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02-03-2006, 15.43.14 | #42 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
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Citazione:
la morale è lo strumento per rendere attuale il potenziale inscritto nell'anima. è il terreno in cui il seme può svilupparsi in pianta rigogliosa. all'inizio dei tempi dio ha creato arbitrariamente il seme, dotandolo della potenzialità di diventare pianta, in determinate condizioni del terreno. La morale indica quelle condizioni. ....quindi è senza valore quell'indicazione? perchè quel seme potrebbe crescere anche sull'asfalto? allora butta un seme sull'asfalto e vediamo il risultato. E' equivalente? L'arbitrio è all'inizio dei tempi, quando dio poteva creare un seme che spuntasse sull'asfalto. Ma ora, stando così come stanno le cose: per un seme l'asfalto ha lo stesso valore del buon terreno? Il terreno non ha nessun valore per il seme? Siccome dio ha deciso arbitrariamente che il seme spuntasse solo nel terreno per lui più adatto, allora quel terreno non ha nessun valore per questo seme? Equivale al valore dell'asfalto? la tua idea di equilibrio non è rilevante. è un idea che non centra col contesto in cui si discute. comunque la morale non indica un compito che l'uomo deve compiere per raggiungere un premio esterno a se stesso. non è che la morale è una cosa del tipo "dio dice agli uomini che se vogliono il premio allora devono correre mille miglia". Che potrebbe equivalere a "dio dice agli uomini che per avere il premio devono saltare trecento volte e poi fare tre piroette su se stessi". Questo sì che sarebbe arbitrario: sono azione indipendenti dall'anima. ma la morale indica azioni intimamente legate alle necessità dell'anima. come detto sopra. mi sembra molto più coerente questa visione, nel contesto religioso in cui siamo, rispetto a quella di un dio burattinaio. |
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02-03-2006, 15.57.07 | #43 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2006
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Citazione:
E' vera senza dubbio la prima. Infatti la visione di Dio che preferisco è quella islamica, dove Dio non è buono ma "è" e basta. Dove lui sceglie non per il nostro bene ma perchè le sue scelte sono giuste a prescindere. Dove non ci è dato sapere perchè Dio fa certe scelte (solo lui lo sa) e dove non è neppure lecito porsi delle domande ma bisogna obbedire e basta. Il pensiero islamico è molto più immediato in ambito teologico e meno problematico sotto questo punto di vista... |
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02-03-2006, 16.14.00 | #45 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
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finalmente ho individuato sinteticamente il concetto che ci porta a divergere, epicurus.
è la definizione di morale. che poi costituisce il presupposto del ragionamento. tu presupponi la morale come indipendente dalle caratteristiche dell'anima, e quindi dipendente solo da dio. Cioè per te, la morale è ciò che dio definisce "bene", e questo non lo ritieni collegato con alcuna condizione dell'anima umana. E' ovvio che, se questo è il presupposto, la tua conclusione è una tautologia! CHe recita: la morale è la definizione arbitraria di bene da parte di dio, perchè tale definizione che dipende solo da lui (arbitrarietà), quindi potrebbe esserci un altra definizione di bene, quindi quella morale non è assoluta. Io invece definisco la morale come cioè che è bene per l'anima. l'uomo è creatura con caratteristiche date da dio. E quindi le caratteristiche dell'uomo, comprese quelle della sua anima, sono dipendenti da dio. La natura della morale invece non è arbitraria, in quanto dio non è indipendente da ogni condizione nel definirla, e non può così modificarla come vuole arbitrariamente. La morale infatti dipende dalle caratteristiche dell'anima umana: date tali caratteristiche, ne discende che il bene\la morale per l'anima ha quelle caratteristiche. dio quindi non può cambiare arbitrariamente la morale, perchè le caratteristiche della morale dipendono dalle caratteristiche dell'anima. Se volesse cambiare la morale dovrebbe prima cambiare le caratteristiche dell'anima. quindi il tuo paradosso è in realtà una tautologia, il mio ragionamento non è altro che uno sviluppo deduttivo da presupposti diversi, in conclusione entrambi i discorsi, secondo me, sono completamente superflui. Ultima modifica di r.rubin : 02-03-2006 alle ore 16.15.28. |
02-03-2006, 18.20.31 | #46 | |
Moderatore
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Citazione:
e che significa 'bene per l'anima'? che reazioni dovrebbe avere l'anima, se fa qualcosa di buono? è proprio qui il problema: ripeto, non è possibile dato una qualcosa (l'anima, in questo caso) dedurre logicamente ciò che è bene per quel qualcosa, se non si assume già una morale. |
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02-03-2006, 19.06.13 | #47 |
Utente bannato
Data registrazione: 04-11-2004
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perpetuazione della specie.... questa è la morale.
