salve a tutti,
dando una rapida scorsa a questo forum, mi sono fatto questa idea; se un uomo volesse replicare un altro uomo , dovrebbe prima di tutto conoscerlo in maniera assoluta, dovrebbe cioe' innanzitutto conoscere se' stesso. Ma e' qui che casca l'asino con tutto il palco, perche' nemmeno le ultime frontiere della filosofia ,che dovrebbero fondare la nostra conoscenza e la nostra scienza ,sono riuscite a sfondare quella barriera socratica che ci separa da una fondazione certa del nostro sapere, del nostro conoscere . Il moderno descrittivismo positivista, o il falsificazionismo popperiano, hanno sfondato le basi certe della metafisica e dell' ontologia, ma ora galleggiamo senza piu' appigli , ammutoliti dinanzi ad ogni nostra velleita' di poter dire qualche cosa di assoluto riguardo a qualunque cosa. Percio', anche se riuscissimo a costruire qualche cosa che assomiglia ad un uomo, chi ci assicurera' che esso sara' veramente un uomo? solamente la certezza che esso e' uguale a noi per cio' che di lui e di noi noi conosciamo? e per cio' che di noi non conosciamo?conosciamo veramente tutto di noi? o ci basta sapere cio' che di noi conosciamo gia'? ... un bambino fotocopia una banconota e non capisce perche' non possa valere, non vede la differenza, ma sa che un adulto la puo' vedere al posto suo perche' conosce cose che lui ancora non sa...un bambino simile e' molto piu' saggio di molti scienziati.
ciao a tutti
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