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16-01-2005, 23.02.02 | #22 | |
Ospite abituale
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Re: Re: Re: Re: L'ateo morale o amorale?
Citazione:
Nella sintesi delle mie conoscenze che metto sotto ed aspettando anche Fragola, riporto, anche, la definizione, secondo il dizionario Devoto Oli, ritenuto se non il più autorevole uno dei più autorevoli interpreti della nostra lingua e lo faccio, non con l’intento di sbatterlo in faccia, come le tavole della legge, ma per aiutarci a dipanare il grado di confusine che mi sembra aleggi sui due termini ed anche perché la chiarezza è sempre apprezzabile, soprattutto qui, dove viviamo di parole. Secondo il pensiero comune I due termini erano abitualmente considerati dei sinonimi, in quanto il latino mos-moris (cioè "morale") non è altro che la traduzione del greco ethos (cioè etica). Secondo il pensiero a cui si ispira Iris_1 La morale rappresenta una linea di condotta che predilige le azioni che portano al bene ed escludono il male. L'etica invece è una branca della filosofia che studia la condotta umana e i criteri in base ai quali si valutano i comportamenti o le scelte umane. Secondo VanLag (mi riferisco ad un altro 3d) la morale è diventata un “dictat” esterno di chi ha il monopolio del bene e del male, cioè delle religioni, mentre l’etica può identificare il sentire intimo di ogni uomo che lo porta a riconoscere il bene ed il male dentro se stesso. Secondo Hegel: il termine "morale" viene riservato alla morale individuale e il termine "etica" viene a designare la morale sociale Secondo l’Oli Devoto: MORALE Concernente il presupposto spirituale del comportamento dell’uomo specificamente in rapporto con la scelta ed il criterio di giudizio nei confronti di due concetti antitetici di bene e di male. ETICA Dottrina o indagine speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo di fronte ai due concetti del bene e del male. P.S. Faccio notare che la perifrasi: - Concernente il presupposto spirituale – si può leggere anche come dottrina. In questo caso nel dizionario ci sarebbe scritto: MORALE Dottrina del comportamento dell’uomo specificamente in rapporto con la scelta ed il criterio di giudizio nei confronti di due concetti antitetici di bene e di male. Questo riporterebbe i due termini ad una perfetta equivalenza di significato, senonché anche l’Oli Devoto, da, ad uno dei due termini l’attributo di spirituale, diversificandolo così dall’altro. |
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16-01-2005, 23.36.05 | #23 | |
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Re: Re: Re: Re: L'ateo morale o amorale?
Citazione:
Definizione filosoficamente corretta e che sottoscrivo in toto. Ma non è esattamente la differenza a cui faccio riferimento. Infatti io parlo di comportamento etico e di comportamento morale. Che non sono la stessa cosa nemmeno secondo il liguaggio comune. Un comportamento morale è un comportamento che aderisce ai concetti di bene e di male della cultura dominante. Non so, una certa condotta sessuale poteva essere immorale 50 non essere più considerata tale adesso. Un comportamento etico è un comportamento che corrisponde ad un "codice morale", interiore o anche condiviso, meditato, mediato da valori che vanno al di là del concetto di bene o di male della cultura dominante. Ad esempio, un medico potrebbe considerare etico praticare l'eutanasia mentre invece per la nostra "morale dominante" uccidere è sempre immorale (tranne che in guerra, ovviamente!) L'obbiettore di coscienza ha un comportamento etico, anche se non obbiettare non sarebbe, per la morale comune, immorale. ---------------------------------------------------------------- Dal vocabolario treccani della lingua italiana: Per entrambe le parole di sono due colonne di definizione, riporto solo qualche frase Etica: (dal latino ethica) Nel linguaggio filosofico, ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell'uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo. Morale: (Dal latino moralis, derivato di mos moris = costume) Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico... di quello che è conforme a una norma morale ritenuta universalemte valida o che non offende, in un dato contesto storico e sociale, i principi morali correnti. |
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16-01-2005, 23.42.04 | #24 | |
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Re: Re: Re: Re: Re: L'ateo morale o amorale?
Citazione:
Grazie a dio Hegel non è nè l'unico nè l'ultimo filosofo!! Quasi tutti i filosofi ridefiniscino le parole chiave del loro pensiero. Utilizzano parole che hanno già un significato per esprimerne un altro. Vedi l'uso del termine trascendentale in Kant, ad esempio. Questo non significa che il significato che Hegel dà alla parola etica sia il sifgnificato della parola etica nel linguaggio filosofico. |
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17-01-2005, 00.02.19 | #25 | |||
Ospite abituale
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Re: Re: Re: Re: Re: L'ateo morale o amorale?
