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10-02-2006, 15.09.13 | #72 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
io ho detto "noi siamo vivi e napoleone è morto", ed il fatto che la vita sia transitoria, secondo te renderebbe falsa la mai frase? non credo proprio, infatti io sto usando il presente. (che la vita sia transitoria è postulato da ciò che ho detto: infatti se la vita non fosse transitoria non avrebbe senso dire che napoleone è morto). epicurus |
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10-02-2006, 15.53.40 | #73 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2006
Messaggi: 193
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Citazione:
No no, non fraintendermi, non volevo negare la veridicità della tua affermazione, ma puntualizzarla, rivelando in maniera ancora più aperta la, per me, angosciante verità... |
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10-02-2006, 16.46.27 | #74 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
ok |
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10-02-2006, 17.13.48 | #75 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
è certo che la morte sia permanente, per chi assiste e sopravvive (temporaneamente) alla morte di qualcun'altro. Ma non è possibile dire molto di più. Non sappiamo dell'eternità della morte, o del trapasso ad altro mondo, o di altre possibilità. Non possiamo escluderle. Il post-morte è regno dell'incertezza, per noi che ci pensiamo. Ma l'incertezza non provoca angoscia. "angoscia": dal latino "angustia", da "angere" ossia "stringere, soffocare". Forse l'angoscia è l'emozione che risulta dal pensare allo "stringimento" al "soffocamento" di ogni possibilità. La vita è il regno delle possibilità. L'angoscia però non è giustificata. Il post-morte, l'unica cosa certa è che il post-morte è il regno dell'incertezza, per noi che ci pensiamo, dell'incertezza che oscilla tra nuove possibilità e definitiva impossibilità. Quindi la possibilità della possibilità o dell'impossibilità. L'angoscia risulta dallo sbilanciamento della mente verso il polo della definitiva impossibilità, visto dal punto di vista del vivente che vuole vivere ancora, che vuole avere altre possibilità. E' più equilibrato considerare la morte così come razionalmente possiamo considerarla: ossia incertezza massima, che può accogliere la speranza come la disperazione, che può accogliere qualsiasi cosa, perchè incertezza completa. Quindi come imprevedibile... possibilità. |
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10-02-2006, 17.26.12 | #76 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2006
Messaggi: 193
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Quando si osserva la morte vediamo tre cose certe: l'inazione di chi muore, la dissoluzione del suo corpo e l'irreversibilità del processo. Sono cose così dure da accettare che ci attacchiamo a tutto, compresa la tua "possibilità dell'impossibilità come possibilità"...
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10-02-2006, 17.31.19 | #77 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
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Epicurus credo che tu abbia frainteso la domanda e quindi non compreso la mia risposta.
Maxim scrive: "Che differenza c'è tra chi non è mai nato e chi ha vissuto ed è ritornato nel regno dei non nati?" La domanda parla di due persone morte, non di uno vivo e uno morto come hai capito tu. Traducendola potrebbe essere formulata così: Che differenza ce tra un essere che non è mai nato e dunque non è nulla ed uno che ha vissuto ed e morto ed ora non e nulla. Quindi che differenza ce tra questi due nulla? Come già ho detto tecnicamente nessuna. |
10-02-2006, 17.55.54 | #78 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2006
Messaggi: 193
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Citazione:
La domanda speculare a "cosa c'è dopo la morte" è cosa "c'è prima di nascere". La risposta è l'inesistenza, in entrambi i casi. Come inesistente è un ipotetico individuo mai nato (ad es. Phileas Fogg). Ma chiariamoci anche isu di un altro punto: non esiste la morte eterna ma la morte e basta. Secondo me un sistema eterno è un sistema dove vi è una continua mutazione, ma anche una continua capacità di trovare un equilibrio. Per cui il sistema non si autodistrugge ma continua perpetuo. In esso, cioè, il tempo scorre sempre. L'uomo è un sistema finito, in una persona morta il tempo ha smesso di scorrere, non vi è più alcuna novità, nessuna mutzione... |
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10-02-2006, 17.57.07 | #79 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
è vero, ho proprio letto male comunque, anche in questo caso non condivido la tua risposta se la questione è "c'è differenza ora tra una persona non nata e una che è già morta?", allora di differenze non ce ne sono molte nel nostro mondo: entrambe le persone non ci sono. se, invece, la questione è "c'è differenza tra il non nascere ed il nascere e poi morire?", allora la mia risposta è "eccome se c'è differenza" e così si ritorna alla mia risposta più sopra, dove parlo di vivi e morti. epicurus P.S. comunque una differenza tra "persona non nata" e "persona morta" è che la prima è al limite della sensatezza, mentre la seconda è perfettamente sensata. |
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11-02-2006, 13.33.42 | #80 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
Invece io l'accetto eccome. E non mi spaventa molto. Io non mi attacco a niente, il discorso che ho fatto mi sembra razionale, e la tua fobia irrazionale, saluti |
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