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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 10-12-2004, 18.27.17   #11
Knacker
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Si è parlato macchine caratterizzate totalmente da programmi in grado di automodificarsi, e in grado di farlo in ogni loro parte. Premesso che credo non possa esistere una macchina di tale sorta, è necessario tutto ciò per avvicinare le macchine all'uomo? L'uomo è totalmente modificabile o ha al proprio interno una specie di ROM? Secondo me siamo nel secondo caso. Ed è facile identificare il "programma immodificabile" che caratterizza l'essere umano. E' dunque possibile utilizzare il codice degli acidi nucleici come linguaggio di programmazione per realizzare un'intelligenza artificiale? In teoria sì. Il problema è tradurre il codice macchina (estremamente a basso livello, paragonabile al binario) in un linguaggio più comodo. Per far questo ci vuole tempo, studio, risorse...
Da un punto di partenza tale avremmo a disposizione strumenti "vivi". Ma dall'uso di questi, otterremo macchine umane, uomini meccanici o altro? Si potrà chiamarla ancora intelligenza artificiale (supposto che ciò che ne uscirà sia intelligente) o no? Sarà un robot o una creatura del Dr.Frankenstein?
La domanda è: quanto vogliamo che sia simile all'uomo questa AI?
Cosa intendiamo per "artificiale" e cosa per "intelligenza".
Un'AI deve essere viva, o per definizione dev'essere l'analogo dell'uomo ma creato con la fredda materia?
Knacker is offline  
Vecchio 13-12-2004, 14.02.21   #12
epicurus
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ciao knacker, condivido il fatto che le cose si fanno sempre piu` sfumate, comunque io mi riferivo a supporti quasi completamente fatti di metalli e plastiche.

"Si è parlato macchine caratterizzate totalmente da programmi in grado di automodificarsi, e in grado di farlo in ogni loro parte. Premesso che credo non possa esistere una macchina di tale sorta"

Contrariamente a quanto penso si possono fare, non e` assolutamente un problema...

"Si è parlato macchine caratterizzate totalmente da programmi in grado di automodificarsi, e in grado di farlo in ogni loro parte. [...] è necessario tutto ciò per avvicinare le macchine all'uomo? L'uomo è totalmente modificabile o ha al proprio interno una specie di ROM? Secondo me siamo nel secondo caso."

Io noto che l'uomo, in condizioni spinte all'estremo, puo` cambiare tantissimo. Quindi ho pensato che non vi possa essere nulla (in linea di principio) di immutabile, certo e` che si possono imporre vincoli alla modificazione (infatti la modificazione deve essere 'intelligente').

"E' dunque possibile utilizzare il codice degli acidi nucleici come linguaggio di programmazione per realizzare un'intelligenza artificiale?"

Qui vai nel campo della computazione molecolare ma, come ho scritto piu` sopra, cio` non modifica di una virgola la faccenda.


epicurus
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Vecchio 16-12-2004, 18.33.31   #13
Plat
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Beh, se uno crede alla Scienza, deve credere anche che in linea di principio sia possibile progettare una coscienza artificiale. Qualunque forma di dualismo è antiscientifica. Del resto se c'è riuscita la Natura attraverso mutazioni casuali, perchè non dovremmo riuscirci noi, esseri intelligenti?

