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27-05-2006, 19.06.48 | #52 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 367
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Ragazzi, mi sono perso...
non riesco a tenere insieme tutte le vostre argometazioni, mi sono assentato per un paio di giorni. Credo però che nelle argomentazioni di Epicurus si dimentichi una cosa. Quella Platonica è una metafora. Due elementi rilevanti: 1) Scoprire i gatti veri, significa pensare i concetti, arrivare alle idee, cose che non sono sotto gli occhi di tutti, ma sono risultato di lunghe e attente riflessioni, quelle socratiche appunto (dialettiche). Ecco perchè ancora una volta sono costretto a parlare di verità. E' quello che stiamo facendo noi per cercare di scovare errori, falsità appunto. La domanda di Epicurus allora se vuole essere critica nei confronti di vari livelli di realtà dovrebbe essere posta nei termini di un piano dell'errore (la falsità) e un piano della verità argomentative. E lì credo avrebbe delle difficoltà. Infatti è difficile parlare di oggetti falsi, giustamente, ma di asserzioni o argomentazioni? 2) Inoltre, nei termini della metafora, si danno gatti veri in rapporto alle loro ombre, e questi gatti sono potenzialmiente osservabili dai cavernicoli, cioè non sono nè futuri nè statuette. Sono dati di un problema. E' solo con queste premesse che si pongono livelli di realtà diversi. Ma la metafora non ha come scopo piani di realtà di oggetti. In altri termini, Acqua e H20 si danno contemporaneamente, solo alcuni conoscono l'H20, e parlare di Acqua ignorando la sua composizione chimica è un parlare incompleto. |
27-05-2006, 19.27.18 | #53 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 367
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Citazione:
Ecco quindi che se la poni la questioni sul piano degli oggetti, allora non ci possono che essere che somiglianze, e qui hai buon gioco a sostituire gatti con statuette, rocce. Da questo punto di vista certo che non ci sono oggetti veri e oggetti falsi. Ma quando salvo esce dalla caverna, vede che quella che prima era acqua, adesso possiede una formula chimica che racchiude tutte le proprietà dell'acqua. Su questo piano bisogna porre la questione. I livelli della realtà della metafora, sono livelli di questo tipo. Sul piano degli oggetti, sono d'accordo che la questione è linguistica, e l'errore è facilmente individuabile: si è scambiata una semplice somiglianza per una gerarchia. Siete d'accordo? |
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29-05-2006, 11.33.46 | #54 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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Re: Re: Re: Re: Re: livelli di realtà
Citazione:
Capisco quello che vuoi dire, ma il problema, per me, è che il mito della caverna è pur sempre una metafora. Come appunto dice anche Odos, qui si rapportano gatti veri alle loro ombre; nella realtà esistono entrambi, ma all'interno della caverna il rapporto tra i due elementi non è conosciuto, perché si considera vera solo l'esistenza di quelle che all'esterno vengono chiamate ombre. I cavernicoli non vedono elementi falsi, ma danno una falsa interpretazione della realtà in quanto non ammettono anche l'esistenza dei gatti. E' vero che il dubbio pragmatico in questo caso non sussite, ma perché sono i cavernicoli stessi che non riescono ad individuare gli stimoli che li porterebbero a formularlo e di conseguenza a ricercare la vie per tradurlo in realtà. Citazione:
Se intendi l'esistenza di livelli di realtà, non ci credo, la realtà è una soltanto, credo però nell'esistenza di livelli di coscienza, ma qui mi fermo, perché rischio di andare off topic e l'argomento è talmente complesso (io stessa non ho acora le idee ben chiare) che richiederebbe una discussione a sé. |
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29-05-2006, 16.30.57 | #55 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
E` proprio questo (se ho ben compreso quello che intendi) che volevo sostenere dall'inizio. E tu cosa ne pensi, iris? |
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29-05-2006, 16.51.26 | #56 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 367
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Scusami Epicurus
ma io credevo fin dall'inizio che volessi contestare il senso del mito della caverna. Questo degli oggetti, non è il senso del mito della caverna. Non è un caso che mi sia imbarcato in questioni di carattere ontologico. Il mito della caverna è l'ontologia platonica (cose sensibili e idee) e della verità (la conoscenza dell'idea del bene, l'unica che dà origine a tutto il creato, e più vera di tutto il creato). Ciò che dici è vero, ma mi preme sottolineare che col tuo discorso non scalfisci per nulla i concetti ontologici che nel mito vengono portati alla luce. O forse è il caso di addentrarsi nell'ontologia? |
29-05-2006, 16.57.19 | #57 |
Moderatore
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Messaggi: 2,725
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ma se non erro l'ontologia platone prevede che il mondo consista in una gerarchia ontologica ben precisa: ad un livello piu` superiore ci sono le idee, e ad un livello piu` basso ci sono le cose sensibili del mondo ordinario. la metafora platonica, se non erro, vuole mostrare questa diversita` di piani.
quindi, credo, che platone abbia usato la metafora della caverna in un modo cattivo, cioe` la metafora non funziona. se lo scopo era usare tale metafora per rendere piu` intelligibile il rapporto tra i due piani ontologici, allora credo che non ci sia riuscito. |
29-05-2006, 17.21.43 | #59 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 367
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Perchè allora ripeto: "una critica" come tu scrivi nel titolo del 3d, sarebbe una critica non al significato del mito platonico, ma al modo di rappresentare questo significato.
Il modo di intendere il mito è questo: l'idea cioè la definizione, non sensibile di gatto, sarebbero i gatti veri e le ombra sarebbero i vari tipi di gatto (maculato, marrone, bianco, grande, piccolo). Platone ritiene che le astrazioni (le idee, l'idea di gatto in generale, io direi la definizione di quadrupede, felino ecc.., il concetto)siano più vere delle cose sensibili, dei molteplici gatti. |
29-05-2006, 21.22.42 | #60 | |
Moderatore
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Re: Quindi
Citazione:
la critica che volevo enfatizzare in questo topic voleva muoversi contro l'idea -- dalle moltissime faccie -- che vi siano cose più vere (o reali) di altre. platone usa tale metafora per rendere intelligibile una tesi che altrimenti -- senza pregiudizi filosofici -- sembra non lo sia: che vi sono oggetti fittizi e oggetti autentici (nel senso metafisico, non nel senso ordinario in cui si dice che questo è vero oro, anziché oro finto). tentando di mostrare dove (e come) la metafora di platone falliva, mi proponevo l'intendo -- forse troppo ambizioso -- di abozzare una linea argomentativa che mostrasse come la metafora fallisse, e di conseguenza fornire degli strumenti concettuali per capire come in generale (e non solo la metafora) questi tentativi falliscono. (si potrebbe dire: queste idee si prendono troppo sul serio; oppure: queste idee vedono problemi solamente dove ci sono confusioni negli usi dei termini) la metafora che sembrava tanto chiara, io credo, fallisce il suo intento e con ciò l'idea (in generale) di oggetti più reali di altri incassa un duro colpo filosofico: l'intelligibilità di tale tesi non sembra più molto resistente. d'altro canto, io credo, che una critica diretta ed efficace all'idea platoniana del regno delle essenze è stata compiuta dall'anti-essenzialismo di wittgenstein. epicurus |
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