Tutto ciò che è utile a perpetuare la specie è "morale". Il ns DNA si è modellato attraverso l'evoluzione, chi si riproduce trasmette i sui caratteri ai posteri, chi non si riproduce non li trasmette..... Ritengo che il DNA conferisca una grossolana vocazione innata verso alcuni atteggiamenti utili alla perpetuazione della specie. Credo che si nasca fondamentalmente buoni e propensi ad una vita sociale pacifica e costruttiva. In senso metaforico, Dio potrebbe certamente cambiare idea.... la morale di altre spcie è ben diversa dalla nostra, si è rivelata più efficace alla loro sopravvivenza, gli esempi non mancano. |
02-03-2006, 23.02.19 | #48 | |
Pirate of the Caribbean
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Messaggi: 363
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Citazione:
salvare la balena che si era arenata nel tamigi era perpetuazione della specie? no, eppure era un dovere morale tentare di salvarla. credo che gli uomini quando diventano coscienti di se stessi e dell'universo si attivi qualche altro meccanismo. ad esempio potrebbe essere ammirazione per quella che è la natura. come diceva Sir Baden-Powell "lasciate il mondo migliore di come l'avete trovato, e morirete senza pentirvi della vostra vita" |
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03-03-2006, 00.04.01 | #49 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
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Citazione:
non devi pensare alla logica terra terra (non stiamo facendo scienza ovviamente: uno scienziato, ma anche un filosofo laico, non cercherebbe di dedurre il bene dell'anima a partire dall'anima... ma noi abbiamo accettato i rpesupposti religiosi), ma alla logica della creazione divina. dio crea l'uomo e la sua anima; dio è infinitamente buono, quindi vuole il bene delle sue creature; detta una morale attraverso la quale indica il bene e il male all'uomo e alla sua anima; infinitamente buono com'è, non può che indicare attraverso la morale ciò che, per l'uomo e la sua anima, è il meglio possibile. se la morale fosse un suo arbitrio, e quindi una morale fosse equivalente all'altra, di sicuro la morale indicata da dio all'uomo non sarebbe per l'uomo la migliore possibile (visto che sono equivalenti non esiste gerarchia di valore); ma dio infinitamente buono non può che indicare, alle sue creature di cui vuole il bene migliore, la migliore morale possibile. Mi sembra logico. comunque, anche se il mio discorso non ti convince, non vedo quali strumenti tu possa avere per sostenere che la morale dettata da dio all'uomo non rappresenti il bene migliore per l'anima dell'uomo. Partendo con i presupposti religiosi detti. Altrimenti sostienimi i motivi per i quali la morale non è in relazione con il bene dell'anima, cioè perchè la morale è il "bene per dio" e non "il bene per l'anima". sinceramente a me sembra più coerente il mio discorso che il tuo, restando all'interno della logica religiosa. dio amorevole vuole il bene delle sue creature, soprattutto delle loro anime, e la morale indica alle loro anime il bene. mi sembra chiaro |
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03-03-2006, 00.08.15 | #50 | |
Moderatore
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Citazione:
ma è dio che decide arbitrariamente cosa è 'il meglio possibile'? |
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