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24-01-2006, 09.41.20 | #72 |
Sii cio' che Sei....
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Purtroppo Van le cose sono molto piu' complicate di quel che sembrano.
L'Advaita moderno ha alcune caratteristiche che non vanno bene a molti. Nisargadatta (e tutta la sua discendenza...) non e' riconosciuto come Maestro in molti ambienti, per esempio nel lignaggio degli Swami che discendono direttamente da Shamkara....e sai il perche'? Perche' fumava. Mi e' capitato di recente di discutere con un importante Maestro Advaita, in pubblico, in un Ashram. Ho avuto modo di toccare con mano la chiusura dogmatica (Sic!) che regna in certi ambienti. Non parliamo neanche di U.G., quello e' il demonio in persona Ramama Maharshi invece e' ben visto ovunque. E non e' neanche cosi semplice ricondurre ad un unica esperienza il Buddismo e l'Induismo, anche se in essenza sono praticamente identici. Il modo di praticare delle diverse scuole, sia nell'una che nell'altra tradizione, il pensiero dominante e' in netto contrasto con l'essenza piu' profonda del vero Sanathan Dharma (l'insegnamento imperituro che scaturisce direttamente dallo Stato Naturale). La credenza che praticando determinate tecniche si possa raggiungere l'illuminazione e' il pensiero dominante, e questo e' un problema molto antico.....il Nirvikalpa Samadhi(o falsa illuminazione) , che si raggiunge con rigida ascesi contrasta con il Naturale accadere del Sahaja Samadhi (Sanathan Dharma). La vera illuminazione accade e discende dall'alto, ma non puo' essere ne cercata, ne ottenuta, perche' non c'e' nulla da ottenere. Anzi in realta', mai separazione alcuna vi e' stata.... Che fare allora? "Vegliare", come indica anche il Cristo, essere svegli e consapevoli...naturalmente. La ricerca dell'Illuminazione e' un Inganno, l'ultimo e piu' grande inganno dell'EGO. Accadra' quando sara' il momento...ma non saremo noi a decidere quando. Ultima modifica di Yam : 24-01-2006 alle ore 09.47.16. |
24-01-2006, 10.49.07 | #73 | |
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Citazione:
In quanto a U.G. che io avevo già escluso perché mi ero riferito ai primi due, le cose sono un po’ diverse, perché lui ha parlato prevalentemente ad occidentali e non poteva certo raccontare, alla nostra mentalità scientifica, gli aneddoti di re Janaka, o gli aforismi vedanta. Tra l’altro lui stesso si è posto fuori dalla tradizione e di lui troverai più facilmente riferimenti nelle accademie filosofiche o nelle università indiane, che non nei centri religiosi. P.S. Ma a parte il Ramanashram da chi vai in India? Ultima modifica di VanLag : 24-01-2006 alle ore 10.51.32. |
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24-01-2006, 17.25.01 | #75 | |
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Per Yam
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Sri Siddharameshwar Maharaj, il maestro di Nisargdatta, che era tantrico, era del "navnath sampradaya"..... (i cosidetti nove) il cui lignaggio, (parampara), viene fatto risalire a Dattatreya che se non sbaglio è lo stesso Daksinamurti di Ramana Maharishi. Non è che sono correnti all'interno dell'indusimo e se si quale fai prevalere? Non che sia particolarmente importante, sorpattutto per il 3d, ma a volte si fanno salire e scendere le persone con criteri arbitari e questo nno mi pare giusto. |
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24-01-2006, 22.44.25 | #76 | |
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Re: Per Yam
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Van, non me ne importa nulla delle loro diatribe...so solo che c'e' un lignaggio di Swami di cui non ricordo altro, che e' quello che vanta la discendenza diretta da Shamkara e che sono personaggi molto rigidi (monaci) e dal mio punto di vista bigotti. Per me Nisargadatta e' oro colato. Su Ramana invece ho dei dubbi per come ha insegnato, e cioe' si e' andato a leggere dei classici del pensiero Hindu e spesso ha insegnato in modo tradizionale.....ma al di la di questo, e' oro colato anche lui, pure se credeva che la sua vacca fosse illuminata Ultima modifica di Yam : 24-01-2006 alle ore 22.45.31. |
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25-01-2006, 00.04.57 | #77 | |
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Re: Re: Per Yam
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Ramana era in piena tradizione, si è ritirato a 16/17 anni ad Arunachala, ha conosciuto pochissimi occidentali, perché pochi occidentali andavano in India e quindi parlava il linguaggio di quell’India. Nisargadatta, ha fatto l’imprenditore, ha cresciuto dei figli, si è realizzato abbastanza tardi ed era stimolato, (soprattutto nei cento dialoghi), da Maurice Friedman, che era stato parecchio col Dalai Lama, e con Gandhi. Se poi vogliamo trovare un collegamento con U.G. (collegamento che io vedo), lui arriva ancora dopo, vive per lo più in occidente e parla il linguaggio degli occidentali. Sicuramente Ramana non poteva fare le battute in slang americano che fa U.G. ma, se svesti i discorsi della forma e cerchi la sostanza, trovi in tutti e tre la stessa sferzante melodia, che ti indica sempre la stessa cosa, cioè la strada per tornare a casa. Mi dirai….. ma che ci fai ancora in giro, ( a queste ore della notte), con tutta stà gente che ti indica la strada di casa? Ed anche tu hai le tue belle ragioni…… Ora vado a dormire e ci penso sopra poi se trovo la risposta te la dico…. Have a very good night P.S. Guarda che dobbiamo andare in Cina…. Io te e forse anche ancient …. P.P.S. ma Socrate porello che fine ha fatto? |
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25-01-2006, 08.54.45 | #78 |
Sii cio' che Sei....
