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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
10-04-2007, 16.31.38 | #1 |
Panta rei...
Data registrazione: 28-01-2006
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il paradosso di curry e l'esistenza di dio
Tratto da "il vangelo secondo la scienza" di Piergiorgio Odifreddi:
( http://www.maecla.it/bibliotecaMatem.../ilvangelo.htm ) Nel 1942 il logico Haskell Curry notò che "un essere necessario, così come una causa prima, si ottiene risalendo all'indietro nella catena delle cause che parte dagli esseri contingenti, ed è dunque la causa di ciascuno di essi. Da un punto di vista logico, poiché le cause sono espresse mediante implicazioni, un essere necessario o una causa prima si possono rappresentare mediante una formula A che equivale alla formula "A implica B, per qualunque formula B...Da una parte, di una tale formula A si può dimostrare che è vera. Essendo essa equivalente ad <<A implica B>>, basterà dimostrare che da A segue B. Supponiamo allora A e dunque anche <<A implica B>>, visto che le due cose sono equivalenti: da esse segue B per modus ponens. D'altra parte, la conclusione che A è vera è contraddittoria. Infatti lo sono allora sia <<A implica B>>, a essa equivalente, che B, che segue da entrambe. Ma B è una formula qualunque, e in particolare può essere scelta falsa." Insomma, l'assunzione di un essere necessario, o di una causa prima, è incompatibile con la logica. Io ho cercato notizie su Haskell Curry e ho letto qui ( http://en.wikipedia.org/wiki/Curry's_paradox ) che in realtà tale proposizione, detta paradosso di Curry interviene solo nella "teoria ingenua degli insiemi"... quindi ciò non implica alcuna contraddizione con un essere necessario o causa prima? Qualcuno può offrirmi più informazioni? |