Però sicuramente la coscienza non è un entità sintattica (o algoritmica come dite), per il semplice motivo che non v'è ragione per cui qualcosa, diversamente dal resto del mondo, dovrebbe diventare cosciente in virtù dell'esecuzione di alcune operazioni meccaniche. Del resto un algoritmo non ha un' esistenza oggettiva, ma è tale solo per un osservatore che lo può interpretare. Mentre invece la coscienza esiste indipendentemente dalla presenza di un'altra coscienza. E poi se la coscienza non dipende dal sostrato su cui il software agisce, allora a questo punto posso intepretare la chiusura/apertura (codice binario) di un certo gruppo di finestre sul pianeta come l'esecuzione di un qualche algoritmo. Se il numero di finestre è sufficientemente alto (sicuramente quelle sul nostro pianeta non bastano, ma si può sempre immaginare un pianeta alieno con un sufficiente numero di case) allora ci dovrebbero essere diverse coscienze sovrapposte per ogni modo in cui si può interpretare la successione di aperture e chiusure di finestre. Oppure, ancora, possiamo immaginare un libro che permetta di ricostruire la successione delle scariche del cervello in modo che ricostruisca appunto l'algoritmo con cui funziona il cervello. Il libro dovrebbe diventare forse cosciente ogni volta che viene consultato?

La coscienza "algoritmica" mi sembra un idea davvero idiota. Quindi lasciamola perdere. Anche la tesi che un essere cosciente possa essere simulato da un algoritmo non cosciente mi sembra improbabile (anche se non posso dimostrare che è impossibile), perchè l'essere cosciente ovviamente agisce secondo la propria coscienza. Cioè la coscienza causa il comportamento. Per esempio, un essere cosciente può discutere sulla propria coscienza come sto facendo io adesso. Mi riuscirebbe difficile immaginare un computer che fa altrettanto.

Quindi rimane la possibilità che la coscienza derivi da qualche proprietà fisica sfruttata dal nostro cervello. Non è un ipotesi assurda è ed anzi l'unica che possa essere sostenuta coerentemente con la visione scientifica del mondo. Da questo punto di vista forse la fisica moderna, apparentemente paradossale, potrebbe essere utile nello spiegare un altro paradosso. Del resto sembra che sia proprio il cervello a causare gli stati coscienti e non qualche misteriosa "anima".
Plat is offline  
Vecchio 18-12-2004, 22.42.44   #14
luc
Ospite
 
Data registrazione: 24-11-2004
Messaggi: 6
Smile computer-cervello...

mi sentirei di rispondere che conosciamo tutto del computer..avendolo noi creato!!altrettanto non si può dire del nostro cervellino..eppoi formulerei la domanda diversamente..cosa ci spimge a cercare una macchina come noi..se non addirittura migliore di noi? evidentemente c'è scarsa considerazione di sè....
luc is offline  
Vecchio 24-12-2004, 14.12.10   #15
iris_1
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
Re: Intelligenza e/o persona artificiale:

Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus
Si era iniziato un discorso analogo in 'Scienza e misteri', ma un po' perche` la il discorso e` morto e un po' perche` penso che la cosa interessi anche la filosofia, ne apro uno analogo qui.

Cosa ne pensate dell'intelligenza artificiale? E` davvero possibile creare una macchina intelligente? e una persona meccanica?
La mente e` tutta algoritmica, una parte o niente?


epicurus

Ammetto che non ho letto il discorso che era stto intrapreso in scienza e misteri e che non ho neanche le basi per immaginare in che modo è possibile costruire un'intelligenza artificiale.
"Creare una macchina intelligente"...... suppongo che per definire una macchina intelligente essa debba essere in grado di immagazzinare e analizzare i dati che riceve dall'esterno per poi modificarsi in base ad questi, per evolversi.
E' probabile che prima o poi riusciremo a creare una machina simile, ma non credo che sia possibile creare una "persona meccanica" (anche se tutto dipende da cosa si vuole intendere con questo termine)... nel definire una "persona" concorrono, oltre che ad una mente, numerosi altri fattori come il fattore spirituale, morale etc. perciò dovremmo riuscire a ricreare questi stessi fattori in una macchina... ma la macchina per definizione non è altro che un'insieme di ingranaggi che, con una serie di azioni interdipendenti, producono un lavoro. Questo lavoro però è appunto meccanico, cioè non dipende dalla volontà (come al contrario avviene in una persona).
Credo quindi che la più grande differenza tra l'essere una persona o una macchina sia da ricercare nella volontà... una macchina, anche la più complessa e avanzata, potrà mai essere dotata di una volontà propria?