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Beh, in un certo senso stiamo parlando di Socrati moderni, anche se il pensiero antico sarebbe un attimo da rivisitare.
Tu dici: "Sri Siddharameshwar Maharaj, il maestro di Nisargdatta, che era tantrico, era del "navnath sampradaya"..." Questo mi interessa molto, perche' dici che era un Tantrico? E cosa sai di quel lignaggio? |
25-01-2006, 09.52.49 | #79 | |
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Nisargadatta Maharaj, al secolo Maruti Kampli, appartiene a una linea di trasmissione marathi del Vedanta monistico, che si fa risalire al Mahatma Dattatreya. Tra i veggenti di epoca vedica, Datta avrebbe istituito il primo lignaggio spirituale (parampara), che nel Maharastra è noto come navnath sampradaya, la "scuola dei nove", cui fu affiliato il maestro di Maharaj e, alla sua morte, lui stesso. Maruti invece crebbe in città, e a Khetwadi, nella suburra di Bombay dove ancor oggi abita, avviò giovanissimo, insieme al fratello, un piccolo commercio di tabacchi, dando via via il benvenuto a molti figli. Quando aveva da poco varcato i trent'anni, un avventore, Yashwantrao Baagkar, lo conduce da Sri Siddharameshwar Maharaj del Navnath sampradaya, e Maruti sotto la sua guida intraprende una disciplina presto costellata di esperienze mistiche. L'"esplosione" interiore avviene dopo tre anni, poco prima della morte del maestro, di cui Maruti assumerà il cognome. Dopo un periodo di solitario vagabondaggio, il ritorno a Bombay, l'abbandono definitivo del commercio, e l'inizio dell'ultima fase, durante la quale lo conobbe Frydman. Come vedi è certa l’associazione a quel lineaggio, mentre non si parla ancora di tantra. Che Sri Siddharameshwar Maharaj fosse di derivazione tantrica l’ho sentito per la prima volta dal Professor Narayana Moorty, del giro di U.G. Ma non devi fare atto di fede, perché questa informazione sul web è ampiamente documentata ed esempio in questo sito: http://nisargadatta.net/Navnath_Sampradaya.html dove si legge tra l’altro che Matchindra, cioè il primo dei nove maestri deriverebbe dal Nepal. Matchindra- Natha appears to have also been called Matseyendrath. Though the lineage apparently started in the Nepal area it seems to have migrated to the western India. Even though Mr. Mullarpattan speaks about Matchindranath/Matyendranath being rescued from the clutches of some Tantric misadventure, I have also found that he is credited to having written some Tantras, among them the Kaulajnananirnaya Tantra. P.S. Se non sei “confident” con l’Inglese e ti interessa qualche stralcio in particolare posso cercare di aiutarti. |
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25-01-2006, 14.27.39 | #80 | |
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Grazie, e' molto interessante, leggero' con calma il link che mi hai postato. Avevo giusto passato la mattina a parlare con un amico del Tantra Newari, pare che ci siano ancora diverse comunita' di praticanti laici nella valle di Katmandu che vivono in delle casette, ciascuno con la sua famiglia, in specie di comunita'.... |
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