire, non ci sarebbero dubbi sulla scarsa, se non inesistente, differenza in termini di salute. Innaturale il comportamento della puerpera del sapiens che decide di non usufruire dell’alimento nutritivo per eccellenza, il suo latte naturale, per allattare il cucciolo con latte di provenienza vegetale. Incoerente con i propri principi etici colui che in deficit di vitamina D è costretto ad assumere integratori alimentari. Non comprendo appieno invece il motivo che spinge certi simpatizzanti di codeste diete (che ho la fortuna di conoscere personalmente) a sostenere in maniera così ferrea le loro posizioni, adducendo a motivi che spesse volte hanno carattere di terrorismo psicologico. Per quale motivo una scelta di vita che dovrebbe essere libera, spassionata e nel totale rispetto delle visioni altrui, viene spesse volte ornata di scenari apocalittici cui sarebbe prossimo il nostro pianeta? Viene strumentalizzata in senso “catastrofale” la notizia di un caso di aviaria scoperto all’altro capo del mondo o viene fatta leva sull’opinione pubblica generalizzando sugli allevamenti di pollame. Non tutti gli allevamenti sono di carattere intensivo…e per ovviare alla disastrosa situazione cui a volte vengono sottoposti gli animali, non penso sia corretto fuggire cambiando, io, la mia dieta! Andrò a scegliere la mia carne ed il mio pesce altrove! Se il principale motivo etico che spinge nel senso di una dieta vegetariana fosse la questione degli allevamenti, coerenza imporrebbe di avere un’idea positiva nei confronti degli allevamenti casalinghi a scopo culinario…ed invece non è così…in tal caso si parla addirittura di “vittime innocenti” arrivando perfino a paragoni di similitudine tra la gola di un bambino e la gola del pollo…è questa l’etica impeccabile? Quale visione tiene il “vegetariano etico” sul rapporto esistente tra uomo e natura?...lo vede veramente come il più terribile dei microbi? |
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23-03-2007, 18.18.13 | #73 |
Ospite
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Riferimento: La "comoda" scusa da sopprimere
Scarpe o non scarpe, cinghie di pelle o bretelle di stoffa, uno degli approcci più interessanti, a quasi tutte le problematiche della vita è quello di ricondurre quanto ci accade, tanto a livello personale quanto a quello planetario, al comune denominatore della responsabilità personale. E’ quello che lega gli eventi della vita di ognuno, i successi e i fallimenti, gli incidenti e i colpi di fortuna, all’individuale operare nelle piccole cose di tutti i giorni, più che ad una casualità capricciosa (l’oscuro Fato o Destino). Alcune persone si spingono a dire che le devastanti calamità dei terremoti, alluvioni e uragani, siano il prodotto di tutti gli abusi e i dolori conseguenti che, sebbene invisibili, costituiscono cumulandosi una formidabile spinta disarmonica davanti alla quale il delicato equilibrio della Natura non può che ritrarsi e contorcersi.
In questo equilibrio, perché noi uomini spesso e "volentieri" dovremmo stare così male? E se una delle ragioni principali fosse proprio il trattamento che riserviamo agli animali? Qualche ricercatore scientifico ha per caso scoperto che essi bramano il martirio nei nostri stomaci e portafogli? E che disprezzano le nostre carezze e il nostro amore e agognano d'essere immolati a madonna avidità con l'aureola dell'esigenza "proteica"? Non è che siamo sempre in guerra tra noi: militare -fredda - commerciale - religiosa - perché obbligati da una legge superiore tipo: "Prova su di te ciò che fai provare agli altri". E' una teoria interessante?! E se fosse davvero così! |
26-03-2007, 11.55.08 | #74 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: La "comoda" scusa da sopprimere
Mi fa piacere che qualcuno di noi si senta portatore di sani principi nonché in possesso dei requisiti che elevano l’uomo al più altro grado di moralità!...sicurezza che permette di definire con estrema precisione che comportamenti difformi al proprio sono….
