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24-02-2006, 10.16.39 | #23 | |
Ospite abituale
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Re: Quadratura del cerchio
Citazione:
...ok...la domanda sara' come procedere,se procedere, una volta trovandosi davanti ad un paradosso?...era questa, in verita',la natura della domanda?... ,klara |
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24-02-2006, 12.23.22 | #24 |
Ospite abituale
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Messaggi: 193
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Vediamo di fare un punto della situazione. Tu semplicemente dici che disegni ciò che non si può misurare. In effetti abbiamo un cerchio, la cui area può essere solo approssimata e da lì ricavi un quadrato la cui area è approssimata. Tu dici: freghiamocene della misurabilità, ma geometricamente si può disegnare! In effetti avremo un quadrato nella cui area è "contenuto" un pi-greco.
A questo punto però il dubbio diventa: è un quadrato o sembra un quadrato? Secondo me lo sembra solo... |
25-02-2006, 00.47.48 | #25 | |
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E' un'ipotesi
Citazione:
Sulla quale sto riflettendo. Ma credo che la spiegazione potrebbe essere la seguente: naturalmente, la espongo al vostro giudizio e vi chiedo cosa ne pensiate. Dunque: l'impalcatura citoarchitettonica della nostra corteccia visiva rende evidenti alcune "elaborazioni" che quella parte della nostra corteccia cerebrale opera sui dati sensoriali, peraltro già in parte formattati, che la raggiungono. Vi sono interrelazioni anatomiche tra le cellule le quali "producono" automaticamente la comparsa di angoli, di inclinazioni, di segmenti rettilinei, di curve costanti, etc. Insomma, il modo in cui il nostro pensiero si rappresenta le immagini è "forzato" in qualche modo alle leggi euclidee. Le procedure del calcolo, invece, occupano aree corticali più prossime e frammiste a quelle che organizzano i suoni: forse non per caso, infatti, la maggior parte dei matematici posseggono anche un certo intuito musicale. Ora, la mia supposizione è la seguente: forse questi paradossi mettono in evidenza due "modalità" distinte e soprattutto "formalmente equivalenti" (ciò significa: poste sullo stesso piano dell'organizzazione della coscienza) di organizzare secondo le più sofisticate astrazioni i dati sensoriali. Queste due modalità, essendo diverse, ma ugualmente sofisticate, laddove mostrano intraducibilità reciproche, rendono evidenti delle "differenze" che non sono riducibili. Nella mia dimostrazione ho volutamente evitato di introdurre i teoremi di Euclide: l'ho fatto perchè questi ultimi comportano l'introduzione di rapporti "proporzionali", i quali costituiscono di già delle procedure di "calcolo". Invece il teorema di Pitagora è puramente "visivo" e può essere impiegato senza l'uso di calcoli. |
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25-02-2006, 01.35.27 | #26 | |
Ospite abituale
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Re: Quadratura del cerchio
Citazione:
Non te la prendere a male, caro Weyl, per ciò che sto per dirti, ma se ti leggesse un professore universitario che conosco io, si butterebbe a terra dalle risate . Ti dico già in partenza che non ho nemmeno letto tutto il tuo post nè ciò che ti hanno scritto gli altri, mi permetto di criticare l'approccio, dal vangelo di questo prof. Per lui era sbagliato ogni tentativo di capire qualcosa, anche legato alla geometria, con disegnini e figure. Era convinto, a questo proposito, che era meglio iscriversi ad esempio in matematica uscendo dal classico anzichè dallo scientifico, con la logica che se esci dal classico non sai niente di matematica quindi non hai la mente sporcata di sciocchezze, come quelli dello scientifico, diceva lui. E fioccavano battutine di sfottimento a tutto spiano di fronte a ogni definizione o a ogni tentativo di risolvere qualche problema con disegnini e figurine e non con MADRE MATEMATICA. Rette parallele: due rette che non si incontrano mai, due rette che non hanno punti in comune, ecc... DEf da ridere per lui, che ti chiedeva intanto: " mi definisca che cosa è un punto ", tanto per cominciare. Ammesso che tu riuscivi a trovarla una qualche def, lui ti replicava: " e come facciamo a vedere tutti i punti di due rette per vedere quanti punti hanno in comune? E tu restavi come un idiota. Lui invece " le rette parallele " te le definiva usando la matematica e ti diceva: " considera le equazioni delle singole rette, fai un bel sistema e analizzi la soluzione del sistema: se il sistema non ha soluzione nel campo dei reali allora le rette sono parallele", e così via. Tornando al cerchio e alla circonferenza, sai