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19-01-2006, 12.34.24 | #12 |
Ospite
Data registrazione: 18-01-2006
Messaggi: 34
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Sono d'accordo con te alessiob, sul tuo punto di vista, poichè sono d'accordo sul fatto che sia l'uomo a creare dio e non il contrario..
Non ricordo molto bene i miei studi scolastici su Socrate e Platone, (visto che al momento sono gli unici che ho avuto, sicuramente scarni ) ma dirò comunque la mia.. Il mondo delle "idee" (credo si chiamasse Iperuranio) era un mondo che viveva in parallelo con quello "reale", dove quindi nel primo persisiste un idea Originale e Unica di cavallo che poi verrà "copiata" nel secondo, con qualche imperfezione (colori, forme etc) questa era l'idea base.. Ora Socrate era un abile oratore e possedeva anche delle grandi idee, forse troppo ambiziose, ma comunque grandi..credo che questa ricerca del "non reale" per tornare anche alla visione di alessiob sia una cosa che si tramanda fino ad oggi senza alcuna eccezione, sicuramente mantenendone i modi pittoreschi e qui ora la mia risposta a Vanlag : Credo che Socrate cercasse semplicemente di mettere un idea universale delle cose, dire che il gusto del miele è uguale per tutti, che il bello è universalmente in un modo etc etc cercando di elevare se stesso, e chi capisse il suo significato, al livello delle idee e quindi al livello divino o di illuminazione (una sorta di cammino spirituale, come quello del mito della caverna) e una sorta di cammino che verrà ripreso poi e fatto da molti altri..(credo che Yam nel suo campo potrebbe spiegarlo meglio di me) Arrivando quindi alla mia idea di base il vero "illuminato" è quello che vede il mondo con un tono di sorpresa, con uno spunto di divertimento (quotando Nabu) che riconosce un concetto di unicità delle cose (l'io è unico etc) ma che riconosce anche che tutto è relativo, che il mondo ideale non è nient'altro che quello che stiamo vivendo, quello reale. Step |
19-01-2006, 12.41.55 | #13 | |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Re: Il mondo ideale è più o meno significativo del mondo reale?
Citazione:
Tu vivi nella "realtà vera"? E che sarebbe? Il cavallo che puzza di stalla sarebbe "reale"? E che mi viene a significare? |
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19-01-2006, 12.56.05 | #14 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Re: Re: Il mondo ideale è più o meno significativo del mondo reale?
Citazione:
Il fatto poi che la percezione del cavallo reale varia per ciascuno di noi, non fosse altro che per un fenomeno di pura collocazione fisica, dalla quale vivo l'esperienza, non ne altera la realtà. Parafrasando una frase che è un po’ il vessillo del sito di riflessioni direi che: - Possiamo dare infinite interpretazioni ad un riflesso confuso nell'acqua. Ma l'immagine” che dà origine a quel riflesso, è soltanto una. – Citazione:
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19-01-2006, 13.19.32 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Re: Re: Il mondo ideale è più o meno significativo del mondo reale?
Citazione:
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19-01-2006, 13.56.31 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Io penso...
...che non possa esistere la realtà senza un'idea. Il cavallo che tu vedi ed è davanti a te è di per se stesso un'idea. Diciamo che la realtà può comunque perfezionare l'idea e mentre non può esistere una realtà senza un'idea può al contrario, esitere un'idea senza la corrispondente realtà. Mi spiego a livello pratico... Il filmato delle piramidi che tu vedi a video ti forma un'idea dell'egitto pur non avendolo mai visitato. Potrebbe anche non esistere l'Egitto (realtà) ma ti è stata trasmessa da altri un'informazione (idea). Nel momento in cui appuri che l'Egitto esiste perchè ci vai la tua idea iniziale verrà perfezionata. Ecco perchè la "realta" come la intendi tu è migliore dell'idea che ne avevi. |
19-01-2006, 15.08.45 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
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Re: Il mondo ideale è più o meno significativo del mondo reale?
Citazione:
"... tutto appare sempre un pò diverso quando lo si esprime, un pò falsato, un pò sciocco ... le parole non le posso amare. Ecco perchè le dottrine non contano nulla per me: non sono nè dure nè molli, non hanno colore, non hanno spigoli, non hanno odori, non hanno sapore ... Forse è questo ciò che impedisce di trovar la pace: le troppe parole ". Hermann Hesse - Siddharta - Adelphi |
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19-01-2006, 15.10.16 | #18 |
Moderatore
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Messaggi: 2,725
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il terzo mondo
Come è già stato accennato, il mondo delle idee (inteso in senso platonico, o se vogliamo fregiano) è il terzo mondo: oltre al mondo lì fuori, e al mondo dentro di noi.
In questo senso, tale mondo è una dimensione (oggettiva) formata da oggetti quali 'cavallo', 'triangolo', 'tre', 'colla', etc. (se non erro tale mondo dovrebbe avere la proprietà caratteristica dell'insieme matamatico, cioè non può contenere duplicati). Il terzo mondo può essere postulato per spiegare l'uso del nostro linguaggio, cioè come (e a cosa) ci riferiamo quando parliamo. Ma ormai di tempo è passato da Platone e ora sappiamo che quando parliamo non ci stiamo riferendo ad un terzo mondo, ma proprio al nostro. Anzi, fino a poco tempo fa si pensava che l'uso del linguaggio (e quindi dei concetti) fosse prettamente mentale, ma poi da Wittgenstein in poi si scoprì che i concetti sono caratterizzabili come una interazione tra mentale e mondo esterno (e quindi non solo come mentale, come si credeva prima). Come ben dici, la ricerca e la scoperta hanno bisogno di uno spazio pubblico di presentazioni di ragioni, argomentazioni, esempi, etc., quindi hanno bisogno di tante idee, ma non di certo di idee nel senso platonico: non serve cercare nel terzo mondo, basta e avanza il nostro. epicurus |
19-01-2006, 15.27.15 | #19 |
Ospite abituale
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Messaggi: 1,638
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Re: il terzo mondo
Anzi, fino a poco tempo fa si pensava che l'uso del linguaggio (e quindi dei concetti) fosse prettamente mentale, ma poi da Wittgenstein in poi si scoprì che i concetti sono caratterizzabili come una interazione tra mentale e mondo esterno (e quindi non solo come mentale, come si credeva prima).
Per quanto il mondo esterno possa essere recepito da tutti allo stesso modo, il concetto non è pur sempre prodotto dalla mente? ...mi sembra che quest'ultima influisca in maniera determinante sul prodotto "concetto". |