Citazione:
Onesti d’animo…ma terribilmente incoerenti! I precetti di questa morale la renderebbero coerente solo annullando la vita dell’uomo sulla terra perché fintantoché egli respira sarà sempre carnefice di altre forme viventi. Salva pure il pollo e la mucca ed ergiti così a paladino di un’etica impeccabile e dimentica di quanti altri miliardi di forme viventi tu sia stato/e sarai, causa di morte e sofferenza. Camminando, respirando, indossando abiti colorati, guidando l’auto…la morte di altri esseri viventi a causa del nostro vivere è in ogni dove…salviamo pure mucca e pollo, essi sono li innanzi a noi e li possiamo vedere. Limitiamo la visione di vita all’uomo e ad un paio di altri animali e definiamo a-morali tutti coloro che non hanno questa visione!...almeno qualche bizzarro guru indiano ha esteso la sua visuale di vita ed ora gira con la mascherina sulla bocca per non respirare troppe forme viventi che le condannerebbero così a morte certa! Non enfatizziamo dai…molto più comodo definire degne di vita le forme viventi che più ricordano la nostra sofferenza e la nostra morte…ogni occultazione di questi fatti è solo ignobile sofismo, improducibile da chi invece è onesto d’animo! Mi chiedevo…ma quali altre domande esistenziale si porrà l’onesto d’animo inerentemente al rapporto con i suoi fratelli animali? Come farà vivere il suo gatto, per il quale nutre sentimenti a volte superiori rispetto a quelli da riservare ai suoi simili distruttori, amorali, malpensanti fratelli umani?...il gatto è un carnivoro e se lo lasciamo fuori casa se ne va ad uccelletti…chi facciamo vivere? Gatto Silvestro o Titti?... …ma si sa, quella è la natura…e non tutti pensano di farne completamente parte! |
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26-03-2007, 18.07.24 | #75 | |
weird dreams
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Riferimento: La "comoda" scusa da sopprimere
queste ultime risorse del kit delle pietosità sono già state trattate agli inizi della discussione; forse speri che siano state dimenticate?
La discussione sarebbe stata più costruttiva se tu non fossi intervenuto per il solo gusto di polemizzare. Ti prego di non continare. Citazione:
le tue idee sulla "natura" non solo sono retrograde ma anche poco ispirate. Sono disponibili degli aggiornamenti. Te ne anticipo uno: I memi e lo sviluppo del cervello |
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29-03-2007, 20.21.58 | #76 |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Riferimento: La "comoda" scusa da sopprimere
Un estratto dall'ultimo libro di Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra". Edizioni Longanesi.
… Una sera il vecchio miliardario volle che cenassi con lui e la sua famiglia e mi invitò in uno dei famosi ristoranti di Wellington Street, quelli coi maialini di latte arrostiti appesi all’ingresso a sgrondare il grasso e, esposte sulla strada come fossero acquari, le vasche di vetro con dentro, vivi, i migliori pesci, gamberi e aragoste ad aspettare che un cliente, passando, dica: “Quello!” e la bestia venga pescata e cotta secondo l’ordinazione. Non è vero, come sostengono alcuni, che sia stata la Bibbia col suo divino invito all’uomo a moltiplicarsi nel mondo su cui lui, solo lui, ha “il dominio” a creare la violenza carnivora della razza umana. I cinesi sono arrivati alla stessa violenza senza la Bibbia, e per millenni questa di cucinare con raffinata tortura ogni animale è stata parte della loro cultura, una parte fra l’altro che nessun regime e nessuna ideologia politica hanno mai osato sfidare.Guardavo quei bei pesci muoversi nell’acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l’uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri viventi. Uno degli argomenti che vengono ancora oggi usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di proteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti? L’argomento con cui un amico cercò di convincere Gandhi ad abbandonare la tradizione ortodossamente vegetariana della sua famiglia fu dello stesso tipo. Gli disse che gli inglesi erano capaci con pochi uomini di dominare milioni di indiani perché mangiavano carne. Questo li rendeva forti. Il solo modo di combatterli era di diventare carnivori come loro. Una notte allora i due amici vanno in riva al fiume e per la prima volta Gandhi mangia un boccone di carne di capra, tradendo così