Citazione:
Si tratta di argomenti sui quali ho studiato, scritto relazioni all'università ecc. Io penso che non ci sia confusione sulla chiarezza dei termini, ma piuttosto che ogniuno di noi da una differente interpretazione ad essi a seconda del "percorso di studio" che ha fatto. Io sono arrivata a questa conclusione dopo aver studiato l'etica e la bioetica, costruendomi un'opinione personale e non è assolutamente detto che sia quella giusta. Citazione:
Se ho capito bene... indichi la morale come un'imposizione esterna, mentre l'etica nella scelta interiore tra il bene e il male? Citazione:
Anche Hegel attribuisce lo stesso valore a morale ed etica trovando la loro differenza nell'individuale e nel sociale. Mentre per il Devoto Oli, la definizione di morale potrebbe avere una interpretazione diversa da quella che gli hai dato tu... per esempio... la definizione non attribuisce direttamente la caratteristica di "dottrina" o "scienza" alla morale e leggendola posso interpretarla come: un uomo possiede una morale se ha la capacità di distinguere il bene e il male... quindi morale = capacità di distinguere il bene dal male... essere capace = essere in grado di... quindi caratteristica personale e non dottrina, perciò diversa da etica. Vedi VanLang, tutto sta nell'interpretazione che si vuole dare a ciò che leggiamo e chissà chi di noi può aver ragione! Io credo che se attribuisco un termine a un oggetto o a una caratteristica individuale ecc... affermo che una cosa si rispecchia in quel nome, quindi è solo quello il nome che la può definire e nessun altro termine si può identificare in essa, perciò se uso un'altro termine voglio indicare un'altra cosa, magari simile, ma non identica... allora dobbiamo scegliere: o uno dei due termini deve essere eliminato dal vocabolario, perché ne basta uno solo per definire una cosa, o i due termini sono in realtà definizioni di due cose simili, ma diverse. Che ne pensi? |
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17-01-2005, 00.38.11 | #26 |
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Rispondo ad Edali sulla questione della superficialità...
Hai presente uno che dice che "a te non piace il cinema" perchè non sei daccordo con lui sul fatto che "quel dato film era bello"? Ecco, questo intendevo con il termine "superficiale". Chi dice che un ateo è amorale è un superficiale, perchè credendo che chi non condivide la propria morale... morale non ha, non indaga a fondo nelle cose ed è, perciò, un superficiale. Ho letto quanto vari di voi hanno scritto sulla differenza tra morale ed etica e vorrei aggiungere una mia osservazione: la morale cambia a secondo dei popoli, dei luoghi e delle epoche, mentre l'etica è la raccolta di tutte le morali... un almanacco tenuto a favore di studio. Una questione di etica implica una certa morale. Una questione morale riguarda l'etica si, ma piuttosto in senso lato. Ho letto che qualcuno pensa che senza Dio tutto sarebbe permesso... che ingenuità! E gli uomini non hanno forse voce in capitolo? Provate ad andare a fare quel che vi pare a danno di qualcuno, poi vedremo se anche senza Dio tutto è permesso. Per qualcuno, Dio, per gli uomini, è ufficialmente rappresentato dall'umanità... non ridete apertamente che potreste essere incriminati per oltraggio! |
17-01-2005, 12.11.02 | #27 |
Ospite abituale
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etica e responsabilità...
Nel condividere, in linea di massima, la definizione data da iris, nella versione precisata da Fragola...aggiungo che non si può prescindere, a mio giudizio, dal "problema etico" se non si considera che esso presuppone, oltre ad una robusta dose di coerenza con i valori condivisi, un'assunzione di responsabilità, ed è questo che rende il "comportamento etico" così scomodo e raro...e, anche da questo punto di vista, temo che la religione non abbia l'esclusiva su tali questioni....
Herzog |
17-01-2005, 12.39.31 | #28 | |
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Citazione:
Ciao Mistico. Ma allora io non avevo capito niente del tuo precedente post. Mi pareva che tu avessi scritto che un ateo è o amorale o superficiale. Mi rispieghi che cosa volevi dire? x Herzog: grazie per la precisazione, condivido. |
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17-01-2005, 13.57.38 | #29 | |
Ospite abituale
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: L'ateo morale o amorale?
Citazione:
............ e sono un po' triste. |
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17-01-2005, 14.21.33 | #30 | |
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: L'ateo morale o amorale?
Citazione:
Veramente mi sembra una delle poche discussioni in cui questo non sta avvenendo. Poi è così semplice! Il linguaggio è una convenzione e quindi non c'è tanto da discutere. Le parole hanno un significato o più significati, ma definiti e precisi. Mi pare che molte persone hanno dato il loro contributo sia per rispondere alla tua domanda, sia per definire quali siano le differenze tra il termine etica e il termine morale. E quindi tra un comportamento etico e un comportamento morale. Non noto il desiderio di prevaricare e di avere ragione in nessuno, semmai quello di aggiungere, precisare, chiarire. |
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