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05-02-2006, 14.01.26 | #13 | |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
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Re: compartimenti stagni
Citazione:
Ho imparato che chi ha interesse si sforza (me compreso), ciò non toglie che non tiro mai su un muro (per il principio appena detto) |
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05-02-2006, 16.48.42 | #14 | ||
like nonsoche in rain...
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Messaggi: 1,770
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x Uno
Citazione:
Ho compreso quello che intendi: se ancora non si ha ‘saturazione’, l’entità più lontana da essa ha più capacità organizzativa, ma in questo caso io non direi che è più saturo, ma che è più vicino al livello di saturazione. Va bene comunque: c’è chi è più saturo (ovvero più vicino al suo livello di saturazione) e c’è chi è meno saturo e dunque ha più possibilità ulteriori (l’analogia potrebbe essere quella della saturazione dei colori)......... ok ho capito. Un’entità che NON ha ancora raggiunto la sua saturazione è come “spinto” a raggiungerla, mi pare che sia questo il discorso che tu voglia fare ed un buon esempio di ciò lo ritrovi nella tavola periodica degli elementi, dove si parla specificatamente di “affinità elettronica”. La “spinta” indica capacità organizzativa (ovvero possibilità) e dunque preciserei la tua frase così: “la capacità organizzativa potenziale, per una data ‘entità’, è inversamente proporzionale al grado di saturazione della capacità attrattiva (forza) per tale entità”... ok. Questo si potrebbe riagganciare al discorso che vorresti fare sulla differenziazione tra le varie ‘forze’ (non necessariamente fisiche) che avrebbero un’unica radice, che si diversifica a seconda del tipo di ‘entità’ con la quale ha a che fare; dunque per le entità quarks questa ‘stessa radice’ si esplicherebbe in un modo (adeguato alle caratteristiche di quelle date entità) e così via... Però, come hai sottolineato, bisogna specificare, poiché questo mi pare il discorso centrale che ci può portare in lidi particolari... Citazione:
Per quanto riguarda la meccanica classica sì, si dice che essa ‘valga’ nel limite classico appunto; questo principio è detto tecnicamente “di corrispondenza” formulato da Bohr negli anni ‘20. Quando iniziamo a scendere in ‘profondità’ bisogna rifarsi necessariamente alla teoria quantistica (MQ), ma essa nel limite macroscopico deve portare agli stessi risultati della meccanica classica; in effetti questo è uno dei problemi che proviene dalla MQ e che si palesa, per esempio, nell’operazione di ‘misura’: sembra esserci uno “strappo” tra le due realtà, quella microscopica e quella macroscopica. Dunque la meccanica quantistica ha validità generale, ma naturalmente per calcolare le traiettorie di pianeti o satelliti si utilizza quella classica (sarebbe un suicidio utilizzare l’altra...). Qui il discorso va precisato ed è comunque notevolmente lungo e non capisco ancora in che modo ci possa interessare in tale discussione, soprattutto in associazione a quella “forza*”... Vuoi arrivare a parlare dell’unificazione delle forze e/o del paradigma olografico, forse? Unificazione delle forze ed origine dell'universo...... qui vorresti arrivare? Però mi pare che tu intenda “forza”, non solo in senso fisico... giusto? Dimmi tu. |
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05-02-2006, 16.58.23 | #15 | ||
weird dreams
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Citazione:
Hai fatto bene ad usare le virgolette, perchè ora ti chiedo di precisare cosa intendi per evoluzione (per comprendere la spiegazione fra parentesi bisogna che tu chiarisca cosa intendi per miglioramento (parola che poteva passare inosservata, ma che invece ha catturato la mia attenzione)) Citazione:
non per essere pendante, ma in questa frase manca il soggetto (altrimenti la mia attenzione vaga come un'anima dannata senza immagine da realizzare). Ultima modifica di z4nz4r0 : 05-02-2006 alle ore 17.00.35. |
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05-02-2006, 17.14.56 | #16 | ||
Moderatore
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Citazione:
Citazione:
mi dispiace che i miei interventi vengano visti come impedimento alla discussione, invece che contributo alla discussione stessa. non mi sembra di voler pignolamente discutere solamente sulle parole, quindi cercherò di presentare sinteticamente le mie obbiezioni al discorso di Uno. io credo - come te - che vi sia un continum tra mente e non-mente, cioè ci sia un continuo tra la mente degli esseri umani e la mente degli animali, quello che non condivido è che alla fine di questa linea graduata non vi siano entità. l'idea centrale cha abbiamo della mente è di avere credenze, timori, etc., e una ricca attività autocosciente, ma un sasso non ha credenze, non ha timore di alcunchè e non possiede un'attività di coscienza. quindi non vedo perchè io debba dire che anche i sassi abbiano una mente, però se proprio ci tieni al termine 'mente' potrei anche concedertelo, ma non vedo con che utilità. cioè potrei dire "ok, ti concedo di dire che i sassi hanno una mente, ma continuiamo comunque a pensare che i sassi non credono e temono alcunchè e che essi non siano coscienti di essere sassi". quindi ben venga questo discorso, se il suo fine è quello di discutere in generale sui diversi gradi di complessità organizzativa, ma mi pare dubbio se si voglia parlare di credenze, timori e attività cosciente. spero di essermi scagionato dall'accusa di pignolo-fine-a-sè-stesso epicurus P.S. vorrei fare un'osservazione, forse già pacificamente accettata da voi, sul collegamento tra organizzazione e intelligenza. io penso che possiamo avere A più intelligente di B, anche se A ha un grado di organizzazione inferiore rispetto a quello di B (e naturalmente vale anche il viceversa). |
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05-02-2006, 18.06.03 | #18 | |
Moderatore
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particelle elementari e uomo...