la fede dei suoi genitori e della sua casta. Ma sta malissimo. Non digerisce e ogni volta che cerca di addormentarsi gli pare di sentire nello stomaco il belare della capra mangiata, come racconta nella sua autobiografia. In tutta la sua vita Gandhi non toccò più un pezzo di carne, neppure nei suoi anni da studente in Inghilterra dove tutti gli dicevano che senza carne non avrebbe potuto resistere al freddo. Io, per cultura, non mi ero mai chiesto se ero vegetariano o meno. A casa mia, da ragazzo, mangiar carne era normale, se potevamo permettercela. Succedeva di solito alla domenica. Quando Angela (sua moglie ndr) e io arrivammo in India nel 1994 eravamo ancora tutti e due carnivori e per un po’ continuammo a esserlo. Una volta alla settimana un musulmano si presentava alla porta di casa con una impeccabile valigia dalla quale tirava fuori dei pacchi sanguinolenti con filetti e bistecche di manzo. Poi un giorno Dieter, l’amico fotografo tedesco, indicandomi per strada un branco di vacche attorno a un deposito di spazzatura, intente a mangiare sacchetti di plastica, scatole di cartone e giornali, disse: “Ecco quel che mangi con la bella carne del tuo musulmano. E pensa al piombo di tutta quella carta stampata!” Aveva assolutamente ragione. Pur permettendosi di macellare le mucche che gli Indù ritengono sacre, il nostro musulmano non aveva certo uno speciale pascolo di erba fresca dove mandare le sue vittime e quel che ci portava erano pezzi delle malaticce mucche di strada alimentate di rifiuti. La molla a smettere fu quella. Poi, col passare del tempo, mi sono reso conto che, non considerandoli più come cibo, cominciavo a guardare gli animali diversamente da prima e a sentirli sempre di più come altri esseri viventi, in qualche modo parte della stessa vita che popola e fa il mondo. La sola vista di una bistecca ormai mi ripugna, l’odore di una che cuoce mi dà la nausea e l’idea che uno possa allevare delle bestie solo per assassinarle e mangiarsele mi ferisce. Il modo perfettamente “razionale” in cui noi uomini alleviamo gli animali per ucciderli, tagliando la coda ai maiali perché quelli dietro non la mordano a quelli davanti, e il becco ai polli perché, impazzendo nella loro impossibilità di muoversi, non attacchino il vicino, è un ottimo esempio della barbarie della ragione. Ma anche la verdura è vita ! mi sento dire dagli accaniti carnivori, sordi a ogni argomento, come se a cogliere un pomodoro si facesse soffrire la pianta come a strozzare un pollo, o come se si potesse ripiantare una coscia d’agnello nel modo in cui si ripianta il cavolo o l’insalata. Le verdure sono lì per essere mangiate. Gli animali no! Il cibo più naturale per l’uomo è quello prodotto dalla terra e dal sole. Il miliardario non arrivava. Io guardavo i maialini e chiedevo, tra me e me, a chi li avrebbe mangiati: “Avete mai sentito le grida che vengono da un macello?” Bisognerebbe che ognuno le sentisse, quelle grida, prima di attaccare una bistecchina. In ogni cellula di quella carne c’è il terrore di quella violenza, il veleno di quella improvvisa paura dell’animale che muore. Mia nonna era, come tutti, carnivora, se poteva, ma ricordo che diceva di non mangiare mai la carne appena macellata. Bisognava aspettare. Perché? Forse i vecchi come lei sapevano del male che fa mettersi in pancia l’agonia altrui. Perché quella che chiamiamo eufemisticamente “carne” sono in verità pezzi di cadaveri di animali morti, morti ammazzati. Perché fare del proprio stomaco un cimitero? Angela continua a mangiare carne, se le capita. Per me è impossibile. Ma non è più una questione di salute, di non ingurgitare il piombo dei giornali ruminati dalle vacche di strada. E’ un problema di morale. Ecco un piccolo, bel modo per fare qualcosa contro la violenza: decidere di non mangiare più altri esseri viventi… |
04-04-2007, 15.56.55 | #77 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La "comoda" scusa da sopprimere
Citazione:
Acuta osservazione...quindi, se gli elefanti sono così grandi e grossi pur traendo proteine dai soli vegetali perchè non potrebbe riuscirci l'uomo che pesa 50-100 volte meno...ed è anche più intelligente? ...e le mucche? come fanno a produrre un latte così proteico mangiando solo erba? ...e come faranno le api a produrre il miele pur non cibandosi di candele di cera? |
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