(scusatemi se ciò che scrivo non è comprensibile... sono un tantino arrugginita visto che è un secolo che non entro nel forum!)
iris_1 is offline  
Vecchio 24-12-2004, 14.22.21   #16
epicurus
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Smile finalmente sei di nuovo tra noi.......

sei stata chiarissima. mi sembra che quello che tu dici, quello che io dico e quello che Plat dice coincida in pieno.

Il problema è appunto la consapevolezza di sè (chiamata a volte anche 'coscienza'). Ovviamente, come ho già detto io e come ha già detto Plat, non è escludibile a priori che non sia possibile creare una persona fatta interamente (o quasi) di metallo: ovviamente tale persona non è stata interamente programmata.


epicurus
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Vecchio 24-12-2004, 14.26.42   #17
sisrahtac
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Per me nulla è impossibile in un futuro...sarà che gli ultimi films che mi sono visto sono AI - Intelligenza Artificiale e l'Uomo Bicentenario...però chissà, magari un giorno esisteranno microprocessori capaci di emulare la finezza del substrato della coscienza umana che è il cervello, magari schede capaci anche di svilupparsi ed evolvere..boh, non so...cmq come probabile futuro è ancora lontano..
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Vecchio 24-12-2004, 14.36.47   #18
epicurus
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Vedi Catharsis, un algoritmo è astratto e ha bisogno di un'implementazione fisica, altrimenti rimane nella nostra mente. Come ha detto Plat un algoritmo può essere implementato in una moltitudine pressochè infinita: una moltitudine di persone, un computer, una cellula, un sistema idraulico.......

Quindi è impossibile che esista un algoritmo per la coscienza: non ti sembrerebbe strano che dato che il sistema idraulico funziona per uno scopo preciso (cioè esegua un algoritmo) allora sia consapevole di sè.

Dunque se si riuscirà a creare robot non del tutto algoritmici, magari impiantandogli alcuni elementi biologici, o magari anche senza, allora la persona robotica sarà realizzabile.
epicurus is offline  
Vecchio 24-12-2004, 14.46.27   #19
Knacker
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Mi pare di aver capito che i due punti chiave della questione siano la volontà e la consapevolezza.
A questo punto porgo una domanda che mi rimbalza per la mente contiunamente: l'uomo ha davvero una volontà?
E come si stabilisce se un individuo è consapevole?
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Vecchio 24-12-2004, 14.54.54   #20
sisrahtac
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Io non sono convinto della volontà umana..ad ogni azione corrisponde una conseguenza...noi siamo governati dal nostro corredo genetico e dall'ambiente...e anche se riuscissimo a cambiare l'ambiente od il nostro corredo genetico, sarebbe comunque un cambiamento causato da necessità dettate dall'ambiente o dalle nostre caratteristiche genetiche...cioè, non se ne esce...l'evoluzione è qualcosa che ha come substrato l'uomo, che lo usa per esplicarsi, ma che non è parte dell'uomo stesso...è la volontà di potenza nietzscheana...ed ancora mi viene in mente odissea nello spazio....cioè, non vedo cosa possa impedire a questa forza di invadere la materia inorganica...tutto è partito da piccole molecole che si sono riorganizzate in cellule, in organismi sempre più evoluti con sistemi nervosi sempre più sofisticati...non vedo perchè il tutto non possa ripetersi a partire da piccoli chip di silicio...le potenzialità ci sono tutte..
Certo la differenza è che per ora siamo noi a costruire le macchine, bisognerebbe invece inventare macchine capaci di autoevolversi...ma ciò richiederebbe coscienza...magari un giorno quella scintilla si accenderà,chi può dirlo...

Ultima modifica di sisrahtac : 24-12-2004 alle ore 15.00.36.
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