Citazione:
secondo quanto ritengo io (e odos) - in questo topic - il parlare dell'uomo nella sua interezza non è riducibile a quello delle particelle e delle leggi fisiche. epicurus |
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05-02-2006, 18.34.36 | #19 | |
weird dreams
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Messaggi: 483
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Citazione:
Sono sicuro che quando uno vuole comprimere (o ridurre) ogni cosa (od ogni concetto) all'idea (o concetto) di mente, egli intenda sottolineare che il concetto di coscienza (parola credo usata come sinonimo di mente) è completo e dunque autonomo, nel tendere a comprendere sè stesso come autocoscienza, esso comprende tutto il resto, o meglio esula l'esistenza di un resto. Essendo il concetto di coscienza infinitamente, diciamo più 'denso' rispetto a quello di struttura materiale, esso non può sorgere come nuova qualità da un aggregato di quest'ultima, ma al contrario è il principio di ogni struttura e configurazione. Ma d'altronde per i materialisti il concetto di materia è molto più spirituale di quanto simpatizzanti di altre preferenze linguistiche sospettino. |
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05-02-2006, 19.24.13 | #20 | ||
ospite sporadico
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Re: x Uno
Citazione:
Ok hai ragione ho usato erroneamente il termine saturazione, forse concentrazione era più indicato ma non mi soddisfa perchè non indica una scala verso un limite... booh comunque ci siamo capiti.. Citazione:
Ok perdonami (e so che lo fai) se posso usare alcuni termini in manera errata (vedi saturazione) vediamo se l'ho fatto ancora.... Inizio dal fondo il paradigma olografico è una conseguenza... l'unificazione delle forze... è più un passaggio intermedio rispetto a quello che sto cercando di esprimere.... Quello che cercavo di far capire con l'analogia sulla fisica di Newton e sulla Quantica è il fatto che possiamo parlare della stessa cosa da punti di vista diversi e che per andare ulteriormente all'orgine dobbiamo ancora cambiare parametri... anche se ti rendi conto che per me è difficile usare un linguaggio scientifico che tutto sommato non esiste... provo ad riprendere ed espandere l'esempio vediamo se riesco a farmi dare una mano da te. Riprendiamo la nostra scatola... cambiamo approccio.. vado più all'origine se riesco... questa scatola è piena a metà di... particelle? beh la cosa più piccola immaginabile (che sarà sempre troppo grande, ma a noi non interessa sezionare sempre più, interessa prendere un punto ragionevolemente piccolo rispetto al nostro punto di vista) E l'altra metà è piena di particelle opposte... immagino che si possa definire materia ed antimateria, le due hanno (nello spazio/tempo) dei punti di passaggio (buchi neri come massima espressione ma non solo) che permettono di aumentare la compressione da un lato o dall'altro della barricata (parlo di spazio/tempo), poeticamente potremmo vederlo come un respiro dell'universo.... questo aumento e diminuizione della compressione (ripeto nello spazio/tempo) genera vibrazione e movimento... da qui parte la "storiella" di sopra (e purtroppo ho messo altra carne sul fuoco che qualcuno giustamente con la forchetta infilzerà per girarla) Quando parlavo di nuove particelle intendevo che nell'urto (di un certo tipo che qualcuno saprà spiegare meglio di me) tra quelle da una parte della barricata possono passare quelle dell'altro lato, si (ho imparato che il si implica metafisica e poi cercherò di esprimere diversamente pure questo) crea un passaggio e questo alimenta anche la vibrazione e il movimento... in pratica come un motore perpetuo che si autoalimenta non so se si capisce... e mi rendo conto di essere impreciso... accetto ovviamente considerazioni che mi aiutino ad essere più preciso. Si non intendevo correnti elettriche ma flussi... movimenti che dal "caos" (caos è disordine dal nostro punto di vista) prendono una certa "direzione" (non inteso solo spaziale) e creano delle leggi Non posso dirti dove voglio andare a parare perchè non riesco, sto cercando di mettere in una forma simil-scientifica quello che conosco in altre forme.. se sapessi farlo forse con mezza pagina avrei espresso tutto Zanz arrivo a te |
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