cosa è che non va? Il modo in cui ci hanno spiegato cosa è la circonferenza e l'aria del cerchio. Circonferenza: luogo dei punti che soddisfa la seguente equazione x^2 + y ^ 2 = r ^ 2 Cerchio, ossia quella che comunemente chiamiamo area : luogo dei punti che soddisfano la seguente dis- equazione x^2 + y ^ 2 < r ^ 2 Se parti da questo approccio, il problema che ti poni non ha neanche motivo di esistere. Spero di essermi spiegata abbastanza. Secondo il prof ogni problema va risolto con una def di tipo matematico, se fai ragionamenti con disegnini, aree, e cose varie arrivi a cose o inspiegabili o irrisolvibili, invece con la matematica tutto ha una spiegazione e una soluzione. Ultima modifica di Melany : 25-02-2006 alle ore 01.46.53. |
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25-02-2006, 14.00.25 | #27 | |
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Re: Re: Quadratura del cerchio
Citazione:
Se avrai la compiacenza di leggere anche gli altri "post" da me inviati, capirai perchè ho inserito l'argomento in "Filosofia" e non in "Scienze". Al tuo professore ribatterei che, se Riemann avesse analizzato le questioni geometriche con criteri rigorosamente analitici, non esisterebbero i fondamenti matematici che resero possibile l'impalcatura teorica della relatività generale. Il mondo è pieno di personaggi di questo genere, i quali pretendono di fare di una prospettiva sul mondo la vsione complessiva ed esaustiva del mondo stesso. Si tratta di un punto di vista rigorosamente "ideologico", certamente rispettabile, ma alquanto superato dai tempi. Leggendo tutto, vedrai che le equazioni analitiche del cerchio le avevamo già considerate e che la "questione", che è filosofica e non matematica, verte proprio sulla intraducibilità di una metodologia conoscitiva sull'altra: ossia sullo scandalo di non poter fare, in alcun modo, "precedere", sotto il piano ontologico, due approcci gnoseologicamente equivalenti. Sul tentativo, inoltre, di cercare una spiegazione in termini neurofisiologici, della questione. Ipotesi che, naturalmente, ne apre molte altre di questioni: perchè c'è da chiedersi "perchè" l'impalcatura citoarchitettonica della nostra corteccia occipitale visiva sia organizzata in modo da formattare in un modo rigorosamente euclideo i dati sensoriali immediati visivi che le afferiscono. Ed entro che limiti, naturalmente, questo funzionamento sia evoluzionisticamente "efficace". Lascerei, dunque, con sua buona pace, a scompisciarsi dalle risate codesto "professore": buon pro gli farebbe. Infine, se c'è la salute, c'è tutto. |
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25-02-2006, 19.06.54 | #28 |
Ospite abituale
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Rif Weyl
Comunque, per chiarezza, Weyl, guarda che il professore in questione non è un professorino da due soldi, è uno che ha scritto libri adottati in tutta Italia. Lo dico per chiarezza, perchè tu non pensi che sia una mezza calzetta, è una specie di luminare della matematica. Poi tu sei libero di contestare il suo modo di pensare quanto vuoi e argomentare di ciò che vuoi, ti ripeto lo dico per essere chiari.
Mi è venuto spontaneo scrivere quanto detto perchè tu mi hai proprio fatto venire in mente questo professore. Penso che non andrò a leggere tutti gli altri post in questione perchè non ho voglia in questo momento di barcamenarmi anche su internet in cose troppo impegnative, di cui è piena la vita reale. Buona conversazione, senza di me |
26-02-2006, 00.18.27 | #29 | |
frequentatrice habitué
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Re: E' un'ipotesi
Citazione:
A me interessa di più questo argomento, però senza troppi termini di specialità perché ….mi fa girare la testa. (tonda ) I suoni e la matematica. Visto che si vive in illusione che cosa induce la mente a trovare tante forme diverse dalla perfezione, cioè diverse dal cerchio? ...frammenti di verità ... Interessante potrebbe essere l’analisi in frequenza dei diversi tipi di segnali, ma alla fine sempre si fa riferimenti al nostro caro pi greco Io leggo con molto interesse i vostri post e come abbondo di pensieri sinusoidali non posso fare delle affermazioni categoriche… |
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26-02-2006, 00.25.55 | #30 | |
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Re: Re: E' un'ipotesi
Citazione:
E' come dire: andiamo oltre alla rappresentazione grafica, essa non rappresenta l'immagine esatta, è solo l'approssimazione di quel che NOI potremmo vedere se solo lo volessimo. Grazie Edali Mi sono divertita a seguire i disegni esposti da weyl. La questione filosofica? bho! già espressa |
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