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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
08-12-2004, 00.16.29 | #3 |
Epicurus' very son
Data registrazione: 26-12-2003
Messaggi: 375
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Per essere al pari dell'uomo (o superiori), le macchine non dovrebbero solo essere in grado di autoriprodursi, ma dovrebbero essere anche in grado di creare una nuova forma di intelligenza per così dire doppiamente "artificiale" e via così ricorsivamente
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08-12-2004, 14.07.00 | #4 | |
...?
Data registrazione: 07-12-2004
Messaggi: 117
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Re: Re: Intelligenza e/o persona artificiale:
Citazione:
Sono daccordo |
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08-12-2004, 21.56.57 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Sprimaccio le idee
Quello che accomuna maggiormente l’uomo al computer è la caratteristica di ricevere degli input, elaborarli ed emettere degli output.
In questo caso la tua domanda iniziale è l’input al mio computer, (a me), e questo input sta facendomi elaborare delle informazioni dalle quale uscirà un output. Per elaborare la tua domanda attingo informazioni dalla memoria, (l’hard disk) li porto in memoria centrale, (la Ram) ed attraverso il programma, cioè la mia conoscenza/cultura stò producendo questo output. E qui si può già evidenziare una prima diversità fondamentale e cioè come il programma che gira qui dentro di mè rappresenti un compendio della mia conoscenza/cultura costruito dinamicamente per elaborare il tuo input. Ciò che rende possibile la costruzione dinamica del programma è il mio IO che un computer non ha. Infatti il programma di un computer potrà essere vasto ed esteso, sofisticato e potente, magari come windows, ma percorrerà sempre delle vie prestabilite. Può sembrare banale ma in assenza di un centro di riferimento, cioè di un IO non ci può essere scelta. La seconda cosa che mi fa pensare che l’intelligenza artificiale potrà emulare certi aspetti dell’uomo ma mai essere come l’uomo è che l’uomo è innestato alla vita, in quanto parte della medesima. Questo significa che pulsiamo con l’universo che ci circonda e che i nostri output, in realtà, non sono mai solo un’elaborazione del programma conoscenza/cultura ma sono, nel bene e nel male, il risultato di qualche cosa di più grande e vasto. Riassumendo: L’uomo ha come input i cinque sensi. Vista, udito, olfatto, gusto e tatto, distribuiti in diverse periferiche. Un computer con videocamera, o scanner e microfono avrebbe già due dei cinque sensi, per ricevere gli input. Ed in effetti ci sono già software che prendono input vocali o in grado di leggere scritti. In futuro si potrà dotarli anche dei tre sensi mancanti ma, secondo me, nulla fa oggi pensare che sia possibile dare ad un computer il senso dell’IO e che sia possibile dagli le peculiarità di ciò che vive. |
09-12-2004, 13.04.03 | #7 |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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AI & NI
VanLag apprezzo il tuo intervento e condivido alcune cose. be`, comunque vediamo...
Innanzitutto vediamo quello che non ci serve: non ci serve una rete di compilatori e neppure un computer quantistico, infatti in entrambi i casi si ha sempre e comunque a che fare con le macchine di Turing (ossia si riescono a calcolare solo le funzioni parziali ricorsive). Quindi evitiamo di addentrarci in questi due campi, e concentriamoci sulla macchina di turing (cioe` su un calcolatore ideale). Costriamo una Macchina di Turing cosi`: - ha tutti i 5 sensi umani (come dicevi tu VanLag) - dotiamo la macchina di un complesso sistema di random-generator 'intelligenti' (dove ogni numero non ha eguale probabilita` degli altri ad uscire, ma dipende da qualcosa) dinamico, cioe` che cambia con l'aumentare delle stimolazioni sensoriali - l'output (voce, ed eventualmente comportamento) dipende dalle stimolazioni sensoriali, e le stimolazioni sensoriali modificano i vari programmi che la MdT sta facendo girare. - ogni programma non e` esente da modifiche apportate per stimolazioni esterne (non e` esente da modifica neppure il programma preposto a modificare gli altri programmi). Io credo che questa MdT sia una macchina intelligente. Cosi` ho mostrato che l'intelligenza (con tutte le sue sfaccettature) e` algoritmica. Pero`, e c'e` un grosso pero`, la macchina e` intelligente ma non e` consapevole di se`. Questa caratteristica (cioe` l'essere consapevoli di se`) ci e` quasi del tutto ignota, ma, da quel che ci sembra ora, non pare minimamente algoritmica. Quindi la morale che vorrei trarre e` che e` possibile costruire un'intelligenza artificiale al 100%, ma non una persona artificiale (perche` gli mancherebbe la consapevolezza di se`). Ultima modifica di epicurus : 09-12-2004 alle ore 13.07.34. |
09-12-2004, 13.10.23 | #8 |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Ma dicendo quel che ho detto nel precedente post ho veramente mostrato che non e` possibile costruire una persona meccanica?
No, io ho solo mostrato come non sia possibile (almeno per ora) creare una persona algoritmica, pero` nulla ci vieta di pensare che si possano costruire macchime non algoritmiche... epicurus |
09-12-2004, 14.00.33 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-06-2004
Messaggi: 105
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ciao,
penso che sia difficile dire qualcosa adesso, dal momento che la potenza di calcolo è troppo poco elevata per ottenere sistemi conoscitivi automatici patagonabili alla potenza della mente umana. In ogni caso la robotica più semplice, legata all'apprendimento di strategie di movimento semplici ha dato frutti notevoli. Il cervello, a mio parare, è chimica, e come tale per quanto la sua chimica sia enormemente complessa, è analizzabile e quindi, tra diverse decine di anni, chissà, magari riproducibile. Non prendete questa mia posizione per scentismo qualunquista: questa è la mia visione delle questione dal punto di vista analitico, in cui credo a spada tratta. Non credo, come forse alcuni di voi avranno intuito, all'immateriale, penso che la complessità intrinseca non esista, e che ci sia sempre una analisi finita di ciò che osservo. Il problema è arrivare a questa analisi, ma è una questione di tempo. Si parla molto di "vita" basata sul silicio inceve che sul carbonio, e devo dire che non mi sembra fantascienza: basta prendere in mano un libro un po' recente sulle nanotecnologie per capire che il trend futuro è nella direzione del controllo completo di sistemi e/o eventi di netevole complessità. Ma ci sono altre posizioni. Le ricerche nel campo della biologia molecolare sono sconvolgenti, e con un strenuo lavoro, secondo me nel giro che pochi decenni sarà possibile la progettazione di sistemi biologici ex novo. Del resto c'è chi pensa che se la mente umana funziona con quei meccanismi chimici, allora anche un eventuale intelligenza artificiale dovrà funzionare allo stesso modo. Un consiglio finale, un po' artistico. Il compositore americano Steve Reich ha scritto recentissimamente una video opera dal titolo "three tales". Il terzo di questi racconti parla proprio dell'intelligenza artificiale, in un modo artisticamente e intellettualmente così notevole, da diventare imperdibile. Se vi capita il dvd di questa cosa, merita molto molto. |