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14-01-2005, 23.12.37 | #4 |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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Si. Cosi era mio padre. Bella domanda. Non me lo sono mai chiesto il perché della moralità e della etica di una persona. Fino adesso ho solamente apprezzato questa bellissima peculiarità di un essere umano perché comunque giova alle persone con le quali si relaziona (non a tutte solo a quelle che condividono questo modo di vivere)
Se devo pensare al perché, le risposte potrebbero essere molte e solo presuntive. Riprendendo l’esempio di mio padre, posso pensare a due risposte: una per l’educazione ricevuta in una famiglia di contadini montanari e l’altra per il suo amore per la natura. Ma può darsi che ce di più. |
15-01-2005, 10.40.38 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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Re: L'ateo morale o amorale?
Citazione:
La ragione è che il grado di "umanità" o la "morale" dell'individuo dipende da quanto sofferenza ha sperimentato o vissuto durante le incarnazioni passate. Queste esperienze, presente nell'individuo sotto forma delle qualità umane, determinano quindi il grado della "morale" che mostra nella vita attuale. E queste esperienze influenzano quindi l'atteggiamento dell'individuo anche se in questa vita non crede in Dio. Ciao |
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15-01-2005, 14.58.29 | #6 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
è la reciprocità, una norma molto probabilmente innata, per cui ci si rapporta all'altro come se fosse la nostra immagine riflessa nello specchio: se faccio il male mi ritorna il male, così per il bene. è la struttura della minaccia, in fondo: non provare a far così, altrimenti ti succede così. è una norma che funziona nelle relazioni simmetriche, alla pari, ma non in quelle asimmetriche, di potere e dominio: il potente non teme più la ritorsione della reciprocità perchè non c'è più uguaglianza, perchè l'altro non è più in grado di riflettergli il male fatto, in quanto dominato, controllato, impossibilitato a reagire perchè impossibilitato ad utilizzare quegli strumenti che conferiscono all'altro il potere, togliendolo, in modo complementare, al primo; che è impossibilitato ad avvalersi della minaccia, perchè questa, proveniendo "dal basso", non è più credibile, non ha i mezzi per rendersi credibile. anche i rapporti di potere, credo, siano naturali, innati (li vediamo anche negli animali, sottomissione eccetera). quindi la logica della reciprocità non può essere la logica di una morale universale. a meno di non ammettere che anche i rapporti di dominio, che possono essere intesi come una declinazione della reciprocità (che in effetti è ancora, sotto altra forma, presente) sono morali, giusti. |
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15-01-2005, 16.37.18 | #7 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Mio padre è un classico caso di ateo morale, infatti quando parlo con lui lo chiamo sempre "il prete ateo". Sarà a causa dell'educazione cattolica che ha ricevuto...non crede in dio ma ha una certa rigidità e austerità cxhe mi ricorda molto l'inquisizione...hehe, magari perchè sono suo figlio...io invece sono un agnostico amorale...ne deduco che la morale può esistere a prescindere dal presupporre dio come esistente o meno..
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15-01-2005, 16.54.30 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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Re: L'ateo morale o amorale?
Citazione:
Certo... ogni uomo, credente o meno in qualcosa di trascendente, possiede una coscienza. La coscienza è ciò che caratterrizza l'essere umano e deriva da un processo personale che produce principi e valori morali che ci permettono di fare delle scelte delle quali poi ogni individuo è responsabile. Essa ci permette di individuare ciò che è bene e ciò che è male ed è su questa base che operiamo delle scelte. Il credere in Dio, in una particolare religione ecc... fa parte delle scelte conseguenti ad un ragionamento morale e che sono diverse in base all'individuo che le opera. Perciò la coscienza, principi e valori morali e l'etica vengono prima di tali decisioni e non dipendono da esse. |
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15-01-2005, 21.03.57 | #9 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
scusate le precedeni contraddizioni, avevo fretta e ho riflettuto male. in effetti la logica della reciprocità può essere una logica che sorregge il bene morale, e la non-reciprocità, al contrario, che sorregge il male. questo perchè la morale trova la sua forza nella promessa\speranza e nella minaccia: se fai il bene ti tornerà il bene, se fai il male sarai punito con il male. ma per dare senso alla minaccia\promessa, serve un "ente morale" che sappia vedere il comportamento orientato al bene o al male, e quindi in grado di premiare e punire. Dio onniscente e onnipotente è il più maestoso "ente morale", nulla gli sfugge, è il grande occhio che tutto vede, colui che accetta in paradiso o caccia all'inferno. perchè la legge morale della reciprocità si faccia rispettare allora, bisogna trovare partner di relazione che: sappiano cogliere il male, e abbiano le potenzialità per punire. devo scappare di nuovo! |
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15-01-2005, 21.08.58 | #10 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Re: Re: L'ateo morale o amorale?
Citazione:
ciao, ma secondo te i valori si sviluppano spontaneamente nell'interiorità dell'individuo, o risultano da un apprendimento? |
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